II. Le parti del discorso
1. Le classi di parole ed il lessico
La parola è il costituente minimo di analisi sintattica; la sintassi intende
determinare le relazioni tra le varie parole in base alla loro appartenenza
a diverse classi.
Ogni parola appartiene ad una categoria grammaticale, cioè ad una
classe di espressioni che condividono un insieme di proprietà
grammaticali.
La categoria alla quale una parola appartiene determina la sua
distribuzione, cioè il contesto sintattico in cui può essa occorrere. I criteri
utilizzati per determinare l’appartenenza di una parola ad una classe sono
appunto distribuzionali in quanto fanno riferimento alla posizione che le
parole occupano all’interno della frase.
Tradizionalmente, sono state individuate le seguenti classi di parole:
1) nome 2) aggettivo 3) articolo 4) pronome 5) verbo 6) avverbio
7) preposizione 8) congiunzione [9) interiezione]
Alcune parole possono appartenere però a più di una categoria:
La vecchia legge la regola
N
V
N
Le vecchie leggono la regola
*La vecchia legge la regolava
A
N
V
La vecchia legge la regolava
*Le vecchie leggono la regola
La grammatica di una lingua dovrà quindi contenere anche
l’informazione categoriale associata con gli elementi lessicali; i parlanti di
una lingua durante la fase di acquisizione elaborano quindi un dizionario
mentale, un lessico che contiene tutte le informazioni che essi hanno
interiorizzato riguardo alle parole della loro lingua. Ogni parola della
lingua conosciuta dal parlante deve essere classificata nel lessico mentale
insieme alla sua specificazione categoriale.
Tuttavia il lessico non è organizzato soltanto alfabeticamente, ma anche:
(a) per tratti categoriali;
(b) per campi semantici;
(c) sulla base della struttura sillabica.
UG conterrà quindi la nozione di categoria e l’insieme delle categorie
grammaticali principali.
L’informazione lessicale gioca un ruolo importante nella struttura frasale
perché la categoria alla quale una parola appartiene determina la sua
distribuzione.
2. Un aggiornamento della lista
a-Verbi vs nomi
love: They love/loved
Their present love is eternal
*Their past loved was eternal
Il contesto serve a disambiguare i casi dubbi:
They need to see a doctor [=verbo]
Need he be there? [=modale]
I feel a need to explore linguistics [=nome]
Paolo ha ____ Mario
She could ___
incontrato/salutato/invitato/ammirato
remain/sing/object/write
*nice/sadly/forward/ceiling/much
They might have ____ by now left/gone/called/arrived
____ essere sincero?
Posso/devi/vuole/dovresti/sai...
____ appreso la notizia con stupore
They have no ___
Forme di avere
address/awareness/relatives/tablecloth
*did/under/interesting/slowly/instead
___ può essere molto dolorosa
La linguistica/La vendetta/Una storta...
Solo nomi possono apparire in ___; questo non significa che un nome
può apparire solo in ___:
La linguistica è uno sport?
Alcuni considerano la linguistica eccitante
E’ mai morto nessuno di linguistica?
Odi la linguistica più della globalizzazione?
*Il mio [a/invece/stavo/parecchio/decente] preferito è La casa degli
spiriti
Il mio libro/testo/film... preferito è La casa degli spiriti
b-Determinanti
In questa classe includiamo gli articoli.
*Questa la mia ambizione
Questa mia ambizione
*La questa mia ambizione
La mia ambizione
I dimostrativi, catalogati tradizionalmente sotto gli aggettivi/pronomi,
entrano nella classe dei determinanti, anche se a volte, cioè in funzione
pronominale, possono ricorrere senza un nome, diversamente
dall’articolo:
Non voglio questa (penna) ; dammi quella ___!
*dammi la ___!
D’altra parte i possessivi possono cooccorrere con l’articolo, per cui
saranno classificati come aggettivi:
Gli ho restituito il suo libro
* Gli ho restituito suo libro
I want ___ toy
a/the/this/that/my/his....
*the my book *this my book
*le mon livre
*ce mon livre
In inglese (e francese) anche i possessivi, essendo incompatibili con
l’articolo, entrano nella classe dei determinanti.
c- Aggettivi vs avverbi
In italiano sia gli aggettivi che gli avverbi possono essere preceduti da
‘intensificatori’ come così/assai/davvero, tutavia non hanno la stessa
distribuzione:
Le sue maniere sono davvero scortesi! La tratta davvero scortesemente!
Mario è sempre così diligente!
Mario si comporta sempre così diligentemente!
