___________________________________________ TEATRO LOLLI Marzo delle Donne 2012 Dedicato alla nostra amica Elisabetta Marchi Rassegna di spettacoli ed eventi tutti i Sabato di Marzo organizzata da T.I.L.T. presso il Teatro Lolli - Via Caterina Sforza, 3 Imola (BO) Ore 17. 45 inizio spettacoli e a seguire aperitivo. Ingresso gratuito. IL PROGRAMMA DEGLI SPETTACOLI “Marzo delle donne 2012” Sabato 3 marzo ore 17.45 Compagnia Cardillo/Associazione Culturale Le Belle Bandiere “IL MALE OSCURO: LA MOGLIE RAGAZZETTA E ALTRI AMORI” con Maurizio Cardillo, regia Elena Bucci e Maurizio Cardillo, suono Alessandro Saviozzi, luci Filippo Pagotto e Massimiliano Buldrini Sabato 10 marzo ore 17.45 Elisabetta di Terlizzi “NERA MAMBA” assolo di video-danza con Elisabetta di Terlizzi (20’) Ivana Petito “L’ANIMATRICE” assolo di teatro-danza con Ivana Petito (30’) Sabato 17 marzo ore 17.45 Associazione Culturale T.I.L.T. “LA BITTA - primo studio” con Cristina Gallingani e Giuliana Zanelli, ricerche Guliana Zanelli, luci e audio Massimiliano Buldrini, regia Cristina Gallingani “IL LATO D - studio” con Bianca Bellini, Tiziana Borsetti, Emma Donattini, Antonella Giovannini, Angela Girgenti, Moira Orrù, Sandra Pistone, Katya Polo, regia Reina Saracino Sabato 24 marzo ore 17.45 Associazione Culturale “Tra un atto e l’altro”/Angela Malfitano “LA REGINA DEGLI ELFI” di e con Angela Malfitano, con l’aiuto di Rossella Cabiddu, Stefano Detassis, Cinzia Lombardo, Lucia Mazzotta, Floriana Patti, Stefano Zanasi, video Lorenzo Letizia, suono Francesco Brini Sabato 31 marzo ore 17.45 Associazione Culturale T.I.L.T. “TRÌTONO in concerto: musica italiana anni ’50/’60/’70” Con flash di storia femminile tra cronaca e letteratura voce Massimiliano Buldrini, violoncello Elisa Gazzelli, chitarra Davide Villani Alla fine di ogni spettacolo: aperitivo con i VINI ZUFFA IL PROGRAMMA DELLE MOSTRE dal 3 al 15 marzo Segni, alfabeti, identità negate: mostra espositiva di opere prodotte in carta realizzata a mano a cura dell’associazione E Pas E Temp, allestimento e opere di Carmine Romano e Sandra Scardovi dal 17 al 24 marzo Mostra fotografica dell’artista Vicky De Palma Gli spettacoli si terranno al Teatro Lolli (Via Caterina Sforza, 3 - Imola) INGRESSO a tutti gli spettacoli/aperitivo: GRATUITO Inizio a tutti gli spettacoli: ore 17.45 (orario indicativo dell’aperitivo: ore 19.00) seguono SCHEDE DI APPROFONDIMENTO DEGLI SPETTACOLI SCHEDE DI APPROFONDIMENTO DEGLI SPETTACOLI Sabato 3 marzo ore 17.45 Compagnia Cardillo / Associazione Culturale Le Belle Bandiere “IL MALE OSCURO: LA MOGLIE RAGAZZETTA E ALTRI AMORI” con Maurizio Cardillo, regia Elena Bucci e Maurizio Cardillo, suono Alessandro Saviozzi, luci Filippo Pagotto e Massimiliano Buldrini Organizzazione Claudia Manfredi / Collaborazione scenica Eva Geatti / Assistente alla regia Françoise Bougault Si ringraziano per la collaborazione: Associazione Culturale T.I.L.T. - Imola / Angelica Zanardi e il Fienile Fluò /Associazione Culturale Nosadella 2 Residenza per artisti / Anna Amadori e il Teatro Reon / Elisabetta Muner / Davide Lora / Paola Dotti / Christoph Dickmans Lo spettacolo Dopo “A spasso”, spettacolo ispirato a La passeggiata di Robert Walser, Compagnia Cardillo prosegue il suo lavoro sul rapporto tra letteratura e teatro costruendo per la scena Il male oscuro, romanzo del 1964 di Giuseppe Berto. Considerato un capolavoro della seconda metà del Novecento italiano (nonostante l’ostracismo di cui è stato vittima l’autore), Il male oscuro racchiude dentro di sé diverse anime: