Salve ragazzi! Come forse avrete capito, questa seconda lezione nn

Salve ragazzi!
Come forse avrete capito, questa seconda lezione nn segue direttamente la precedente, ma è come
una seconda prima lezione, in quanto il corso vero e proprio inizia proprio da qui. Senza perderci in
chiacchiere, andiamo subito ad esporre il contenuto della lezione:
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un po' di analisi logica
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l'ordine della frase in giapponese
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le posposizioni
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qualche parola utile
UN PO' DI ANALISI LOGICA
Si presume in effetti che un po' tutti conoscano l'analisi logica, ma dato che di solito un po' tutti a
scuola pensano un po' ad altro, e che un po' di ripasso nn fa mai male, trovo opportuno risciacquare
le conoscenze basi, che sono molto utili nello studio di qualsiasi lingua. In una frase si possono
trovare questi elementi:
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soggetto: colui o la cosa che compie l'azione espressa dal verbo attivo, la subisce se il verbo
è in forma passiva; il soggetto può essere: un nome, un verbo all'infinito, un aggettivo
“sostantivato”
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aggettivo: parola usata per descrivere una persona o una cosa [un NOME]; sono aggettivi nn
solo i qualificativi, ma anche in particolare dimostrativi [questo, ..], indefiniti [qualche,
nessuno]..
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verbo: esprime l'azione; solitamente, in molte lingue, ad ogni frase corrisponde UN solo
verbo
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avverbio: parola usata per modificare un verbo; sono avverbi nn solo quelli di modo, ma
anche ad esempio espressioni comuni come quanto, spesso, dove, sempre..
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complemento oggetto: l'oggetto del verbo, ciò su cui è esercitata l'azione del verbo attivo; in
forma passiva il verbo nn richiede complemento oggetto.
L'ORDINE DELLA FRASE IN GIAPPONESE
Brevemente, in giapponese la frase si costruisce secondo questo schema:
soggetto + WA + contenuto della frase + verbo
In effetti per comodità si è soliti classificare le frasi in base allo schema, ma per evitare di porci
schemi e blocchi che poi costituirebbero soltanto un problema in futuro, basterà tener presente
qualche semplice regola:
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solitamente, il soggetto è al primo posto; questo perché vanno prima gli elementi più
importanti, e a differenza dell'italiano, in giapponese ha maggiore rilevanza il soggetto
rispetto al verbo. Tenete presente che la regola nn è imperativa, è utile ricordarla per facilità
•
salvo casi particolari, alquanto intuitivi e che cmq vedremo a suo tempo, il verbo è sempre
all'ultimo posto. Vi anticipo che in giapponese i verbi nn si coniugano in base alle persone e
al numero.. né tanto meno in base al genere
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come regola generale, ogni aggiunta a un qualsiasi elemento della frase va prima di esso;
quindi avremo: cavallo = “uma” => il cavallo nero = “kuroi uma”, il mio cavallo = “watashi
no uma”; andiamo = “ikimashou” => andiamo velocemente! = “hayaku ikimashou”
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gli unici segni di punteggiatura usati abitualmente in giapponese sono il punto, la virgola e
le virgolette, che peraltro hanno tutti una forma leggermente diversa da quella occidentale, e
si usano decisamente in maniera diversa. Ma ci torneremo più avanti..
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gli articoli nn esistono, quindi niente determinativi, indeterminativi, partitivi; tuttavia è
ancora possibile rendere la differenza se necessario
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in giapponese di solito non si usano gli spazi. Le parole fondamentali [nomi, verbi,
aggettivi] si scrivono spesso in kanji, che contrastano visibilmente coi kana, per cui nn c'è
proprio molto bisogno di spazi. Per essere +tecnici, il giapponese è una lingua agglutinante,
il che vuol dire.. lo spiegheremo più avanti..
I vari complementi si esprimono usando posposizioni, l'equivalente delle nostre preposizioni. Le
analizzeremo nel dettaglio man mano che le incontreremo, tuttavia nn è una cattiva idea menzionare
fin da adesso quelle fondamentali.
LE POSPOSIZIONI
Come appena detto, in giapponese in luogo delle proposizioni si usano le posposizioni. Queste
hanno un funzionamento leggermente diverso da quello italiano, per la verità molto più semplice.
