Teoria tematica
Ogni predicato ha una sua struttura argomentale, richiede cioè un certo
numero di argomenti che indicano i partecipanti minimalmente coinvolti
nell’attività/stato espressi dal verbo stesso.
L’esposizione del bambino a frasi in cui ciascun verbo occorre
nell’appropriato contesto sintattico fornirà evidenza positiva
sull’informazione relativa alla sua specifica struttura argomentale;
l’informazione relativa al numero ed al tipo di argomenti selezionati viene
specificata nell’entrata lessicale dei singoli verbi all’interno del lessico
mentale (che ipotizziamo faccia parte della competenza linguistica
interiorizzata del parlante nativo).
Distingueremo quindi almeno le seguenti classi verbali:
- transitivi
Gianni ha colpito Pietro
Ha mangiato (la pasta)
- ditransitivi: Abbiamo dato il benvenuto a Mario
Rossella ha consegnato il pacco a Giorgio
- intransitivi propri/inergativi
Il nostro collega ha lavorato/dormito molto
- inaccusativi
Sono partiti per Parigi
Gianni è rimasto a casa
Mia sorella è cambiata molto
Nella rappresentazione lessicale dei verbi saranno specificati quindi il
numero ed il tipo dei costituenti che realizzano gli argomenti:
Paolo ha invitato i suoi compagni
invitare: verbo;
1
2
NP NP
La specifica relazione semantica tra il verbo ed i suoi argomenti viene
definita ruolo tematico (o ruolo theta). Il verbo assegna cioè un ruolo
tematico a ciascuno dei suoi argomenti.
Non vi è accordo sul numero e denominazione dei ruoli tematici
esistenti, tuttavia i seguenti ruoli tematici sono generalmente riconosciuti:
- agente = entità che intenzionalmente dà inizio all’azione:
Paolo ha corso
Mio fratello ha telefonato a Giorgio
- tema/paziente = entità che subisce l’azione:
Loro hanno invitato Carlo
Il gatto è stato investito da un’auto
- esperiente = entità che sperimenta un particolare stato psicologico:
Maria desidera un divano nuovo
A mia madre piacciono i gatti
- beneficiario = entità che trae beneficio dall’azione:
Ha regalato il libro al suo amico
Questa situazione ha favorito Anna
- destinatario/meta = entità/luogo verso cui è diretta l’azione:
Luisa ha spedito la lettera a Gianni
Sono andati in campagna
- provenienza = entità/luogo dalla quale qualcosa si muove:
Maria arriva dalla stazione
Abbiamo preso in prestito il libro da Gianni
- locativo = entità/luogo in cui si situa l’azione:
Ho messo il libro sul tavolo
Mio fratello è rimasto in camera sua
I miei cugini abitano in Svizzera
- comitativo = entità che entra in interazione con l’agente:
Il direttore ha preso accordi con la segretaria
Sono andato al cinema con Luigi
- strumentale = entità attraverso cui si realizza l’azione:
L’incendio è stato spento con l’idrante
Con l’argilla di possono creare molte cose
Dato che fa parte delle conoscenze del parlante nativo, l’informazione
sulla relazione semantica tra il predicato ed i suoi argomenti sarà registrata
nel lessico; quindi, l’entrata lessicale di un predicato fornirà una griglia
tematica in cui si avrà la rappresentazione del tipo di ruolo semantico
espresso da ogni argomento:
invitare: verbo
desiderare:
regalare:
rimanere:
accordarsi:
< agente, paziente >
< esperiente, tema >
< agente, tema, beneficiario >
< tema, locativo >
< agente, comitativo >
I ruoli tematici associati al predicato di una frase devono essere
assegnati a degli argomenti, che devono quindi essere realizzati
strutturalmente; d’altra parte, la relazione semantica che le espressioni
referenziali della frase devono stabilire col predicato può essere attuata
attraverso l’assegnazione dei ruoli tematici.
La struttura argomentale di un predicato, codificata nella sua griglia
tematica, stabilisce quali siano i componenti minimi della frase, determina
cioè la composizione essenziale della frase.
