Un giorno la settimana con menù vegano nelle

DIBATTITO
Consiglio comunale del 23-4-2012
Punto 11: Atto di indirizzo. Proposta per un giorno a settimana a menù interamente vegetale
(vegano) nelle mense di gestione comunale e convenzionate come contributo alla diminuzione
della emissione di gas serra, dei costi e migliorativo dal punto di vista salutistico dei bambini.
Il Presidente Ralli, prima di passare alla votazione sull'argomento, cede la parola al relatore,
Consigliere Tulli.
Consigliere Tulli.
Visto che il ministero dell'ambiente nel documento "Criteri ambientali minimi per il servizio di
ristorazione e la fornitura di derrate alimentari del piano di azione per la sostenibilità ambientale dei
consumi nel settore della pubblica amministrazione", accogliendo l'indicazione contenuta nella
comunicazione della Commissione Europea "Politica integrata dei prodotti per sviluppare il concetto di
ciclo di vita ambientale", indica scelte alimentari sostenibili, fra le quali quella di una riduzione
dell'apporto di prodotti di origine animale, ovvero che in sede di gara di appalto per l'assegnazione di
servizi di ristorazione e di fornitura di prodotti alimentari verranno aggiudicati maggiori punteggi alle
ditte che rispetteranno i criteri ambientali delineati nel documento; visto che è diffusamente
riconosciuto dalla letteratura scientifica,Joint Research Center e altri, che la produzione di carne e altri
prodotti di origine animale sia tra le principali cause di emissione di gas serra, addirittura molto
maggiore rispetto alla somma dei trasporti di acqua, aria, terra; visto che secondo il Joint Research
Center ben il 24% dell'impatto ambientale dei costumi domestici nell'Unione Europea è dovuto al
consumo di carne e di latte; visto che non esiste secondo gli esperti misura migliore per contrastare
l'emergenza dei cambiamenti climatici prodotti dalla zootecnia quanto la riduzione dei consumi di
prodotti animali; visto poi che da molti anni si sta assistendo in tutti i Paesi industrializzati ad un
significativo cambiamento della diffusione delle malattie, diminuisce la mortalità causata dalle malattie
infettive, mentre aumentano in termini assoluti delle malattie di tipo cronico degenerativo, malattie
cardiovascolari, gastroenteriche, renali, polmonari e tumorali; visto che l'alimentazione scorretta poiché
squilibrata, carente o eccessiva nei suoi principi nutritivi rappresenta sicuramente il più importante
fattore di rischio in termini percentuali per le malattie croniche degenerative ed infettive; visto che altri
fattori di rischio sono presenti nell'ambiente di vita e di lavoro (inquinamento ambientale, tempi, ritmi,
modalità, spazi di lavoro) o prodotti da particolari abitudini di vita (sedentarietà, abuso di droghe, di
alcol, alimentazione ecc.); visto che infatti è ormai universalmente riconosciuta la correlazione tra
salute e alimentazione, e la possibilità di prevenire le patologie degenerative attraverso
un'alimentazione equilibrata, negli ultimi quarant'anni i consumi e le abitudini alimentari degli italiani
sono profondamente cambiati e si è giunti alla cucina dell'abbondanza e dell'eccesso: in 40 anni si è
passati da un consumo giornaliero medio di 2400 calorie a più di 3000 calorie, in massima parte
assunte attraverso alimenti poco equilibrati (zuccheri semplici, grassi e proteine animali soprattutto);
visto che dai dati scientifici risulta infatti come elevati consumi di frutta e verdura siano correlati con
un più basso rischio di tumori in diverse sedi, con una minore incidenza di patologie ischemica,
miocardica e cerebrovascolare, inoltre sono stati documentati effetti positivi su alcune patologie senili
dell'occhio, come la degenerazione maculare o addirittura la cataratta, che l'elevata assunzione di acido
folico avrebbe delle ripercussioni positive oltre che in gravidanza sui difetti del tubo neurale del feto,
anche per il suo effetto anticancro nel colon e sul rischio cardiovascolare, riducendo i livelli di
omocisteina, un fattore ormai ampiamente riconosciuto di rischio di arteriosclerosi. Visto che i
vantaggi delle diete in cui sono presenti alimenti di origine animale sono quindi riconducibili più che al
1
minor consumo di carne rossa, al maggior consumo di alimenti con effetti positivi sulla salute, quali
frutta, verdura, cereali integrali, oli vegetali non idrogenati; visto che l'alimentazione vegetariana e
vegana ha ricadute positive per la salute per ogni fascia di età e rappresenta un minore impatto
ambientale rispetto alla dieta carnea e rappresenta una scelta virtuosa sotto il profilo etico; visto che un
menu interamente vegetale a parità di apporto nutrizionale è in grado di far risparmiare 1,6
chilogrammi di CO2 equivalenti rispetto ad un menu con carne; visto sempre che più cittadini scelgono
di ridurre il consumo di prodotti animali o di evitarli del tutto, optando per un'alimentazione di tipo
vegetariano o vegano (sette o otto milioni di italiani, secondo l'Eurisko); considerato che il ministero
della salute e la conferenza Stato-Regioni hanno approvato già nel maggio del 2010 le linee di indirizzo
nazionale per la ristorazione scolastica, che fra l'altro prevedono che vanno assicurate anche adeguate
sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali, tali sostituzioni non richiedono
certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori; visto che la nutrizione non è solamente
introdurre una quantità adeguata di nutrienti (proteine, grassi, carboidrati, vitamine, minerali, acqua),
ma anche capire l'importanza della qualità del cibo, della preparazione del cibo, della coltivazione e
della produzione del cibo, della modalità di assunzione, delle reazioni affettive, sensoriali ed emotive
che il cibo ci può trasmettere; visto che nutrire un bambino vuol dire anche offrirgli un'alimentazione
completa, globale, non globalizzata, che gli permetta di crescere in modo armonico, sano, intelligente,
abile, socializzante, e per questo anche stabilire quale tipo di menu è fondamentale, piatti non solo
nutrienti ma anche colorati, e soprattutto equilibrati, diversi Comuni in Europa (Gand in Belgio, Brema
in Germania, Zagabria) e nel mondo (San Paolo, San Francisco) e anche in Italia (Bolzano) hanno
adottato l'iniziativa di promuovere un giorno a settimana nelle mense pubbliche senza prodotti di
origine animale, l'adozione di un giorno vegano a settimana è un'iniziativa a costo zero, di rapida
attuazione e di rapidi risultati, che porterebbe e che porrebbe l'amministrazione comunale in primo
piano nella lotta ai cambiamenti climatici, impegna l'amministrazione comunale a promuovere per le
mense a gestione comunale e per quelle convenzionate l'adozione di un giorno con menu interamente
vegetale.
Questo è l'atto di indirizzo. Vorrei aggiungere a questo fatto che siccome quando l'ho presentato ci sono
stati molti..., veniva preso e viene preso forse tuttora come una cosa poco rilevante, come un qualche
cosa sulla quale ci si può scherzare sopra, si possono fare delle battute, in realtà questo è un atto di
indirizzo che secondo me pone, potrebbe porre questa amministrazione all'avanguardia rispetto appunto
intanto al cambiamento del nostro clima, dal momento che è, come ho detto in premessa, assolutamente
accertato che i grandi allevamenti intensivi sono quelli che producono il maggior numero di CO2, e
soprattutto pone anche l'attenzione su una equilibrata alimentazione fin dai primissimi anni di vita, e
questo assolutamente potrebbe incidere e creare un circolo virtuoso per il futuro. Perché l'educazione,
anche quella alimentare, è fondamentale credo per costruire una società futura che possa essere molto
più responsabile e molto più giusta. Non solo rispetto alla sua stessa comunità, ma rispetto anche al
futuro, cioè a quello che poi gli altri si troveranno a vivere, nel senso che noi ovviamente abbiamo
questo mondo in prestito ed è giusto che cerchiamo di lasciarlo nel miglior modo possibile anche per le
generazioni a venire.
