COSA E’ LA VIOLENZA DI GENERE E L’IMPORTANZA DEL CONFRONTO Quando si parla di violenza contro le donne nella stragrande maggioranza dei casi si pensa subito a quella fisica o sessuale, in realtà ve n’è un’altra più subdola e meno riconosciuta, quella psicologica. L’antropologa francese Franḉoise Hèritier, diede una definizione del termine che racchiude il complesso fenomeno della violenza: Chiameremo violenza ogni costrizione di natura fisica, o psichica, che porti con sé il terrore, la fuga, la disgrazia, la sofferenza o la morte di un essere umano; o ancora qualunque atto intrusivo che ha come effetto volontario o involontario l’espropriazione dell’altro, il danno, o la distruzione di oggetti inanimati. (F. Hèritier,1997, p.15). Questa è una definizione ampia e complessa, che tiene in considerazione tutte le implicazioni, siano esse fisiche o psichiche, che vanno dalla sofferenza alla morte, dal terrore alla fuga. Cos’è la violenza di genere La violenza di genere fa riferimento alla violenza di un genere (maschile) su un altro genere (femminile). Con il termine violenza di genere, dunque, si intende qualsiasi atto di violenza di genere che risulti o sia suscettibile di sfociare in violenza o sofferenza fisica, sessuale o psicologica verso donne, incluse minacce come atti, coercizioni o deprivazioni arbitrarie della libertà sia se avvengono nella vita pubblica sia se avvengono nella vita privata (Dichiarazione delle Nazioni Unite, 1993). • Se la donna viene offesa, svalutata; se viene controllata ossessivamente, umiliata, limitata nella sua libertà; se viene minacciata, criticata continuamente, e le viene proibito di vedere parenti e amici… questa è ciò che si definisce violenza psicologica. • Se la donna viene colpita; se viene presa a pugni o a calci o a schiaffi; se viene colpita da oggetti; se viene ustionata, graffiata; se viene spinta o strattonata… questa è ciò che si definisce violenza fisica. • Se la donna non viene informata sulle entrate e le spese della famiglia; se le viene sottratto del denaro; se viene costretta a contrarre debiti; se le sue spese vengono continuamente controllate… questa è ciò che si definisce violenza economica. • Se la donna viene costretta ad avere rapporti sessuali che non desidera, anche all’interno di un rapporto di coppia… questa è ciò che si definisce violenza sessuale. • Se la donna viene assillata, pedinata; se riceve continue telefonate, sms ed e-mail indesiderate; se viene cercata ostinatamente presso il luogo di lavoro o presso parenti e amici; se subisce danneggiamenti alle cose di tua proprietà… questo è ciò che si definisce stalking. Inoltre non sono assolutamente da sottovalutare gli atti discriminatori, molestie sessuali e ricatti sessuali in luoghi pubblici e sul posto di lavoro da parte di uomini che non fanno parte della cerchia familiare/amicale o che addirittura sono sconosciuti. E ancora… In alcune culture: matrimoni coatti; mutilazioni dei genitali femminili; uso dell’acido per sfigurare. Non dimentichiamo inoltre la costrizione alla prostituzione. Nella maggior parte dei casi gli uomini che operano un qualsiasi tipo di violenza di genere non soffrono di disturbi psichici, ma compiono atti intenzionali al fine di controllare e ridurre la donna in uno stato di dipendenza se non addirittura di sudditanza. Le complicazioni che emergono da tali situazioni sono spesso così gravi da non permettere alla donna di uscirne “con le proprie gambe”, poiché spesso inglobate in un clima di paura, di minaccia e di isolamento. Inoltre, fin troppo spesso, le donne che subiscono violenza in famiglia tendono a minimizzare l’accaduto o a giustificare il partner, oppure si sentono esse stesse colpevoli di ciò che hanno subito. Anche al di fuori delle violenze domestiche la situazione è drammatica: la maggior parte delle donne che subisce discriminazioni sessuali o addirittura molestie sessuali non denuncia l’accaduto e, spesso, si sente colpevole di ciò che le è successo. L’importanza del confronto Parlare e confrontarsi con altre donne che hanno vissuto esperienze simili alle nostre permette di elaborare meglio la propria esperienza, fugare (dove vi sono) i propri sensi di colpa e sviluppare le proprie risorse per affrontare situazioni di vita stressanti che ci fanno soffrire. Inoltre il confronto è importante per trovare la forza, nei casi più gravi, di agire per il meglio per la propria persona e, nel caso, per i propri figli, essendo forti del sostegno del gruppo oltre che delle figure professionali competenti. Spazio in difesa delle donne nasce proprio dalla volontà di offrire opportunità di confronto e di crescita alle donne, permettere lo sviluppo delle proprie risorse personali per far fronte a situazioni difficili di vita e offrire sostegno psicologico e/o legale laddove ve ne fosse la necessità, oltre che sensibilizzare il territorio al tema, perché dar voce alla propria storia significa anche riscoprire la propria forza. 3/05/2013 Dott.ssa Alessandra Minopoli Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica