!Piante, erbe, droghe e rimedi La fitoterapia È una terapia condotta con elementi vegetali su delle malattie umane. Come materiale di base si usano piante ed erbe, rispettivamente alcune loro parti, che usualmente si raccolgono e si elaborano per la conservazione. In questa forma si chiamano poi “droghe”. La loro specifica preparazione e combinazione le trasforma in rimedi che vanno alla fine applicati esternamente sul derma o sulla mucosa, oppure ingerite. Secondo l’effetto terapeutico relato alla dose di una drogha si definiscono le droghe come: “Mite” p.es. camomilla, crataegus; “Media” p.es. arnica, liquirizia; “Forte” p.es. digitalis, belladonna. Uso e applicazione di questi farmaci saranno indicati nei capitoli di “Patologia e Terapia”. Per l’introduzione vedi “Metodi terapeutici alternativi”. Il nome farmacologico delle piante usate come rimedi (per evitare pericolosi malintesi) È standardizzato: -in latino e normalmente un’abbreviazione del nome botanico (p.es.: Matricaria chamomillae => camomilla) -con l’aggiunta della parte della pianta usata (p.es. “fiori” => Flos => Fl.) -e del tipo di preparazione (p.es. “estratto in alcol” => Tinctura => Tinct.) (p.es.: Tinct. Fl. Chamomillae oppure Tinct. Chamom. => macerazione alcolica di fiori di camomilla). Molti tipi di preparazione di rimedi sono nazionalmente oppure a livello europeo standardizzati, per garantire concentrazioni standardizzate e con questo un commercio e un dosaggio equivalente tra i diversi prodotti. Queste “ricette di preparazione” sono stabilite in grossi volumi: le Farmacopoee nazionali e internazionali. Quando si legge p.es. “Unguentum Consolidae PhEu V” si sa che si tratta di un unguento di una pianta che si chiama “Consolida” (Symphytum) preparato secondo le esatte prescrizioni della Farmacopoea Europea Volume V. Per le preparazioni “casalinghe” non commercializzate, questo non incide. Mi sono dato da fare, per descrivere di seguito delle procedure meno dettagliate che danno esiti molto simili. Come introduzione al tema e per un rinfresco terminologico vengono trattati i seguenti argomenti: Error! Hyperlink reference not valid. Error! Hyperlink reference not valid. Error! Hyperlink reference not valid. 1.1Parti di piante e di erbe La seguente terminologia latina (e le sue rispettive abbreviazioni) viene usata per le differenti parti di erbe e piante: Bacc. Baccae bacche (mature) Bulb. Bulbus bulbo, “radice” Cort. Cortex corteccia, (di solito di rami dell’anno precedente) Flor. Flores fiori Fol. Folia Foglie Gland. Glandulae ghiandole (inteso p.es. come resina di luppolo) Gem. Gemmae gemme Herb. (Hb.) Herba erba (parti non legnificate di una pianta di solito fiorente) Lich. Lichen licheni Lign. Lignum legno (di solito ancora attivo) Pericarp. Pericarpium bacello Rad. Radix radice Rhiz. Rhizoma rizoma, “radice” Sem. Semina semina Stip. Stipites stelo, peduncolo, apice Summ. Summitates sommità della pianta (di solito fiorente) Pl.tot. Planta tota pianta integrale Tub. Tubera tubero, “radice” Tur. Turiones germoglio 1.2Sostanze farmaceuticamente attive in droghe vegetali Sostanze formate dalla pianta durante la crescita e terapeuticamente attive. Le piante contengono sempre diverse sostanze attive oltre a sostanze di “riempimento” che hannno tutte la loro influenza terapeutica. A differenza dei monopreparati sintetici, una pianta partecipa con dozzine di sostanze diverse alla terapia. Per raggrupparle didatticamente si usa fare dei gruppi di sostanze farmaceutiche con simili effetti terapeutici. Di seguito ne abbiamo elencate una ventina tra le più divulgate: Error! Hyperlink Error! Hyperlink Error! Hyperlink reference not valid. reference not valid. reference not valid. Error! Hyperlink Error! Hyperlink Error! Hyperlink reference not valid. reference not valid. reference not valid. Error! Hyperlink Error! Hyperlink Error! Hyperlink reference not valid. reference not valid. reference not valid. Error! Hyperlink Error! Hyperlink Error! Hyperlink reference not valid. reference not valid. reference not valid. Error! Hyperlink Error! Hyperlink Error! Hyperlink reference not valid. reference not valid. reference not valid. Error! Hyperlink Error! Hyperlink Error! Hyperlink reference not valid. reference not valid. reference not valid. Error! Hyperlink reference not valid. 