Presidente.
Apro la discussione generale su questo argomento. Vedo scritta la Consigliera Fontana.
Consigliere Fontana.
Premesso che personalmente ritengo molto interessante quanto appena esposto dal Consigliere Tulli,
vuoi perché io in prima persona sono vegetariana, ed è una cosa che ho scoperto nel tempo, è una
cultura che ho scoperto nel tempo, credo anche che sia importante porre l'attenzione sulla sostenibilità
dello sfruttamento delle risorse, che noi purtroppo ultimamente sotto vari aspetti, non solo sotto
2
l'aspetto alimentare, stiamo mettendo a dura prova. Diceva giustamente il Consigliere con altre parole
che le risorse non sono infinite, e di questo noi dobbiamo tener conto. Lui ha fatto una proposta
interessante, che è quella di un giorno alla settimana di pasto vegano nelle mense. Io volevo proporre
un atto di indirizzo collegato a quello del Consigliere Tulli, facendo riferimento ad un altro punto di
vista. Ossia, vegetariani e vegani (i vegetariani ho sentito sono stimati più o meno in 7-8 milioni, i
vegetariani sono invece 300.000 al momento in Italia) sono vegetariani e sono vegani tutto l'anno, e
hanno il problema di cosa mangiare nelle mense tutto l'anno. L'alimentazione vegetariana, ma
soprattutto l'alimentazione vegana, sono delle alimentazioni che devono essere perfettamente bilanciate
e studiate, non si può lasciare nulla al caso perché vengono sottratti alcuni tipi di sostanze, alcune
proteine. Quelle animali vengono integrante con le proteine vegetali, che non sono proteine complete,
bensì delle proteine che per essere complete devono essere mischiate con altre sostanze, nello specifico
(vi vado a leggere) con i cereali e con i legumi, e quindi credo che questo tipo di alimentazione debba
essere garantita a persone che decidono di sposare questo preciso stile di vita ogni giorno. Ci sono
persone che lo fanno per motivi etici, che lo fanno per motivi ambientali, ci sono persone che lo fanno
per motivi religiosi e per motivi culturali, e i diritti, il diritto di queste persone di avere
un'alimentazione completa di tutti i giorni deve essere preservato. Questo, nell'atto di indirizzo noi
quello che chiediamo è che nelle mense del Comune si possa consentire praticamente a tutte le persone
vegane e vegetariane, sia in ambiente scolastico che lavorativo, dei pasti che siano nutrizionalmente
bilanciati e completi tutti i giorni dell'anno.
Presidente.
Vedo Tulli.
Consigliere Tulli.
Non ho finito l'esposizione semplicemente per il fatto che non ho trovato più..., e quindi non ho
terminato (scusatemi) l'impegno, perché era "promuovere per le mense a gestione comunale"... Intanto
ringrazio la Consigliera Marzia Fontana, però perdonatemi, ho bisogno di finire. "A promuovere per le
mense a gestione comunale e per quelle convenzionate l'adozione di un giorno con menu interamente
vegetale, e a garantire inoltre che l'attuale alternativa vegetariana sia variegata ed equilibrata dal punto
di vista nutrizionale". Che è quello che ha esposto in questo momento la Consigliera Marzia Fontana.
Cioè che giustamente, come dice lei, siccome deve essere un'alimentazione equilibrata, ecco, che lo sia.
A supportare, proprio perché è un problema piuttosto complesso, ma a supportare personale e utenti,
bambini, genitori e comitati mensa, con adeguata informazione e formazione pratica a cura di enti e
professionisti riconosciuti, e alla collaborazione di associazioni del settore, per garantire che i menu
sopra citati abbiano un corretto apporto nutrizionale.
Scusate, ma non avevo il foglio prima, quindi adesso concludo. Ad inserire nel capitolato di appalto per
la gestione di mense pubbliche punteggi alle imprese che propongano menu con ridotta presenza di
prodotti di origine animale, con preferenza per i prodotti tipici e di produzione locale a chilometro zero,
con alimenti biologici che rispettino la stagionalità naturale e climatica degli alimenti. A dare un
privilegio di scelta, a parità di costi e requisiti, nei capitolati di appalto per la gestione di mense
pubbliche, a quelle produzioni locali provenienti da aziende che occupano non meno del 30% di
persone svantaggiate, persone con disabilità, ex tossicodipendenti, persone con disturbi psichici, la cui
inclusione sociale al termine dei percorsi riabilitativi rappresenta un valore aggiunto di benessere per la
comunità. Molti di questi prodotti, anzi quasi tutti, in questo territorio per esempio sono a chilometro
zero e sono biologici. A ridurre o eliminare in ogni menu scolastico l'utilizzo di cibi conservati e/o
additivati.
Presidente.
3
Consigliere Francini.
Consigliere Francini.
Volevo capire intanto se l’atto presentato dal Partito Democratico è un atto alternativo a quello
originariamente presentato dal Consigliere Tulli, o è integrativo.
Ecco, non lo ha chiaro nemmeno lei. Perché da quello che ho capito rispetto all’atto introdotto dal
Partito Democratico è un atto si direbbe ridondante, nel senso che è già previsto questo. A scuola di
mio figlio se chiedo di fargli mangiare determinati alimenti, ovviamente con l'assistenza del dietologo o
di quanti altri debbono intervenire, questo è permesso. Per cui è una soluzione assolutamente già
prevista.