diario psicanalitico, tragicomico catalogo di ipocondria, studio “dal vivo” della depressione, feroce ritratto di un’epoca – la dolce vita e i primi anni ’60. Dal punto di vista stilistico, il romanzo è uno straordinario esempio di scrittura governata da un rigoglioso e a volte straripante flusso di coscienza. L’intuizione che sta alla base del lavoro non è “l’adattamento” teatrale del romanzo; né la sua “riduzione” per la scena. Il materiale narrativo non viene trasformato in dialogo e nemmeno in monologo (almeno non nel senso che di solito si attribuisce a questa forma). La pagina letteraria non è mai nascosta ma al contrario dichiaratamente esibita. È già tutto successo. Il Padre e gli Amori sono mito, favola, sogno, citazione. Non c’è imitazione della realtà, ma solo un ricordo che si materializza, facendosi e disfacendosi, apparendo e scomparendo. Sono innamorato del fantasma del teatro. Per questo la letteratura. Per questo nel mio lavoro Canetti, Walser, e ora il grandissimo Berto. Cerchiamo la voce di Berto e la troviamo nell’incessante dialogo tra mente e corpo. «Era come se avessi scoperto il bandolo d’un filo che mi usciva dall’ombelico: io tiravo e il filo veniva fuori... e faceva un po’ male si capisce, ma anche a lasciarlo dentro faceva male» (G. Berto, Appendice a Il male oscuro, 1964) Lo spettacolo ha debuttato in doppia serata al Teatro delle Moline di Bologna il 9 e 10 dicembre 2011. Gli artisti Maurizio Cardillo, attore e formatore, ha lavorato, tra gli altri, con Teatro dell’Elfo di Milano, Hesitate & Demonstrate di Londra, Teatro Stabile di Bologna, Teatri di Vita, Teatro Stabile di Bolzano. In coppia con Massimo Cattaruzza, ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e realizzato alcuni spettacoli teatrali. Laureato al Dams e diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone, ha insegnato recitazione e lettura ad alta voce al Teatro Lab di Albanese/Comaschi e all’Accademia Antoniana. Nel 2006 ha fondato la formazione teatrale Compagnia Cardillo. Elena Bucci ha fatto parte del ‘nucleo storico’ del Teatro di Leo di Leo de Berardinis, partecipando a quattordici spettacoli. Con Claudio Morganti è Madre Ubu e partecipa al progetto ‘Riccardo III’ di W. Shakespeare (Premio Ubu come migliore attrice) dal film all’opera senza canto di Giovanni Tamborrino, allo spettacolo presentato alla Biennale di Venezia. Negli stessi anni lavora con altri registi come Mario Martone, Cesare Ronconi, François Khan, Raul Ruiz e con danzatori e musicisti come Teri Weikel, Louis Sclavis, Antonello Salis, Rita Marcotulli, creando drammaturgie originali. Sabato 10 marzo ore 17.45 Elisabetta di Terlizzi “NERA MAMBA” progetto video - coreografia - interpretazione Elisabetta di Terlizzi riprese video Stefania Scerna consulenza per la regia video Paola Lattanzi musiche MERZBOW - K 213 Domenico Scarlatti collaborazione artistica Paola Lattanzi scultura Giorgio Jorio Con il sostegno di Associazione AFFABULAZIONE Un ringraziamento speciale a Silvana Brotzu, Catia Castagna, Ignazio di Terlizzi, Paola Feraiorni, Edoardo La Rosa, Alberto Prandini ed Enrico Venturini. Cinque quadri in movimento testimoniano il percorso ad ostacoli e le contraddizioni di un individuo che si interroga sulle possibilità di costruire la propria identità declinata al femminile. NON HAVIRE PAGURA A QUESTO BALLO VENIRE C’è un conflitto così forte dentro me, dentro la mia civiltà moderna. Ma non ho perso la capacità di rabbrividire appena sento il rock. Aumenta il ritmo della musica e cresce la danza. Il