Scoperto Sedna, decimo pianeta del sistema solare Il Secolo 16 marzo 2004 Forse la corsa al decimo pianeta del sistema solare potrebbe considerarsi conclusa, Sedna è il nome mitologico di un nuovo oggetto celeste di grandi dimensioni ruotante attorno al Sole appena identificato dagli scienziati della NASA; se l'International Astronomical Union convaliderà la scoperta, forse si dovranno riscrivere ancora una volta i libri di geografia. Ieri la Nasa ha annunciato in una conferenza stampa i risultati delle osservazioni di Mike Brown, professore del CalTech di Pasadena, California, effettuate per mezzo del telescopio spaziale Spitzer. Queste ricerche hanno consentito di caratterizzare un oggetto celeste del diametro di circa 2000 km di diametro, di un colore rossastro simile a quello di Marte, che ruota attualmente a circa 13 miliardi di chilometri dal Sole. Sedna ha una taglia di poco inferiore a quella di Plutone, ma rispetto a questo è tre volte più lontano dal Sole; a dire il vero potrebbe anche essere considerato soltanto un grande asteroide perché la definizione stessa di pianeta non è rigorosissima. Un pianeta è un aggregato di materia massivo, che deve avere dimensioni “abbastanza grandi”, ma lo stesso Plutone, piccolo rispetto agli altri pianeti del sistema solare, viene considerato “atiopico”. E' dalla zona di spazio dove si è scoperto ora Sedna che ci arrivano le comete - i materiali da costruzione del sistema solare rimasti inutilizzati dopo la formazione del Sole e dei pianeti cinque miliardi di anni fa - e per questo si ipotizza che là ci sia ancora un fitto sciame di asteroidi, che viene descritto come “la nube di Oort”. Di questo universo di “oggetti quasi invisibili” sappiamo ancora ben poco, ma una cosa è certa, che sono oggetti molto lontani e molto freddi. Qualche settimana abbiamo assistito al lancio riuscito di Rosetta, la sonda europea che viaggerà nello spazio per dieci anni per raggiungere nel 2014 una cometa che deve studiare da vicino; il nuovo pianeta Sedna si trova ad una distanza venti volte più grande e dalla sua prospettiva il Sole apparirebbe grande come la punta di un ago; la temperatura stimata su Sedna è di circa 240 gradi sotto zero! Questi rilievi strabilianti ci vengono dal telescopio Spitzer, il telescopio spaziale per la luce infrarossa, lanciato dalla NASA nell'agosto del 2002; si tratta di uno dei quattro telescopi spaziali che osservano ed esplorano l'Universo raccogliendo ciascuno e analizzando le immagini formate da diversi tipi di luce – ultravioletta, visibile, infrarossa, raggi X. L'atmosfera che avvolge la Terra è infatti trasparente soltanto alla luce visibile e è opaca per tutte gli altri tipi di radiazione; solo uscendo fuori dell'atmosfera con i telescopisatelliti abbiamo potuto liberarci del filtro buio dell'atmosfera, osservare nuove stelle, pianeti e nuovi fenomeni astronomici, che sarebbero altrimenti rimasti a noi per sempre sconosciuti perché non producono luce visibile. Tra questi telescopi spaziali della NASA il più famoso è Hubble, ma in questo caso è il telescopio Spitzer a meravigliarci. Spitzer trae profitto dai recenti straordinari progressi tecnologici nel campo dei sensori infrarossi, una tecnologia nata in campo militare ad ora ampiamente utilizzata in campo scientifico nello spazio; per identificare un oggetto celeste come il pianeta Sedna - raggiunto da qualche raggio di Sole e un “po' meno freddo” del freddo del cosmo circostante - il telescopio Spitzer deve mantenere i suoi sensori (diciamo la sua “telecamera” per semplicità di linguaggio) ad una temperatura ancor più bassa, in un bagno di elio liquido, in un freezer estremo, che garantisce una temperatura di quasi 270 gradi sotto zero (quattro gradi sopra lo zero assoluto). Anche l'orbita di questo telescopio è molto particolare: per evitare il calore che riceverebbe restando in orbita attorno alla Terra e che farebbe consumare rapidamente il sistema refrigerante, Spitzer è stato collocato su una traiettoria particolare che lo porta a seguire la Terra nel suo ruotare attorno al Sole ad una distanza di qualche milione di chilometri. Il pianeta Sedna è un oggetto interessante perché ci riporta all'origine del sistema solare, ma il telescopio Spitzer a raggi infrarossi ci permette di scrutare i pianeti di altri sistemi solari e la curiosità più grande rimane ancora quella di trovare un giorno, in un altro sistema solare, un altro pianeta come la Terra. Franco Malerba