Criterio tematico (che stabilisce una corrispondenza biunivoca tra
argomenti e ruoli tematici):
a- a ogni argomento viene assegnato uno ed un solo ruolo tematico
b- ogni ruolo tematico viene assegnato ad uno ed un solo argomento
Quando i ruoli tematici sono assegnati a degli argomenti essi vengono
saturati.
Lui ha insultato Maria
*Lui ha insultato (#a)
*Lui ha insultato Maria suo cugino (#b)
Thelma invites Luise
*Thelma invites (#a)
*Thelma invited Louise the president (#b)
Thelma invited Louise and the president
Si noti che uno stesso ruolo tematico può corrispondere a costituenti che
hanno funzioni grammaticali diverse:
Gianni ha comprato il libro
Il libro è stato comprato da Gianni
Maria ama i gatti
A Maria piacciono i gatti
L’idea che l’informazione lessicale determini la struttura sintattica, cioè
che la struttura frasale sia, almeno in parte, lessicalmente determinata, è
riassunta nel seguente:
Principio di proiezione
L’informazione lessicale è rappresentata sintatticamente
Non solo costituenti nominali o presposioznali, ma anche costituenti frasali
possono fungere da argomenti di un predicato:
annunciare: < agente NP, tema NP/S >
Le autorità annunciarono [l’arresto del ricercato]
Le autorità annunciarono [che il ricercato era stato arrestato]
stupire: < tema NP/S, esperiente NP >
[L’arresto] stupì l’opinione pubblica
[Che il ricercato fosse stato arrestato] stupì l’opinione pubblica
credere: < esperiente NP, tema PP/S >
La polizia non crede [alla versione del testimone]
La polizia non crede [che il testimone abbia detto la verità]
La griglia tematica non specifica quindi sempre una sola categoria a cui
può essere assegnato un ruolo tematico, bensì consente una scelta tra
diverse categorie:
Louise firmly believes [that Thelma is innocent]
[Thelma to be innocent]
[Thelma innocent]
They expect [that John will be in their office at five]
[John to be in their office at five]
[John in their office at five]
[That John did not agree] was very annoying
[For John not to agree] would be very annoying
believe/expect: verbo
< esperiente, tema >
NP
NP/S
Non tutti gli argomenti di un predicato sono dunque realizzati come
sintagmi nominali; d’altra parte, ad alcuni sintagmi nominali in posizione
di soggetto non viene assegnato nessun ruolo tematico.
E’ il caso ad esempio dei cosiddetti soggetti espletivi it e there in
inglese.
In una frase introdotta dal pronome it un soggetto frasale può essere
estraposto a destra:
[That John did not come] surprised Bill
It surprised Bill [that John did not come]
* Surprised Bill [that John did not come]
*[That John did not come] surprised Bill it
Their arrival suprised Mary
*Their arrival surprised
*Their arrival surprised Mary it
*Surprised Mary
*It surprised Mary their arrival
Surprise è un predicato a due argomenti con la seguente griglia tematica:
surprise: verbo
< esperiente, tema >
NP
NP/S
Nessun altro elemento diverso da it può occupare la posizione di
soggetto; inoltre it non può essere interrogato o focalizzato:
*This/That surprised Bill that John did not come
*What surprised Bill that John did not come?
*IT surprised Bill that John did not come
Quindi it non fornisce alcun contributo semantico alla frase e non è
neppure una espressione referenziale; la sua presenza sembra essere
richiesta solo per un qualche requisito strutturale.
Vi è un’altra struttura analoga, quella esistenziale, in cui il locativo there
in posizione preverbale entra in relazione con un soggetto nominale
postverbale; esso non può essere omesso:
[Three students] have arrived
There have arrived [three students]
*Have arrived three students
There non ha in questo caso significato locativo, infatti non può essere
interrogato, focalizzato, modificato:
*Where have arrived three students? There
*THERE have arrived three students
*Right there have arrived three students
There non contribuisce quindi al significato della frase ma è necessario
per motivi strutturali, come riempitivo della posizione di soggetto; come it
there funge quindi da elemento espletivo associato ad un soggetto
postverbale, pur essendo associato a soggetti nominali e non frasali:
*There surprised Bill [that John did not come]
Inoltre, il soggetto postverbale associato con there deve essere indefinito e solo alcuni
tipi di verbi possono comparire in questa costruzione:
*There have arrived the three students/my parents/Mary and Paul
There were three/some students in the garden
*There have eaten/worked/cried three students in the garden
It/there sono quindi elementi (pro)nominali privi di ruolo tematico che
occupano la posizione di soggetto frasale per motivi strutturali.