L'atto di indirizzo invece di Tulli, mi dispiace che lo abbia presentato in maniera un po' così, dismessa,
un po' stanca, perché è un atto che al di là del merito della questione, ha in gioco per me una questione
fondamentale, che è la libertà delle persone. Mi sorprende molto che da parte di gruppi o di soggetti
politici che sventolano appunto la libertà personale come uno degli elementi essenziali, ricordo la
discussione sull'introduzione della pillola abortiva, in cui si voleva di fatto additare soggetti obiettori di
coscienza come "minus habens" rispetto a chi invece l'obiezione di coscienza non la presentava, in
tema di interruzione volontaria di gravidanza, mi sorprende (dicevo) che tutte le volte che andiamo a
concretizzare poi questo valore della libertà viene fuori che qui tutto c'è tranne che la libertà, perché un
atto del genere è a dir poco dirigista. Cioè, obbligare mense (e quindi io penso soprattutto alle mense
scolastiche, perché un adulto ha tutti gli strumenti per potersi in qualche modo non dico ribellare, ma
porre in contrapposizione con eventuali obblighi) a tenere un determinato menu perché quel tipo di
menu è reputato più sano, più buono, più ecologicamente compatibile di altri, e che questa valutazione
non venga fatta dal genitore, che è il primo soggetto (e spererei l'unico) che può mettere bocca
sull'educazione fino in fondo del figlio, ma venga fatta da un qualsiasi ente, di caratura pubblica o
privata, a me fa paura. La cultura che lei è venuto stamattina a presentare fa paura perché appunto è
l'annientamento totale della libertà, e la mia prima libertà da essere umano, lo ho scoperto da quando ho
figli, io la esercito nell'educazione dei miei figlioli. Potrò sbagliare, potrò educarli bene, potrò educarli
male, ma fintanto che svolgo in maniera lecita il mio ruolo di genitore, è la massima esaltazione della
libertà della persona, ed è così perché la natura (non citiamo Dio perché se no potrei essere fulminato)
ha voluto così. Il prevedere che un ente comunale, che un Comune obblighi all'interno delle proprie
mense scolastiche dei bambini ad una educazione, che parliamoci chiaro, sottende anche una filosofia
di vita, perché qui, non prendiamoci in giro, non è soltanto un atteggiamento per cui parcheggio la
macchina nei posti riservati ai soggetti portatori di "handicap" e violo quell'atteggiamento: c'è anche
una filosofia di vita. Nel veganesimo in particolar modo c'è una filosofia di vita, che è una filosofia a
mio modo di vedere antiumana, per cui tutto ciò che è animale viene prima dell'essere umano. A mio
modo di vedere credo per tutti quanti, al di là di singole religioni, l'essere umano è al centro del mio
interesse, della mia attività, in questo caso dell'attività politica, con tutta la sua libertà. Per cui io non
posso assolutamente accettare questa filosofia pedagogica, che non spetta assolutamente al Comune o
alla Provincia, o alla Regione, o allo Stato, o alla Comunità Europea, di impormi comportamenti perché
sono visti da alcuni come comportamenti corretti. Cerco di spiegarmi meglio, perché torno a dire è un
atto che è più importante di quello che si crede, del proprio contenuto, proprio perché per me mette in
gioco la visione che abbiamo della società. Ho avuto un incontro con diversi professori su questo atto,
che ha avuto un'attenzione nella città, almeno per quello che ho potuto riscontrare io, più grande di
quello che si possa credere, più grande di quello che diceva lei, Consigliere Tulli. Diversi professori si
sono rivolti a me, amici professori.
Sono dieci i minuti, Presidente, non sono 5. Si sono rivolti a me dicendomi: "Attenzione a trattare
questi argomenti con la superficialità o con fra virgolette la semplicità con cui vengono trattati in
questo atto". Perché abbiamo molti studenti, e oggi uno dei temi è sicuramente le malattie psicologiche
4
derivanti dall'alimentazione, l'anoressia colpisce tantissime ragazze, soprattutto, ma anche ragazzi: con
questo tipo di cultura (che apparentemente è una cultura neutra, no? Cioè mangi vegetale, addirittura
arrivi a rifiutare qualsiasi tipo di proteina anche solo animale, il veganesimo) molti ragazzi (ho
testimonianze di professori in questo senso) sono caduti nella trappola dell'anoressia. Certo, non sarà
questa l'unica giustificazione, ma anche questa diventa uno strumento con il quale i problemi che fasce
di età che vanno dai 15 ai 30 anni affrontano, giustificano in qualche modo il comportamento di rifiuto
del cibo, con tutte le conseguenze che questo pone.
Precedentemente la collega del PD diceva: "Io personalmente sono vegetariana". Benissimo, è una sua
scelta, la rispetto. Nessuno le può vietare questa scelta. Non me la imponete! È proprio qui l'assurdo:
imporre una scelta del genere, che invece deve essere una scelta volontaria, a mio modo di vedere
diventa di per sé svilente la scelta stessa. Me la imponi perché, non ho capito quale sarebbe il vantaggio
rispetto all'impostare un giorno alla settimana unicamente di piatti vegetali all'interno delle mense
scolastiche: cioè, si riduce la produzione di carne? No. E comunque la carne è messa al mondo, gli
animali sono messi al mondo anche per essere mangiati dagli esseri umani. Dobbiamo dirlo, non mi
vergogno, anzi sono un grande sostenitore di questo principio anche nel concreto. Però come io rispetto
la scelta di chi fa questo percorso e approda al vegetarianesimo o al veganesimo, che sia rispettata la
mia scelta di poter mangiare anche proteine animali, e di poter educare i miei figli a mangiare proteine
animali. Saranno poi i miei figli che faranno la loro scelta quando saranno adulti. Altrimenti, torno a
dire, arriveremo ad un punto in cui, se passa questo principio, i genitori saranno soltanto macchine
biologiche che mettono al mondo i figlioli, poi arriverà l'ente superiore, qualsiasi esso sia, che ti dirà (e
già si rischia di percorrere questa strada) cosa devi fare, cosa succede se non lo fai e a quali
conseguenze vai incontro se non lo fai. Ne parlavamo prima nell'interruzione. Oggi purtroppo sono
sempre più richiesti i corsi per genitori, il Comune di Arezzo ho visto ne sponsorizza anche uno. Dietro
queste cose io vedo cose utili, però temo anche che ci sia un discarico di responsabilità da parte di chi
fa il genitore nel dire: "Beh, ho fatto il corso, mi hanno detto più o meno quali sono i comportamenti.
Sono a posto, sono un buon genitore". Questi atti sono ulteriori atti di deresponsabilizzazione dei
genitori. Io personalmente decido come tirare su mio figlio. Sarà mio figlio che quando avrà la capacità
di intendere e di volere dirà se lo ho tirato su bene, male, giudicherà lui se i valori che gli ho passato
sono giusti, sbagliati. Altrimenti qui, torno a dire, la libertà dell'essere umano non conta niente, e mi
sorprende che proprio questo tema della libertà sia messo in discussione da chi della libertà ha fatto
anche una parola componente il suo simbolo elettorale, o comunque insomma si richiami spesso a
questo valore. Per cui, la discussione non so se andrà avanti, vedo altri interventi, ma temo che sarà un
"ping pong" per pochi. È un atto, questo qui, a mio modo di vedere assolutamente irricevibile, e quello
del PD, che può essere una mediazione per evitare di ampliare gli strappi interni alla maggioranza, non
dico che sia inutile, ma abbastanza ridondante.
Presidente.
Bene, abbiamo due richieste. Vuol tornare sull'argomento, Consigliera Fontana?
Consigliere Fontana.
Allora, volevo rispondere al collega Francini. Ridondante fra virgolette, l'atto, perché lei sicuramente se
andrà ad approfondire e a leggere, come solitamente fa, vedrà che nell'atto sono indicati alcuni alimenti
soprattutto per le persone vegane. Il vegetariano si salva, perché va a mangiare alimenti di origine
animale, non direttamente animali. I vegani hanno più difficoltà, necessitano quindi di alcuni alimenti
specifici per poter integrare la propria alimentazione, fra i quali (io vado a leggere) i legumi, va bene,
seitan, tofu, soia, il tempe, frutta secca fra cui le noci, le nocciole, le mandorle, semi oleosi come semi
di lino, girasole, sesamo. Tutte queste sono fonti di proteine vegetali, che ad oggi nelle mense comunali
non ci sono, non vengono date. Mentre il vegetariano riesce in maniera più facile ad integrare la propria
5
dieta, escludendo semplicemente la carne oppure mangiando un alimento alternativo che viene fornito,
il vegano ha più difficoltà. Ci sono anche bambini fra i vegani, tra le altre cose, e a questi bambini deve
essere garantito. Ci sono bambini che vengono da famiglie vegane, non so se ad Arezzo nello specifico,
bambini che nascono e crescono vegani ci sono in Italia, puoi tranquillamente vederlo dalle statistiche,
e a questi bambini deve essere garantita un'alimentazione completa. Quindi non è assolutamente
ridondante, ma si va semplicemente ad implementare il numero di alimenti che vengono forniti a
persone che fanno una scelta differente.
