COMUNICATO STAMPA - levante international film festival

COMUNICATO STAMPA
Con preghiera di diffusione e pubblicazione
Camera di Commercio di Bari
Resoconto Convegno
LA CULTURA HA IL SUO UP PIL
Ogni euro investito in Cultura nel nostro Paese – secondo i dati diffusi lo scorso
luglio da Unioncamere – è capace di attivare altri “segmenti” dell’economia
capaci di produrne il doppio nell’intera filiera culturale che comprende, tra gli
altri, il recupero del patrimonio storico-architettonico, il turismo, il commercio di
prodotti tipici. Il risultato si è tradotto per il 2011 con un valore aggiunto per il
sistema produttivo culturale pari a 76 miliardi di euro, pari al 5,4% del totale
dell’economia e 1 milione 390mila occupati, più della metallurgia.
E’ stato introdotto partendo da cifre e statistiche il convegno La Cultura ha il suo
UP Pil stamane nella Camera di Commercio di Bari, organizzato dal Levante
International Film Fest diretto da Mimmo Mongelli. L’incontro segue di pochi giorni
quello della presentazione del disegno della proposta di legge per variare l’art.1
della Legge 244/07 sul tax credit (o credito d’imposta) elaborato da Mongelli,
responsabile della Sezione Cinema Arti Spettacolo e Cultura della Camera di
Commercio Italo Orientale e che intende estendere i benefici ora prerogativa del
settore cinematografico a tutti i comparti della promozione, diffusione e
valorizzazione culturale.
Con Mongelli, l’assessore al Marketing Territoriale del Comune di Bari, Gianluca
Paparesta, la prof.ssa Paola Dubini, docente di imprenditoria culturale alla
Università Bocconi di Milano, il critico cinematografico di RaiCinema Carlo Gentile
(SNCCI) e in video-conferenza da Milano, Armando Massarenti, responsabile
inserto Domenica de Il Sole 24 Ore.
Massarenti ha relazionato sui recenti Stati Generali della Cultura organizzati a
Roma lo scorso 15 novembre dove è stata evidenziata l’urgenza di politiche a
Levante International Film Festival
Sede Legale: Via Bari 27–70126, Torre a Mare (BA); Ufficio: Via privata Muciaccia 21/a (Limbo 7) – 70121, Bari
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sostegno di programmi a lungo termine. Il primo passo è stato compiuto facendo
assumere al ministro Passera l’impegno di definire un’agenda delle priorità, ma la
Dubini ha sottolineato la necessità che sia condivisa mettendo in evidenza ciò che
funziona – come i servizi legati al terzo settore – e no. Tra gli esempi virtuosi, quello
del Sole24 Ore che ha lanciato il bando cheFare per progetti di innovazione
culturale a impatto sociale, rivolto alle imprese, alla società civile e alle
organizzazioni con un contributo per il vincitore di 100mila euro, e un altro di
imminente pubblicazione (il 3 dicembre) per i beni culturali con un premio di 1
milione di euro.
Tuttavia il valore della cultura secondo Dubini non può misurarsi in indici perché la
sua produzione richiede varietà di competenze e mestieri la cui qualità implica
ricadute economiche. “Dopo le risoluzioni del ministro Fornero è ipotizzabile che
alcune istituzioni spariscano – dice -, ma sarà necessario rafforzare le altre e creare
mercati per i lavoratori. Bisogna che i giovani guardino al nostro patrimonio
culturale non solo come un possibile impiego, ma il posto migliore in cui lavorare.
Allora sì che avremo ottenuto un valore e una crescita. Naturalmente occorre che
gli operatori elaborino logiche di valorizzazione industriale allargandosi ad altri
mercati e collaborazioni e svincolandosi”.
Secondo il critico cinematografico Carlo Gentile occorre sfruttare il canale delle
esportazioni facendo conoscere attraverso i festival, le mostre d’arte, il nostro
immenso patrimonio al fine di suscitare la curiosità di approfondire la conoscenza
del nostro Paese e magari per una volta visitare personalmente gli Uffizi di Firenze.
L’assessore Paparesta, concordando, ha citato l’esempio del Children’s Museum
di Indianapolis che vive per il 50% di donazioni private e sviluppa entrate quattro
volte superiori a quelle di Pompei che ha una storia culturale e sociale ben
diversa. Allo stesso modo la città di Liverpool o la regione della Ruhr che hanno
unito un progetto di rigenerazione urbana allo sviluppo economico del territorio.
Niente Cultura, niente sviluppo.
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