In altre lingue la forma può essere la stessa:
Hans ist schnell
Er faehrt schnell
I criteri distribuzionali servono anche a disambiguare in certi casi:
parlare chiaro / vederci chiaro
corre veloce
il cielo è chiaro
è veloce
Mary is better at Italian than you
Mary speaks Italian better than you
better = more fluent(ly)
Mary is more fluent/*more fluently at Italian than you
Mary speaks Italian more fluently/*more fluent than you
It is very ___
tough/dangerous/exciting/dejecting
*door/eating/for/lot/things/slowly
Gli aggettivi possono esprimere in un sintagma nominale ciò che nelle
frasi corrispondenti è espresso da avverbi:
a. L’improvvisa invasione dell’Austria da parte della Germania
b. La Germania invase improvvisamente l’Austria
a. Il probabile intervento delle forze armate contro il nemico
b. Le forze armate probabilmente interverranno contro il nemico
a. La violenta reazione della popolazione
b. La popolazione reagì violentemente
d-Pronomi
Tradizionalmente questa categoria comprende:
-i pronomi personali, che denotano un’entità individuabile, al pari dei
nomi propri:
Gianni/Lui è il mio migliore amico
- i pronomi dimostrativi, che abbiamo proposto appartenere piuttosto
alla classe dei determinanti;
- i pronomi indefiniti, come tutti/nessuno/qualche/alcuni, che si
accordano generalmente con il nome che modificano:
Nessuno studente è venuto
Non ho avuto alcuna obiezione
Tutti i miei parenti si sono informati
Molto/parecchio/poco..., se precedono nomi si accordano, ma non se
precedono aggettivi:
a. Dopo parecchi mesi mi telefonò
b. La discussione è stata parecchio interessante
a. Si può fare con poca fatica
b. Sei stata poco paziente
He wrote ___ other works
some/few/many/no/several
*successful/trees/hear/behind/coming
Classificheremo
questo
quantificatori/intensificatori.
tipo
di
elementi
come
e- Avverbi vs preposizioni vs congiunzioni
Gli avverbi sono tradizionalmente suddivisi in:
- avverbi di modo e maniera, formati con il suffisso [-mente], di cui si è
parlato sopra;
- avverbi di tempo (ieri, più tardi, [dopo]);
- avverbi di luogo (qui, là, [sopra]).
He treats her_____
badly/violently/politely/arrogantly
*careful/conscience/back/done/several
Tuttavia, molti avverbi di tempo e luogo sono omofoni alle preposizioni:
Maria verrà dopo
L’ho portato dentro
La zia abita accanto
Maria verrà dopo Carla
L’ho portato dentro il garage
La zia abita accanto a Gianni
Bevo il vino : bevo = dentro il garage : dentro
Telefono a Mario : telefono = accanto a Gianni : accanto
Diremo allora che alcune preposizioni
transitivamente o intransitivamente.
right=completely
Go right up the ladder
They arrived right on time
possono
essere
usate
He fell right down the stairs
It was right under the bed
Le congiunzioni vengono tradizionalmente distinte in coordinanti (e,
ma, o) e subordinanti (se, perché, quando, mentre...); le congiunzioni
subordinanti di e a che introducono frasi subordinate infinitive sono
omofone delle preposizioni, quindi rientrano in quella categoria:
Gianni aspira a questo
Gianni aspira ad ottenere il premio
Dubito delle sue capacità
Dubito di poter partire
Dopo il suo discorso, il presidente si dimise
Dopo che ebbe parlato, il presidente si dimise
Tralasciando per ora la negazione, consideriamo le particelle si/no come
delle profrasi, poiché hanno il valore di un’intera frase:
Hanno detto di sì/no
(Eliminando le interiezioni ed) aggiungendo i quantificatori e
sostituendo l’ articolo con il determinante, otteniamo il seguente elenco:
1) nome 2) aggettivo 3) determinante 4) pronome
5) quantificatore 6) verbo 7) avverbio 8) preposizione 9) congiunzione
Essendo le parole raggruppate in un insieme finito e ridotto di categorie,
ed essendo le regole grammaticali basate sulle categorie, il compito
acquisizionale del bambino è enormemente semplificato: egli deve
identificare quali parole appartengono a quali categorie nella lingua
rilevante, e quali categorie occupano quali posizioni nella frase:
I want ___ toy
a/the/this/that/my/his....
