ALLEGATO A PROGETTO “IL LUPO IN LIGURIA Azioni per la conoscenza e la tutela della specie, per la prevenzione dei danni al bestiame domestico e per l’attuazione di un regime di coesistenza tra il lupo e le attività economiche” Linee guida del progetto e Programma Azioni Prima fase della durata di 15 Mesi SOMMARIO Premessa 1)Breve Analisi dello stato attuale delle conoscenze 2)Criticità e problemi Le linee guida del Progetto “Il Lupo in Liguria ” 1) 2) 3) 4) 5) Approfondimento conoscitivo sul fenomeno della ricomparsa del Lupo Gestione del conflitto lupo –zootecnia Sensibilizzazione e comunicazione al pubblico e ai gruppi di interesse Elaborazione di un piano di azione del lupo in Liguria Azioni di valorizzazione della presenza del lupo in Liguria Programma di attività Prima fase della durata di 15 mesi (Azioni, quantificazione delle risorse e metodologia di lavoro) 1) Modalità organizzative 2) Composizione Gruppo di ricerca 3) Attività PREMESSA La specie Canis lupus è una delle specie prioritarie, secondo la dir. 92/43/CEE, presente in Liguria e la sua presenza o frequentazione interessa numerosi Siti della Rete Natura 2000 della Regione. Pertanto è essenziale definire con maggiore esattezza le caratteristiche di questa frequentazione, per attuare concreti programmi di conservazione della specie. Inoltre, negli ultimi anni si sono intensificate, soprattutto nella provincia di Genova, segnalazioni di danni provocati da animali predatori alla fauna domestica, attribuibili alla presenza occasionale di cani vaganti ed al ritorno del lupo. Ciò ha comportato una forte attenzione di alcune categorie di allevatori al problema il quale, se non adeguatamente affrontato, può essere occasione di notevole conflittualità dai risvolti certamente non positivi per la coesistenza della specie oggetto del progetto e di alcune attività antropiche. Fino ad oggi la presenza di tale specie in Liguria è stata analizzata e gestita da alcuni Enti maggiormente coinvolti nel problema, i quali hanno prodotto dati e esperienze estremamente interessanti ma, considerata l’ampia valenza territoriale della specie, appare chiara la necessità di ricondurre la gestione del tema ad una dimensione regionale organica e soprattutto coordinata. Inoltre è evidente la necessità di collegamento con le attività condotte nelle regioni limitrofe. Pertanto si è reso necessario l’avvio di un progetto regionale, di cui vengono tracciati di seguito i principali obiettivi e vengono individuate le principali linee attuative per la realizzazione della prima fase. BREVE ANALISI DELLO STATO ATTUALE DELLE CONOSCENZE Le conoscenze circa la distribuzione del lupo in Liguria non sono omogenee, in quanto non è mai stata attuata un’indagine o un monitoraggio integrato. Da un’analisi della situazione emergono le seguenti notizie: Provincia di Genova. È la provincia per la quale si ha la maggior quantità di dati in quanto, conseguentemente alle prime segnalazioni, sono state avviate diverse azioni di monitoraggio. Infatti l’Università di Pavia, su incarico della Provincia di Genova, ha condotto indagini già a partire dagli anni ’90, e negli ultimi anni gli studi sono proseguiti anche grazie ad iniziative dei Parchi dell’Aveto e dell’Antola. Sono stati attuati in particolare studi circa la presenza, la stima della distribuzione e lo studio della dieta nelle aree dei due parchi citati. E’ stato predisposto un protocollo di intesa per rimborso danni e prevenzione (nel Parco dell’Aveto e prossimamente nel Parco dell’Antola); sono state condotte attività di sensibilizzazione e informazione (convegno 2002, escursioni sulle tracce del lupo, formazione degli insegnanti delle scuole del Parco dell’Aveto). E’ stato svolto un lavoro di tesi presso l’università di Genova. Provincia di Imperia. E’ stato attuato un monitoraggio preliminare nel periodo gennaio 2004primavera 2006 tramite il finanziamento relativo alla valorizzazione dei S.I.C. alpini ex Ob2, Misura 6B, sulla base anche di conoscenze precedenti, acquisite con indagini basate sul volontariato. E’ stato svolto inoltre un lavoro di tesi presso l’Università di Genova. La stima che consegue a queste indagini, per il rinvenimento costante di segni, è relativa alla frequentazione di due animali (presumibilmente una coppia). Sono state condotte anche alcune attività di informazione: una giornata dedicata ai S.I.C. e alle specie prioritarie