Mediatrade presenta una produzione Lux Vide s.p.a. Sant’Antonio di Padova regia di Umberto Marino un film tv in onda su Canale 5 il 1° aprile 2002 alle ore 21.00 per maggiori informazioni visitate il nostro sito www.luxvide.it Cast Artistico Antonio Daniele Liotti Giulietto Enrico Brignano Amerigo Pepe Sancho Nûno Peppino Mazzotta Tereisa Vittoria Puccini Pedro Francesco Stella Martino Glauco Onorato Francesco Pedro Casablanc Joâo Luigi Burruano Cast Tecnico Regia Umberto Marino Soggetto Umberto Marino Alessandra Caneva Fernando Muraca Sceneggiatura Umberto Marino Consulenza storica Consulenza religiosa Franco Cardini - Michele Ciliberto - Luigi Lotti Gianfranco Basti, Bernardo Estrada, Marco Frisina e Don Gianmario Pagano Story editor Saverio D’Ercole Produttore Luca Bernabei Produttore esecutivo Salvatore Morello Direttore di produzione Piergiuseppe Serra Delegato di produzione Mediatrade Produttore Mediatrade Fabiana Moccia Direttore della fotografia Scenografia Trucco Roberto Meddi Nino Formica Giancarlo Del Brocco Cesare Paciotti Maurizio Basile Marco Frisina ed. musicali Rti Music Stefano Chierchie’ Fabiola Banzi Rosa Estevez Egidio Poggi Costumi Musica Montaggio Casting Fotografo di scena Anna Stoppoloni Con la collaborazione dei frati della Basilica di Sant’Antonio di Padova. IL PROGETTO Sant’Antonio è il santo più popolare della Cristianità. A lui sono devoti in ogni angolo della terra e il suo culto è vivo persino tra musulmani e indù. Il Santuario a Padova è il secondo luogo di pellegrinaggio al mondo dopo Lourdes, ma la sua storia, così avventurosa, non è molto nota.. La Lux Vide S.p.A. ha realizzato questo film per Mediatrade, con l’intento di far conoscere la vicenda di questo nobile portoghese, che contro la volontà del padre scelse il convento invece di unirsi ai suoi coetanei per combattere contro la minaccia musulmana e si trasformò da hidalgo a umile frate, seguace di San Francesco, servitore della Chiesa con la Parola invece che con la Spada. Umiltà, superbia, orgoglio istintivo, docilità, fuoco vivo e cenere: in Antonio convivono tutte queste anime, ma la sua mente fertile, il suo diventare con gli anni un appassionato difensore dei valori della giustizia, della solidarietà, della pace sociale, spiegano perché è il Santo dei miracoli, ma anche l’antesignano difensore dei diritti umani, colui che già nel Medioevo lottò contro la superbia e l’usura, trascinando attorno a sé i fraticelli di San Francesco, viaggiando dal Portogallo alla Sicilia, dal Marocco ad Assisi, dalla Francia a Padova e dando all’Ordine un prestigio europeo. Il Sant’Antonio televisivo è Daniele Liotti, giovane ma già affermato attore italiano. Accanto a lui, con la direzione e la sceneggiatura di Umberto Marino, recita Enrico Brignano. Nel cast, Glauco Onorato, Josè Sancho, Peppino Mazzotta, Vittoria Puccini, Francesco Stella, Luigi Burruano. Le riprese si sono svolte interamente in Spagna nel settembre 2001, in alcune splendide località come Trujillo, Plasencia, Santillana Del Mar e il monastero di Veruela. La prima visione tv è prevista per il 1° aprile 2002 su Canale 5. BREVI CENNI BIOGRAFICI SU SANT’ANTONIO Antonio (Fernando è il suo vero nome) di Buglione nasce a Lisbona il 25 (o il 15) agosto 1195 da nobile famiglia. A 15 anni entra a far parte dei canonici regolari di Sant’Agostino, prima a Lisbona poi a Coimbra. Studia e approfondisce la propria cultura teologica, biblica e scientifica. Quando nel gennaio 1220 assiste a Coimbra al ritorno in patria delle salme di cinque frati francescani, i primi