colore rosso mi stordisce. Come nell’esasperazione dei perseguitati, viene un momento in cui mi lascio raggiungere dall’incubo. Nel migliore dei casi devo essere più veloce del suo morso. Nella complessità di una mistica nostalgia, ho buttato sull’altra riva solo le scarpe e sono rimasta scalza a guardarle come si guarda un presagio. Ma rimango addirittura incantata dinanzi a una simile scomparsa: la mia. Per finire, una macabra danza sul relitto di una terra non scelta da me, antecedente. Giro in tondo. Sabato 10 marzo ore 18.10 circa Ivana Petito “L’ANIMATRICE” ideazione e interpretazione Ivana Petito disegno del suono Gipo Gurrado (note di lavoro in flusso di coscienza) un corpo di femmina lì da solo/ il corpo dell’umanità tutta/ nuova partenza in solitudine / nuovo attraversamento/ strada dall’interno verso l’esterno percorsa da compimenti ed involuzioni/ corpo punto zero del mondo/ piccolo nucleo utopico a partire dal quale sogno parlo procedo immagino percepisco/ danza invettiva che non annuncia ma è scheggia di stella esplosa/ escrescenza di vita cosmica anteriore invogliata ad umanizzarsi/ da dove venga questa voce astorica è bello dirselo/ la risposta è da tutto/ il piacere serpeggia come stato fisico e ricerca costante nel movimento/ assumere senza mortificazione la bellezza femminile/ respiro piacere dell’occhio che guarda e del corpo che si muove in questa comunione stato di grazia/ dostoevskiana memoria di ciò che salva il mondo/ ciò che raccoglie in sé bellezza ed orrore è popolare/ zona dell’esplosione del fuori del segno che si sporca del controllo che si disperde della sottesa follia/ il sacro schiuma fuori da posture ataviche/ il divino da cui siamo abitati/ colui che prende la parola/ l’umano esistere il senso delle cose terrene che si dileguano/ la legge spietata del Nulla/ Cosa mi succede? cangiante donna/madonna/madre/sposa//santa/strega/ex voto/prefica immersa in una saturazione di rumori avvolta nelle trame dei bianchi sommersa in paesaggi di lava e di mare Gli artisti Elisabetta di Terlizzi Ha lavorato e tuttora collabora ed è interprete per le più interessanti Compagnie italiane quali Sosta Palmizi (Giorgio Rossi), Enzo Cosimi, Teatro Kismet Opera (Teresa Ludovico), Vera Stasi, Alef danzaateatro ed Altroteatro. Già dalla fine degli anni ’90 ha iniziato un proprio percorso coreografico accompagnato da esperienze di formazione. Ha lavorato inoltre con: Habillé d'eau, Prima Materia, Cooperativa teatrale Dioniso, Enrico Frattaroli, Alessandra Palma, Efesto, Dante’s team. Nel 2011 collabora come assistente di Teresa Ludovico per lo spettacolo “I was a rat”, National Theatre London, Barbican Theatre London, Birmingham Theatre in collaborazione con Teatro Kismet Opera. I suoi lavori: “Nera Mamba”; “Battiti, polittico del volo”; “Essenza misura”. Con Paola Lattanzi ha realizzato lo spettacolo di danza “Qui non ci sono”. Nel 2008 ha fondato la compagnia Progetto Brockenhaus insieme ad Elisa Canessa, Federico Dimitri, Piera Gianotti, Francesco Manenti ed Emanuel Rosenberg e creato lo spettacolo “Non facciamone una tragedia”; nel 2009/2010 crea con Francesco Manenti: “La menta sul pavimento”; nel 2010 creano “SAGRA”, Sosta Palmizi artisti associati 2011; nel 2011 partecipano alle riprese del video-clip Nike Zoom Kaiju / Nicolas Müller QS - by Nike Snowboarding regia di Martin Luchsinger. Ivana Petito è laureata in letteratura moderna e diplomata in danza classica e contemporanea presso l’Accademia Lyceum Mara Fusco a Napoli. Si perfeziona successivamente