attuata dall’Amministrazione Provinciale, un progetto finanziato sul S.I.C. “Bosco di Rezzo” per l’iniziativa Adotta un SIC della Regione Liguria e altre attività di informazione condotte con alcuni Istituti Scolastici. Provincia della Spezia. Alla comparsa della specie sull’Appennino ligure-tosco-emiliano sono state attuate attività di monitoraggio e raccolta dati coordinate dall’Università di Pavia. Le indagini sono poi proseguite in modo più discontinuo, anche perché eseguite solo su base di volontariato . In base alle notizie riferite si hanno segnalazioni di presenza sull’Appennino ligure-emiliano. Esiste, con ogni probabilità, un conflitto evidente o latente con gli allevatori dato che, lo scorso anno, un lupo è stato rinvenuto “impiccato” sull’Antessio nei pressi di Sesta Godano. Provincia di Savona. E’ la Provincia di cui si possiedono minori notizie. Le segnalazioni di presenza note non sono attuali, almeno per quello che riguarda la parte più occidentale della Provincia, a contatto con le aree imperiesi e quelle cuneesi, dove si ha un più alto numero di lupi. Nella parte a levante, corrispondente all’area del Parco del Beigua, la frequentazione potrebbe essere legata ai lupi che frequentano l’Appennino genovese. L’area centrale della Provincia (comprensorio del Monte Carmo-Monte Settepani e la Valle Bormida), è caratterizzata da zone molto boscate, dove possono essere comunque individuabili percorsi di crinale. Essa potrebbe perciò essere interessata da una frequentazione regolare o sporadica che meriterebbe di essere meglio descritta e chiarita. Si fa notare che, al tempo della comparsa del lupo in Liguria, nelle zone di passaggio dall’Appennino alle Alpi, le notizie che sono mancate erano proprio quelle relative alla Provincia di Savona. L’importanza della Provincia di Savona come corridoio emerge in una delle azioni (“aree prioritarie per la conservazione del lupo, definizione di una mappa”) previste dal Piano d’Azione Nazionale per la conservazione del lupo, prodotto dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. CRITICITA’ E PROBLEMI RILEVATI. Contesto sociale: Il fenomeno della ricomparsa del lupo interessa aree “deboli” della nostra regione già interessate da fenomeni di spopolamento, invecchiamento della popolazione, scarsità di servizi e di occasioni di lavoro. Tale situazione determina nella popolazione residente un diffuso sentimento di rabbia e sfiducia nelle istituzioni, che appaiono indifferenti alla sorte di tali territori e “impongono” ulteriori difficoltà ad una permanenza già di per se problematica. L’azione dei parchi ha iniziato a migliorare questa situazione, creando opportunità nuove, sia con interventi diretti, sia con lo sviluppo crescente di attività indotte legate ai prodotti tipici, all’escursionismo, alla didattica, ecc. Allevamenti e pastorizia. Un problema rilevato è sicuramente quello dei risarcimenti agli allevatori, che la Provincia di Genova ha cercato di affrontare insieme con il parco dell’Aveto (prima zona in cui il problema si sia presentato in maniera consistente), stipulando una convenzione ad hoc al fine di assicurare efficacia e tempestività nelle modalità di conduzione dei sopralluoghi di verifica e nella procedura di erogazione del risarcimento. In modo concomitante andrebbero pianificate misure di addestramento alla prevenzione del danno. Occorre inoltre perfezionare le misure di controllo sui cani liberi o vaganti e stimarne con più esattezza il numero. Si ritiene importante analizzare i dati sui numeri degli allevamenti (capi, consistenza, distribuzione) e sull’entità e la ripartizione degli alpeggi, e attuare una campagna di informazione con gli operatori. Mondo venatorio. Una parte delle attività di informazione previste dovrebbe essere rivolta al mondo venatorio per attivare le sinergie possibili e prevenire una possibile ostilità, dovuta a mancanza di informazione corretta. E’ preferibile attuare l’informazione con il coinvolgimento delle Associazioni, individuando tra queste le persone più attente all’equilibrio degli ecosistemi. LINEE GUIDA GENERALI E OBIETTIVI PROGETTUALI Dalla breve analisi dei dati sulla situazione esistente in Liguria, appare evidente la necessità di articolare il progetto in modo da conseguire i seguenti principali obiettivi: 1) Approfondimento conoscitivo sul fenomeno della ricomparsa del Lupo in Liguria L’attività di