Associazione Dirigenti Scolastici DiSAL

Gli amici che ci hanno lasciato durante l'estate
Il 21 luglio a Lomagna (Lecco) più di mille parenti, amici e colleghi hanno accompagnato
all’ ultimo saluto Rino Perego, un collega e caro amico, preside incaricato alla Scuola Media
Statale “ Don Ticozzi” di Lecco. Una morte improvvisa, una vita ricca di interessi e la passione
recente per la nuova professione, tale da segnare in breve la vita di una scuola. Abbia riportato
alla pagina “ Attività” il saluto degli insegnanti della scuola letto al camposanto e una poesia
letta da un alunno della stessa scuola.
Marino Bassi è drammaticamente deceduto il 7 agosto in seguito a un incidente di montagna.
Bassi, da vicedirettore nell’ Assessorato Istruzione della Regione Lombardia partecipava presso
il Ministero dell’ Istruzione alla progettazione del futuro sistema nazionale dell’ istruzione e
formazione ed era considerato il "riformatore nobile" nello schieramento dell'attuale
maggioranza di governo. Un merito che (DiSAL ha avuto modo di verificarlo alla tavola rotonda
di quest’ anno al Meeting di Rimini) gli riconoscevano nelle altre regioni anche da opposti
schieramenti. Questa stima professionale si univa, per noi di DiSAL, al privilegio di
un’ amicizia nel comune impegno per un rinnovamento della scuola a misura dei ragazzi che la
frequentano. Proprio in questi giorni in Regione si stà affrontando il difficile problema della sua
sostituzione.
Enzo Giffoni a fine agosto è morto a Brescia stroncato da un male incurabile. Portava il suo
nome il manuale che generazioni di presidi e direttori didattici tenevano in primo piano sulla
propria scrivania. Non solo esperto di leggi scolastiche, era soprattutto uno che le sapeva
applicare, anche a costo di andare allo scontro con chi ai diritti poco badava. La sua esperienza
milanese (nei primi anni 80) ne sono una dimostrazione esemplare. Assunto l'incarico di
Provveditore in un momento delicato, con gli uffici del provveditorato nella bufera delle vicende
del mercato dei diplomi, le scuole in crisi perenne per il dilagare del precariato, il provveditorato
con gli organici dimezzati. Poteva vantarsi dopo tre anni di aver lavorato duramente. Perse
invece la propria battaglia col ministero a cui aveva chiesto inutilmente l'attenzione (e le risorse)
che la scuola milanese esige. Fallito il richiamo, era uscito allo scoperto ed aveva pubblicamente
dichiarato: "Roma tratta Milano come una colonia dell'impero". Poco dopo cambiò il
Provveditore di Milano.
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