Le rocce magmatiche

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LE CATACOMBE DI
SAN GENNARO
E LE ROCCE MAGMATICHE
Le rocce magmatiche
Le rocce magmatiche (dette anche eruttive o ignee, dal latino
ignis cioè fuoco) si formano in seguito alla solidificazione di
magmi, cioè di masse silicatiche fuse contenenti vari
componenti e sostanze volatili (acqua, anidride carbonica,
idrogeno, metano, ecc.). Costituiscono approssimativamente
il 65% della parte superiore della crosta terrestre; ma, sulla
superficie della Terra, la loro reale abbondanza viene
mascherata dalla diffusa presenza di un sottile strato di rocce
sedimentarie e metamorfiche.
Il tufo
Il tufo (in latino: Tofus o Tophus) è una
roccia magmatica, in particolare è la
più diffusa delle rocce piroclastiche.
Sebbene il nome "tufo" vada
propriamente riservato a formazioni
di origine vulcanica, esso viene
utilizzato per indicare rocce diverse,
accomunate dal fatto di essere
leggere, di media durezza e
facilmente lavorabili. In particolare in
alcune regioni italiane prive di
giacimenti tufacei vulcanici viene
chiamato tufo il calcare poroso (es.: il
tufo campano).
Il vulcano
Il vulcano è formato da una struttura non visibile, interna alla crosta,
e che comprende la camera magmatica e i condotti magmatici, e
una struttura visibile esterna formata dal rilievo vulcanico,
generalmente più o meno conico, formato dall'accumulo dei
materiali liquidi, solidi o gassosi che sono stati emessi dal cratere
vulcanico o dai crateri durante le varie fasi eruttive del vulcano
stesso. La fuoriuscita di materiale è detta eruzione e i materiali
eruttati sono lava, cenere, lapilli, gas, scorie varie e vapore acqueo.
Le masse di rocce che formano un vulcano vengono chiamate rocce
magmatiche.
Il Vesuvio
Il Vesuvio è un vulcano situato in Italia. In posizione
dominante rispetto al golfo di Napoli, è l'unico
vulcano attivo dell'Europa continentale e quello più
studiato nel mondo, nonché uno dei più pericolosi a
causa dell'elevata popolazione delle zone
circostanti.
Le Catacombe di San Gennaro sono disposte su
due livelli non sovrapposti, entrambi
caratterizzati da spazi estremamente ampi, a
differenza delle più famose catacombe
romane. Questo grazie alla lavorabilità e alla
solidità del tufo.
La tomba di San Gennaro è stata
individuata attraverso lo studio di
un'omelia dell'VIII sec. e di un passo
del Chronicon dei vescovi di Napoli.
La famiglia di Theotecnus
L'affresco è databile all'inizio del VI secolo e
rappresenta la famiglia sepolta all'interno
dell'arcosolio. La pittura è particolarmente
interessante per la presenza di tre strati
sovrapposti di intonaco dipinto, che lasciano
ipotizzare un rifacimento dell'affresco alla
morte di ognuno. La ricchezza delle vesti e
degli ornamenti sottolinea l'elevato status
sociale della famiglia.
IL DUOMO DI SAN GENNARO
Dedicata alla gente che abitava nel parco, la sua costruzione fu ordinata da Carlo di Borbone
Re di Napoli nel 1745 e venne elevata a parrocchia della gente campareccia e dedita ai lavori
mercenari nel 1776; il progetto venne affidato a Ferdinando Sanfelice, uno tra i più rilevanti
architetti del XVIII secolo.L'architetto diede all'edificio una facciata sobria con paraste
doriche ed un interno alquanto luminoso, con un invaso ovale ornato da decorazioni sobrie
e da quattro statue in nicchie, raffiguranti San Filippo, Santa Elisabetta, San Carlo Borromeo
e Sant'Amelia (attualmente sono ancora presenti nell'edificio solo quelle di San Carlo e di
Sant'Amelia). Sull'altare maggiore è posta una tela raffigurante San Gennaro, opera di
Leonardo Olivieri, allievo di Francesco Solimena.
3A
FERRARA ALESSIA
FERRARA ROSSELLA
AMATRUDA ANNAMARIA
CUCCURULLO MADDALENA
BUONOCORE ZAHIDA
FRANCESE FRANCESCA
DE ROSA MARIKA
GIORDANO GELSOMINA
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