monitoraggio e di ricerca è il primo punto fondamentale per l’avvio del progetto, al fine di garantire ed avviare una sistematica e completa raccolta, catalogazione e razionalizzazione delle informazioni inerenti la presenza del lupo e le sue interazioni con animali domestici e selvatici, condizione essenziale per gestire in maniera accurata ma flessibile la dinamica evolutiva della popolazione di lupo. Nell’ambito di tale attività si dovrà affrontare : monitoraggio della presenza del lupo nell’arco alpino - appenninico ligure, attraverso tecniche di monitoraggio non invasivo ( snow –tracking, wolf – howling e analisi genetiche su campioni fecali, peli, carcasse, ecc.); in particolare dovrà essere stimata la distribuzione, la consistenza numerica e la frequentazione del territorio ligure da parte della specie e identificati geneticamente i lupi residenti; studio sull’ecologia alimentare del Lupo in Liguria, basandosi sull’analisi degli escrementi raccolti e sulle tracce di predazione, al fine di anche valutare le relazioni con gli ungulati selvatici e le altre specie predabili; monitoraggio della presenza e possibilmente la condizione sanitaria dei cani vaganti al fine di valutare le eventuali ripercussioni sulla conservazione del lupo; verifica e monitoraggio, nelle aree montane, di tutti i danni provocati al bestiame da predatori (canidi e non) per valutare i parametri relativi all’impatto del lupo sulla zootecnia. Raccolta e analisi dei dati riguardanti le modalità di conduzione dell’allevamento in Liguria, al fine di individuare le più idonee forme di prevenzione al fenomeno della predazione da lupo 2) Gestione del conflitto lupo-zootecnia La gestione del conflitto lupo –zootecnia si fonda su tre aspetti di fondamentale importanza: a) risarcimento dei danni da predazione b) prevenzione dei danni c) informazione, supporto ed assistenza degli allevatori Per quanto riguarda il punto a) risulta prioritario individuare e applicare un’efficace procedura. Tale obiettivo potrebbe essere raggiunto tramite l’applicazione di appositi protocolli d’intesa con le Province o con l’introduzione di apposite norme legislative, sulla scorta dell’esperienza della Regione Piemonte. Il meccanismo del risarcimento inoltre dovrebbe essere fortemente ancorato all’applicazione delle tecniche di prevenzione di cui al successivo punto b). L’attività di cui al punto b), che sarà chiaramente indirizzata anche dagli esiti delle indagini di cui al punto 1), dovrà individuare, sperimentare e promuovere le più opportune forme di prevenzione in Liguria dal danno da predazione del lupo, che allo stato attuale delle conoscenze si fonda principalmente sull’utilizzo di recinzioni elettriche, animali da guardiania appositamente addestrati e ricoveri notturni, ma che non è escluso possa essere integrato da altre più opportune forme di prevenzione, secondo le condizioni locali di conduzione dell’allevamento. A tal fine appare importante anche la conoscenza e il controllo dei cani vaganti, i cui attacchi al bestiame possono essere confusi con quelli del lupo e che comunque possono rappresentare un problema da gestire congiuntamente. L’attività di cui al punto c) è strettamente legata alle precedenti e deve essere svolta da personale competente e opportunamente formato. Tale personale deve partecipare all’accertamento dei danni ai fini del risarcimento, e ricercare, con gli allevatori maggiormente coinvolti nella predazione del bestiame, le tecniche di allevamento e di controllo del bestiame più adatte alla presenza dei predatori. Si ritiene inoltre determinante la disponibilità di personale di supporto e di assistenza agli allevatori, categoria più impattata dal ritorno del lupo, non solo per i danni conseguenti alle predazioni, ma anche per il cambiamento che comporta nella gestione del bestiame con rilevanti riflessi economici e sulle abitudini di vita. Ciò sia per evitare il sorgere di situazioni di conflitto sociale, sia per avviare un percorso per il loro coinvolgimento diretto nelle ricerca di modalità di gestione dell’alpeggio che garantiscano non solo la riduzione dei danni, ma anche migliori condizioni di vita. Nello svolgimento di tale azione dovrà essere coinvolto preferibilmente il personale degli enti che già svolgono azioni di supporto sul territorio (province, corpo forestale ecc.). Nell’ambito del progetto si prevede lo sviluppo di progetti dimostrativi di prevenzione, da attuarsi nei Parchi dell’Aveto e dell’Antola, dove si sono verificati numerosi casi di attacco al bestiame di allevamento. 