Reti locali e standard IEEE 802.3 Indice • • • • reti locali, caratteristiche generalità del sottostrato MAC standard IEEE 802 standard Ethernet (IEEE 802.3) Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 1 Reti locali software di rete software di rete NIC NIC sistema di cablaggio software di rete NIC scheda di rete HUB NIC NIC software di rete Reti locali ed Ethernet software di rete Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 2 Reti locali: caratteristiche • supporti di trasmissione • tecniche di trasmissione (in banda base, in larga banda, digitale su canale analogico) • topologie di rete • metodi di controllo degli accessi • software di rete • standard (IEEE 802) Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 3 Reti locali: supporti di trasmissione doppino ritorto (UTP) unshielded twisted pair Cat. 1 Cat. 2 Cat. 3 Cat. 4 Cat. 5 sistemi di allarme e telefonia voce, seriale e dati a bassa velocità (LocalTalk 4 Mbps) dati (Ethernet 10 MBps, 10BaseT) dati (TokenRing 16 Mbps) dati (Fast Ethernet 100 Mbps) figure tratte da PC Professionale - 1997 Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 4 Reti locali: supporti di trasmissione connettore BNC • • • • cavo coassiale (coax) interferenze e disturbi ridotti difficile da installare, ma supporta distanze maggiori cavo grosso (thick coax, 10BASE5) cavo sottile (thin coax, 10BASE2) figure tratte da PC Professionale - 1997 Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 5 Reti locali: supporti di trasmissione n2 2 fibra ottica (fiber) immune ai disturbi elettromagnetici, alta capacità trasmissiva, bassa attenuazione, difficoltà di installazione c 1 n1 1= angolo di incidenza 2= angolo di rifrazione c= angolo critico figure tratte da PC Professionale - 1997 Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 6 Reti locali: supporti di trasmissione 1 1 2 3 2 4 4 3 50 multimodale step-index 50 fibra monomodale 2-5 multimodale graded-index Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 125 7 Reti locali: supporti di trasmissione tipo standard cavo coassiale grosso cavo coassiale fino doppino UTP fibra ottica 10BASE5 10BASE2 10BASET 10BASEF Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo lunghezza massima 500 m 185 m 100 m 2000 m 8 Reti locali: tecniche di trasmissione • trasmissione in banda base – – – – i bit vengono associati ad impulsi necessitano di ripetitori capacità del canale non suddivisibile flusso bidirezionale • trasmissione in larga banda – analogica, mediante modulazione, monocanale e multicanale Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 9 Reti locali: codifiche 1 1 0 0 1 0 0 0 1 1 0 0 1 0 0 0 Manchester Manchester differenziale Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 10 Reti locali: topologie di rete • topologia fisica – dipende dal cablaggio e dai dispositivi utilizzati – bus, stella, anello a stella, ad albero • topologia logica – dipende dal metodo con cui i nodi di elaborazione si passano le informazioni Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 11 Reti locali: topologie di rete • facilmente espandibile • cablaggio ridotto • sensibile al terminatore guasto del cavo • adatta ad ambienti limitati • std. Ethernet rete a bus (linear bus) giunti a “T” Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 12 Reti locali: topologie di rete rete a stella (star) concentratore Reti locali ed Ethernet AT&T 3B2/400 • semplice da installare e cablare • insensibile al guasto di un satellite • sensibile al guasto del concentratore • più costoso e meno diffuso del bus Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 13 Reti locali: topologie di rete rete anello a stella (token ring) MAU Reti locali ed Ethernet • simile alla stella • cablatura consistente • sensibile al guasto del MAU • meno diffuso del bus • standard Token Ring Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 14 Reti locali: topologie di rete rete ad albero backbone HUB Reti locali ed Ethernet • rete a bus + rete a stella • facilità di espansione, anche di blocchi • connessione puntopunto tra host ed hub • cablaggio abbastanza critico Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 15 Reti locali: controllo degli accessi • accesso casuale – chi