Aprendo un'altra parentesi, non so quanto il fatto di sposare una alimentazione vegetariana o vegana sia
direttamente collegato con il fatto di diventare anoressici. Io su questo avrei qualche riserva, perché si
parla piuttosto di una scelta alimentare che è una scelta (come dicevo prima) etica, una scelta sociale,
una scelta religiosa, mia sicuramente, ma di tante altre persone. Tra 7 milioni (quanti erano, come
diceva il collega Tulli) ce ne sono tanti, di vegetariani vegani, quindi non vedo perché togliere la
libertà, visto che lei parlava di libertà, a queste persone di scegliere un'alimentazione e di consentire
loro di avere un'alimentazione corretta e bilanciata.
Presidente.
Ha chiesto di intervenire nuovamente Tulli.
Consigliere Tulli.
Io credo che noi siamo qui perché abbiamo anche una grande o piccola responsabilità rispetto alle cose
che diciamo. Vorrei per prima cosa eliminare o annullare una mistificazione, una grave inesattezza che
è stata detta qua, perché dire che un menu vegetariano o vegano sia corresponsabile di una patologia
seria, come può essere una patologia da disturbo alimentare, come l'anoressia e bulimia, è una cosa che
qui uno responsabile non dovrebbe mai dire, perché quello che state dicendo è falso, va bene? È falso!
Non entro in merito a quali possono essere le cause di tali disturbi alimentari, però forse non possiamo
andare, non basta andare così lontano, perché spesso le cause di tali disturbi sono di altro genere. Sono
essenzialmente relazionali, per esempio, sono essenzialmente legate ad un certo modello. Quindi per
favore facciamo finta di non aver mai sentito una cosa del genere, perché è veramente fuori.
Ma detto questo, la questione della libertà. Beh, se no, Consigliere Francini, mi porti un pochino di
letteratura che lega... Sì, mi porti i professori.
Presidente.
No, nessun contraddittorio, scusate. Ognuno parla quando ha chiesto la parola.
Consigliere Tulli.
Mi porti i professori e ne discuteremo, va bene. Mi porti i professori e ne discutiamo.
Detto questo, la questione della libertà: beh, sa, qui non penso che la cittadina di Bolzano o le cittadine
che ho citato prima, San Francisco, molte città che hanno adottato una cosa del genere, siano
amministrazioni liberticide. Anche perché qui la questione è di cercare, giacché si tratta di un giorno a
settimana, è l'occasione, visto come è stato strutturato, quindi supportare il personale, gli utenti, gli
stessi genitori, si tratta di cercare di far comprendere in maniera più puntuale e più precisa il grande
rischio che si corre. Ma non soltanto a livello personale, di salute personale, ma del rischio
complessivo, ambientale. È come dire: "Beh, siccome io sono uno che ama la libertà non voglio che ci
siano le cinture di sicurezza obbligatorie, oppure non voglio che ci siano i caschi obbligatori. Perché io
se sono libero, perché se voglio rischiare la mia vita e mettermi in macchina e andare anche a 130, chi
me lo dovrebbe impedire?". Allora, qua si tratta semplicemente di cogliere l'occasione per costruire un
punto e per dare uno spazio in più per una riflessione. Che ovviamente è chiaro che probabilmente non
ci sarà una riduzione significativa del consumo di carne a livello mondiale, ma questo serve per dire
6
che questa amministrazione in maniera concreta è attenta e che ci tiene molto. Per questo è un giorno a
settimana, perché siccome ci tiene molto si fa anche carico di una questione di questo tipo. E poi
vediamo che cosa succede, cerchiamo di capire quali possono essere le reazioni, ma penso che
sicuramente un giorno a settimana non fa male, anzi potrebbe essere una buona occasione per costruire
una cultura condivisa molto più rispettosa di sé e dell'ecosistema.
Presidente.
Ha chiesto la parola anche il Sindaco.
Sindaco Fanfani.
Fra qualche minuto poi chiederò la sospensione del Consiglio, perché c'è qua una delegazione di
Oswiecim che è venuta a trovarci, quindi un saluto al Consiglio comunale credo che sia doveroso farlo.
Però volevo intervenire, richiamando tutti ad un senso di prudenza che ci vuole quando affrontiamo
problemi di grande rilevanza sociale, come l'alimentazione, per evitare che opposti dogmatismi poi
creino anche le condizioni di uno scontro in settori in cui vi è necessità soltanto di buon senso. Vedete,
come Erasmus da Rotterdam, circondato da dogmatismo e da razionalismo imperante, scrisse quella
meravigliosa cosa che ognuno conosce, che è l'Elogio della pazzia, a me verrebbe fatto in questo
momento di fare l'elogio della nana, che è una cosa che credo che rappresenti poi la filosofia di fondo
del nostro popolo. Se dovessi sublimare il gusto della tavola, certamente non potrei non citare i
fegatelli, circondati da quella rete meravigliosa ecc.; il costoliccio cotto alla brace; la nana al forno con
l'aglio e il finocchio giovane. No, sto introducendo un ragionamento serio, perché ho apprezzato molto
l'intervento di Tulli, non crediate.
No, sbagli. Sbagli perché non sono uno che sia particolarmente affezionato al sistema vegetariano,
anche se ne riconosco tutti i dati positivi. Ma ho introdotto così, in tema scherzoso, l'argomento, per
dirvi che ognuno è libero di fare quello che gli pare e di mangiare quello che vuole, e di far mangiare ai
propri figli quello che vuole. Però noi abbiamo un dovere in più, che è un dovere di valutazione sociale
di tutti i comportamenti che noi teniamo e che chiediamo agli altri di fare. Quando vi sono dei
comportamenti assolutamente negativi, che hanno dei costi sociali spaventosi, vedete l'obesità in
America, che comporta dietro di sé dei costi sociali che sono stimati in percentuali inimmaginabili,
compreso il costo di poi l'assistenza che c'è dietro; quando noi abbiamo una serie di tumori che sono
certamente riconducibili a stili di vita, dal fumo in là, o dall'eccesso di grassi nell'alimentazione;
quando noi ci troviamo di fronte a dei costumi di vita che certamente hanno fatto le persone più alte,
hanno evitato il rachitismo dei bambini. Chi di voi ha una certa età, si ricorderà tanti ragazzi che
venivano a scuola anche con me, che avevano le gambe piccole e storte, che erano forme di rachitismo,
questi ragazzi non avevano mai mangiato la carne in vita loro, da bambini, neanche quella da pollaio,
che si mangiava fino ad una certa epoca, perché fino a dopo la guerra la carne che si mangiava era
soltanto quella da pollaio, non c'erano i buoi; sì, ogni tanto. Poi la società moderna ha creato degli
accessi, in relazione ai quali gli amministratori pubblici hanno il dovere di intervenire, e per questo io
considero il documento che è stato presentato sia da Tulli, che da Marzia Fontana, una sollecitazione
saggia. Quando la Usl o il sistema sanitario vi dice: "Guardate, certe cose fanno bene e certe cose fanno
male", non vi impone di non mangiarle o di mangiare in un certo modo, ma vi dà delle indicazioni, alle
quali ciascuno è opportuno che si attenga. Io guardate, non è che leggevo il giornale mentre si
discuteva, guardavo quello che era una pubblicazione di ieri del Corriere della Sera, che diceva cosa
può renderci più resistenti ed evitare le malattie. L’ho sfogliato per caso adesso. Non ci vedo nessuna
delle cose che ci rallegrano la vita a tavola. Vedo: mangiare cinque porzioni al giorno di frutta e
verdura, introdurre probiotici, ovvero batteri buoni, yogurt ecc., evitare sovrappeso, vitamina C, zinco,
aglio, funghi, frutta secca, salmone, carote ecc., propoli ecc.. Allora, io credo che ciascuno può avere,
in relazione all'atteggiamento di porsi verso l'alimentazione, le idee che vuole, e quindi io rispetto Tulli
7
quando sostiene che una dieta squisitamente vegetariana può avere certamente degli affetti sotto il
profilo soggettivo positivi. Come rispetto coloro che invece praticano altre forme di alimentazione.