3) Sensibilizzazione e comunicazione al pubblico e ai gruppi di interesse Appare importante avviare attività di sensibilizzazione con i gruppi di interesse quali allevatori, cacciatori, associazioni ambientaliste e studenti e con la popolazione residente, che in una fase iniziale potrebbe concretizzarsi in alcune giornate di informazione In considerazione però dell’importanza di conoscere e di affrontare la complessità delle implicazioni di natura economica, politica e sociale conseguenti alla presenza del lupo e per ricercare forme di partecipazione e di coinvolgimento nella gestione della specie, appare necessario prevedere uno studio specifico, volto a investigare la percezione e le opinioni delle Comunità locali nei confronti del lupo (Human dimension). Questa indagine, da svolgersi eventualmente anche attraverso interviste alla popolazione residente ed a specifici gruppi d’interesse consente anche di svolgere da un lato una capillare attività di informazione sulla biologia del lupo, il suo comportamento, i rischi effettivi e le ricadute positive e dall’altro di verificare gli atteggiamenti nei confronti del lupo e della sua conservazione e sulle possibilità di gestione, la percezione del suo impatto sul bestiame domestico e sugli ungulati selvatici e della sua pericolosità nei confronti dell’uomo. Inoltre si ritiene opportuno prevedere la pubblicazione dei dati raccolti nell’ambito del progetto e quelli preesistenti. 4) Elaborazione di un piano di gestione del lupo sul territorio regionale Il progetto nelle sue fasi finali può richiedere l’elaborazione di un Piano di gestione della specie a livello regionale, in accordo con il Piano di azione nazionale per il lupo realizzato dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, per conto del Ministero dell’Ambiente, ed in applicazione degli “ Species action plans” approvati dal Consiglio d’Europa. Nel caso si proceda all’elaborazione del suddetto Piano di gestione , lo stesso deve analizzare dettagliatamente dal punto di vista ecologico, socio-economico e culturale, organizzativo e gestionale, politico-amministrativo i fattori favorevoli e sfavorevoli alla conservazione del lupo e definire strategie ed azioni per la conservazione e la gestione della specie. Il Piano deve comprendere anche una strategia per: identificare, tutelare, integrare e migliorare la funzionalità dei corridoi ecologici necessari alla salvaguardia; pianificare e modulare la presenza della specie sul territorio stabilendo forme di protezione differenziate; avviare una campagna di informazione e di educazione sull’importanza della conservazione della biodiversità, della tutela degli ecosistemi e della loro integrità, del ripristino della funzionalità ecologica, individuare e promuove le potenzialità di sviluppo socioeconomico legate alla presenza del lupo. Per il buon esito della strategia di conservazione è di fondamentale importanza che nel processo di elaborazione del Piano siano adottati processi decisionali e gestionali compartecipativi, nonché il coordinamento dell’azione delle varie istituzioni interessate a livello locale, nazionale e transnazionale. 5) Azioni di valorizzazione della presenza del lupo in Liguria ed eventuale creazione del Centro del Lupo Per consentire un ottimale sviluppo delle iniziative per la conservazione e la gestione della specie lupo e per la ricerca di forme di coesistenza con le attività antropiche, nonché per ottimizzare la struttura e le competenze che si intende avviare nell’ambito del progetto, è opportuno e necessario garantire una programmazione a lungo termine delle iniziative, che potrebbe concretizzarsi anche nella costituzione di un “Centro per la conservazione e la gestione del lupo”, che potrebbe essere realizzato ad esempio nel Parco dell’Aveto o nel Parco dell’Antola, che risultano essere allo stato attuale le zone maggiormente interessate dalla presenza di questo carnivoro. PROGRAMMA azioni Prima fase della durata di 15 mesi 1) modalità organizzative: Il coordinamento generale del progetto è svolto dalla Regione Liguria, che attiverà un Tavolo per la gestione del lupo, con l’obiettivo di promuovere un coordinamento delle politiche di gestione, di favorire un più efficace scambio di informazioni