attraverso masters e seminari di danza e teatro in Italia e all’estero. Dal 1997 lavora come interprete per le compagnie: Adriana Borriello, Dejà Donné, Sosta Palmizi, Enzo Cosimi, teatro Kismet Opera, Teatro Archivolto e Progetto Brockenhaus. Nel 2005 firma la sua prima coreografia, un solo: Dialogo per una zebra, lavoro di danza e teatro sostenuto dalla JungeHunde (Cultureprogram of European Union) e dalla compagnia Sosta Palmizi, presentato in Italia e all’estero. Del 2010 è l’assolo L’animatrice - colei che prende la parola, circuito Anticorpi XL. Da anni è impegnata nel lavoro di insegnamento della danza classica e contemporanea. Sabato 17 marzo ore 17.45 Associazione Culturale T.I.L.T. “LA BITTA - primo studio” con Cristina Gallingani e Giuliana Zanelli, ricerche Guliana Zanelli, luci e audio Massimiliano Buldrini, regia Cristina Gallingani Elisabetta Santolini (1884-1909), la Bitta, passò come una meteora nel mondo dell’arte romagnola del primo Novecento. Compagna di due dei maggiori artisti dell’epoca, Domenico Baccarini di Faenza e Amleto Montevecchi di Imola, assurse presto a mito, alimentato dagli estimatori del giovane Baccarini. Esaltata finché rimase a fianco del faentino, quando si risolse ad abbandonarlo venne aspramente criticata con toni che giunsero fino allo spregio. Per affrontare la storia di Elisabetta, morta in solitudine sulle rive del nostro Adriatico ad appena 25 anni uccisa dalla quarta gravidanza, è stato scelto un approccio di sbieco che parte dalla figura di Maddalena Bassi Baccarini, madre di Domenico: le cartelle cliniche dei suoi diversi ricoveri nei manicomi imolesi ci aiutano a intuire elementi del dramma non ancora pienamente posti in luce. “IL LATO D - studio” con Bianca Bellini, Tiziana Borsetti, Emma Donattini, Antonella Giovannini, Angela Girgenti, Moira Orrù, Sandra Pistone, Katya Polo, regia Reina Saracino IL LATO D D come Dentro. Il lato D è il lato che non si mostra. È ciò che più segretamente nascondiamo nel nostro profondo. E ciò che si disvela ha una forza dirompente. Il lato D è il lato femminile, è quel che muove il mondo e lo contiene. Un luogo di ricerca e libertà. Dove il taciuto si mette a giocare. Un viaggio alla scoperta del corpo dell’attore. Un luogo dove quotidiane inquietudini e movimenti dell’anima divengono danze. Il corpo come teatro di emozioni. Quando la parola viene liberata. D come Donna. Lo spettacolo-Performance “Il lato D” è prima di tutto l’esito del seminario teatrale tenuto dalla regista e attrice Reina Saracino. Lo spunto di lavoro è stato il testo teatrale del canadese Michel Tramblay Le cognate, che la regista ha riadattato drammaturgicamente al contesto performativo. Il testo, scritto nel 1965, negli anni del massimo impulso del consumismo, è considerato il capolavoro della drammaturgia canadese, per lo straordinario equilibrio di comicità e tragedia. L’autore riesce a descrivere con sensibilità il vuoto esistenziale celato nelle vite di queste donne, piegate dal perbenismo e dal malumore. La trama della commedia è l’esilarante meccanismo di un affollato e grottesco “incollaggio punti” con contorno di invidie e risentimenti, che capitolerà in un estremo epilogo. Sotto i lustrini di un benessere apparente ristagnano profonde, inestirpabili miserie, di donne intrise di moralismo bigotto perché hanno paura del mondo e di loro stesse. Questa tragicommedia è il riflesso di una società illividita, ipocritamente conformista capace di distruggere ogni sogno, anche il più innocente, e ci insegna come niente sia quel