Comune di Guardia Sanframondi
Provincia di Benevento
C.A.P. 82034
tel. 0824/817444 - Fax 0824/817400
Prot. 6683
Addì, 18/08/2016
Al Direttore Responsabile
Corriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno
Al Dr.
Gimmo Cuomo
Ho letto con attenzione l’intervista sul Corriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno/Cronaca del 12 agosto
2016 al Sindaco di Ercolano “Santi senza inchini, ecco la legalità”, intervista che al Sindaco Buonajuto ad un
certo punto pone una domanda “Alla storica processione di Guardia Sanframondi prendono parte anche
pericolosi criminali. Lei come si comporterebbe?” Ovviamente la domanda non andava posta al Sindaco di
Ercolano, che non conoscendo la processione guardiese ha fornito ovviamente una risposta di circostanza,
bensì andava rivolta al Sindaco di Guardia Sanframondi. Eccomi pronto a rispondere alla domanda.
Non è mai successo nella storia centenaria dei Riti alcuna circostanza che potesse collegarla alla
delinquenza, tanto meno alla camorra che da queste parti non è stata mai di casa. Effettivamente nella
processione guardiese esiste l’inchino, ovvero la genuflessione, ma riguarda figuranti, penitenti e popolo che
esegue spontaneamente il nobile gesto di umiltà al passaggio dell’immagine dell’Assunta.
E’ stato veramente scioccante leggere la gravissima affermazione dell’intervistatore, veramente ingiusta e
lesiva della dignità dei portatori della Statua, dei figuranti e dei penitenti (battenti e flagellanti). Ma come si
può parlare di una cosa che non si conosce?
Nella qualità di Sindaco, con tanta umiltà e nello spirito richiesto dalla sacra rappresentazione settennale di
Guardia Sanframondi, prevista per l’estate del prossimo anno, sento il desiderio di invitare ad assistere
all’evento il dott. Cuomo affinché anche accompagnato da me, se vorrà, possa assistere e partecipare dal di
dentro ai Riti Settennali di Guardia Sanframondi.
Per orientare da subito una riflessione cosciente del gradito ospite voglio citare con precisione quanto
affermato sui Riti da due illustri personaggi, uno del mondo scientifico, uno del mondo ecclesiale.
Il Prof. Marino Niola, Ordinario di Antropologia Culturale presso l’Università Suor Orsola Benincasa di
Napoli: “i flagellanti ed i battenti esteriorizzano la loro penitenza nell’anonimato e nel riserbo più stretti”,
“L’esperienza dei Riti è un invito alla riflessione sulla fede anche per lo spettatore agnostico o ateo.
Attraverso il loro sacrificio la comunità di Guardia diventa un modello universale di rigenerazione e
rinnovamento spirituale”.
S.E. Michele De Rosa – Vescovo: “i laici, che vogliono giudicare con la sicurezza della ragione tutto e tutti,
si precludono per questo la possibilità di capire la dimensione religiosa dell’uomo abbarbicandosi a teorie
che lasciano il tempo che trovano”, e ancora: “l’osservatore poco attento è portato a guardare ai Riti in modo
superficiale e a giudicare con criteri moderni ciò che si può comprendere solo se certi gesti si vivono
personalmente nella fede”.
Io mi chiedo, infine, come sia possibile associare una tale manifestazione di fede e di esclusiva religiosità
popolare, custodita gelosamente da una intera comunità, perché la considera segno della propria identità,
associare tale evento agli inchini mafiosi di qualche processione in contesti criminali acclarati?
A Guardia Sanframondi avviene esattamente il contrario: la tensione etica e morale prodotta dalla
processione settennale e la alta carica partecipativa che sviluppa nei figuranti ed in tutti i visitatori produce in
automatico l’inchino di tutti alla Vergine Assunta, abbattendo l’indifferentismo religioso tanto di moda.
Aspetto con piacere ed ansia di ricevere il Dr. Gimmo Cuomo.
Distinti saluti.
Floriano Panza
Sindaco del Comune di Guardia Sanframondi (BN)