Però sostengo e credo che sia giusto che vi sia nei confronti del cibo un atteggiamento di estrema
prudenza, anche perché l'esperienza di questa società, che è una società in cui vi sono delle storture, se
uno dei più grossi problemi è il sovrappeso e l'obesità, no? Ci sono delle storture oggettive in questo
grasso mondo occidentale, e credo che vi siano dei problemi che vanno guardati con attenzione. Uno di
questi è l'alimentazione dei bambini negli asili pubblici, perché noi abbiamo delle strutture pubbliche
che gestiamo con criteri che devono essere pubblicistici. Cioè criteri che abbiano una rispondenza
sociale, alla quale noi dobbiamo render conto quotidianamente, nella quale vi siano delle attenzioni
particolari a tutto quello che fa bene ai bambini, per evitare eccessi e per evitare difetti, e su questo
l'Assessore De Robertis vi potrà dire che i nostri asili sono particolarmente attenti. Io sono
particolarmente propenso ad un'attenzione particolare a fare in modo che i nostri bambini... Ma l'avete
vista la differenza fra le fotografie di trent'anni fa dei ragazzi, e le fotografie dei ragazzi di adesso? Ci
sono delle fotografie in Arezzo come era, quella bellissima pubblicazione, in cui vedete questi ragazzi
di 10-12 anni, che fanno il bagno all'Arno, secchi, asciutti, scolpiti, belli fisicamente. Vedete adesso
questi ragazzi che sono quadrati. Insomma...
Sì, così è. Allora, con tutto il rispetto, ci vuole prudenza in tutte le cose. Per cui io credo che
l'atteggiamento di attenzione a questi problemi sia un atteggiamento giusto. Io accetto l'atto di indirizzo
di Tulli come una raccomandazione nei confronti dei nostri dietisti o dietologi, quelli che si occupano
dell'alimentazione dei nostri bambini nei nostri istituti. Non lo posso accettare come una imposizione:
"Si fa così", perché questo non è possibile. Però che tutto questo serva, compreso i due atti di indirizzo
di Tulli e la Fontana, a dire: "Guardate, signori dietologi, che l'alimentazione è un fattore fondamentale
per la corretta evoluzione fisica e psichica dei nostri ragazzi. Tenete conto di tutto questo
nell'elaborazione di diete che si mangiano negli asili comunali", questo è assolutamente corretto. Ma
credo che questo si stia già facendo abbondantemente.
Vado a ricevere i colleghi di Oswiecim.
Presidente.
Ha chiesto la parola anche l'Assessore De Robertis.
Assessore De Robertis.
Solo per darvi alcuni numeri, alcuni chiarimenti tecnici, perché credo che sia importante per farvi
prendere delle decisioni consapevoli. L'amministrazione comunale ogni giorno prepara e predispone,
consegna oltre 4000 pasti, perché oltre alle scuole materne e i nidi ci sono le scuole elementari, alle
quali dobbiamo per diritto allo studio garantire il pasto. Si preparano oltre 50 tipologie diverse di menu.
Per tipologie diverse di menu intendo tutti quei menu particolareggiati per patologie, conclamate,
chiaramente, acclarate e documentate da parte dei medici, quindi la celiachia, allergie e intolleranze
alimentari, che tutti gli anni aumentano in maniera... Pensate che anno scorso erano 31 e quest'anno
sono oltre 50 i pasti differenziati che vengono fatti. Poi alcuni per un bambino, alcuni per cinque,
alcuni quantitativamente diversi. Garantiamo, laddove c'è una richiesta specifica, il più possibile l'uso
di verdure, per cui se ci sono genitori che fanno richiesta di cibo vegetariano, per quanto possibile lo
garantiamo. Ma anche nel rispetto del bambino, perché nel caso che ci siano (per esempio il giorno che
c'è il piatto freddo) prosciutto e formaggio, non diamo solo il formaggio, ma diamo due tipi di
formaggi, proprio perché il bambino veda all'interno del piatto due tipologie diverse di cibo, e quindi
tenendo conto anche di questi piccoli particolari, per evitare che qualcuno si senta diverso per motivi
che non ha scelto, perché ha un problema oppure perché hanno scelto i genitori, in quanto lui ancora
potrà (credo, immagino) non liberamente farlo. Quindi, perché dico "per quanto possibile"? Ed è per
questo motivo che credo sia accettabile l'atto di indirizzo presentato dalla Consigliera Fontana. Perché
8
attualmente l'organizzazione delle mense scolastiche non può garantire al 100% la preparazione di un
menu vegano o vegetariano. Come?
Ma nemmeno un giorno. Allora, mi stimola la Consigliera Aurora Rossi ad entrare nel merito. Io
volevo fare un intervento tecnico. E se c'è qualcun altro qua dentro che mi impone per un giorno solo
carne? Punto. Chiude e riparto con l'intervento tecnico. Non lo posso garantire perché la dieta vegana o
vegetariana si fa in assoluta autonomia, non può essere contaminata. È così, Tulli, visto che hai
studiato... Non si può fare insieme ad altro. Quindi dovrei avere non solo vassoi separati, cucine
separate, ambienti separati, persone che lo preparano separatamente. Ecco perché dico che l'atto di
indirizzo della Consigliera Fontana invece è accettabile, perché una delle premesse è: quando avremo
costruito il centro di cottura e quando questo consentirà la garanzia al genitore di avere quel tipo di
preparazione. Se no lo prendo in giro, se do tutto nello stesso vassoio evidentemente non posso fare
questo servizio. Tecnicamente. Poi scusate l'inciso che mi è scappato, ma Aurora mi stimola da sempre.
Queste sono le informazioni tecniche. Quindi la garanzia è data a chi lo chiede, nei limiti delle
possibilità organizzative del servizio di mensa. All'interno di costi (perché poi anche qui vorrei fare una
parentesi) che devono essere ragionevoli. Perché se io allestisco tutto questo sistema e poi vado a
chiedere ad un genitore, a prescindere da, un contributo diverso da quello che viene dato, che in alcuni
casi, in molti casi c'è l'esenzione, in alcuni casi si tratta di € 1,5, € 2 al giorno, è evidente che poi
splafonano i costi in maniera esagerata.
Presidente.
Francini ha chiesto di nuovo la parola.