La loro ragion d'essere è subito spiegata: in giapponese l'ordine delle parole non fa differenza, per
cui è necessario specificare in altra maniera la funzione logica delle singole parole. Mi spiego
meglio con un esempio:
Il cane mangia la mela [..lasciamo perdere..].. è ovvio che:
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il cane: soggetto
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mangia: verbo [“predicato verbale” in italiano, in giapponese semplicemente “verbo”]
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la mela: oggetto [“complemento oggetto” in italiano]
Questo è per noi ovvio dall'ordine delle parole. Infatti se scrivessimo “La mela mangia il cane” il
significato sarebbe decisamente diverso.. La stessa frase si traduce in giapponese così:
inu WA ringo Wo taberu
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WA è la posposizione che designa l'argomento della frase, che nn sempre coincide col
soggetto..
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GA viceversa designa il soggetto. Vedremo il suo corretto uso più avanti.
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WO per il complemento oggetto.. con la specificazione che può capitare che un verbo
intransitivo in italiano diventi transitivo in giapponese..
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NI equivale pressappoco a “per”, ma anche “a, verso” per verbi di movimento ed è
l'equivalente del nostro “da” del complemento d'agente
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DE è la posposizione di luogo per eccellenza, vedremo come distinguere il suo uso da quello
di NI +avanti..
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KARA: da, con significato di movimento o di origine.. il suo uso è molto ampio, indica ogni
tipo di origine, tra cui quella causale
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TO: solitamente “e” [inu TO neko = cane E gatto], ma anche “che” quale connettivo di
proposizioni infinitive [“ha detto che sarebbe andato” = “itta to itta”.. questa è bella.. vi
spiegherò in seguito XDD]
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YA: “e” col significato di elencazione nn completa [inu YA neko YA nezumi = “cani, gatti,
topi, ..”]
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YORI indica origine, col significato soprattutto di ricevimento.. si usa anche per formare i
comparativi
Queste posposizioni invece si riferiscono alle frasi, e vanno alla fine:
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KA rende la frase interrogativa [“inu ga iru” = “c'è un cane”, “inu ga iru ka” = “c'è un
cane?”
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YO indica “forza”, o si usa quando si intende affermare qualcosa che si ritiene l'interlocutore
nn sappia [“iku yo” = “io vado!”, “pan ga suki yo” = “mi piace il pane”]
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NE si usa quando si cerca il parere dell'altro [“atsui desu ne” = “fa caldo, vero?”]
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GA alla fine della frase ha significato avversativo; solitamente dopo di essa i giapponesi
mettono la virgola [“samukunai desu ga, dekaketakunai desu” => “anche se non fa freddo,
non mi va di uscire”]
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KARA alla fine di una frase la rende causale [“ame ga futte iru” = “ora sta piovendo” =>
“ame ga futte iru kara dekakemasen” = “dato che piove, non esco”]
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KEDO è la classica posposizione avversativa, si traduce facilmente “ma, comunque”
[“tameshita kedo dekinai” => “ho provato, ma non riesco”]
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NA è un po' tra NE e YO [soprattutto se prolungato in naa; anche ne può diventare neee.. il
mio conversatore lo prolunga in neeeeeeeee per iscritto, quindi vi lascio immaginare...],
oppure subito dopo di un verbo lo rende imperativo-negativo, ma è una forma molto rude,
quindi evitate di usarla con un giapponese.. [“tsukareta naa” = “mi sono proprio stancato!”,
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“naku na” = “non piangere!”]
NO, posposizione usata per lo+ dalle donne xké ha un tono debole, corrisponde al primo
modo d'uso di NA [“komatta no” = “mi fai preoccupare!”]
QUALCHE PAROLA UTILE
Eccovi un elenco di parole che troverete molto facilmente pressoché dappertutto.. vi consiglio di
impararle tutte, ma nn pretendo che le impariate a memoria, anche perché il modo migliore è
usarle.. La cosa importante è che sappiate che sono fondamentali.