Quando un elemento occupa una posizione di soggetto preverbale senza
qualificarsi come un argomento del verbo e senza ricevere un ruolo
tematico, si parla di pronome soggetto espletivo o pleonastico.
La condizione descrittiva che richiede l’inserimento di elementi espletivi
viene ricondotta al fatto che la posizione di soggetto di una frase deve
essere riempita; questa esigenza strutturale è una proprietà generale di tutte
le lingue e viene definita come:
Principio di Proiezione Esteso (EPP):
(Indipendentemente dalla struttura argomentale del verbo) la posizione di
soggetto preverbale deve essere riempita
Anche in lingue come l’italiano (che possono non manifestare un soggetto
realizzato) ipotizziamo la presenza di una categoria pronominale vuota
nella posizione di soggetto preverbale:
pro insegno matematica
pro pioverà
pro potrebbe fare di più
pro è chiaro che non sono arrivati
Allo stesso modo in cui non tutti gli elementi nominali ricevono un ruolo
tematico, così non tutti i verbi assegnano dei ruoli tematici.
I verbi ausiliari sono caratterizzati in genere da speciali proprietà che li
distinguono dai verbi lessicali; gli ausiliari ed i modali non sono dotati di
una valenza propria, ma assumono quella del verbo lessicale con cui
compaiono:
La maestra spiega la lezione
John reads comics
La maestra ha spiegato la lezione John is reading comics
La maestra deve spiegare la lezione John has read comics
La maestra può spiegare la lezione John will/would read comics
La maestra vuole spiegare la lezione John can/could read comics
La maestra sta spiegando la lezione John shall/should read comics
John may/might read comics
John smokes cigarettes
*John smokesn’t cigarettes
*Smokes John cigarettes?
John doesn’t smoke cigarettes
Does John smoke cigarettes?
John has smoked cigarettes
John hasn’t smoked cigarettes *John doesn’t have smoked cigarettes
Has John smoked cigarettes? *Does John have smoked cigarettes?
John smokes cigarettes
John is smoking cigarettes
John has smoked cigarettes
John doesn’t smoke cigarettes
Ne concludiamo che i verbi ausiliari e modali non assegnano ruoli tematici
propri.
Vi sono alcune osservazioni relative alle espressioni idiomatiche che
suggeriscono che l’assegnazione del ruolo tematico al soggetto differisca
in qualche modo dalla assegnazione del ruolo tematico ad altri argomenti
del predicato:
a) la scelta dell’oggetto condiziona il ruolo tematico del soggetto ma non
viceversa:
Il nostro amico ha tirato le cuoia (soggetto = tema)
Il nostro amico ha tirato un sasso nello stagno (soggetto = agente)
b) esistono espressioni idiomatiche che coinvolgono l’oggetto mentre il
soggetto è un argomento libero ma non viceversa:
Il nostro gatto/La signora del piano di sopra/Antonio ha tirato le cuoia
Paolo/Mio padre/Il principale ha tirato le orecchie al suo collega
Stasera Antonio/lo zio/il postino ha alzato il gomito/la voce
Questi due fatti indicano che l’assegnazione di ruolo tematico al soggetto
può essere diversa da quella che riguarda altri argomenti del predicato; in
particolare, possiamo assumere che nel caso di assegnazione ad altri
argomenti si abbia a che fare con una assegnazione tematica diretta,
mentre nel caso del soggetto si avrà una assegnazione tematica indiretta
che avviene composizionalmente, dato che il ruolo tematico è determinato
dal significato del verbo unitamente a quello degli altri costituenti.
Con riferimento alla struttura sintattica del sintagma verbale si parla anche
di argomenti interni, distinti rispetto al soggetto che è l’argomento esterno
del predicato.