che appare, che dietro i gesti cortesi di queste donne frustrate, vi siano mondi infernali di sedimentate insoddisfazioni. Verremo dunque trascinati sulla giostra di queste, a volte romantiche, Iene Borghesi. Gli artisti Cristina Gallingani è vice presidente, attrice e regista di T.I.L.T. Da sempre appassionata di teatro continua ostinatamente la sua ricerca nonostante gli impegni lavorativi e familiari. Giuliana Zanelli è in T.I.L.T. fin dalla fondazione (1996). Contribuisce all’attività dell’Associazione quando essa si impegna nella creazione di spettacoli a tema storico locale o nazionale. Reina Saracino è attrice, regista e performer. Inizia il suo percorso artistico nella scuola del teatro stabile di Pavia “G. Fraschini”, con la guida di Angela Malfitano, Isadora Angelini, Ambra d’Amico, Marta Dalla Via. Ha seguito il lavoro, tra gli altri, di Marco Sgrosso, Elena Bucci, Yutaka Takei, Vanda Monaco Westersthal, Yoshito Ohno. Ha approfondito lo studio della Commedia dell’Arte presso l’ICAI-Istituto Commedia Dell’Arte Internazionale. È laureata al DAMS di Bologna con una tesi di Critica Teatrale. Sabato 24 marzo ore 17.45 Associazione Culturale “Tra un atto e l’altro”/Angela Malfitano “LA REGINA DEGLI ELFI” di e con Angela Malfitano, con l’aiuto di Rossella Cabiddu, Stefano Detassis, Cinzia Lombardo, Lucia Mazzotta, Floriana Patti, Stefano Zanasi, video Lorenzo Letizia, suono Francesco Brini assistenza Alessandra Lanfranchi, Cinzia Lombardo, Stefano Zanasi un ringraziamento a Elena Di Gioia e Anna Del Mugnaio, Marco De Marinis, Mario Giorgi, Roberto Grandi, Roberto Latini, Francesca Mazza, Silvia Mei, Marco Sgrosso in collaborazione con Associazione T.I.L.T. Sala Biagi-D’Antona-Comune di Castel Maggiore, Sì*Metrica, Spazioindue Questo spettacolo parla del Potere. Il personaggio che la Jelinek ritrae nella pièce è realmente esistito; è Paula Wessely, attrice del Burgtheater di Vienna, famosa e apprezzata già prima e durante il Terzo Reich. Allieva di Max Reinhardt, era divenuta una delle interpreti più popolari del teatro viennese, ma era giunta all’apice lavorando con il cinema nazista. Ciò le costerà dopo la guerra una temporanea interdizione. Tornerà poi a lavorare nei film in technicolor che riportano un’Austria felice e da idillio alpino. La Wessely muore nel 2000 a 93 anni. Un’antica tradizione viennese prevede una cerimonia funebre d’onore per gli attori del Teatro Nazionale: i Burgschauspieler, le cui salme vengono portate in processione per tre giri intorno all’edificio. Qui la Jelinek immagina la scena. Con una lingua sarcastica e allusiva la Jelinek porta alla percezione di doppi livelli di significato e di evocazione: il potere dell’attore sul palco che si intreccia e si fa maschera del potere nazista. Sollevarsi di polveri e di provocazioni, contrasti che detonano. Ironie, sarcasmo, panorami grotteschi. In “sospensione”, dall’alto di una bara che è anche palcoscenico. Il lavoro nasce come omaggio al mio Maestro, Leo de Berardinis, per l’evento “Molti pensieri vogliono restare comete”, fatto nell’estate 2009 a Bologna. Quindi cercavo una partenza che fosse folgorante. Doveva essere un innamoramento grande come solo alcune volte è successo nella mia storia di attore-autore. L’omaggio che volevo fare a Leo doveva essere un lavoro d’autore e avere le caratteristiche della strada che lui mi aveva indicato e che ho percorsa. Rigore, adesione totale, necessità, etica. Così, alle prime righe della Jelinek, ho riconosciuto il momento magico. Nel sarcasmo, nel gioco del