e di individuare gli strumenti più efficaci alla tutela della popolazione di questa specie. A tale tavolo saranno chiamati a partecipare, oltre che le strutture regionali competenti in materia, anche le quattro Province, il Corpo Forestale dello Stato, gli Enti parco, e, se ritenuto necessario, l’Università ed altri enti eventualmente interessati. Nell’ambito del coordinamento regionale sarà anche compreso il collegamento con le altre amministrazioni extraregionali. In particolare dai contatti già avviati con la Regione Piemonte e Regione Emilia Romagna appare utile e necessario prevedere forme di collaborazione attive tramite l’attivazione di specifici Protocolli di Intesa. Il Tavolo per la gestione del lupo individuerà i tecnici di ciascun Ente, che costituiranno il Network di collaborazione, che affiancherà il Gruppo di ricerca descritto di seguito. La gestione organizzativa, amministrativa e operativa del Progetto è svolta dall’Ente Parco dell’Antola, che costituirà un Gruppo di ricerca ad hoc, per l’attuazione delle attività previste; il Parco si occuperà della raccolta e dell’elaborazione dei dati provenienti dal territorio regionale, ricercando anche le più opportune forme di collaborazione con gli Enti disponibili a partecipare alla raccolta dati che costituiranno il Network di collaborazione. I dati raccolti confluiranno e saranno archiviati nell’ambito della banca dati della Biodiversità gestita dall’Osservatorio regionale della biodiversità presso il DIP.TE.RIS di Genova e saranno messi a disposizione dei partner del progetto. 2) Composizione del Gruppo di ricerca : Al fine di garantire un collegamento scientifico anche con le attività svolte dalle realtà regionali limitrofe, sarà affidata la “supervisione scientifica” ad un esperto di riconosciuta esperienza, preferibilmente individuato nell’ambito di Istituti di ricerca, che garantisca il corretto svolgimento del progetto e lo sviluppo dei rapporti con le istituzioni scientifiche a livello regionale, nazionale ed internazionale. Inoltre è necessario prevedere anche un “coordinatore tecnico-scientifico” sul campo; quest’ultima figura è indispensabile per garantire una corretta impostazione del lavoro di monitoraggio e per una costante verifica del lavoro svolto. Il coordinatore tecnico scientifico sarà affiancato da almeno 1-2 altri tecnici di ricerca. Il “supervisore scientifico” dovrà dunque definire le linee generali della ricerca e sovrintendere alle attività, mentre il “coordinatore tecnico-scientifico” svolgerà funzioni di riferimento per le attività di ricerca, di tutte le attività di campo, seguendo le azioni di monitoraggio e le azioni ad esso connesse. Quest’ultimo coordinerà anche i componenti del Network di collaborazione tecnica, composto dal personale individuato dalle Amministrazioni e dagli Enti che parteciperanno al Progetto. Inoltre appare opportuno che il gruppo di ricerca avvii collaborazioni , a titolo gratuito, con gli Istituti di ricerca e in particolare con il DIP.TE.RIS dell’Università di Genova, al fine di avviareattività didattiche (tesi, tirocini, ecc.). 3)Individuazione attività La prima fase del progetto, della durata di 15 mesi, prevede l’attuazione delle seguenti attività: A – Monitoraggio presenza del lupo 1) Individuazione del Gruppo di ricerca e del Network di collaborazione 2) Impostazione del programma di monitoraggio e predisposizione di protocolli di rilievo standard (compresa la modulistica di rilevazione e registrazione dei dati, di prelievo e analisi di materiale ai fini delle analisi genetiche ) da estendersi a tutta la Regione al fine di condurre il monitoraggio su tutto il territorio regionale con le medesime modalità. I protocolli saranno predisposti dall’Ente Parco Antola e dal Gruppo di ricerca afferente e dovranno essere concordati con Regione Liguria e in linea con quanto utilizzato nelle regioni limitrofe. I protocolli saranno illustrati al Network di collaborazione tecnica, tramite Seminari di Formazione, in modo che le attività svolte da tutti coloro che fanno parte del gruppo di lavoro siano eseguite in modo sistematico e confrontabile. 