UNO SGUARDO ALLA RISERVA
Le “Paludi di Ostiglia” sono un’ampia zona umida “pensile”, originata dal divagare delle acque del fiume Busatello,
sopravvissuta alle bonifiche del vasto complesso delle Grandi Valli Veronesi grazie alle pratiche di coltivazione delle erbe
palustri (carice e canna di palude), protrattesi al suo interno sino agli anni ‘70.
Venute meno le attività tradizionali, faticose, poco redditizie e senza prospettive di riscatto sociale, si è assistito a una
progressiva diversificazione degli habitat con conseguente arricchimento delle specie presenti, sia animali (in particolar
modo uccelli, con 175 specie censite) che vegetali (226 specie censite). Il riconoscimento, avvenuto già negli anni ’80,
dello status di Zona Umida di Importanza Internazionale e di Zona di Protezione Speciale per l’Avifauna, ha
sancito ufficialmente l’importanza internazionale di questo lembo di terra ai fini della conservazione della natura.
CARTA D’IDENTITÀ
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Istituita con deliberazione del Consiglio Regionale n°III/1737 dell’11/10/1984
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Ente Gestore: Comune di Ostiglia
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Superficie: 123ha
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Status di protezione:
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Riserva Naturale Regionale (L.R. n°86/83);
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Zona Umida di Importanza Internazionale (Convenzione di Ramsar);
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Zona di Protezione Speciale per l’avifauna (Direttiva 79/409/CEE, “Uccelli”);
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proposto Sito di Importanza Comunitaria (Direttiva 92/43/CEE, “Habitat”);
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Area di Importanza Internazionale per l’Avifauna (IBA - Important Bird Area) secondo BirdLife
International;
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Oasi LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli).
LA FLORA
La vegetazione delle Paludi di Ostiglia è dominata dalla presenza di estesi canneti e cariceti. A questi si accompagnano
numerose specie floristiche legate all’acqua fra le quali ricordiamo la rarissima Cicuta virosa, ombrellifera endemica
della Pianura Padana, l’Erba vescica, pianta carnivora a fiore giallo, lo splendido Ibisco di palude, le cui fioriture rosa
punteggiano le sponde del Busatello nei mesi estivi, l’Iris acquatico, il Nontiscordardimé delle paludi, la Calta
palustre dalle intense fioriture gialle, il Morso di Rana, il Limnantemio, le Ninfee dalle splendide fioriture
galleggianti. Di particolare effetto, nella tarda estate, il tappeto di Erba pesce che nei chiari d’acqua ricopre estese
superfici con una coltre continua, simile a un prato galleggiante, che in autunno vira il proprio colore dal verde al rosso
carminio.
LA FAUNA
Tra le specie animali presenti in palude, quelle la cui presenza difficilmente passa inosservata sono senza dubbio gli
uccelli. Nella Riserva, infatti, sono state censite ben 175 specie ornitiche, delle quali una sessantina nidificanti. Ben
rappresentati sono gli Ardeidi (Airone rosso, Tarabuso, Tarabusino, Nitticora, Airone bianco maggiore,
Garzetta e Sgarza ciuffetto), gli Anatidi (Marzaiola, Mestolone, Canapiglia, Alzavola, Germano reale), i rapaci
(Falco di Palude, Albanella reale, Poiana, Gheppio), i Rallidi (Porciglione, Schiribilla, Voltolino, Gallinella
d’acqua, Folaga), i Limicoli (Beccaccino, Pettegola, Pantana), i Passeriformi di canneto (Cannareccione,
Cannaiola, Cannaiola verdognola, Salciaiola, Forapaglie, Pagliarolo), senza dimenticare la presenza regolare del
Migliarino di Palude, simbolo della Riserva, del Basettino, del Pendolino, del Martin pescatore e di molti altri.
Di estrema rilevanza è poi l’erpetofauna, con l’abbondante presenza della Rana di Lataste (endemismo padanoveneto), del Tritone crestato, della Lucertola vivipara, della Testuggine palustre, oltre ovviamente a specie più
comuni quali la Rana verde, la Rana dalmatina, la Raganella e il Rospo Comune.
Ben rappresentate sono inoltre le malacofaune (molluschi) terrestri e dulciacquicole; imponente è il numero di insetti
legati all’acqua, principalmente nelle fasi di sviluppo larvale, tra i quali le numerose specie di libellule, di indubbia
bellezza.