1. La luce Teoria corpuscolare (Newton): la luce è composta da particelle che si propagano in linea retta Teoria ondulatoria (Huygens-Young): la luce è un’onda Oggi sappiamo che il comportamento della luce dipende dal rapporto tra la lunghezza d’onda e le dimensioni degli ostacoli incontrati sul suo percorso 1 1. La luce La luce è un’onda elettromagnetica che non ha bisogno di un mezzo materiale per propagarsi 2 2. Il modello dell’ottica geometrica Se lasciamo cadere un sasso in una pozza, dal punto di impatto partono onde circolari I raggi perpendicolari ai fronti d’onda indicano la direzione di propagazione delle onde 3 2. Il modello dell’ottica geometrica Allontanandosi dalla sorgente di un’onda sferica i fronti d’onda diventano sempre più piatti 4 2. Il modello dell’ottica geometrica La legge della riflessione afferma che l’angolo di incidenza e l’angolo di riflessione sono uguali θi = θr 5 2. Il modello dell’ottica geometrica La riflessione su una superficie liscia è detta riflessione speculare; se la superficie è ruvida si parla di riflessione diffusa 6 2. Il modello dell’ottica geometrica La luce si muove con velocità diverse in mezzi diversi La variazione della velocità al passaggio da un mezzo all’altro modifica la direzione di propagazione del raggio luminoso (rifrazione) 7 2. Il modello dell’ottica geometrica L’angolo di rifrazione è legato alle velocità nei due mezzi La velocità della luce in un mezzo dipende dall’indice di rifrazione di quest’ultimo 8 2. Il modello dell’ottica geometrica Alcuni indici di rifrazione tipici 9 2. Il modello dell’ottica geometrica Esprimiamo l’angolo di rifrazione in termini dell’indice di rifrazione: 10 2. Il modello dell’ottica geometrica Proprietà fondamentali della rifrazione: • Quando un raggio di luce entra in un mezzo con indice di rifrazione maggiore, nel quale quindi la sua velocità diminuisce, si avvicina alla normale • Quando un raggio di luce entra in un mezzo con indice di rifrazione minore nel quale quindi la sua velocità aumenta, si allontana dalla normale • Non c’è cambiamento nella direzione di propagazione se non cambia l’indice di rifrazione: maggiore è la differenza tra gli indici di rifrazione, maggiore è il cambiamento della direzione di propagazione • Se un raggio di luce passa da un mezzo a un altro lungo la normale, non viene deviato, indipendentemente dall’indice di rifrazione 11 2. Il modello dell’ottica geometrica Quando la luce si propaga da un mezzo con indice di rifrazione maggiore a uno con indice di rifrazione minore, per angoli di incidenza maggiori di un valore critico θc si ha riflessione totale 12 2. Il modello dell’ottica geometrica L’indice di rifrazione dipende anche dalla lunghezza d’onda della luce. In generale, l’indice di rifrazione aumenta al diminuire della lunghezza d’onda. In seguito alla rifrazione, la luce bianca si scompone in tanti colori diversi (dispersione) 13 3. Le onde: sovrapposizione e interferenza Quando due onde occupano la stessa regione di spazio, le loro ampiezze si sommano in ogni punto 14 3. Le onde: sovrapposizione e interferenza Si ha interferenza solo se le sorgenti di luce sono monocromatiche (stessa lunghezza d’onda) e coerenti (la relazione tra di fase tra le sorgenti deve essere costante nel tempo e nello spazio) Quando queste condizioni sono soddisfatte si ha interferenza costruttiva quando le due onde sono in fase, e distruttiva quando sono in opposizione di fase) 15 3. Le onde: sovrapposizione e interferenza La figura mostra che si ha interferenza costruttiva quando la differenza di cammino tra le onde è uguale a un numero intero di lunghezze d’onda; quando i cammini differiscono di un numero semi-intero di lunghezze d’onda l’interferenza è distruttiva 16 3. Le onde: sovrapposizione e interferenza Per riassumere 17 4. L’esperimento della doppia fenditura di Young In questo esperimento non è necessario che la luce sia coerente quando viene emessa dalla sorgente: lo diventa dopo aver attraversato la doppia fenditura 18 4. L’esperimento della doppia fenditura di Young Se la luce avesse una natura puramente corpuscolare, sullo schermo finale apparirebbero