teatro e del potere, nella bellezza assoluta e tagliente della scrittura. La protagonista è una vecchissima attrice del teatro tradizionale viennese, ma che si è prestata al gioco della oscena propaganda nazista nel cinema, e in seguito anche contaminata con tarde apparizioni televisive; ora non vuole andarsene da questa terra, non vuole lasciare il suo pubblico e il palcoscenico, luogo del suo potere. La scrittura fulminante dell’autrice porta alla percezione di doppi, tripli, livelli di significato e di evocazione: il potere dell’attore sul palco che si intreccia e si fa maschera del Potere nazista. La sensazione di chi ascolta lo scivolare delle parole dell’attrice/fantasma Wessely è quella di voler catturare continuamente dei significati, senza mai riuscire a inquadrare tutti gli stimoli e le visioni nella cornice perfetta e rassicurante che la nostra mente vorrebbe. Anche per questo amo la Jelinek, perché non si fa catturare. Oltre al fatto di essere una ragazza cattiva e arrabbiata. Sempre contro ogni tipo di potere. Anche se l’ambiente in cui ci muoviamo è strettamente austriaco, ho avvertito una grande necessità personale e politica in questa mia nuova avventura, che va al di là di ogni regionalità. Ci sono tutti i nostri ultimi decenni di storia in questa pièce. Gli artisti Angela Malfitano lavora in teatro dall’età di 19 anni. Si è formata come attrice soprattutto alla scuola di Leo de Berardinis ma ha avuto importanti incontri di lavoro anche con: Andrea Adriatico, Marco Baliani, Dominique Durvin (direttore del Teatro di Amiens), Dario Fo, Franca Rame, Alejandro Jodorowsky, Piero Maccarinelli, Renata Molinari, Claudio Morganti, Luciano Nattino e Alfieri Società Teatrale, Thierry Salmon, Marco Sgrosso, Mimmo Sorrentino. Sabato 31 marzo ore 17.45 Associazione Culturale T.I.L.T. “TRÌTONO in concerto: musica italiana anni ’50/’60/’70” Con flash di storia femminile tra cronaca e letteratura. voce Massimiliano Buldrini, violoncello Elisa Gazzelli, chitarra Davide Villani Massimiliano, Elisa e Davide si sono conosciuti in occasione dei laboratori musicali organizzati nella Scuola Musicale di Borgo Tossignano all’interno del Festival Acqua di Terra/Terra di Luna, in cui hanno potuto avvicinarsi e seguire il lavoro dei Tête de Bois, The Gang, Cisco, John De Leo, Franco Ranieri e Roberto Bartoli. A ottobre del 2011 si sono riuniti per portare avanti un progetto musicale all’interno del quale riproporre canzoni italiane dal 1950 al 1979: Roberto Murolo, Quartetto Cetra, Domenico Modugno, Fred Buscaglione, Fabrizio De Andrè, Caterina Caselli, Enzo Jannacci, Ricki Gianco, Nada, Mina, Formula 3, P.F.M., Francesco Guccini, Lucio Battisti, Loredana Bertè, Matia Bazar, Patty Pravo, Eugenio Finardi e altri interpreti e cantautori che hanno consacrato la canzone italiana nel mondo. Trìtono è il nome che si sono voluti dare, un po’ perché sono in 3, e un po’ perché il trìtono, nella teoria musicale, è stato chiamato durante il medioevo diabolus, e in effetti, qualcosa di diabolico, all’interno degli arrangiamenti, c’è… Per l’occasione del Marzo delle Donne i flash proposti da Massimiliano Buldrini costruiscono un percorso parallelo a quello delle canzoni. GLI ARTISTI Massimiliano Buldrini si forma come ricercatore vocale sotto la guida di Germana Giannini, perfeziona il canto armonico con Andrea De Luca e Tran Quang Hai, e frequenta seminari con artisti di alto livello come Albert Hera, Marco Tonini, Boris Savoldelli e Matteo Belli. Elisa Gazzelli studia musica classica per otto anni da