Piante
PIANTE CARNIVORE
Le piante carnivore sono delle piante erbacee, che in risposta alla carenza di nutrienti propria
del loro habitat, si sono adattate a ricavare le sostanze nutritive dalla digestione delle
proteine degli animali. Questi vengono catturati per mezzo di trappole più o meno efficienti
che derivano generalmente da foglie modificate.
Il primo a coniare il termine di "carnivore" fu Lloyd nel 1942,[3] mentre prima (e in alcuni casi
ancora oggi) veniva utilizzato il termine di piante insettivore. Poiché queste piante non si
nutrono soltanto di insetti, ma anche di altri artropodi o di altri piccoli animali, si è ritenuto
fosse più corretto utilizzare il termine di piante carnivore.
Vivono in ambienti estremi come le torbiere e in suoli acidi e privi di calcio, con una
bassissima concentrazione di sostanze nutritive quali azoto, fosforo o potassio.
Le piante carnivore presentano delle radici piuttosto piccole in relazione alle dimensioni delle
piante. Questo è dovuto al fatto che la pianta spende più energia nella "costruzione" delle
trappole e nella produzione degli enzimi digestivi, piuttosto che accrescere
la biomassa radicale. In questo modo il compito di assorbire l'azoto e gli altri nutrienti è
affidato alle foglie piuttosto che alle radici.
Sono generalmente piante perenni, sebbene ne esistano anche di annuali. Molte vivono solo
per pochi anni, mentre altre possono formare delle colonie per mezzo della formazione
di stoloni.
Sono delle deboli competitrici nei confronti delle altre piante. Se, per esempio, il loro habitat
subisce dei drastici cambiamenti, come l'essiccamento, vengono prontamente rimpiazzate
dalle piante non carnivore, molto più efficienti nel compiere la fotosintesi in ambienti
"normali" rispetto alle carnivore.[4]
Piante secche
Le piantesecche he sono piante che vivono quasi tutte nel deserto come i cactus
Le cactaceae sono piante succulente. Possono assumere numerose forme
geometriche: globose, colonnari, appiattite, singole e in gruppi numerosi e nella
famiglia si annoverano quasi tutte le forme ecologiche di accrescimento: fanerofite,
camefite, criptofite, emicriptofite, ecc. Sono tutte perenni.
Una caratteristica delle cactacee (più spesso indicate col nome generico di cactus)
è quella di essere provviste di gemme latenti ricoperte di lanugine e, spesso, di
foglie più o meno trasformate in spine (o glochidi). A tale organo è dato il nome
di areola. I loro fiori sono generalmente bisessuali, con ovario infero
e stami numerosi, tranne che nella sottofamiglia delle Pereskioideae che conserva
caratteri primordiali. Alcune specie sono epifitedelle foreste caducifolie tropicali
(tribù delle Rhipsalideae) o della foresta amazzonica come il Disocactus
amazonicus.
Effetto serra
L’ effetto serra e un effetto che i raggi del sole penetrano la barriera terrestre
Formando il buco nell’ ozono
I raggi solari a corta lunghezza d'onda penetrano facilmente
nell'atmosfera raggiungendo in buona parte la superficie del pianeta terra,
dove vengono in parte riflessi ed in parte assorbiti dalla superficie e
convertiti in calore. Il calore viene dissipato verso lo spazio sotto forma
di irraggiamento infrarosso, secondo le leggi fondamentali
dell'irradiazione elettromagnetica (legge del corpo nero di Planck,
la legge di Stefan-Boltzmann e la legge di Wien). L'interferenza dei gas
serra (sotto forma di assorbimento o opacità) alla dissipazione
della radiazione infrarossa terrestre comporta l'accumulo di energia
termica in atmosfera e quindi l'innalzamento
della temperatura superficiale fino al raggiungimento di un punto di
equilibrio termico-radiativo tra radiazione solare in arrivo e radiazione
infrarossa in uscita.