3) Raccolta dati relativi alla distribuzione del lupo sul territorio, tendenze delle popolazioni, stima della unità riproduttive, status genetico. Tale monitoraggio, condotto principalmente con le tecniche di snow–tracking, wolf–howling e raccolta di reperti, riguarderà l’intero territorio regionale, ed, in particolare, per la provincia di Savona e La Spezia sarà volto principalmente ad appurare la presenza e a identificare le aree di maggiore idoneità, con il percorso di transetti esplorativi allo scopo di reperire possibili indici di presenza, per le province di Genova e Imperia il monitoraggio dovrà comprendere tutte le aree di frequentazione già note e dovrà essere comprensivo di prelievo di campioni di escrementi, peli, urine, resti di predazione che saranno oggetto di analisi ai fini di stabilire lo status genetico e l’ecologia alimentare. Per quanto riguarda le analisi genetiche si stima necessario un numero compreso fra 50 e 100 campioni considerata la necessità di operare su campioni freschi. I campioni non freschi che saranno raccolti serviranno come indice di presenza e saranno utilizzabili comunque per l’analisi della dieta. Le analisi genetiche formeranno notizie utili a comprendere le dinamiche dei branchi e le modalità della frequentazione. Nell’ambito del monitoraggio sul lupo dovranno essere raccolti i dati utili a stimare e quantificare l’eventuale presenza di cani vaganti. B) Studio delle modalità di conduzione degli allevamenti in Liguria. A tal fine dovranno essere censiti gli allevamenti liguri di bestiame domestico, con particolare attenzione a quelli legati ai territori appenninici e alpini, le modalità di conduzione dell’allevamento, numero di capi posseduti e razza, eventuali modalità di prevenzione attuata contro le predazioni, modalità e tempistiche dell’alpeggio, eventuali predazioni lamentate e/o indennizzate ecc. Tale studio dovrà essere svolto in collaborazione con le Associazioni di categoria (in particolare le APA Associazioni Provinciali Allevatori) e le ASL locali e i dati dovranno esser inseriti in apposito database. La raccolta dei dati dovrà essere integrata con una serie di incontri con gli allevatori locali (almeno 4, uno in ciascuna provincia), al fine anche di rilevare suggerimenti e operare già una prima informazione, che saranno concordati anche con l’APA ed attuati preferibilmente con la sua partecipazione . C) Individuazione e sperimentazione delle forme di prevenzione da danni da predazione Sulla scorta dei risultati dello studio di cui al punto B) e con l’ausilio dell’esperienza già avviata da altre regioni, dovrà essere elaborato un piano di prevenzione tarato sulle situazioni locali di allevamento, comprensivo anche della definizione di alcune proposte metodologiche sperimentali tarate in particolare sulle realtà dei territori compresi nei Parchi dell’Aveto e dell’Antola. D) Procedura risarcimento danni da predazione Attraverso il tavolo di consultazione, avviato da Regione, dovrà essere individuata e promossa una efficace procedura di risarcimento danni da predazione, comprensiva della procedura di accertamento del danno e dei possibili sistemi premiali attivati dalla messa in opera delle tecniche di prevenzione. Inoltre dovrà essere verificata l’entità della relativa necessità economica. Il tavolo di consultazione verificherà la possibilità del superamento del duplice canale di risarcimento danni da lupo/danni da cani vaganti o rinselvatichiti verso un più efficace fondo unico che risarcisca i danni da predazione da canidi. E) Informazione al mondo venatorio Devono essere coinvolte le principali associazioni venatorie, richiedendo la loro partecipazione e il loro coinvolgimento sia nelle azioni di monitoraggio che nell’attuazione della campagna informativa. Ciò è conforme a quanto previsto dal Piano d’Azione Nazionale. Si prevedono in questa fase almeno due giornate di informazione, una in Provincia di Genova e una in quella di Imperia da allargare a quattro giornate, estendendo gli incontri alle due province di Savona e La Spezia, in funzione degli esiti del monitoraggio di cui alla attività A) “Monitoraggio della presenza del lupo”. F) Coordinamento extraregionale La Regione Liguria ha già attivato contatti con le Regioni Piemonte e Regione Emilia Romagna per un monitoraggio coordinato delle popolazioni presenti. Inoltre appare necessario attivare collaborazioni con la Francia al fine di giungere ad un coordinamento delle attività anche su tale versante. ALLEGATO B PIANO ECONOMICO DI PROGETTO PER 1° FASE DELLA DURATA DI 15 MESI Azioni Costo Stimato Fonte di Finanziamento 40.000 Euro Euro 25.000 Cap. 2053 Assessorato Ambiente Settore