1.2.1 Alcaloidi Molecole complesse di azoto (N) fortemente basiche, spesso molto velenose e/o psicoattive. Si ottengono tramite processi di sublimazione (evaporazione e deposito cristallino su superfice fredda) o tramite soluzione (cocaina in gasolio) e come residuo di distillazione. Nella macerazione alcol-idrica si liberano spesso se il soluto viene acidulato (aceto, succo di limone, acido ascorbico). Come infusi o decotti sono esempi “alla buona” gli alcaloidi nervinotonici di caffÈ, tÈ, cacao, ecc. 1.2.2 Alcol Gli alcol semplici sono prodotti da processi di fermentazione dei microrganismi per la decomposizione metabolica degli zuccheri (o altri carboidrati). Nella produzione di bibite alcoliche si sfruttano questi processi per fabbricare vini, birre, sidri, ecc. che contengono 3 - 15% di alcol in acqua. Per produrre dell’alcol etilico più concentrato si ricorre alla distillazione, che separa l’alcol dall’acqua, perchÉ evapora prima. Nell’intestino dell’organismo vengono prodotte per la putrefazione delle piccole quantità di alcol metilico e in quasi tutti i tessuti anche di tipi più complessi come ad esempio la glicerina (contenuta anche nei tessuti vegetali). 1.2.3 Amari Si tratta di diverse sostanze con la proprietà comune di essere amare e di stimolare la salivazione, la produzione di succhi gastrointestinali, biliari e l’appetito. 1.2.4 Antrachinoni Sono sostanze che stimolano la peristalsi intestinale e agiscono cosÏ come lassativi. Si tratta di glicosidi legati a uno zucchero, che si trova in piante come Rumex crispus, Rheum, Senna, Aloe, Rhamnus frangulus, ecc. Malauguratamente l’uso duraturo di antrachinoni lede irrevocabilmente i gangli della motilità intestinale e compromette questa importante funzione digestiva. Cave! usare queste droghe solo in episodi sporadici e mai per mesi o anni. 1.2.5 Carboidrati Sono le sostanze più divulgate di costruzione e di riserva energetica nei vegetali, mentre negli animali sono più frequenti i lipidi come riserve energetiche e le proteine come sostanze costruttive. Certi tipi di carboidrati sono assimilabili da parte di alcuni animali dopo essere stati trasformati in glucosio, altri invece no, secondo l’apparato genetico degli enzimi disponibili al relativo catabolismo (decomposizione chimica). Per esempio per l’apparato enzimatico umano sono: facilmente assimilabili: difficilmente o non assimilabili: zuccheri come maltosio, glucosio fruttosio, saccarosio, lattosio ecc. Amidi di “semi” macinati cereali amidi di “semi” crudi, interi lievitati e cotti (pane, pasta ecc.) frumento, avena, riso ecc. Amidi di “radici” cotti e fritti (tuberi, rizomi ecc.), patate amidi di radici crude cotte, arrostite, purea ecc. Amidi di leguminacee (piselli, lenticchie, fagioli ecc.) cotte amidi di leguminacee fresche no amidi di leg lignine (me cellulosa (s (strutture “ vegetali ec I carboidrati servono al corpo per le sue funzioni metaboliche energetiche. Visto che non ci sono carboidrati essenziali, nei rimedi giocano un ruolo solo collaterale (p.es. mucillaginose). Incidono di più nella dietetica come nutrienti energetici e sostanze di ballasto. 1.2.6 Cumarine Le cumarine sono le sostanze che si sentono come odori del fieno fresco. Hanno la capacità di variare la coagulazione ematica ma pare che agiscano anche sulla lisi (scoglimento) di coaguli e la distensione della muscolatura liscia. In naturopatia vengono sfruttate soprattutto come antiartritici sotto forma di impacchi di fior di fieno e come preparati per uso interno ed esterno di piante come il meliloto, la ruta e la stellina odorosa. 1.2.7 Fenoli Sono antisettici, analgesici e antiflogistici. L’acido salicilico È un tipo di fenolo che si trova nel salice, nell’olmaria e nella pervinca, mentre altri tipi di fenoli si trovano nel timo, nel chiodo di garofano e nell’uva ursina. 