Ai = Amore
Watashi = Io
Desu = Essere
Deru = Uscire
愛・あい
私・わたし
です
出る・でる
Omou = Pensare
Hito = Persona
思う・おもう
人・ひと
Kodomo =
Bambino
子供・こども
Naku = Piangere
Suki = Piacevole
Inu = Cane
Neko = Gatto
泣く・なく
好き・すき
犬・いぬ
猫・ねこ
Suru = Fare
する
Tame = Scopo
ため
Iu = Dire
言う・いう
Atsui = Caldo
暑い・あつい
Temee = Tu
[dispregiativo]
てめえ
Ken = Spada
Kuru = Venire
剣・けん
来る・くる
Otoko = Maschio Onna = Femmina
男・おとこ
女・おんな
Taberu =
Ikiru = Vivere
Mangiare
食べる・たべる 生きる・いきる
Shinu = Morire
死ぬ・しぬ
Dekakeru = Uscire
di casa
出かける・
でかける
Warau = Ridere Iru/Aru = Esistere
笑う・わらう
いる/ある
Ame ga furu =
Piovere
雨が降る・
あめがふる
Iku = Andare
行く・いく
Samui = Freddo
寒い・さむい
Deshou = Forse
でしょう
COMPITI
Naturalmente non è che posso assegnarvi chissà quali compiti.. per cui per ora vi do soltanto delle
domande a risposta chiusa.. mandatemi i compiti per ffz, visto che non mi sembra che siamo
tantissimi.. nn credo mi intaserete la casella...
“Il mio nome è Tanaka” [sta sempre in mezzo questo tanaka..] si traduce:
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Watashi no namae wa Tanaka desu - 私の名前は田中です
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Watashi ni namae wa Tanaka desu - 私に名前は田中です
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Watashi ni namae wo Tanaka desu - 私に名前を田中です
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Watashi no namae wo Tanaka desu - 私の名前を田中です
“Il cane insegue il gatto”:
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Inu wa neko ya oikakeru - 犬は猫や追いかける
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Inu wa neko kara oikakeru - 犬は猫から追いかける
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Inu wa neko wo oikakeru - 犬は猫を追いかける
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Inu wa neko yori oikakeru - 犬は猫より追いかける
“Mi hai usato per provare la tua spada?!”:
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Temee no ken wo tamesu no tame ni ore wo tsukatta yo - てめえの剣を試すのために俺
を使ったよ
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Temee no ken wa tamesu no tame ni ore wo tsukatta yo - てめえの剣は試すのために俺を
使ったよ
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Temee no ken wa tamesu no tame ni ore wa tsukatta yo - てめえの剣は試すのために俺は
使ったよ
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Temee no ken wo tamesu no tame ni ore wa tsukatta yo - てめえの剣を試すのために俺は
使ったよ
“Peter non è venuto perché ha la febbre":
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Infuruenzu ni kakatte iru node, piteru wa konai deshou - インフルエンズにかかっている
ので、ピテルは来ないでしょう
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Infuruenzu ni kakatte iru yori, piteru wo konai deshou - インフルエンズにかかっている
より、ピテルを来ないでしょう
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Infuruenzu ni kakatte iru kedo, piteru wo konai deshou - インフルエンズにかかっている
けど、ピテルを来ないでしょう
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Infuruenzu ni kakatte iru yori, piteru wa konai deshou - インフルエンズにかかっている
より、ピテルは来ないでしょう
“Non penso che verrò”:
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Watashi ga kuru to omoimasen - 私が来ると思いません
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Watashi kara kuru to omoimasen - 私から来ると思いません
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Watashi ga kuru de omoimasen - 私が来るで思いません
•
Watashi kara kuru de omoimasen - 私から来るで思いません
Mi piacerebbe molto se una volta risposto mi analizzaste la frase.. non voglio una cosa precisa, né
tanto meno mi aspetto che le azzecchiate tutte, ma basta se individuate i significati delle varie
parole all'interno della frase. Inoltre sono soltanto 5 frasi.. Vi assicuro che è un esercizio molto
costruttivo. Ecco un paio di esempi di cosa vorrei che faceste:
“ame ga futte iru kara dekakemasen” - 雨が振っているから出かけません
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ame => pioggia; futte iru => cadere; kara => perché; dekakemasen => non esco
“samukunai desu ga, dekaketakunai desu” - 寒くないですが、出かけたくないです
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samukunai desu => non fa freddo; ga => ma; dekaketakunai desu => non voglio uscire