Linguaggi • Classificati rispetto alle caratteristiche principali: – potere espressivo che influenza lo stile di programmazione Linguaggi - basso livello • Il linguaggio macchina specifica solo le operazioni che l'elaboratore può eseguire – sintattica molto elementare" – diverso per ogni processore • dipende dalle caratteristiche architetturali • E' più orientato alla macchina che ai problemi da trattare – è infatti definito di "basso livello" Linguaggi - basso livello • Una prima evoluzione è stata l'introduzione di linguaggi simbolici: linguaggi assemblativi – ancora orientati alla macchina e non ai problemi – più immediati da utilizzare – definiscono variabili, simboli,... Linguaggi - alto livello • Altri linguaggi sono basati su: – la descrizione del problema in modo intuitivo, dimenticandosi che verranno eseguiti da un calcolatore – obiettivo: fornire un mezzo espressivo per specificare all'elaboratore il compito da eseguire Linguaggi - alto livello • Caratteristiche: – ognuno ha i propri paradigmi che garantiscono forme espressive appropriate per alcuni problemi specifici – questa specificità ha favorito la loro proliferazione (fenomeno intrinseco alla natura del linguaggio come forma di comunicazione) Linguaggi Imperativi • Linguaggi più evoluti: – permettono di descrivere operazioni più complesse di quelle che l'elaboratore può eseguire – livello di astrazione più alto – risalgono agli anni '50 – detti di alto livello di tipo imperativo – Es: Basic, Fortran, Pascal Linguaggi Imperativi • Caratteristiche: – di utilizzo più semplice – indipendenti dall'elaboratore – purtroppo ancora legati al modello di Von Neumann: • i programmi sono ancora una sequenza di istruzioni; l'evoluzione del calcolo è costituita da una variazione dello stato della memoria Linguaggi Imperativi • Eseguono 3 tipi di operazioni: – trasferimento dati – operazioni aritmetiche – alterazione del flusso del programma • Già discussi in precedenza • Basic (semplice ma poco espressivo) • Fortran (molto usato per il calcolo scientifico e le librerie molto complete) Linguaggi Funzionali • Non sono legati al modello di Von Neumann ma al concetto di programmazione funzionale • Il primo linguaggio funzionale: – Lisp (List Processing), fine anni '50 – caratteristiche di manipolazione agevole di informazioni di tipo simbolico Linguaggi Funzionali • Differenze con i linguaggi imperativi: – il calcolo è basato sul calcolo di valori e non sull'assegnamento di valori a variabili – basato su valori e non su effetti – il risultato è il risultato di una funzione, non l'effetto causato dalla esecuzione di una sequenza di operazioni Linguaggi Funzionali • Caratteristiche: – meccanismo di definizione funzionale per casi (tipo switch in C) – è possibile la ricorsione (utilizzando tali costrutti condizionali) – Il Lisp, però, consente anche l'iterazione e l'assegnamento (tipico dei ling. Imperativi) Linguaggi Dichiarativi • Basati sulla logica – obiettivo: formalizzare il ragionamento – caratterizzati da meccanismi deduttivi • Programmare significa: – descrivere il problema con formule del linguaggio – interrogare il sistema, che effetua deduzioni sulla base delle definizioni Linguaggi Dichiarativi • Programmazione: – semplice (occorre solo definire la propria conoscenza del problema) – avviene tramite una formulazione dichiarativa • Esempio: Prolog Linguaggi Dichiarativi • Un programma Prolog è costituito da: – Asserzioni incondizionate (fatti): – Asserzioni condizionate (o regole): A IF B,C,D,… A • A: è la conclusione (conseguente) • B,C,D: sono le premesse (o antecedenti) • Una interrogazione ha la forma: ? A, B, C, … Esempio • Il fattoriale: Fatt (0,1) Fatt (z,w) IF Dec(z,z1), Fatt(z1,w1),Prod(z,w1,w) • Problemi risolubili: – calcolo del fatoriale: ? Fatt(3, x) – calcolo di quel numero il cui fattoriale è noto: ? Fatt(x, 6) Esempio • Ricerca in un grafo orientato: – con la richiesta ? go(E) viene determinata la sequenza E, C, A Sintassi e Semantica • Nei linguaggi naturali si distinguono: – sintassi (si occupa della forma delle frasi, delle regole per la loro creazione) – semantica (significato delle frasi) • Analogamente per i linguaggi di programmazione: – sintassi: definisce i programmi legali – semantica: significato dei programmi Sintassi e Semantica • Dopo la definizione di un linguaggio (con sintassi e semantica) serve un sistema che