Sociologia ambiente e territorio,
Pianificazione territoriale. Quali
relazioni ?
Dr.ssa Nunzia Borrelli
Sociologia ambiente e territorio
La lezione si propone di affrontare le
seguenti questioni:


Breve Presentazione del Modulo di Sociologia
dell’Ambiente e del Territorio
Di cosa si occupa la Sociologia Generale

Di cosa si occupa la Sociologia dell’Ambiente e del
Territorio

I nuovi indirizzi della Pianificazione territoriale


Le ragioni dei nuovi indirizzi?
Su quali temi la sociologia dell’ambiente e del
territorio interagisce con la Pianificazione
Territoriale?
1
Presentazione del corso. Introduzione alla sociologia.
09-apr Relazioni Sociologia e Pianificazione territoriale
2
Alcuni concetti fondamentali della sociologia del territorio.
Partecipazione, governance, sense of place, habitus (es.
16-apr avventura urbana)
3
Alcuni concetti fondamentali della sociologia del territorio.
23-apr Territorialità, sicurezza e controllo sociale.
4
Legge regionale 16 del 2004 calcolo di alcuni indicatori socioeconomici e culturali e la loro applicazione nel comune di
Pompei.
Alcune osservazioni su 5 indicatori: livello di criminalità e
insicurezza, percezione del livello di criminalità, soddisfazione
dei cittadini, riconoscimento aspetti semiologici-antropologici
per la percezione del sistema paesistico e livello di
30-apr riconoscimento dell’identità locale.
14-mag
La scuola di Chicago, il problema del controllo del territorio e
l'introduzione della cartografia. La Chicago degli 30, le
communities area e il modello di Burgess. La crisi del modello
tradizionale e le nuove interpretazioni della città di Chicago.
Confronti con altri modelli (scuola di New York, scuola di Los
Angeles).
21-mag
La scuola di Chicago, il problema del controllo del territorio e
l'introduzione della cartografia. La Chicago degli 30, le
communities area e il modello di Burgess. La crisi del modello
tradizionale e le nuove interpretazioni della città di Chicago.
Confronti con altri modelli (scuola di New York, scuola di Los
Angeles).
7
28-mag
Politiche per la sicurezza urbana e turismo. Impostazione del
lavoro sul campo.
8
04-giu
Correzione esercitazioni con approfondimenti
9
11-giu
Correzione esercitazioni con approfondimenti
10
18-giu
Correzione esercitazioni con approfondimenti
11
25-giu
Correzione esercitazioni con approfondimenti
5
6
Bibliografia
Alfredo Mela, 2006 Sociologia della citta', ed. carroccio (i capitoli da studiare
saranno segnalati durante il corso).
Alfredo Mela, 2000 Sociologia e progettazione del territorio, ed. carroccio (i
capitoli da studiare saranno segnalati durante il corso).
Marianella Scalvi, 2000, Avventure Urbane. Progettare la città con gli abitanti.
Wekerle Gerda, 1995 Safe cities: guidelines for planning, design and
management Reinhold, New York i capitoli da studiare saranno segnalati
durante il corso).
Smandych Russel,2000, Governable Places. Readings on governmentality and
crime control, Ashgate i capitoli da studiare saranno segnalati durante il
corso).
Fairfield J., 1992, Alienation of social control: the Chicago Sociologist and
origins of Urban Planning, Planning Perspectives (7) pp. 418-434.
Borrelli, 2009, Governance e territorialità. Definizione e applicazione di una
griglia di analisi, La città del sole (i capitoli da studiare saranno segnalati
durante il corso).
Borrelli, 2007, Citta' e territorio. Politiche europee e prospettive nazionali, la
citta' del sole (i capitoli da studiare saranno segnalati durante il corso).
Qual è l’oggetto della Sociologia



La sociologia è la scienza che studia le strutture
sociali, le norme ed i processi che uniscono (e
separano) le persone non solo come individui,
ma come componenti di associazioni, gruppi ed
istituzioni.
Il campo di interesse della sociologia spazia
dall'analisi dei brevi contatti fra individui allo
studio di processi sociali globali.
Comte la definisce strumento di azione sociale, per
Durkheim diviene la scienza dei fatti sociali, infine
per Weber è la scienza che punta alla comprensione
interpretativa dell'azione sociale.
Qual è l’oggetto della Sociologia



Soluzione gerarchica (Comte): la sociologia è la
madre di tutte le scienze
Soluzione residuale: la sociologia si occupa di tutto
ciò di cui non possono occuparsi le altre scienze
(Runciman)
Soluzione analitica o formale: la sociologia non si
definisce in base ad una classe di oggetti, piuttosto
in base ad una prospettiva analitica che
dall’infinita varietà dei fenomeni sociali, oggetto delle
singole discipline, isoli le forme di associazione dal
loro contenuto particolare. Studia le forme pure di
relazioni (Simmel).
Sapere sociologico e sociologia come
scienza sociale