Consigliere Francini.
Sono stato stimolato dagli interventi del Sindaco e dell'Assessore, che ringrazio per avermi
sostanzialmente dato ragione nella ridondanza di questi atti. Perché come ha detto lei, Assessore, se io
mi rivolgo ad un responsabile di una mensa di una qualsiasi scuola e chiedo che a mio figlio sia fornito,
per quanto possibile, un cibo, un menu vegetale, questo viene fatto. Quindi è già di fatto così. Io vado
ad una considerazione molto secca, anzi a due. Una me l'ha rubata l'Assessore De Robertis, l'altra la
porto io. Quella che mi ha rubato l'Assessore De Robertis: è ovvio, se la maggioranza dei cittadini
dovessero decidere che invece è giusto imporre un giorno alla settimana di sola carne, allora saremmo
qui a discutere di imporre un giorno solo, cioè un giorno di sola carne. È assurdo, è la follia. Se io per
motivi religiosi, e si faceva l'esempio degli Stati Uniti d'America, ci sono sette religiose riconosciute...
Tagliate voi i vostri atti, non le presentate, queste cose. Negli Stati Uniti d'America ci sono sette
religiose che vengono riconosciute come tali e che possono accedere ai benefici fiscali dallo Stato, che
mangiano solo la carne: allora anche quelli hanno diritto di avere... Cioè, diventa una cosa folle. Nel
nostro Paese abbiamo la dieta mediterranea, che è riconosciuta in tutto il mondo come la migliore dieta
del mondo. Checché ne dica il Corriere della Sera. Il salmone, buonissimo, per carità di Dio. Ci si ha la
dieta mediterranea: che si adotti quella. Che si adottino criteri, come diceva prima Tulli nel suo atto
(che ha alcuni risvolti anche positivi, soltanto mischiati con il veganesimo perdono, diventano insipidi),
che si adotti il criterio di approvvigionarsi dai fornitori a chilometro zero, per carità di Dio. Ma la dieta
mediterranea, che prevede dalla verdurina al dolce, completo, passando per pesce, costoliccio, maiale,
vitella e quant'altro di carne ci sia, è riconosciuta come la dieta migliore in tutto il mondo, abbiamo
questa caratteristica. La vostra posizione vuole snaturare la nostra cultura, che una volta tanto è prima
nel mondo. Rispetto le scelte dei genitori, sono il primo a dirlo. Mi interrogo anche (è per questo che
sono perplesso sulla filosofia dell'atto della Consigliera Fontana) se sia il caso di dover affrontare spese
ulteriori, perché la Consigliera Fontana quando parlava di veganesimo ha fatto un elenco di beni
alternativi alle proteine della carne, che sono costosissimi, sono costosissimi rispetto ad una serie di
niente scolastiche, per una persona o due persone. Cioè, si entra in un criterio per cui se oggi mi si
9
presenta un bambino, se passa questa filosofia, i cui genitori mi chiedono appunto soltanto carne di
vitella tutti i giorni, beh, il Comune non potrà dirgli di no, dopo. Perché diventa difficile dire di sì al
veganesimo perché ora è politicamente corretto, e dire di no alla carne perché è politicamente scorretta.
Per cui io personalmente sull’atto della Consigliera Fontana, torno a dire, per me è ridondante, daremo
un parere di voto penso di astensione, non lo so, poi liberi di votare come si crede rispetto ad una
posizione del genere. Assolutamente contrari all'imposizione dirigistica.
Un'ultima cosa. Certo, anche spunti religiosi. Però scusi, Presidente, una cosa me la consenta, una cosa
soltanto. Ogni tanto il Consigliere Tulli (poi risponderà) ha questo modo di esprimersi timbrando,
dicendo: "Hai detto delle falsità". Io invito il Consigliere Tulli a darsi una regolata su queste
espressioni. Le falsità, le posso garantire, non le ho dette. Non ho detto che il menu vegetariano o
vegano porta all'anoressia. Le ho detto che (vivesse più in mezzo alla gente probabilmente se ne
renderebbe conto) ci sono professori, educatori di scuole pubbliche che mi si sono venuti a
raccomandare perché i loro ragazzi, che hanno problemi di anoressia, trovano giustificazione in questo
comportamento malsano in questo tipo di linee guida. Non che questo causi, ma sono di supporto a
quel tipo di malattia. Perché attenzione, prima il Sindaco diceva che il nostro problema è l'obesità. Il
nostro problema poi è anche il modello contrario, per cui una ragazza se è superiore alla 36 di taglia
non può fare la modella, non può andare in alcuni posti. Quindi il problema è generale. Io non credo (e
qui non sono d'accordo con il Sindaco, pur sottoscrivendo l'elogio della nana) che il Comune o la
Regione o la Provincia, o lo Stato, o qualsiasi ente pubblico, riesca ad affrontare seriamente questi
temi, perché un ragazzo che ha problemi di alimentazione nasconde ben altri problemi, che poi
manifesta con l'obesità o con l'anoressia, o con le varie malattie. Credo comunque che la libertà almeno
in questo campo vada mantenuta.
Presidente.
Faccio un breve intervento. Comprendo l'importanza dell'argomento e anche il fatto che alcuni
Consiglieri siano particolarmente ferrati sull'argomento, però bisogna evitare i contraddittori. E’ chiaro
che se noi sul primo atto di indirizzo, la prima mozione, spendiamo (dico spendiamo, quindi può anche
andare bene) un'ora, è chiaro che è molto improbabile che noi ne facciamo molti in questo pomeriggio.
Non so se sono stato chiaro. Quindi io invito, pur nella libertà degli interventi ecc., a limitare i tempi.
Prego, Consigliere Tulli.
Consigliere Tulli.
Io intervengo soltanto per fare delle considerazioni. Allora, è ovvio che si tratta di un giorno a
settimana, e questo è un significato politico. Politico nel senso ampio del termine, cioè di dare un
indirizzo. È chiaro che non c'entra nulla se viene qualcuno qua che chiede un giorno di carne a
settimana, è chiaro che ha una valenza totalmente differente, perché qui si dice e si sostanzia questa
questione con determinati dati, cioè a dire qui dobbiamo invertire una tendenza, che è una tendenza che
è suicida, a lungo andare, perché lo sappiamo che cosa significa questo. Quindi è un modo come noi ci
stiamo organizzando a fatica per fare la raccolta differenziata, per fare il fotovoltaico, per cercare di
costruire meccanismi di sostenibilità, è chiaro che questo ne è uno tra i tanti. Quindi è di indirizzo,
quindi non c'entra nulla una volta che uno obbligatoriamente deve mangiare carne, perché questa è
un'altra questione, ma mi sembra che sia abbastanza chiaro rispetto a tutti, ovviamente, quindi è inutile
continuare.