martiri dell’Ordine, massacrati in Marocco, decide di abbracciare l’ideale francescano. Ammesso nella nuova famiglia religiosa, Antonio parte per un duro apostolato in Marocco. I problemi di salute lo costringono a tornare in patria, il naufragio sulla via del ritorno lo porta sulle coste della Sicilia. A Messina, sente parlare di un grande Capitolo indetto ad Assisi per la Pentecoste del 1221. Antonio vi si reca con entusiasmo e vede Francesco. Viene assegnato all’eremo di Montepaolo (Forlì) e per un caso diviene oratore ufficiale. Cominciano le sue predicazioni: Antonio lascia tutti ammirati e meravigliati per la grande personalità, conoscenza e spiritualità. Qualità che danno luogo a numerose conversioni. Seguono anni di instancabile opera di predicazioni (celebre quella ai pesci sul litorale dell’‘eretica’ Rimini) in ogni luogo, ma anche di episodi ascetici da cui sbocciano strepitosi miracoli. Uomo di grande cultura, Antonio è il primo dei Frati Minori che insegna teologia all’Università di Bologna, su espresso desiderio di Francesco. Dopo i lunghi viaggi apostolici in Italia e in Francia, ormai stanco e malato si ritira nel Veneto, nei pressi di Padova, in una località denominata Camposampiero, dove avvenne un grande miracolo. Muore il 13 giugno 1231 a soli 36 anni. In poco meno di un anno, il pontefice Gregorio IX, da Spoleto, lo proclamerà Santo. Nel 1947 Pio XII lo proclama Dottore della Chiesa. LA STORIA 1221, Sicilia. Antonio (Daniele Liotti) è un frate francescano naufragato sull'isola con il confratello Giulietto (Enrico Brignano). Al vescovo del luogo racconta la sua storia. 1210, Lisbona. Fernando, così si chiama Antonio prima di vestire l'abito di Francesco, è un giovane nobile di grande intelligenza destinato a diventare cavaliere. Un giorno, in duello, ferisce gravemente il suo migliore amico per rivalità amorosa: la presa di coscienza della vanità del mondo e il senso di colpa lo spingono ad offrire la sua vita a Dio, in cambio di quella dell’amico. Così, quando Nuno (Peppino Mazzotta) è fuori pericolo, Fernando si congeda dall'amata Tereisa (Vittoria Puccini), lascia la famiglia ed entra in monastero. Tra gli agostiniani di Coimbra Fernando diventa sacerdote ma non trova la pace che cercava: la corruzione, i vizi e le tentazioni dilagano anche tra mura in cui si è rinchiuso. La morte del padre in guerra (andato a combattere al posto suo) acuisce il senso di inutilità e la crisi interiore. Acceso dal desiderio del martirio, decide di vestire il saio francescano e di andare a predicare il vangelo in Africa: d’ora in poi si chiamerà Antonio. Nel viaggio lo accompagna Giulietto, un minore venuto dall'Italia. Torniamo in Sicilia per apprendere da Antonio che, giunto in Africa, si è ammalato: Giulietto aveva allora deciso di riportarlo a casa ma, sorpresi da una tempesta, i frati naufragano sulle coste dell’isola. I due si recano quindi ad Assisi per mettersi a disposizione di Francesco (Pedro Casablanc). Antonio capisce che, per seguire Dio, deve farsi umile e semplice, così si aggrega (con Giulietto) ai minori che vivono a Montepaolo, vicino Forlì. E’ qui che, lavorando i campi e vivendo con poco, il giovane trova la letizia. Un giorno, Antonio viene persuaso a pronunciare un sermone nel corso di un’importante cerimonia: le sue parole commuovono i presenti e rivelano per la prima volta ai confratelli le sue eccezionali doti comunicative e intellettuali. Francesco stesso allora lo autorizza a predicare. Dopo aver girato l’Europa con il fidato Giulietto, i due frati giungono a Padova. La