privatista, conseguendo il diploma di solfeggio, armonia, storia della musica e pianoforte complementare. Nel 2010 entra all’istituto Giuseppe Verdi di Ravenna, completando l’esame di ottavo anno, suonando in orchestra e in quartetto d’archi. Davide Villani studia chitarra acustica e fingerpicking col maestro Giuliano Romagnesi, avviando anche lo studio della musica jazz. Nel 2007 frequenta il seminario Arquato jazz 2007 sotto la guida di Tomaso Lama e Garrison Fewell. Attualmente studia alla Scuola Sarti di Faenza col maestro Daniele Santimone. SCHEDE DI APPROFONDIMENTO DELLE MOSTRE dal 3 al 15 marzo Segni, alfabeti, identità negate mostra espositiva di opere prodotte in carta realizzata a mano a cura dell’associazione E Pas E Temp allestimento e opere di Carmine Romano e Sandra Scardovi L’Associazione E PAS E TEMP nell’ambito della valorizzazione delle attività dei propri soci, organizza una mostra espositiva di opere prodotte in carta realizzata a mano, dal titolo “Segni, alfabeti, identità negate”, con i seguenti contenuti: SEGNI: ogni composizione artistica è un complesso insieme di segni, l’opera stessa come risultato viene definita un segno d’arte; ALFABETI: consistono in una esperienza ripropositiva con carta bianca di ricerca calligrafica di alcuni alfabeti tipo; IDENTITÀ NEGATE: sono ritratti figurativi di alcuni personaggi che hanno vissuto una parte della loro esistenza in spazi reclusori, in condizioni di primaria negazione della libertà, a volte tali condizionamenti hanno portato in loro anche la negazione dell’identità. Rigorosamente proposti in carta bianca, non in rilievo ma al suo contrario, che si definisce in negativo; ANTROPOGRAFIE: si tratta di un libro, manufatto, in carta in rilievo, con inserzioni fotografiche di segni e figure, stampate della stessa carta di cui è composto il fondo in rilievo. Tali soggetti spaziano in una memoria figurativa che, partendo dal secolo scorso arriva sino a fine Ottocento. Allestimento e opere di Sandra Scardovi e Carmine Romano E Pas E Temp è una associazione culturale di volontariato composta da una cinquantina di soci, tra cui cittadini volontari, persone utenti del Dipartimento di Salute Mentale di Imola e loro familiari; opera dal 1992 nel settore della salute mentale. Gli scopi dell’associazione sono quelli di migliorare la qualità della vita delle persone che sono coinvolte nelle problematiche del disagio psichico: i pregiudizi, la mancanza di una rete sociale o la difficoltà nel crearla, l’inserimento lavorativo e la possibilità del riconoscimento della pari dignità in quanto cittadini. dal 17 al 24 marzo Mostra fotografica foto di Vicky De Palma Vicky De Palma, scenografa di formazione, fotografa d’adozione... Mi formo accademicamente sotto la guida dello scenografo Claudio Magrin e conseguo la laurea in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna lavorando a stretto contatto con importanti realtà teatrali. Ho firmato diverse scene, due delle quali hanno vinto il primo premio al Festival Internazionale Teatro Amatori (F.I.T.A.): FILOMENA MARTURANO E LA FORTUNA CON LA F MAIUSCOLA. Il rapporto con la fotografia nasce dall’esigenza di “scoprire”, da tutto ciò che ci circonda, uno sguardo altro e “diversamente reale”. Tutto è sotto i nostri occhi, ma a volte non ce ne rendiamo conto. Informazioni: Teatro Lolli Via Caterina Sforza, 3 - Imola cell. 340/5790974 - fax 0542/066306 www.tiltonline.org - [email protected]. Ufficio Stampa e Comunicazione T.I.L.T. Caterina Grandi [email protected] - cell. 338 7180813