I want a ___
ball/banana/bike/blackboard
___ want a toy you/they/my fiends/your cousins...
I ___ a toy
Il verbo
I verbi possono essere classificati in base a tratti contestuali che fanno
riferimento alle classi di parole con cui essi possono combinarsi;
distinguiamo due tipi di tratti:
- di valenza: riguardano numero e tipo di categorie cooccorrenti
- di selezione: riguardano i tratti intrinseci di queste categorie
Invitare, verbo transitivo, richiede due sintagmi nominali (valenza)
dotati del tratto [+umano] (selezione):
*Gianni ha invitato (#numero) *Gianni ha invitato con Mario(#tipo)
#Gianni ha invitato il piatto (#tratto)
Gianni ha invitato Mario
Le proprietà di valenza sono di tipo puramente sintattico, quelle di
selezione sono piuttosto semantiche.
Le espressioni referenziali che fanno riferimento alle entità o ai
partecipanti coinvolti nell’evento/attività/stato espresso dal verbo vengono
definite argomenti; il predicato definisce invece una qualche relazione fra
espressioni referenziali, cioè fra gli argomenti selezionati.
Distinguiamo tuttavia tra argomenti e circostanziali:
- argomenti sono gli elementi che saturano la valenza di un verbo, e
devono comparire obbligatoriamente, perché indicano le entità
direttamente coinvolte nel processo descritto dal verbo;
- circostanziali sono costituenti che possono essere opzionalmente
realizzati e forniscono informazioni aggiuntive relative contesto in cui
l’evento si svolge:
Gianni ha incontrato Maria [la settimana scorsa] [al ristorante] [dopo il
concerto]
Esistono dei criteri di distinzione tra argomenti e circostanziali:
a - gli argomenti sono tendenzialmente obbligatori, i circostanziali no:
Gianni ha incontrato Maria
*Gianni ha incontrato la settimana scorsa
b - la scelta dei tratti inerenti degli argomenti è determinata dal verbo,
non quella dei circostanziali:
#Il gatto ha invitato il formaggio [due ore fa davanti alla porta senza
indugiare]
Gianni ha invitato Mario [due ore fa davanti alla porta senza indugiare]
Il gatto ha mangiato il formaggio [due ore fa davanti alla porta senza
indugiare]
Il gatto si è messo a dormire [due ore fa davanti alla porta senza
indugiare]
c - l’ordine degli argomenti è abbastanza rigido, ma non quello dei
circostanziali:
Mia sorella ha incontrato Giulia la scorsa settimana
Giulia ha incontrato mia sorella la scorsa settimana (cambia il
significato)
La scorsa settimana mia sorella ha incontrato Giulia
Mia sorella la scorsa settimana ha incontrato Giulia
Classificazione dei verbi in base alla valenza
Ogni predicato ha una struttura argomentale, ed esiste una
specificazione lessicale del numero ed del tipo di costituenti che un verbo
richiede obbligatoriamente.
Possiamo distinguere quattro classi verbali:
1) avalenti: non sono accompagnati da nessun argomento
(metereologici):
piove, nevica, tuona, grandina, gocciola
2) monovalenti: accompagnati da un solo argomento (intransitivi)
(richiedono come argomento un nome o una frase):
Sono arrivati i tuoi cugini
Paolo è caduto
Paolo non piange mai
Bisogna che Maria parta subito
3) bivalenti: accompagnati da due argomenti: (#transitivi)
Lui preferisce la geometria
Giulia ha aderito alla iniziativa
Pietro pensa che arriveranno presto
4) trivalenti: accompagnati da tre argomenti: (ditransitivi)
Anna ha prestato il quaderno a Maria
Gianni ha offerto un caffè ai colleghi
In italiano è necessario introdurre una distinzione tra due tipi di verbi
intransitivi a seconda dell’ausiliare essere o avere:
Inaccusativi
- scelta dell’ausiliare:
Sono arrivati
Intransitivi propri / Inergativi
Hanno telefonato
- accordo del participio passato col soggetto postverbale:
Sono arrivati molti studenti
Hanno telefonato molti studenti
- possibilità di ripresa pronominale con ne:
Ne sono arrivati molti
*Ne hanno telefonato molti
- uso del participio passato come modificatore di nome o in frasi
assolute:
Lo studente arrivato ieri
*Lo studente telefonato ieri
Arrivato Pietro, siamo usciti
*Telefonato Pietro, siamo usciti
Alcuni intransitivi con ausiliare essere hanno anche un uso transitivo; questo tipo
di verbi sono stati definiti ergativi:
La nave è affondata
I pirati hanno affondato la nave
I prezzi sono aumentati
I produttori hanno aumentato i prezzi
La situazione è cambiata
I nuovi fatti hanno cambiato la situazione
Distinguiamo quindi tra verbi:
- transitivi:
- intransitivi propri /inergativi
- inaccusativi:
Gianni ha colpito Pietro
Gianni ha dato un libro a Pietro
Gianni ha lavorato molto
Gianni è partito