due strisce sottili, una per fenditura 19 4. L’esperimento della doppia fenditura di Young Avendo la luce una natura ondulatoria, ogni fenditura agisce come una sorgente di nuove onde (si veda la figura) e sullo schermo si osserveranno gli effetti della loro interferenza Il fenomeno è detto principio di Huygens 20 4. L’esperimento della doppia fenditura di Young La figura illustra la numerazione delle frange 21 5. Interferenza di onde riflesse Si può avere interferenza anche quando la luce viene riflessa e rifratta dalle due superfici di una pellicola sottile È a causa di questo fenomeno che le chiazze d’olio e le bolle di sapone si colorano in maniera cangiante Non basta tenere conto delle differenze di cammino e delle variazioni di fase dovute alla riflessione: bisogna considerare anche la variazione di lunghezza d’onda della luce che si propaga nella pellicola 22 5. Interferenza di onde riflesse Il funzionamento dei compact disc (CD) dipende dall’interferenza Il segnale è codificato sotto forma di minuscole “gobbe” sulla superficie del CD e l’intensità del laser riflesso varia in funzione del fatto che la gobba sia riflettente o no 23 6. La diffrazione Quando un’onda attraversa un’apertura di piccole dimensioni viene diffratta, come si vede nella figura Significa che al di là dell’apertura le onde viaggiano in direzioni diverse dalla direzione dell’onda incidente 24 6. La diffrazione La diffrazione è la ragione per cui riusciamo a udire un suono anche se la sorgente è nascosta: le onde sonore possono venire diffratte da porte, angoli e altri ostacoli L’entità della diffrazione dipende dalla lunghezza d’onda, ed è per questo che possiamo sentire qualcuno che ci chiama da dietro l’angolo ma non possiamo vederlo 25 6. La diffrazione Per capire la diffrazione esaminiamo cosa succede quando la luce passa attraverso una piccola fenditura Come ci mostra la figura, sullo schermo vedremo una figura di diffrazione da singola fenditura 26 7. Spettro elettromagnetico La parola spettro ci richiama alla mente la striscia di colori che Newton ottenne facendo passare la luce solare attraverso un prisma ottenendo così un fascio di luce (costituito dal rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco, violetto) che non sono altro che i colori che vediamo quando sorge l’arcobaleno. Questo fenomeno di scomposizione della luce bianca fu definito dispersione. 27 7. Spettro elettromagnetico L’insieme di tutte le possibili onde elettromagnetiche costituisce lo spettro elettromagnetico Le onde elettromagnetiche viaggiano nel vuoto con velocità c, frequenza f e lunghezza d’onda l. I vari tipi di onde elettromagnetiche, prodotte tutte da cariche accelerate, sono mostrate in figura. Es.: onda radio di frequenza f=94.7MHz l = c/f = 3.17 m 28 7. Spettro elettromagnetico L’insieme delle onde elettromagnetiche costituisce lo spettro elettromagnetico. In figura vediamo quattro colonne. Nella prima colonna ci sono le sorgenti di radiazione che vanno da un ordine di grandezza maggiore a un ordine di grandezza minore,come ad esempio: acceleratori di particelle, lampade e laser,antenne paraboliche, antenne radio. Nella seconda colonna ci sono le finestre atmosferiche che indicano quali radiazioni riescono ad attraversare l’atmosfera che circonda la terra. 29 7. Spettro elettromagnetico Nella terza colonna ci sono le radiazioni con rispettive lunghezze d’onda e frequenze. Le prime,ossia i raggi gamma, avendo una piccolissima lunghezza d’onda, vengono dette onde corte. Le ultime, ossia le onde radio, avendo una grande lunghezza d’onda (anche di 10 km) vengono dette onde lunghe. 30 7. Spettro elettromagnetico Nella quarta colonna ci sono gli oggetti rilevabili come ad esempio quark, cellula, ape, casa. Perché un oggetto possa essere rilevato, le sue dimensioni devono essere confrontabili o maggiori della lunghezza dell'onda incidente: più l'oggetto è grande rispetto alla lunghezza dell'onda incidente, tanto più netta risulta la rilevazione dell'oggetto ed i suoi contorni. Questo perché l'oggetto deve poter riflettere bene l'onda senza dare origine a fenomeni di diffrazione rilevanti. 31