deve trasmettere aspetta che il mezzo si liberi, e poi prova (CSMA/CD) • accesso distribuito – algoritmo distribuito tra tutti i nodi (CSMA/CA, Token Ring) • accesso centralizzato – un solo sistema controlla tutti gli altri nodi (TDMA) Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 16 Reti locali: accesso casuale • CSMA/CD , quando deve trasmettere: – Carrier Sense: controlla se il mezzo è attualmente in uso: in tal caso aspetta che si liberi – Multiple Access: il messaggio trasmesso arriva a tutti i nodi, che ne esaminano l’indirizzo di destinazione, solo il destinatario lo mantiene – Collision Detect: in caso di collisione i nodi se ne accorgono, attendono un intervallo di tempo casuale e variante, e poi ricominciano Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 17 Reti locali: accesso distribuito • CSMA/CA , quando deve trasmettere: – Carrier Sense: controlla se il mezzo è attualmente in uso: in tal caso aspetta che si liberi – Multiple Access: il messaggio trasmesso arriva a tutti i nodi, che ne esaminano l’indirizzo di destinazione, solo il destinatario lo mantiene – Collision Avoidance: i nodi che vogliono trasmettere, attendono un intervallo di tempo prefissato, e se alla fine il mezzo è libero, lo usano Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 18 Reti locali: accesso distribuito • Token ring , quando deve trasmettere: – le stazioni si passano un breve messaggio (token) – se il token arrivato è libero, chi lo riceve può occuparlo e accodarli il suo messaggio – il destinatario lo memorizza (gli altri lo passano) – il mittente, quando riceve il suo messaggio, lo elimina dalla rete, libera il token e lo passa al successivo Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 19 Reti locali: accesso centralizzato • TDMA , quando deve trasmettere: – Time Division: l’utilizzo del mezzo è suddiviso temporalmente, in tanti slot di tempo – Multiple Access: ad ogni sistema viene attribuito ciclicamente uno slot: per trasferire informazioni può utilizzare solo il suo slot; se un nodo non deve trasmettere, lo slot rimane vuoto Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 20 Reti locali: software di rete • Sistema operativo di rete peer-to-peer – ogni sistema mette a disposizione le risorse desiderate (Windows 95/98, for Workgroups) – lento nel caso di risorse molto condivise – non c’è un file server o un gestore centrale – costo iniziale molto contenuto, facilmente attivabile – manca un file server – sicurezza limitata Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 21 Reti locali: software di rete • Sistema operativo di rete client/server – il server fornisce l’accesso sicuro e protetto alle risorse, ed il N.O.S. garantisce la concorrenza e la trasparenza nell’accesso – vantaggi: centralità, scalabilità, flessibilità, interoperabilità, accessibilità – svantaggi: costo, manutenzione tecnica, guasti – server condiviso dall’utente (Windows NT) – server dedicato (NetWare Novell) Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 22 Standard IEEE 802: generalità • Sviluppato nei laboratori della Xerox negli anni ‘70 con il nome di standard Ethernet • nell’83 diventa uno standard: IEEE 802 • copre i primi due livelli OSI, e distingue il livello 2 dipendente dal mezzo con quello indipendente Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 23 Standard IEEE 802: generalità 802.2 LLC Livello 2 MAC 802/3 MAC 802/4 MAC 802/5 MAC 802/6 PHM 802/3 PHM 802/4 PHM 802/5 PHM 802/6 Livello 1 Ethernet Reti locali ed Ethernet Token bus Token ring Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo DQDB 24 Standard IEEE 802: generalità • • • • • • • 802.1 : specifiche generali del progetto 802.2 : Logical Link Control 802.3 : CSMA/CD (Ethernet) 802.4 : Token bus (LAN automazione ind.) 802.5 : Token ring 802.6 : DQDB (MAN) ... Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 25 Standard IEEE 802: generalità dello strato MAC • Media Access Control (o MultiAccess Control) regola la competizione per l’accesso al mezzo • metodi di allocazione statica (predefinita) – spreco di banda in assenza di trasmissione • metodi di allocazione dinamica (in base alle esigenze) – protocolli a contesa, senza contesa ed a prenotazione Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 26 Generalità dello strato MAC protocollo a contesa ALOHA • Le stazioni trasmettono quando ne hanno la necessità, e poi confrontano il trasmesso con il ricevuto • in caso di collisione aspettano un po’ e poi riprovano Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 27 Generalità dello strato MAC rendimento protocollo ALOHA • tutti i frame hanno la stessa dimensione, e quindi la loro durata di emissione è costante (FrameTime) • N stazioni indipendenti che emettono mediamente K frame in un FrameTime, hanno un periodo di vulnerabilità che vale 2 • FrameTime • Detto S il traffico utile trasferito (throughput) e G il traffico totale (utile più ritrasmissioni) S = G • e -2G • throughput massimo = 0,184 per G = 0,5 Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 28 Generalità dello strato MAC Protocollo slotted ALOHA • si divide il tempo in intervalli della dimensione di un FrameTime e le stazioni possono trasmettere solo all’inizio dell’intervallo • il periodo di vulnerabilità si dimezza • il traffico utile trasferito S ora vale S = G • e -G • throughput massimo = 0,368 per G = 1 (l’efficienza è ancora molto bassa) Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 29 Generalità dello strato MAC Protocolli CSMA (1) • nelle reti locali si può anche ascoltare prima di trasmettere, per ridurre notevolmente le collisioni • Carrier Sense Multiple Access • 1-persistent: ascolto il canale, se è occupato aspetto e poi trasmetto subito, se è libero trasmetto, se collido aspetto un tempo random (il ritardo di propagazione può indurre collisioni) Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 30 Generalità dello strato MAC Protocolli CSMA (2) • non-persistent: ascolto il canale, se è occupato aspetto e poi trasmetto dopo un tempo random, se è libero trasmetto, se collido aspetto un tempo random (riduce ulteriormente le collisioni) • p-persistent: (si applica a canali slotted) ascolto il canale, se è occupato aspetto il prossimo slot e poi riprovo, se è libero con probabilità (p) trasmetto, con probabilità (1-p) aspetto il prossimo slot, se collido aspetto un tempo random (si riduce l’intervallo di vulnerabilità iniziale) Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 31 Generalità dello strato MAC Protocolli CSMA/CD Carrier Sense Multiple Access/ Collision Detection • quando la stazione si accorge (quasi subito) di aver colliso, interrompe la trasmissione • l’intervallo di vulnerabilità vale al massimo il doppio del tempo di propagazione da un estremo all’alto A Reti locali ed Ethernet T Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo B 32 Generalità dello strato MAC Protocolli per reti ad anello host A D interfaccia B C Reti locali ed Ethernet tratto punto-punto unidirezionale • non ci sono collisioni fisiche, ma solo conflitti di accesso alla globalità della rete • permette un accesso deterministico Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 33 Generalità dello strato MAC Protocolli per reti ad anello 1 A 1 NO B 2 D A 4 SI B 2 C C D 3 • ogni bit che arriva all’interfaccia viene letto, copiato in un buffer, analizzato e ritrasmesso dopo un bit-time Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 34 Generalità dello strato MAC Protocolli per reti ad anello • si può determinare la massima attesa prima di poter trasmettere • se tutte le stazioni devono trasmettere, l’efficienza raggiunge il 100% • se solo una deve trasmettere, l’efficienza è inferiore rispetto al CSMA/CD Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 35 Generalità dello strato LLC • rende indistinguibili ai livelli superiori i livelli MAC e fisico relativi a mezzi diversi, fornendo un’interfaccia unica • se richiesto fornisce un servizio più affidabile del livello MAC (datagram, datagram confermato, collegamento affidabile e connesso) • indirizzi LLC di un solo byte per specificare il protocollo che dovrà gestire il livello superiore Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 36 Ethernet (802.3) • Protocollo CSMA/CD di tipo 1-persistent funzionanate a 10Mbps, derivato dall’Ethernet • chi riscontra una collisione emette un disturbo (jamming) di 32 bit • il tempo casuale per ritrasmettere è regolato