UOMO-AMBIENTE: UNA SFIDA PER IL DOMANI Presentata da Mariano Siringano Per la prima volta in Italia la questione idrica è diventata emergenza nazionale, per la prima volta la capacità di estrazione ha superato la capacità di rigenerazione delle risorse dell’ecosistema, per la prima volta la quantità di rifiuti prodotti dall’uomo ha superato la capacità di smaltimento. Dalle ultime ricerche è emerso che tra 20 anni 1,8 miliardi di persone vivrà in zone colpite da una totale penuria di acqua (Fonte: UN). Nel decennio 1993-2003 la percentuale di energia ricavata da fonti rinnovabili è diminuita dal 21% al 18% (Fonte: Osservatorio mondiale delle energie rinnovabili). Non è più possibile rimanere a guardare inoperosi, occorre un’assunzione di responsabilità: occorre che la FUCI, che da sempre si propone come coscienza critica della società, avvii un percorso serio di riflessione e di approfondimento sulle attuali problematiche ambientali e si impegni a suggerire valide alternative per la salvaguardia del creato e del mondo che consegneremo ai nostri figli. Questo tipo di riflessione è necessaria, dunque, perché tali problematiche, pur essendo di origine tecnica, hanno forti ripercussioni sulla qualità della vita di ogni essere vivente. La nostra epoca è infatti caratterizzata da un conflitto crescente tra economia ed ecologia: la produzione di ricchezza economica si realizza molto spesso a scapito della ricchezza ecologica, creando una situazione paradossale in cui l’uomo, che deriva e dipende dalla natura, tende ad indebolirla compromettendone forse irrimediabilmente le capacità di rigenerazione. Inoltre il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente passa attraverso un rinnovamento della mentalità e della cultura a cui non dobbiamo essere estranei. In continuità con quanto trattato nella Settimana Teologica di Camaldoli, il rapporto uomo-creato, nella definizione delle reciproche posizioni di dominio o di paritaria condizione dei due soggetti in relazione al Creatore, è una questione di tale importanza che la FUCI non può non approfondire.