Un'altra questione è che costruire un giorno a settimana di questo tipo aiuta anche perché spesso
succede che la verdura, per esempio, non è apprezzata dai bambini, questo lo sanno tutti quelli che ce
l'hanno, perché spesso non viene mangiata o è molto difficile farlo (compreso negli asili). Qui si tratta
invece di fare una cosa differente, cioè si tratta di costruire un meccanismo per cui, con formazione e
informazione, voi sapete che si possono fare delle cose anche molto appetibili, non soltanto la verdura
10
bollita. Allora questo aiuterebbe anche ad indirizzarsi verso un regime ed una educazione alimentare
differenti. Questo per la salvaguardia dei nostri figli e per la salvaguardia del nostro sistema. Non è un
giochino così, velleitario, per cui ci svegliamo, perché va di moda, non è questo. Perché prima andava
di moda anche mettere i tetti di eternit, prima andavano di moda tante cose. Allora il punto è riuscire ad
essere lungimirante, e io credo che un'amministrazione comunale debba essere lungimirante, punto e
basta. Non vedo perché, che cosa avranno detto, quale sarà stato il dibattito a Bolzano? Che noi
notoriamente conosciamo come città retrograda, vecchia. Evidentemente ci sarà stato un motivo per cui
a Bolzano, che sono molto attenti ad un certo modo di intendere l'ecosistema, hanno votato ed istituito
un giorno a settimana di questo tipo, insieme alla certificazione energetica delle loro abitazioni. Ed è
evidente che non è soltanto un caso, per cui Bolzano per esempio è una tra le prime città sostenibili in
questo mondo. Allora io credo...
Va bene, non importa, anche Plutarco era vegetariano, anche tanta gente che non era Hitler era
vegetariana. E comunque noi lo sappiamo, per inciso, le stesse antiche popolazioni sapevano che
questo era un elemento fondamentale: il venerdì, in cui non si mangia carne, non era perché doveva
essere fatto così, casualmente, ma perché si sapeva che era una questione che andava fatta, va bene? E
quindi è una questione importante, questa, invece, da ricordare. Perché anche nella Bibbia ci sono
passaggi interessanti. Io però lo dico per il Consigliere, che notoriamente è impegnato. Quindi non mi
sembra che sia nessun atto liberticida, è una questione secondo me di impostazione.
Presidente.
Consigliere Scatizzi.
Consigliere Scatizzi.
Io intervengo un attimo per riportare il dibattito sul merito dell'atto di indirizzo. Gli approfondimenti
tecnici mi sembra sono stati sufficienti, anche l'intervento del Sindaco ha focalizzato alcuni aspetti.
Credo che le premesse di tutti e due gli atti di indirizzo siano assolutamente condivisibili, sono analisi e
raccomandazioni che provengono effettivamente dagli organismi internazionali che tutelano la salute,
da quelle che sono le situazioni riscontrabili anche sulle patologie che si evidenziano. Quindi credo che
nella sostanza le premesse sono assolutamente condivisibili. Quello che in realtà è importante
sottolineare, e quindi vediamo ora quale sarà poi la conclusione di questi due atti, quale sarà poi, se ne
verrà fatto uno solo, se verranno posti in votazione tutti e due. Io credo che il vero nodo centrale,
sollevato tra l'altro in maniera abbastanza chiara dal collega Francini, è il problema della scelta. Noi
dobbiamo assolutamente consentire a tutti coloro che frequentano le scuole, che frequentano le mense,
anche lavoratori ecc., di poter scegliere quello che è il menu adatto al proprio stile di vita, ma anche
adatto al proprio momento religioso, perché sappiamo che nella nostra comunità ci sono anche indiani,
ci sono musulmani, per cui hanno esigenze di diete anche relativamente alla carne diverse. Quindi ci
sono tante particolarità che vanno considerate. Per cui, quello che è importante è quindi lasciare la
possibilità di scegliere quello che le famiglie vogliono per i minorenni, ma gli stessi ragazzi nelle
scuole superiori e i lavoratori, possono in quel momento poter mangiare. Allora qual è l'altro aspetto
secondo me fondamentale, che non traspare con chiarezza in questi atti di indirizzo? È quello di
coinvolgere con attenzione, quindi attraverso l'informazione, attraverso la formazione stessa, i genitori
dei ragazzi, i genitori dei bambini, perché poi la scelta compete a loro, in quel caso, delle possibilità
che hanno anche rispetto alla dieta vegana, ma anche rispetto ad una dieta vegetariana di tipo
mediterraneo, con produzioni del luogo, quindi andando incontro anche alle esigenze che abbiamo
sempre sollevato di filiera colta, di prodotti senza additivi. Quindi io credo che questo sia forse il punto
centrale: dovremmo fare di più anche come amministrazione nel cercare di poter canalizzare, far
arrivare queste informazioni quindi sulle possibili scelte che hanno i genitori nei confronti dei propri
figli per le mense. In questo forse riusciremo anche a portare più sensibilità e più attenzione per
11
risolvere anche quei problemi che citava il Sindaco, quindi il problema dell'obesità, che è dilagante ai
nostri tempi. Quindi credo che su questi due fronti è importante andare a concentrare questi documenti.
Il primo è quello di una corretta informazione, perché le scelte si fanno in maniera responsabile. Quindi
è giusto che ci sia anche una proposta vegana, ma questa poi deve essere fatta con coscienza, con
libertà, da chi la vuole fare. Quindi non obbligherei, ecco, un giorno preciso tutte le mense a disporre di
solo quella tipologia di alimentazione, ma direi che deve essere consentita sempre a chi vuole fare
quella scelta, una volta bene informato, una volta che ha acquisito conoscenza e anche padronanza di
quel tipo di dieta, che possa appunto tutti i giorni fare quella scelta. Lo dico anche con franchezza,
perché io non sono amante della carne, anzi un pochino cerco sempre di evitarla, però bisogna
riconoscere che ci sono anche persone che sono allergiche ai latticini, ci sono persone che sono
allergiche a mille cose, e a volte l'unica fonte proteica resta quella. Per cui, ecco, creiamo le condizioni
perché tutti alla fine possano trovare in libertà la propria dieta e la propria scelta.
Presidente.
La parola al Consigliere Ruzzi.
Consigliere Ruzzi.
Io mi trovo d'accordo con quello che ha detto il signor Sindaco, dal momento che per me le tradizioni
sono importanti. Quindi, chilometro zero, dieta mediterranea (se la vogliamo chiamare dieta
mediterranea). Noi abbiamo delle persone che vivono al di sopra del mondo, nel senso di aspettativa di
vita, le donne di Pieve Santo Stefano e Anghiari, insieme alle donne giapponesi, sono quelle che
vivono più a lungo, quindi ritengo che questa considerazione sia importante, cioè il fatto che la nostra
alimentazione vada salvaguardata. In merito appunto alla scelta di libertà, che secondo me è importante
avere, io mi asterrò in questo senso.
Presidente.
Chiede nuovamente la parola la Consigliera Fontana.
Consigliere Fontana.
Sarò piuttosto rapida. Allora, proprio in nome della libertà è nato l'atto di indirizzo del PD, ossia per
dare la libertà ai vegani di avere un'alimentazione completa. Riguardo a quello che ha detto il
Consigliere Francini, ha detto delle inesattezze, perché un chilo di seitan dal giusto fornitore costa 9
euro, quindi non sono assolutamente dei costi così elevati, un chilo di carne costa molto di più. Poi
riguardo ai modelli di riferimento che ho sentito prima essere stati fatti riguardo ai vegetariani o vegani,
ricordo che Karl Lewis, il figlio del vento, un grandissimo sportivo, vegano, nove ori olimpici e un
argento olimpico, non è sicuramente un modello che possa essere fuorviante per i giovani o per chi
decide di sposare questo tipo di alimentazione. Ricordo anche la Navratilova, altra vegana; Umberto
Veronesi, vegetariano, che ha portato notevoli studi che confermano la salubrità della scelta
vegetariana. Quindi in nome della libertà della scelta, e soprattutto di una alimentazione completa e
bilanciata per tutti, carnivori e non carnivori, io sono fermamente convinta che l'atto che è stato
proposto dal PD sia assolutamente condivisibile proprio in questa prospettiva.