1.2.8 Fitoacidi I fitoacidi (organici) si trovano in molte piante, più negli agrumi e nell’altra frutta. I tipi alifatici (catene) si trovano per lo più in piante come l’ortica, la valeriana e la frutta, mentre le strutture aromatiche (cicliche) si incontrano in fitosostanze resinose come i balsami di benzoe, tolu, peru, ma anche del mirtillo rosso. Di solito hanno delle proprietà antisettiche, febbrifughe e diuretiche. 1.2.9 Flavonoidi e Flavoglicosidi (da: flavus ã> giallo). Sostanze che otturano i capillari. Utili anche contro gli spasmi digestivi e i disturbi cardiovascolari. I tipi più noti sono la rutina, contenuta in piante come l’ippocastano e l’esperidina, contenuta nella buccia di agrumi. 1.2.10 Glicosidi Gruppo chimico che, tramite l’idrolisi, si decompone in una parte di zucchero e una di non zucchero. Terapeuticamente È eterogeneo. I glicosidi più usati nella fitoterapia sono i “cardioglicosidi” contenuti nei digitalis, nella convallaria, nello strofantus, nella scilla. Cave! Dosaggio solo per esperti. 1.2.11 Lipidi essenziali Alcuni lipidi essenziali per l’organismo umano si trovano nella semenza di tante piante (salvo il gruppo degli omega-3 che sono riservati quasi esclusivamente ai tessuti animali), anche se raramente in quantità rilevanti. Per coprire il loro fabbisogno serve la dietetica e non i rimedi. Si tratta prevalentemente di oli oleici (uliva, ecc.), linolici (cereali, ecc.), linolenici (selvaggina, volatili, pesce, ecc.), eicosapentaenici e docosahexaenici (volatili, pesce, ecc.). 1.2.12 Minerali I minerali essenziali per l’organismo umano si trovano in quasi tutte le piante (salvo il sodio “Na”), anche se raramente in quantità rilevanti. Per coprire il loro fabbisogno serve la dietetica e non i rimedi. Ne sono ricchi i brodi animali e vegetali, perchÉ sono idrosolubili e vengono estratti in notevoli quantità. 1.2.13 Mucolasi, mucilaginosi Sostanze che formano muco nell’acqua. Diminuiscono le irritazioni delle mucose. Non vengono riassorbite. Tante piante ne contengono come la consolida, il lino, il fieno greco, la malva, ecc. Molti di loro sono polisaccaridi non assimilabili dall’organismo umano che servono da sostanze di ballasto come la gelatina, la pectina, l’agar-agar, ecc. 1.2.14 Oli eterici Sostanze oleose effimere molto odorose che si ottengono normalmente tramite la distillazione a vapore a 70∞ - 90∞ gradi C, in alambicchi. Hanno degli effetti germistatici, germicidi, metabolici e psichici (odore => sistema limbico => neurovegetativo). Uso specifico nell’aromaterapia. 1.2.15 Oligoelementi Gli oligoelementi essenziali per l’organismo umano si trovano ripartiti su tante piante (salvo il ferro Fe), anche se raramente in quantità rilevanti. Per coprire il loro fabbisogno serve la dietetica e non i rimedi. Sono ricchi di nutrienti come i semi nocciolosi e i funghi. 1.2.16 Resine Tante piante formano delle resine come dei vulneranti e degli antibiotici per i propri legni feriti, p.es. tutte le conifere. Ma anche sostanze come l’incenso, la mirra, il balsamo di benzoa, il tolu, il peru sono resinose. Hanno soprattutto delle proprietà antisettiche e aromatiche e ingerite sono lassative, perchÉ stimolano la peristalsi (motorica intestinale). 1.2.17 Saponine Clinicamente simili ai glicosidi, ma che, decomponendosi, fanno schiuma, come p.es. la saponaria. Le saponine, nell’organismo umano, sono usate come precursori di ormoni come i cortisoni e certi ormoni sessuali (gli altri sono dedotti dal colesterolo). Questo tipo di saponine si trova in piante come Dioscorides (Yam), Scrophularia, Solidago, Stellaria, ecc. Altre saponine hanno marcate proprietà mucillaginose come: Bellis perennis, Verbascum, Primula e Viola. 1.2.18 Tannine, acidi tannici Sostanze che coagulano le proteine (nel senso di prepararle alla conservazione) e tolgono ai germi parte del loro substrato. Usate per i gargarismi, le ferite, le infiammazioni. Sono molto divulgate e contenute soprattutto nelle cortecce e nei legni come la quercia o i pericarpi e le foglie come il noce. 1.2.19 Vitamine Certe vitamine per l’organismo umano si trovano in quasi tutte le piante, mentre delle altre sono riservate quasi esclusivamente ai tessuti animali, anche se raramente in quantità rilevanti. Per coprire il loro fabbisogno serve la dietetica e non i rimedi.