dall’algoritmo binary backoff exponential Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 37 Struttura fisica della rete Tipo di rete Tipo di cavo Lungh. Segmento Numero max nodi Dim. massima 10Base5 Coax grosso 500 100 2500 10Base2 Coax fino 186 30 910 10BaseT UTP cl.3 100 2 500 100BaseTX UTP cl.5 100 2 205 Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 38 massima estensione 10Base2 RIP segmento 0 nodi - 186 m RIP segmento popolato max 30 nodi - 186 m segmento popolato max 30 nodi - 186 m RIP segmento 0 nodi - 186 m RIP segmento popolato max 30 nodi - 186 m segmento 0 nodi - 186 m 5 segmenti - 4 ripetitori - 3 segmenti popolati Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 39 standard 10Base2 figure tratte da PC Professionale - 1997 Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 40 massima estensione 10BaseT uplink verso segmento popolato HUB 5 segmenti 4 ripetitori 3 segmenti popolati HUB HUB ogni link punto-punto max 100 m Reti locali ed Ethernet HUB Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 41 10BaseT segmentata HUB switch / BRIDGE HUB HUB HUB HUB HUB HUB HUB HUB dominio di collisione segmento a 10 Mbit condivisi Reti locali ed Ethernet dominio di collisione segmento a 10 Mbit condivisi Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 42 standard 10BaseT figure tratte da PC Professionale - 1997 Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 43 massima estensione 100BaseTX HUB uplink 5 m o più dominio collisione max 205 m HUB segmento max 100 m 3 segmenti - 2 ripetitori - 1 segmento popolato Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 44 struttura del frame 802.3 preamble start of frame destinazione sorgente lunghezza pad dati checksum preamble start of frame indirizzi 7 1 6 10101010 di sincronizzazione 10101011 di inizio trama univoci a livello mondiale lunghezza 2 Numero byte nel campo dati dati pad 0-1500 Provenienti dal livello superiore 0-46 fino a raggiungere la dimensione minima del frame di 64 byte 4 codice CRC checksum Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 45 Fast Ethernet (803.2u) • vi sono tre categorie, in base al mezzo: – 100BaseT4 (4 doppini classe 3) – 100BaseTX (2 doppini classe 5) la più diffusa – 100BaseFX (fibra multimodale) Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 46 funzionamento del TRANSCEIVER • TRANSmitter/reCEIVER • converte i segnali digitali della porta AUI (Attachment Unit Interface) di una scheda di interfaccia Ethernet (NIC) nei segnali atti a pilotare uno specifico mezzo fisico (10Base2, 10Base5, 10BaseT, …) Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 47 funzionamento del REPEATER • dispositivo usato per superare la lunghezza massima di un collegamento • amplifica e rigenera il segnale • ritrasmette anche le collisioni repeater in 10Base2 max 186 m Reti locali ed Ethernet in 10Base2 max 2x186 m Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 48 funzionamento dell’HUB • dispositivo che consente di cablare a stella una rete a bus: ripete il segnale proveniente da una sua porta in tutte le altre porte • usato nelle reti 10BaseT e 100BaseTX • permette l’inserimento o l’esclusione a caldo di una stazione, e isola le stazioni guaste Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo HUB 49 funzionamento dello SWITCH • dispositivo che crea una connessione tra una porta entrante ed una uscente • collega vari segmenti smistando selettivamente i pacchetti in transito • riduce i domini di collisione ed aumenta la banda di ogni segmento Reti locali ed Ethernet Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 50 funzionamento dello SWITCH switch 01-80-A5-40-92-1B seg. 1 seg. 2 seg. 3 segmento 1 segmento 2 01-80-A5-40-92-1B 01-80-A5-40-92-2A 01-80-A5-33-90-03 00-80-6A-27-4B-01 01-80-A5-40-92-2A 01-80-A5-33-90-03 Reti locali ed Ethernet 00-80-6A-27-4B-01 hub Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 51 funzionamento del BRIDGE seg. 1 seg. 2 01-80-A5-33-90-32 01-80-A5-33-90-32 00-80-6A-27-4B-1F 01-80-A5-33-90-03 00-80-6A-27-4B-01 00-80-6A-27-4B-1F bridge seg. 1 hub 00-80-6A-27-4B-31 seg. 2 01-80-A5-33-90-03 Reti locali ed Ethernet 00-80-6A-27-4B-01 Architettura degli elaboratori Modulo B - A.Memo 00-80-6A-27-4B-3A 52