Il sapere sociologico comune ci offre soltanto
le conoscenze minime necessarie ad affrontare
in qualche modo i problemi di tutti i giorni, la
sociologia come scienza sociale formula
interrogativi sulla base di una riflessione
teorica sedimentata e cerca risposte a questi
interrogativi sulla base di informazioni
raccolte sistematicamente.
La sociologia aiuta a capire meglio il mondo in
cui viviamo, ma non ci può dare certezze
assolute.
Sociologia del territorio


Muove dal presupposto che ogni fenomeno sociale
è il risultato del ripetersi di pratiche svolte da attori,
che agiscono entro particolari condizioni di
spazio e di tempo e si rapportano con un
ambiente materiale.
Essa tocca ogni livello dell’analisi sociologica: da
quello che si interessa dell’azione sociale dei
singoli soggetti, a quello che si occupa
dell’interazione e delle relazioni intersoggettive
sino a quello che studia i sistemi sociali di grandi
dimensioni e di forte complessità.
Sociologia del Territorio


….come Sociologia dell’Ambiente, si occupa
di come l’Ambiente fisico influenza ed è
influenzato dall’azione del soggetto.
Nell’ambito di questo campo di interesse di
particolare rilievo sono gli studi sul rischio
ambientale legato soprattutto ai disastri.
Sociologia del territorio

... come sociologia della città, si occupa
dell’agire dei soggetti che compongono la
popolazione urbana, delle relazioni che essi
istaurano tra loro e con soggetti esterni, della
formazione di legami di complementarietà o
di competizione che esistono tra le entità
prima citate.
Quale è la metodologia di ricerca in
Sociologia

La ricerca sociologica è svolta
essenzialmente sul campo ed implica:

Raccolta dati,


attraverso osservazioni, interviste, questionari, analisi
documenti
Lettura, scrittura ed elaborazione della struttura
epistemologica sulla base delle teorie.
Osservazione



L’Osservazione designa quei processi di
studio nei quali il ricercatore vive dall’interno
la realtà oggetto di studio:
insediandosi presso di essa per un periodo
piuttosto lungo;
utilizzando un approccio prevalentemente
qualitativo di osservazione e raccolta di dati
Osservazione
5 Tipologie di osservazione:





Partecipante – il ricercatore è riuscito a farsi accettare, a
prescindere dal suo ruolo di ricercatore, come membro del
gruppo e vive dall’interno la situazione
Non partecipante – il ricercatore mantiene un ruolo distinto dal
gruppo
Quasi partecipante – il ricercatore è riconosciuto come tale, ma
comunque partecipa alla vita di gruppo.
Semplice – si usano strumenti non strutturati si acquisizione
delle informazioni, mancano idee precise sulla realtà da studiare.
E la distanza culturale tra ricercatore e oggetto è molto elevata
Sistematico – maggiore accuratezza delle ipotesi, schemi più
articolati di classificazione dei fatti e comportamenti, registrazione
dei dati più precisa. Si possono usare schemi di domanda e
questionari
Osservazione partecipante

Ruolo chiave Mediatore, elemento costante
nell’osservazione partecipante, non è solo una
figura di contatto di comunicazione fra ricercatore
e realtà osservata, ma può diventare fonte di
informazione.

Testimone privilegiato è fonte indispensabile di
informazioni. Egli può essere dotato di qualità
particolari o possedere informazioni riservate o
può semplicemente rispecchiare le opinioni ed i
valori del gruppo.
Intervista

Tecnica di ricerca utilizzata nell’ambito della
ricerca sociale.

È una pseudo - conversazione
tendenzialmente aperta che può seguire una
traccia più o meno rigida.

Deve essere condotta da un ricercatore
esperto e preparato sulla codifica e
trattamento dei dati qualitativi.
Una classificazione delle Interviste

7 coppie di interviste







Interviste libere o guidate (presenza assenza di un filo
conduttore)
Aperte o chiuse (assenza o presenza di risposte prefissate)
Strutturate o non strutturate (assenza o presenza di una
traccia strutturata)
Direttive non direttive (ruolo intervistatore centrale)
Focalizzate o non focalizzate (attenzione ad un tema o a
un problema specifico)
In profondità (analisi problema da più punti di vista)
Cliniche
Questionario


È uno strumento tendenzialmente strutturato con
un’organizzazione rigida nell’articolazione dei
vari items.
Formato da una batteria di domande definite, con
risposte generalmente prefissate: quando si parla di
questionario si può convenzionalmente ritenere che
esso ha una configurazione “chiusa” e quindi
costituisce uno strumento che consente una
maggiore standardizzazione delle domande e delle
risposte.
Questionario

Caratteristiche:




Gestione facile, ma complessa la costruzione
Codifica e trattamento dati più semplice di altre
tecniche, ma deve avere una precisa
articolazione.
La somministrazione può essere effettuata su
campioni vasti
Il contenuto delle informazioni va meno in
profondità rispetto alle interviste ed è quindi più
generico.
Lettura e scrittura.
Il lavoro sulla struttura epistemologica





Analisi dei dati qualitativi e quantitativi
Descrizione e interpretazione della
realtà oggetto di studio
Conoscenza degli approcci teorici
Sviluppo dei concetti
Redazione dei rapporti di ricerca
Recenti Sviluppi della Pianificazione
Territoriale
Negli ultimi quindici anni si è registrato un
cambiamento nelle pratiche di governo
del territorio e nella pianificazione
territoriale in Italia e più in generale in
Europa.
Recenti Sviluppi nella Pianificazione
Territoriale
Tali mutamenti hanno destato l’interesse di
studiosi e ricercatori che, nello sforzo di
comprendere le caratteristiche dei nuovi
modi di fare governo del territorio, hanno
iniziato a ragionare in termini di governance
urbana e territoriale (Balducci, 2000;
Benninghton, 2001; Healey, 1995,1997; Le
Galès, 1997).
Definizione governance urbana e
territoriale
L’azione di governo svolta da una molteplicità di
soggetti che sono in posizioni diverse sia per
livello d’appartenenza – locale, nazionale,
sovranazionale - sia per statuto – pubblico,
semipubblico, privato (Balducci, 2000), e
finalizzata al riconoscimento di un obiettivo di
sviluppo del territorio ed alla definizione di una
strategia d’azione per lo sviluppo del territorio
stesso (Le Galès, 1997).
Nuovi sviluppi e nuovi strumenti nella
pianificazione territoriale
L’orientamento alla governance implica
l’introduzione di nuovi strumenti d’azione,
ad esempio:
1.
Pianificazione strategica
2.
Consensus building
3.
Communicative planning
4.
La partecipazione
La pianificazione strategica



La pianificazione strategica indica “un’azione
politico-tecnica volontaria rivolta alla costruzione
di una coalizione intorno ad alcune linee strategiche
condivise (la “strategia”).
La coalizione ha la volontà e la capacità di mettere
in atto la strategia individuata.
Pertanto, un’azione strategica è essenzialmente
informale, non si può ordinare la pianificazione
strategica per legge, perché non si può ordinare per
legge la formazione di una coalizione” (Mazza,
2000).
La Pianificazione Strategica
Concentrando l’attenzione sul consenso e
sull’interazione, Ciciotti, Florio e Perulli (1997)
definiscono la pianificazione strategica come “un
mezzo di decisione su scelte future, un luogo di
mobilitazione e aggregazione degli interessi; un
momento di confronto fra attori pubblici e privati
e un processo di formazione del consenso”.
È quindi un’azione condotta da differenti soggetti
mirata ad elaborare un documento, ovvero il piano.
Consensus Building
Il consensus building ha le sue radici nelle pratiche e
nelle teorie che si basano sulla definizione d’accordi,
sulla mediazione e sulla risoluzione delle dispute.


Tale approccio ha funzioni normative, ossia implica la
definizione di alcune condizioni che devono essere
rispettate per costruire realmente consenso.
Le condizioni da rispettare sono: 1. l’uso di strategie
inclusive, 2. la mutua conoscenza tra i soggetti coinvolti
nei processi, 3. pari opportunità tra i partecipanti nel
senso che tutti hanno lo stesso “diritto di parola” (Innes,
2004).
Il Communicative planning
Il Communicative Planning, similmente al
consensus building, enfatizza il ruolo
dei processi interattivi per la definizione dei
problemi, la costruzione di interessi,
l’evoluzione dell’agenda politica
(Healey, 1998).
La Partecipazione
La partecipazione (non solo come partecipazione dei
cittadini, ma più in generale come strategie di
coinvolgimento degli attori rilevanti - e di mobilitazione
di nuovi attori nei processi decisionali), è un processo
di progettazione collettiva.
Questo si caratterizza come evento locale il cui
obiettivo primario è la produzione e messa in gioco
di conoscenza utilizzabile (di diverso tipo:
scientifica, ordinaria, interattiva) e/o di sviluppo di
processi di apprendimento da parte degli attori
coinvolti, al fine di incrementare l’efficacia e
conseguentemente l’efficienza del processo
decisionale (Fareri, 2000).
L’insieme di questi approcci ha indirizzato, e
sta indirizzando, la pianificazione e le
politiche territoriali verso il superamento di
modelli che pretendono molto dal pubblico,
dallo Stato e dalle istituzioni centrali.
Tali approcci muovono dal presupposto che il
processo di piano e di politiche sia anche:
un Processo di Interazione Sociale nel quale
“gli attori riproducono i quadri di riferimento
che conferiscono un senso comune alle loro
azioni”.