possa eseguire i programmi scritti in tale linguaggio • Si parla di implementazione di un linguaggio – generalmente è un traduttore verso il linguaggio macchina di un dato elaboratore Sintassi • Per definire la sintassi di un linguaggio, è necessario definire le grammatiche • La grammatica è un insieme di regole che servono per costruire una frase Grammatica • La grammatica è definita da: – V: un alfabeto di simboli terminali (l'alfabeto del linguaggio) – N: un alfabeto di simboli non terminali – S: un simbolo iniziale (o assioma) – P: un insieme finito di regole sintattiche (dette produzioni) espresse nella forma: Xa Grammatica • Le produzioni possono essere scritte: – anche nella forma alternativa: X ::= a – se esistono più produzioni con parte sinistra uguale, X ::= a X ::= b X ::= c allora si può scrivere: X ::= a | b | c Grammatica • Derivazioni: – una stringa c deriva dalla stringa b se esse possono essere decomposte in: b=mAn c=man con m e n simboli non terminali e se esiste la produzione A ::= a Grammatica • Data una grammatica, il linguaggio generato è definito come l'insieme delle frasi derivabili a partire dall'assioma S • Le frasi di un linguaggio di programma-zione sono dette programmi Formalismo di Backus-Naur (Backus -Naur Form, BNF) • Il modo visto per definire una grammatica è detto di Backus-Naur – introdotto negli anni '50 da Backus e Naur • Esiste anche una estensione (Extended BNF, EBNF) che permette una scrittura più sintetica Esempio di grammatica V: { il, lo, gatto, topo, sasso, mangia, beve } N: {<frase>, <soggetto>, <verbo>, <compl-oggetto>, <articolo>} S: <frase> P contiene le seguenti produzioni: <frase>::=<soggetto><verbo><compl-oggetto> <soggetto>::=<articolo><nome> <articolo>::= il | lo <nome>::= gatto | topo | sasso <verbo>::= mangia | beve <compl-oggetto>::=<articolo><nome> Extended BNF X ::= [a]b X ::= {a}nb equivale a X ::= b|ab equivale a X ::= b|ab|aab|… X ::= {a}b equivale a X ::= b|ab|aab|… ripetendo a fino a n volte ripetendo a un numero di volte indefinito Equivale ad avere nella grammatica la produzione aX (ricorsiva) Esempio di grammatica V: { 0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,+,- } N: {<intero><int-senza-segno><numero> <cifra-non-nulla><cifra>} S: <intero> P contiene le seguenti produzioni: <intero> ::= [+ | - ] <int-senza-segno> <int-senza-segno> ::= <cifra> | <cifra-non-nulla><numero> <numero> ::= <cifra> | <cifra><numero> X ::= b | <cifra> ::= <cifra-non-nulla> | 0 <cifra-non-nulla> ::= 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 Alberi sintattici • Il processo di derivazione può essere descritto tramite un albero sintattico Diagrammi sintattici • Sono dei grafi: – nodi: etichettati con simboli (terminali e non terminali), collegati da archi orientati – un arco da i a j significa che il simbolo i è seguito dal simbolo j – più archi rappresentano alternative – si possono aggiungere nodi fittizi per rappresentare le diramazioni Esempio di diagramma sintattico Sintassi dei linguaggi di programmazione • Considerazioni sui linguaggi: – uno stesso linguaggio può essere generato da più di una grammatica – alcune grammatiche sono ambigue: cioè esistono diversi elementi che possono essere generati da diverse derivazioni (esistono cioè diversi alberi sintattici). Situazione da evitare! Esempio di grammatica ambigua • Esempio: <expr> ::= x | y | z | (<expr>) | <expr>+<expr> | <expr>*<expr> • All'espressione x+y*z sintattici diversi possono essere associati due alberi – questo influenza anche il modo con cui viene attribuito il significato all'espressione Esempio di grammatica ambigua • Nella definizione dei linguaggi si deve evitare l'ambiguità • Esempio: <istruzione-if> ::= if <espressione> then <istruzione> else <istruzione> Analizzatore sintattico • L'analisi della correttezza è eseguita dall'elaboratore: è suddiviso in 3 passi: – analisi lessicale: controlla che i simboli utilizzati appartengano all'alfabeto – analisi grammaticale: verifica il rispetto delle regole grammaticali – analisi sintattica contestuale: verifica restrizioni di tipo contestuale (tipi di dati, identificatori non definiti,…) Analizzatore sintattico • Generalmente l'analizzatore sintattico esegue le tre verifiche simultaneamente • Si dice "ad una passata " • Durante la scansione, se viene trovato un errore, si cerca di recuperare e si prosegue fino al termine