Presidente.
Consigliere Tulli.
Consigliere Tulli.
Sembra che questa questione sia adesso legata alla libertà. A me sembra che sia assolutamente folle.
L'atto di indirizzo qui non sta perché io devo dare le libertà ai vegani di mangiare vegano, perché credo
12
che questo dovrebbe già sussistere, il problema è il contrario, è dare un indirizzo chiaro a che si sappia
chiaramente che ci sono delle responsabilità ambientali importanti, e una tra queste è proprio questa.
Cioè, quindi proprio è totalmente differente la questione, cioè non è che qui dobbiamo dare la libertà ad
un vegano di mangiare vegano, per essere chiari: qui si tratta di dare un indirizzo anche nelle scuole per
dimostrare che ci sono dei limiti, e che questi limiti bisogna imparare a conoscerli, perché altrimenti
succederà che poi non avremo assolutamente più nulla in mano, come stiamo arrabattandoci adesso.
Quindi non c'entra niente la questione della libertà qua dentro, vorrei essere chiaro.
Presidente.
Consigliera Rossi.
Consigliere Rossi.
Siccome io ho una certa età anagrafica, è pubblica, quindi io mi ricordo che quando la mia figliola
frequentava l'asilo nido, al Cucciolo, e nelle mense scolastiche c'erano le cucine dentro le scuole, gli
asili nido (ora, è chiaro, parlo di archeologia), però per dire che a quei tempi si faceva molta attenzione,
si teneva molto a che ci fossero delle diete bilanciate nelle nostre scuole e così via. C'era una dietista
che studiava, che credo che fosse stata la Prosperi, la Lia Prosperi, come ora propone tanti altri progetti
ecc., e che aveva appunto studiato una dieta che prevedeva guarda caso un giorno di menu vegetariano.
Intendendo, faccio un esempio, che ci faranno anche un po' effetto, ma insomma tipo le polpettine di
miglio, non l'insalata buttata là o la bietola lessa. Allora, per dire però che ora noi dopo 25 anni quasi si
sta discutendo e cercando, grazie all'atto di indirizzo di Tulli, ma anche della Marzia, di sensibilizzare
intanto i genitori. Perché io mi ricordo che a quel tempo furono invitati tutti i genitori ad assaggiare, a
capire di che si parlava, di che si trattava, quindi era un'educazione nei confronti dei genitori. Che poi
non si doveva limitare solo al fatto che quel giorno quei bambini mangiavano un menu vegetariano, ma
venivano invitati magari a tenere anche e ad intraprendere uno stile di alimentazione anche poi a casa,
perché molti genitori non conoscevano assolutamente questi menu. Ci fu addirittura, credo di averlo
ancora a casa tra i tanti ricordi, dato, consegnata una raccolta fotocopiata di menu che potevano essere
appunto riproposti a casa, alternativi. Cioè veniva fatta proprio una sorta di educazione alimentare, che
fu almeno allora molto apprezzata dalle famiglie, dai genitori. Probabilmente meno dai ragazzi, perché
abituarli a mangiare o a dei sapori diversi ecc., ma io credo che ne valga la pena. Allora, nei limiti del
possibile, visto che qui appunto ora va il modernariato, cioè vada un pochino riscoperto questo, ma non
tanto per dire "ora tornano di moda le cose", ma perché ha un valore. Come diceva il Sindaco, oramai
tutti noi siamo consapevoli che alcuni stili di vita fanno male, ma poi quanto è difficile trasmetterli
anche ai nostri figli. Nella libertà che diceva Francini, perché se al suo figliolo lui vuole dare la bistecca
tutti i giorni, lo farà: chiederà che quel giorno il suo figliolo, che c'è il menu vegetariano, mangi l'ovino
sodo o la bistecchina, o la fettina fritta, non lo so che altro. Però ecco, dire che introdurre invece una
modalità che diventi una prassi, e che possa diventare l'eccezione chi quel giorno invece non vuole il
vegetale, io credo che non ci sia niente di male, e non si danneggino i nostri figli. Perché mi risulta che
insomma poi non è che in queste mense scolastiche si mangia male, ma insomma non è che ci siano poi
delle qualità. Cioè, insomma, se un bambino quel giorno non vuole mangiare il prosciutto o il
formaggio, forse c'è qualcosa di alternativo, ma ci può essere anche il pane con l'olio. Voglio dire, non
è che poi come si fa a casa gli si va a cucinare, a inventare chissà che. Quindi ecco, non facciamo
proprio tutto diventare una teoria esasperata una cosa che invece veramente penso che non ci sia niente
di straordinario a dire: "Impegniamoci magari veramente", perché deve essere una cosa sentita, poi,
non una cosa tanto per fare. Probabilmente lui l'ha presentata perché con il suo figliolo ha delle
modalità o delle attenzioni particolari, io ne ho altre e Francini ne ha altre. Però non sottovalutiamo
questo aspetto, perché altrimenti veramente ecco, insomma, credo che se lo facevamo 20 anni fa e dopo
si è smesso, perché con la dismissione delle cucine negli asili e nelle scuole non c'era più questa
13
possibilità, ma non è che si è smesso perché si era convinti che non andava bene, o che faceva male.
Quindi non ci trovo niente di strano a cercare di sperimentare e di andare in una direzione che è diversa
da quella che si fa attualmente.
Presidente.
Consigliere Ruzzi.
Consigliere Ruzzi.
Presidente, io credo di avere ancora qualche minuto dei cinque minuti che mi spettano.
Presidente.
Dieci minuti.
Consigliere Ruzzi.
Avevo capito 5, comunque ne prenderò solo un paio. In merito a quello che ha detto Aurora Rossi,
ritengo che il discorso dei figlioli che poi vanno a casa e dicono: "Sai, babbo, ho mangiato vegetariano,
vedi di mangiare vegetariano anche tu", secondo me è una cosa un pochettino complicata. Cioè queste
donne del Maghreb, che io le vedo tutte sovrappeso, e che quindi come ha detto il signor Sindaco
queste persone saranno un costo sociale enorme, saranno in grado questi ragazzini a dire al babbo e alla
mamma: "Mangia vegetariano"? E manterremo la nostra stessa aspettativa di vita che abbiamo in
Provincia di Arezzo a questo momento?
Presidente.
Altri interventi? Non vedo interventi. Quindi poniamo in votazione l'atto di indirizzo Tulli, che è quello
originale che va votato per primo.
Atto di indirizzo Tulli, votazione.
Chiusa la votazione. Presenti 25, votanti 13. Favorevoli 6, contrari 7, astenuti 12. Respinto.
Andiamo avanti, quindi poniamo in votazione l'atto di indirizzo Fontana.
Chiusa la votazione. Presenti 25, votanti 17. Favorevoli 13, contrari 4, astenuti 8. Approvato l'atto di
indirizzo Fontana.
Il Presidente sospende l'attività del Consiglio Comunale per ricevere la visita di Janusz
Chwierunt Sindaco della città di Oswiecim gemellata con il Comune di Arezzo.
Il Presidente.
Riprendiamo l'attività del Consiglio
Il Presidente passa alla trattazione del punto all'ordine del giorno n. 12.
14