Perché la pianificazione si è data questo
indirizzo ?
Perché la pianificazione si è data questo
indirizzo?
Il crescente interesse e la maggiore
applicazione della governance urbana e
territoriale in Europa e in Italia sono state
dovute alle trasformazioni che hanno
investito il sistema sociale e nello
specifico i territori locali urbani e non
urbani.
Tali cambiamenti sono riconducibili a 4
eventi principali.




La globalizzazione (Bauman)
Ridefinizione dello Stato
Integrazione Europea
La consequenziale maggiore complessità
dell’organizzazione sociale
Tali cambiamenti sono riconducibili a 4
eventi principali.
Il primo riguarda la globalizzazione (Bauman)
che, dovuta in larga parte alla crisi
economica del modello fordista, ha implicato
la crescita della deregolazione dei mercati
finanziari e della volatilità del capitale e
l’aumento di istituzioni politiche
transnazionali.
Il secondo concerne la crisi e la ridefinizione dello Stato, sia come
organizzazione territoriale sia come
Istituzione.
Il terzo riguarda l’integrazione Europea:


Ridefinizione dei territori locali in relazione alla
costituzione dell’Unione Europa
Introduzione delle politiche comunitarie per città e
territorio che si basano su concetti di integrazione,
intersettorialità e territorialità.

L’ultimo riguarda l’organizzazione sociale e in
particolare:


la crescita della complessità e della
frammentazione
La necessità per i territori locali di definire un
progetto strategico che li rendesse più competitivi
all’esterno.
Le novità organizzative delle imprese e il processo
di terziarizzazione hanno aumentato la
differenziazione delle classi sociali, il che ha
implicato che la struttura sociale diventasse più
complicata e difficile da decifrare (Bagnasco, Le
Gales, 2001, p. 31).
La globalizzazione, l’integrazione europea e
l’indebolimento dello Stato-nazione hanno
sollecitato i territori sub-nazionali ad
entrare nelle arene internazionali come
soggetti autonomi dallo Stato-nazione e a
dotarsi di una loro progettualità e
intenzionalità.

In che modo la sociologia dell’ambiente e
del territorio interagisce con i nuovi modi di
fare Pianificazione territoriale ?
Perché nei nuovi indirizzi della
pianificazione conta la sociologia
In recenti sviluppi della pianificazione territoriale e
delle politiche urbane e territoriali puntano:

alla governance urbana



alla definizione di strategie definite dagli attori locali
all’integrazione, ossia all’intersettorialità ed alla
territorialità
alla sostenibilità
INTERSETTORIALITA’

Implica la necessità di interventi che considerino
la società in un ottica complessa e
complessiva, ossia che siano in grado di
pensare e di mettere a sistema le “n” dimensioni
della realtà.
INTERSETTORIALITA’

Intersettorialità obbliga a far lavorare insieme
professionalità differenti ed ognuno di queste
contribuisce analizzando la realtà dal suo punto
di vista e proponendo dei possibili modi per
affrontare i problemi (costituzione di gruppi
interdisciplinari, antropologi, architetti,
pianificatori).
TERRITORIALITA’


Attivazione della rete locale di attori per la
definizione della strategia d’azione che il
territorio deve darsi per poter raggiungere
obiettivi di sviluppo (GOVERNANCE /
PROGETTO STRATEGICO).
Valorizzazione delle dotazioni endogene
Sostenibilità


La sostenibilità è la caratteristica di un processo o
di uno stato che può essere mantenuto ad un certo
livello indefinitamente.
In anni recenti questo concetto è stato applicato più
specificamente agli organismi viventi ed ai loro
ecosistemi. Con riferimento alla società tale termine
indica un "equilibrio fra il soddisfacimento delle
esigenze presenti senza compromettere la
possibilità delle future generazioni di sopperire alle
proprie" (Rapporto Brundtland del 1987).
Chi si occupa della costruzione della rete
locale degli attori?


Il facilitatore si occupa di attivare nel territorio azioni di
sviluppo locale che prevedono il coinvolgimento diretto
degli attori locali.
Il facilitatore può essere uno scienziato sociale, un
analista delle politiche pubbliche del territorio, un
pianificatore.
 Se il pianificatore lavora come facilitatore, adotta in
prima persona i metodi dell’osservazione
partecipata, delle interviste, della scrittura di
documenti.
Questioni urbane e nuovi modi di fare
pianificazione territoriale richiedono
Più competenze, per
la definizione di
azioni intersettoriali
È necessario far
lavorare assieme
diverse professionalità
per poter comprendere
la realtà
Professionisti in grado di
analizzare e attivare la rete
locale, e di definire
progetto strategico e azioni
di governance
Il facilitatore di processo
deve saper utilizzare i
metodi delle scienze
sociali