città è sotto la prepotenza di spietati usurai, pronti a far imprigionare chi non paga i debiti, mandando così in rovina famiglie intere. Antonio denuncia con parole di fuoco le responsabilità degli strozzini e, insieme ai suoi confratelli, lavora per aiutare le famiglie oppresse dai debiti. Gli usurai decidono di reagire: invitano il frate a cena e cercano di ucciderlo servendogli una minestra avvelenata. Antonio se ne accorge e, pur di persuaderli a cambiare stile di vita, si mette a mangiare sotto i loro occhi... La notizia del “miracolo della minestra” si diffonde rapidamente, insieme alla fama di Antonio. Il consiglio di Padova approva quindi la proposta del frate di abolire il carcere per debiti: i prigionieri vengono liberati e le famiglie si riuniscono. Lo stato di salute di Antonio però peggiora di giorno in giorno e, ritiratosi a Camposampiero per riposare, il 13 giugno del 1231 a soli trentasei anni, chiude gli occhi. Nemmeno un anno dopo viene proclamato Santo. gli interpreti daniele liotti ANTONIO Tra i giovani promettenti attori italiani, Daniele Liotti ha cominciato la carriera cinematografica nel ’95 con ‘Bidoni’ di Felice Farina, raccogliendo poi nel ’96 un buon successo con il film ‘Cresceranno i carciofi a Migongo’ di Fulvio Ottaviano con cui ha girato anche il successivo ‘Abbiamo solo fatto l’amore’. Dopo ‘Finalmente soli’ di Umberto Marino, ‘Stressati’ di Mauro Cappelloni , arriva la tv (dove aveva debuttato nel ’95 con la miniserie ‘Non parlo più’ di Vittorio Nevano). E’ nel ’98 il protagonista della ‘Quindicesima epistola’ di Josè Maria Sanchez e di ‘Tre addii’ di Mario Caiano. Nel ’99 è con Luca Zingaretti, Lorenzo Crespi, Claudio Gioè e Leo Gullotta, protagonista della fiction drammatica di Claudio Fragasso “Operazione Odissea”. Alterna spesso impegni televisivi e cinematografici (‘I giorni dell’amore e dell’odio’ e i recenti ‘Streghe verso Nord’ e ‘Juana La Loca’ di Vicente Aranda). Per la Lux Vide e Mediatrade è ‘Sant’Antonio’. enrico brignano GIULIETTO Nato a Roma il 18 maggio 1966, diplomato nel 1990 al Laboratorio di esercitazioni sceniche di Roma diretto da Gigi Proietti, Enrico Brignano in dieci anni ha lavorato intensamente per il teatro, il cinema e la televisione, quasi sempre in ruoli di commedia, diventando personaggio popolare del piccolo schermo con la serie “Un medico in famiglia” (1998). Nel 2000 è uscito il suo primo film come regista, “Si fa presto a dire amore”. Nella stagione teatrale 2000-2001 ha avuto record d’incassi con il capitolo secondo di “Io per voi un libro aperto”. In questa stagione prosegue il successo con il Capitolo Terzo - E la storia continua. Tra i suoi film, “Ambrogio” (1991) con la regia di Wilma Labate, “Miracolo italiano” (1994) di Enrico Oldoini, “In barca a vela contromano” (1997) di Stefano Reali, “La bomba” (1999) di Giulio Base e il recente ‘South Kensington’ di Carlo Vanzina. In tv ha partecipato a molte trasmissioni, come “La sai l’ultima” (1993-1995), ‘’Macao’’ (1997) e ‘’Beato tra le donne’’, mentre prima del ‘’Medico in famiglia’’ era apparso nel “Maresciallo Rocca” (1996), ritrovando il suo maestro Gigi Proietti che lo ha diretto anche molte volte a teatro, tra cui in “Mezzefigure” (1996-7), “Per amore e per diletto” (1995), “A me gli occhi please” (1994). josè sancho amerigo Nato nel ’44 a Valencia in Spagna, Josè Sancho (spesso con il nome di Pepe) è uno degli attori più noti, anche fuori dei confini spagnoli. Tra i suoi film più conosciuti all’estero ‘Carne tremula’ (1997) di Pedro Almodovar; ‘!Ay, Carmela!’ (1990) e ‘El Dorado’ (1988) di Carlos Saura. peppino mazzotta nÛno E’ stato recentemente uno dei protagonisti dei film tv ‘Il commissario Montalbano’ tratti dai gialli di Andrea Camilleri. Nei panni dell’agente Fazio ha lavorato nel ‘Ladro di merendine’, ‘La voce del violino’, ‘La forma dell’acqua’, ‘Il cane di terracotta’, ‘Gita a Tindari’ e ‘Tocco d’artista’ tutti con la regia di Alberto Sironi. Al cinema è stato tra gli interpreti di ‘Domenica’ (2000) di Wilma Labate e ‘Prima del tramonto’ (1999) di Stefano Incerti. vittoria puccini tereisa Giovanissima e promettente attrice italiana, Vittoria Puccini è stata lanciata da Sergio Rubini nel 2000 con il film ‘Tutto l’amore che c’è’, in cui interpretava Gaia, una delle giovani protagoniste. Nel 2001è stata la figlia di Anna Galiena nel televisivo ‘La crociera’ di Enrico Oldoini prodotto dalla Lux Vide S.p.A.. Attualmente per Mediatrade sta girando da protagonista ‘Elisa di Rivombrosa’, 13 puntate ispirate alla ‘Pamela’ di Richardson con la regia di Cinzia Th Torrini. francesco stella pedro E’ l’agente Gallo della fiction tv ‘Il commissario Montalbano’, tratta dai gialli di Andrea Camilleri. Con quel ruolo ha recitato nel ‘Ladro di Merendine’, ‘La voce del violino’, La forma dell’acqua’ e ‘Il cane di terracotta’, tutti con la regia di Alberto Sironi. Nel ’99 è stato tra gli interpreti di ‘Besame mucho’ di Maurizio Ponzi e della serie tv ‘L’ispettore Giusti’ (1999) di Sergio Martino, con Enrico Montesano. glauco onorato martino Attore versatile, Glauco Onorato ha cominciato negli anni ’60. Tra la sua lunga filmografia: ‘I girasoli’ (1970) di Vittorio De Sica; ‘Le cinque giornate’ (1973) e ‘Profondo rosso’ (1975) di Dario Argento; ‘Colpita da improvviso benessere’ (1975) di Franco Giraldi e più recentemente ‘L’altra metà del cielo’ (1977) di Franco Rossi; ‘Il vizietto II’ (1980) di Eduard Molinaro, ‘Donne armate’ (1990) di Sergio Corbucci e la serie prodotta dalla Lux Vide S.p.A. ‘Uno di noi’ (1996) di Fabrizio Costa. luigi burruano joâo E’ stato il padre di Peppino Impastato nei ‘Cento passi’ (2000) di Marco Tullio Giordana e Vittorio Ajello nella serie tv ‘Incantesimo 4’. Luigi Maria Burruano è anche tra i protagonisti di molti film ambientati nella sua Sicilia da ‘Pizza connection’ (1995) di Damiano Damiani a ‘Mery per sempre’ (1989) di Marco Risi, da ‘La discesa di Aclà a Floristella’ (1992) di Aurelio Grimaldi a ‘La scorta’ (1993) di Ricky Tognazzi, dall’‘Uomo delle stelle’ (1995) di Giuseppe Tornatore alla ‘Piovra 8’ (1997) di Giacomo Battiato, da ‘La fame e la sete’ (1999) di Antonio Albanese a ‘Cadaveri eccellenti’ (1999) di Ricky Tognazzi. E’ anche tra i protagonisti dell’inedito ‘Tocco d’artista’ di Alberto Sironi del ciclo tv ‘Il commissario Montalbano’. il regista umberto marino Criminologo, perito analista di registrazioni telefoniche su bobine, dopo l’accademia Nazionale d’Arte Drammatica, Umberto Marino, nato a Roma nel ’55, comincia a lavorare in teatro e al cinema, come attore o assistente alla regia (con Patroni Griffi, Giorgio Albertazzi), per poi diventare uno tra i più interessanti e prolifici autori contemporanei del teatro italiano (circa 30 testi e oltre 200 regie). Il suo primo film e’ del ’92 : ‘Cominciò tutto per caso’, storia di una coppia di trentenni in crisi. Nel ’93 gira con Dominique Tambasco il documentario ‘Utopia, utopia’, realizzato in una scuola della provincia di Roma. Nel ’95 gira ‘Cuore Cattivo’, con protagonista Kim Rossi Stuart : un film che fa discutere e attira spettatori. Del ’97 è il terzo lungometraggio ‘Finalmente soli’, sui difficili rapporti di coppia. Come sceneggiatore cinematografico è autore (oltre a ‘Italia-Germania 4-3’ e ‘Volevamo essere gli U2’) di due film d’animazione usciti nel Natale 2001: ‘Momo’ di Enzo D’Alò e ‘Aida degli alberi’ di Guido Manuli. Aveva scritto negli anni scorsi le sceneggiature della ‘Freccia Azzurra’ e della ‘Gabbianella e il gatto’, due successi d’animazione prodotti dalla Lanterna Magica e girati da Enzo D’Alò. Sempre per il cinema ha scritto ‘La stazione’, ‘La bionda’ e ‘Il viaggio della sposa’, tutti diretti da Sergio Rubini. ‘Sant’Antonio’, prodotto dalla Lux Vide per Mediatrade, è il suo primo lavoro di fiction televisiva LUX VIDE S.p.A. La Lux Vide è una S.p.A. che produce programmi di qualità per la televisione. A guidarla, dopo averla fondata nel 1991 è Ettore Bernabei, assieme alla figlia Matilde. In pochi anni è diventata, per fatturato e prestigio, l’azienda leader nell’editoria televisiva in Italia, e tra le maggiori in Europa. Il marchio della Lux Vide è legato al Progetto Bibbia, la più grande televisiva internazionale mai realizzata (con un budget di oltre 250 miliardi di lire). Prodotto con il gruppo tedesco Kirch, il Progetto Bibbia ha coinvolto, tra gli altri, la Rai Radio Televisione Italiana, la TNT di Ted Turner, la CBS, il gruppo Murdoch. I 21 episodi della Bibbia sono stati trasmessi dalle più importanti reti televisive europee, negli Stati Uniti e nell’America Latina, con un grande e costante successo di pubblico e di critica. Tra i numerosi premi ricevuti, l’Emmy, l’oscar della tv americana, assegnato a “Giuseppe” quale miglior miniserie televisiva. Un premio che ha anche un valore simbolico: per la prima volta infatti, un prodotto italiano per la televisione si è imposto non solo sul pubblico americano, ottenendo altissimi indici d’ascolto, ma anche tra i critici e gli addetti ai lavori. La realizzazione della Bibbia ha favorito la creazione di una struttura produttiva efficiente, agile, estremamente flessibile. Una struttura attenta ai contenuti, meticolosa nel curare ogni fase della lavorazione, duttile nell’adeguarsi alle diverse esigenze del mercato, senza però rinunciare alla propria linea editoriale. Un’idea è alla base di ogni produzione della Lux Vide: si può fare televisione di successo senza volgarità e comunicando valori positivi. Queste caratteristiche aziendali rendono la Lux Vide capace di realizzare sia grandi produzioni internazionali (dopo la Bibbia è stata avviata la realizzazione del Progetto “20° secolo”, che attraverso la vita di molti protagonisti, tra cui Giovanni XXIII, Guglielmo Marconi, Benito Mussolini, racconterà il secolo appena trascorso) sia fiction destinate al mercato italiano. Ne sono esempi film-tv e miniserie trasmesse da Rai e da Mediaset (Uno di noi, Don Matteo, Nuda proprietà, Gli amici di Gesù, Vola Sciusciù, I Crociati). Dopo dieci anni al servizio della fiction di qualità, la Lux Vide a partire da quest’anno distribuisce cartoni animati nelle sale cinematografiche . Sono stati distribuiti in questa stagione Cani Miliardari e Scimmie come noi: entrambi i prodotti non sono stati realizzati con tecnologie ultra sofisticate, ma trasmettono quei valori che sono un po’ il marchio di fabbrica della società. Inoltre, la Lux Vide è tra le poche case di produzione televisive in Italia ad avere una struttura editoriale stabile, redazione permanente destinata ad ideare, progettare e poi realizzare con coerenza ciascun singolo progetto. Per ogni informazione sulle nostre produzioni, cliccate su www.luxvide.it