Politiche Sviluppo Sostenibile Euro 15.000 Cap. 2507 Assessorato Ambiente Servizio Parchi e Aree Protette 8.000 Euro Euro 8.000 Cap. 2507 Assessorato Ambiente Servizio Parchi e Aree Protette --------- ------- 7.000 Euro Euro 7.000 Cap. 2507 Assessorato Ambiente Servizio Parchi e Aree Protette COORDINAMENTO EXTRAREGIONALE (ATTIVITA’ F) ---------- -------------- TOTALE 55.000 Euro MONITORAGGIO PRESENZA IN LIGURIA DEL LUPO E CONOSCENZA SCIENTIFICA DELLA SUA BIOLOGIA (ATTIVITA’ A) ASSISTENZA AL COMPARTO ZOOTECNICO (ATTIVITA’ B e C) PROCEDURA RISARCIMENTO PREDAZIONE (ATTIVITA’ D) DANNI DA INFORMAZIONE AL MONDO VENATORIO (ATTIVITA’ E) E SPESE DI COORDINAMENTO E ORGANIZZAZIONE DEL PROGETTO ALLEGATO C Schema del Protocollo di Intesa tra Regione Liguria, Ente Parco Antola ed Ente Parco dell’Aveto, relativo all’attuazione della prima fase del progetto “il Lupo in Liguria” L’anno 2006 addì del mese di presso la sede della Regione Liguria, in Genova, Via Fieschi, 15 TRA La Regione Liguria, codice fiscale 00849050109, in persona dell’Assessore all’Ambiente Ing. Franco Zunino, domiciliato per la carica presso la sede della Regione Liguria, a ciò autorizzato con deliberazione n. e L’Ente Parco Antola, in persona del Presidente p.t………autorizzato alla stipula…. L’Ente Parco Aveto in persona del Presidente p.t……… autorizzato alla stipula…. Premesso che: con d.G.R. 766/2006 per quanto concerne la misura 4) Azioni a tutela della Biodiversità punto sub a) Avvio di un progetto regionale per la salvaguardia del Canis lupus si destinano Euro 25.000,00 per azioni conoscitive, di monitoraggio e di compatibilizzazione della presenza di tale specie, rimandando a successivo provvedimento per l’individuazione delle relative modalità di realizzazione; con d.G.R. n° 943/06 vengono impegnati Euro 30.000,00 suddivisi fra Parco Antola e Parco Aveto per l’avvio del progetto di sistema “Il Lupo in Liguria: una presenza da studiare, gestire e valorizzare”, considerato che la presenza del lupo finora ha avuto maggiori ripercussioni su questi territori a seguito di incontri avviati con nota n° 105596/604 del 27/07/06 dell’Assessore Ambiente della Regione Liguria, sono stati sentiti tutti gli Enti potenzialmente interessati dalla presenza del lupo in Liguria, al fine anche di individuare le migliori forme di collaborazione da avviare nell’ambito di un progetto regionale quale esito degli incontri indicati in premessa è emersa la necessità di attivare un tavolo di coordinamento regionale per l’individuazione delle forme migliori di gestione della problematiche e opportunità connesse alla presenza di tale specie l’Ente Parco Antola, sentiti anche gli altri parchi regionali, con nota prot. 1557 del 24/10/2006 si è reso disponibile a svolgere il ruolo di capofila e referente della Regione Liguria nella gestione di un progetto sulla gestione del Lupo si è ritenuto necessario individuare le linee guida del progetto regionale “Il lupo in Liguria” nonché il programma delle attività per la realizzazione della 1° Fase del progetto, di durata di 15 mesi, approvate con DGR n° , nel cui ambito risultano prioritarie azioni di monitoraggio della presenza di tale specie in Liguria e di approfondimento conoscitivo e di eventuale sostegno al comparto zootecnico appare pertanto opportuno stabilire le modalità di svolgimento delle suddette attività relative alla prima fase del progetto “Il lupo in Liguria”, della durata di 15 mesi, approvate con DGR n° del , definendo i compiti delle parti sottoscrittici Tutto ciò premesso SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE: Articolo 1 (Premesse) 1. Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale della presente intesa. Articolo 2 (Oggetto) 1. Il presente atto disciplina i rapporti tra la Regione Liguria, il parco dell’Antola ed il Parco dell’Aveto relativamente alla realizzazione delle attività per la prima fase del progetto “Il lupo in Liguria” Articolo 3 (Compiti delle parti) 1. Al fine della realizzazione delle finalità di cui all’art. 2 l’Ente Parco Antola si impegna a garantire la gestione organizzativa, operativa e amministrativa della prima fase di attività relative al Progetto “Il lupo in Liguria”, nei termini di seguito indicati ed in conformità alle linee guida e al programma della 1° Fase del progetto, individuate nell’allegato A parte integrante e sostanziale del presente atto. L’Ente Parco Antola, avvalendosi