Carta Cattolica dello Scautismo e del Guidismo Versione scout della Carta comune CICS/CICG adottata nel luglio 1977 dal Consiglio Mondiale CICS a Montreal e dal Consiglio Mondiale CICG a Roma 1. Lo Scautismo, secondo l’intenzione del suo fondatore Baden-Powell, conduce i giovani a farsi artefici del loro sviluppo e il suo Metodo stimola lo sviluppo della persona e delle comunità. È per questo che i cattolici colgono nell’educazione fondamentalmente liberatrice* proposta dal Metodo scout una iniziazione ai valori dell’Evangelo. Questa educazione liberatrice è in grado di condurre alla piena responsabilità e allo sviluppo integrale di ogni persona. 2. L’esperienza vissuta dal gruppo di scout è un risveglio delle persone a se stesse, al mondo e alle loro dimensioni spirituali. Lo Scautismo può così diventare luogo di autentica rivelazione di Gesù Cristo. Questa evangelizzazione si pone all’interno stesso dello Scautismo che suscita l’adesione personale e la testimonianza di vita, mediante i suoi programmi, le sue attività, la sua pedagogia comunitaria e attiva. I Capi cattolici vivono la loro ricerca e il loro impegno cristiano camminando insieme agli scout. Condividendo la loro storia essi offrono agli scout le condizioni per far nascere una comunità nella quale la Parola di Dio sia conosciuta, accolta, vissuta e celebrata. Questo impegno è realizzato in collaborazione con preti disposti a condividere questa strada con l’apporto specifico del loro ministero nella Chiesa: questo impegno è infine per i Capi un modo concreto di vivere e di far crescere la loro fede, di partecipare alla missione affidata da Gesù Cristo alla sua Chiesa. Così essi si collocano nell’ambito dell’apostolato dei laici. 3. L’unità dello Scautismo mondiale rappresenta, nella sua diversità, una grande ricchezza. Far parte del Movimento scout mondiale è occasione privilegiata di incontro da ogni provenienza, razza, nazione, religione o spiritualità. In vista della costruzione effettiva dell’unità, i cattolici apportano al Movimento mondiale i valori che sono propri alla loro vita comunitaria di battezzati. Per questo hanno bisogno di luoghi e tempi specifici nei quali individuare le strade della Rivelazione di Gesù Cristo nella loro storia, confrontare le ricerche e gli interrogativi della loro fede e celebrare nei sacramenti il mistero di Gesù morto e risorto. Così è significativa la Chiesa vissuta insieme, in comunione con la Chiesa universale. 4. In ogni Paese le situazioni, le caratteristiche dell’Organizzazione nazionale e gli orientamenti pastorali della Chiesa locale sono diversi. Spetta allora ai cattolici che vivono lo Scautismo, consci delle dimensioni comunitarie della loro fede, stabilire, in dialogo coi Vescovi da una parte e dall’altra con la loro Associazione, le condizioni più favorevoli alla loro educazione così come è definita nel punto 2 di questa Carta. 5. La C.I.C.S./C.I.C.G. è un appello della Chiesa a vivere la comunione, approfondire la fede e condividere l’esperienza cristiana. Così: essa rende possibile una presa di coscienza della Chiesa nell’ambito dello Scautismo vissuto dai cattolici; essa prende parte alla vita della Chiesa universale come Organizzazione Internazionale Cattolica (O.I.C.), portandovi la propria esperienza e accogliendo quella altrui; essa assicura la presenza del mondo dei giovani nella Chiesa; essa partecipa all’evoluzione e all’approfondimento dei valori spirituali dello Scautismo attraverso il dialogo tra cattolici e non cattolici, credenti e non credenti. Per educazione liberatrice intendiamo l’educazione così come viene concepita nello spirito di Gravissimum educationis (Vaticano II), Populorum progressio (1967) nn. 16, 16-18, Documenti di Medellin (1969) cap. IV, Evangelii nuntiandi (1975). * Allegato alla Carta Cattolica dello Scautismo “Per un dialogo fra lo Scautismo e la Chiesa Cattolica”** In ogni Paese le situazioni, le caratteristiche dell’Organizzazione Nazionale e gli orientamenti pastorali della Chiesa locale, differiscono. Tocca allora ai cattolici che vivono lo Scautismo, consapevoli delle dimensioni comunitarie della loro fede, di stabilire, in dialogo con i loro vescovi da una parte e d’altra parte con le loro Associazioni, le condizioni più favorevoli all’educazione così come è definita ai punti 1 e 2 della Carta Cattolica dello Scautismo. A questo scopo, bisogna accordare un’importanza particolare alla realizzazione concreta ed esplicita di quanto segue: a) Ogni Associazione cattolica, Consiglio o Comitato Cattolico di associazioni pluriconfessionali, in quanto iniziativa liberamente promossa da credenti e riconosciuta dalle autorità competenti, vive nella comunione ecclesiale. I segni espliciti di questa fedeltà sono espressi dal dialogo costante con i Pastori e da una presenza attiva a tutte le istanze partecipative aperte ai laici nelle Chiese locali. b) Ogni Conferenza Episcopale, riconoscendo l’identità specifica dell’azione e della presenza dei cattolici nello Scautismo, è invitata a dedicare la sua attenzione e il suo interesse ai rapporti con l'Associazione, con il Consiglio o Comitato cattolico scout e fornisce l’aiuto e gli strumenti utili per una pedagogia dello sviluppo della Fede. In particolare, la Conferenza Episcopale offre la disponibilità di Assistenti Ecclesiastici, che esercitano il loro mandato sacerdotale conferito dal Vescovo, in quanto preti partecipanti allo Scautismo all’interno delle associazioni, consigli o comitati cattolici. c) In ogni Paese, ogni espressione cattolica dello Scautismo deve vivere armonicamente la sintesi fra la sua appartenenza all’OMMS e la comunione con la Chiesa locale e universale. Questa relazione armoniosa è d’importanza fondamentale come segno e testimonianza educativa fra i suoi componenti così come espressione manifesta della “cooperazione e scambio per un ulteriore rafforzamento e successo del movimento come valida espressione educativa” (Giovanni Paolo II, udienza al Segretario Generale OMMS 20.09.90). F.to J. Moreillon F.to E. Card. Pironio F.to G. Zanolini Roma, 10 settembre 1992 Questo documento ha ricevuto l’approvazione degli Organi competenti della Santa Sede nel luglio 1992, quella del Comitato Mondiale dello Scautismo, durante la sua riunione del 25 aprile 1992 e quella della CICS nel corso della riunione del suo Comitato permanente il 3-4-5 maggio 1992. È un “allegato” alla Carta Cattolica dello Scautismo e rappresenta una versione più esplicita del punto 4 di questa Carta. **