Cuneo 14.01.2007 Dott. Sergio Brocchiero Psicologo Psicoterapeuta NON C'E' NOTTE CHE NON VEDA IL GIORNO Appartiene all'esperienza comune l'osservazione per cui ci sono lutti che producono una disperazione invincibile bloccando la vita e lutti che rappresentano importanti passaggi di crescita personale e umana. Si sa, in altri termini, che il lutto, è una crisi che, come tutte le crisi, può far perdere l'esistenza o può farle fare un salto di qualità. E' ovvio quindi che tutte le culture promuovano un'educazione all'elaborazione del lutto che mira, di fronte ad una perdita, a favorire le possibilità di uscirne cresciuti sulle possibilità di uscime distrutti o bloccati. Vediamo ora dal punto di vista psicologico quali sono le principali conseguenze del lutto e conseguentemente le strategie per superarlo. Passata la fase acuta il lutto tende a disseminare la nostra vita di una serie di trappole che possono rivelarsi profondamente distruttive per la nostra vita e per quella di coloro che ci stanno accanto; sono le cosiddette "Trappole per la vita" che sono sostanzialmente modi di pensare, di agire, di relazionarsi con sé e con gli altri, che mettiamo in atto più o meno consapevolmente a seguito di una esperienza dolorosa per noi. Le trappole per la vita : hanno una origine che risale fin dalle prime fasi della nostra vita e della nostra infanzia, hanno un carattere autodistruttivo, lottano per sopravvivere. Vediamone le principali: Trappola dell'abbandono: le persone che amate, anche loro, prima o poi vi lasceranno e voi finirete per vivere senza legami qffettivi. L'essere stati abbandonati produce una paura di nuovi abbandoni, è come se vivessimo nell'attesa di nuovi ulteriori ed imminenti abbandoni. Trappola della dipendenza: vi sentite incapaci ad affrontare le attività quotidiane in modo competente senza un considerevole sostegno da parte degli altri. Dipendete dall'aiuto altrui ed avete bisogno di un appoggio costante. L'essere stati abbandonati produce ed amplifica il desiderio di sentire qualcuno vicino a noi, desiderio che tende a diventare bisogno tale da non permetterci più una reale autonomia anche là dove essa è ampiamente possibile ed auspicabile. Trappola della vulnerabilità: vivete con il terrore ed il timore che da un momento al! 'altro possa accadere qualcosa di terribile, non vi sentite più al sicuro nel mondo, vivete aspettando la prossima disgrazia. Il dolore e la sua esperienza lasciano tracce profonde nella nostra memoria emozionale creando scenari ipotetici di sciagure future spesso assolutamente non realistiche . Trappola della deprivazione emotiva: il proprio bisogno di amore e di affetto non verrà mai soddisfatto in modo adeguato da nessun altro; nessuno vi vuole veramente bene ed è capace di comprendere così alondo i vostri sentimenti. L'unicità della ferita dell'abbandono crea una prospettiva di non consolazione, niente sarà come prinla, nessuno potrà prendere il posto della persona perduta. Trappola dell'esclusione sociale: vi rimane un grande senso di isolamento dal resto della comunità e della società, provate una profonda sensazione di sentirvi diversi proprio a causa di del! 'esperienza vissuta. L'esperienza unica e personale del proprio vissuto tende a chiudervi in un isolamento sociale che se protratto nel tempo diventa non solo sterile e [me a se stesso, ma distruttivo. Trappola dell'inadeguatezza: vi sentite, a seguito del! 'esperienza provata, profondamente inadeguati, incapaci, cresce in voi la convinzione che c'è qualcosa che non va, nessuno potrà più amarvi se vi conoscessero nel profondo. L'esperienza del dolore tende a farci percepire molto più brutti di quello che siamo, ed immeritevoli di attenzione e di affetto da chi ci sta intorno. LE STRATEGIE DEL CAMBIAMENTO Divenire consapevoli: L'essere umano è capace di divenire consapevole delle proprie sensazioni, emozioni, come dei propri pensieri. La consapevolezza rappresenta il primo passaggio chiave su cui costruire il cambiamento della propria linea di persone in crescita. La consapevolezza possiamo intenderla anche come: disponibilità alI'ascolto di Sé: diventando consapevoli si è in grado di assumere un atteggiamento di responsabilità rispetto a quanto ci è accaduto. Qui ed ora: Ogni forma di cambiamento può realizzarsi solamente nel presente, utilizzando il "qui ed ora" come punto di partenza. Passato e futuro possono essere sperimentati attraverso le funzioni del ricordo e della previsione, ma è "ora" che inizia il mio cambiamento. Ogni volta che rimando qualcosa, in realtà mi autorizza "a proseguire per ora" nel comportamento problematico! Il potere dell'azione: Il mondo reale risponde soltanto alle nostre azioni! Sentire, pensare, volere ( il cambiamento) sono solamente le fasi preparatorie del cambiamento in se stesso; l'azione è il motore della vita umana! L'azione è la cinghia di trasmissione dei nostri desideri. Operativamente .... Superare il "non ci riesco" Ricordarsi che "osare è sempre il modo migliore per riuscire",affermare di non riuscire in una cosa, significa dire di riuscire a non riuscire! Superare il "devo riuscire a tutti i costi" È sufficiente impegnarsi ogni giorno di più ad essere, per quel giorno, il miglior me stesso che posso! Superare il "timore delle conseguenze" È l'errore che insegna a stare in equilibrio; sbagliare è il modo migliore di apprendere , accettare l'errore come passo necessario per raggiungere le abilità necessarie a stare in equilibrio. Ogni azione è un passo avanti! Superare lo "schema delle vecchie abitudini" È sufficiente fare un passo alla volta! La ripetitività fine a se stessa uccide la creatività, la ripetitività orientata ad uno scopo significa migliorare le prestazioni! È fondamentale imparare a vivere ed abitare il proprio corpo, le proprie emozioni nel rispetto dei propri limiti. Possa la strada crescere fino ad incontrarti. Possa il vento essere sempre alle tue spalle. Possa il sole splendere caldo sul tuo volto e la pioggia cadere dolce sui campi, e fino a quando ci incontreremo ancora, possa Dio, tenerti nel palmo delle sue mani. Benedizione Irlandese