anche dell’Ente Parco Aveto, provvede alle attività descritte ai punti A,B,C,E del suddetto allegato A, ed in particolare: a. individuazione del Gruppo di ricerca previa elaborazione dei relativi disciplinari di incarico; b. conferimento incarico ai componenti del Gruppo di ricerca, c. elaborazione del piano dei lavori di dettaglio comprensivo del piano economico, definendo anche le attività demandate all’Ente Parco Aveto d. elaborazione del programma di monitoraggio e dei protocolli di rilievo standard di cui al punto A dell’allegato A; e. raccolta dati del monitoraggio di cui al punto A, relativo inserimento in database e elaborazione dati; f. elaborazione disciplinare di incarico, individuazione referente e affidamento incarico per le analisi genetiche e successivo coordinamento di tale azione g. coordinamento ed addestramento dei componenti del Network di collaborazione tecnica individuati dal Tavolo di coordinamento regionale di gestione del lupo; h. individuazione modalità e incarico referente per lo studio della conduzione degli allevamenti in Liguria, di cui al punto B dell’allegato A; i. raccolta dati sulla conduzione degli allevamenti in Liguria e relativa elaborazione; j. raccolta dati relativi a danni all’allevamento da predazione canidi; k. realizzazione incontri informativi con mondo venatorio e zootecnico; l. elaborazione piano regionale di prevenzione danni e definizione di proposte metodologiche sperimentali tarate in particolare sulle realtà dei territori compresi nei Parchi dell’Aveto e dell’Antola m. elaborazione dei rapporti di attività intermedi e finali, contenenti tutti i dati raccolti ed elaborati nell’ambito del progetto, nonché il resoconto delle attività svolte. 2. L’Ente Parco Aveto, in collaborazione e sotto il coordinamento organizzativo del Parco Antola, si impegna alla realizzazione delle attività concordate e dettagliate nel piano dei lavori di cui al precedente comma 1 lettera c, fino alla concorrenza di Euro 15.000,00 somma già impegnata a favore del Parco Aveto sul tema nell’ambito della DGR 943/2006. 3. Entrambi gli Enti Parco si impegnano, altresì, a fornire alla Regione i dati raccolti ed elaborati, sia su supporto informatico, in formati compatibili con il Sistema Informativo regionale ed in particolare con la Cartografia e banca dati naturalistica, sia su supporto cartaceo, nonchè tutto il materiale prodotto nell’ambito del progetto compresi resoconti ed elaborazioni necessarie, in relazione allo stato di avanzamento del progetto, che in ogni momento la regione può richiedere. Nell’espletamento delle attività previste nei commi precedenti l’Ente Parco Antola deve attivare le collaborazioni opportune con il DIP.TE.RIS dell’Università di Genova, in particolare per quanto riguarda il collegamento con l’Osservatorio regionale della Biodiversità. 4. Tutti i risultati ottenuti dal progetto nel quadro delle attività oggetto del presente atto sono di proprietà esclusiva della Regione Liguria e pertanto non potranno essere divulgati e resi pubblici se non da Regione Liguria o con il suo consenso scritto, e secondo le modalità individuate da Regione. 5. La Regione, alla quale spetta il coordinamento generale delle attività oggetto della presente intesa, nonché la realizzazione delle attività D ed F del suddetto allegato A, si impegna a trasferire al Parco dell’Antola l’importo di Euro 25.000,00, secondo le modalità di cui alla dgr. N…. Tale somma integra la somma di Euro 30.000,00, già assegnate all’Ente Parco Antola e all’Ente Parco Aveto , con DGR 943 del 08/06/2006 per il progetto di sistema sul tema del Lupo, la cui programmazione delle azioni confluisce nel presente progetto (Articolo 4) Termini 1. Le parti si impegnano ad eseguire le attività oggetto della presente intesa nel termine di 15 mesi decorrenti dalla sottoscrizione della presente intesa nel rispetto del seguente cronoprogramma: Cronoprogramma delle attività di cui all’art. 3 Mesi Coordinamento tecnico operativo 1 2 Attività a,b,c,d Monitoraggio (Attività e) Analisi genetiche, e relative elaborazioni e gestione banca dati (attività f) Attività g Attività h Attività i, j Attività k Attività l Attività m Letto, confermato, sottoscritto. Genova Per la regione Liguria L’assessore All’ambiente Ing. Franco Zunino Per l’Ente Parco Antola Per l’ente Parco dell’Aveto 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15