Filosofia delle Scienze Naturali Anno accademico 2016/2017 • Introduzione alla filosofia della fisica • I semestre • 2 moduli da 6 crediti ciascuno – A. Definizione, introduzione storica e concettuale, alcuni problemi – B. Teoria della relatività e meccanica quantistica • Martedì e Mercoledì ore 10-12 aula 8, Giovedì ore 10-12 aula 9 • Lezione fino a metà Dicembre – Eventuali recuperi fino al 17-19 Gennaio • Esame orale 2 • Introduzione alla filosofia della fisica • I semestre • 2 moduli da 6 crediti ciascuno – A. Definizione, introduzione storica e concettuale, alcuni problemi – B. Teoria della relatività e meccanica quantistica • Martedì e Mercoledì ore 10-12 aula 8, Giovedì ore 10-12 aula 9 • Lezione fino a metà Dicembre – Eventuali recuperi fino al 17-19 Gennaio • Esame orale 3 • Possibilità di presentazioni orali e tesine! • Ricevimento: mercoledì 15-17 • E-mail: [email protected] • Tenere d’occhio www.filcospe.it – Sezione news – Sezione docente – Sezione risorse • Testi: – M. Morganti, Introduzione alla Filosofia della Fisica, Carocci, - sezz. 4.5 e 4.6.3 – P. Pecere (a cura di), Il Libro della Natura, Carocci, - volume II, capitoli 5, 7, 9 (consigliati anche 4, 6 e 8) – B. Russell, ABC della Relatività, TEA - tutto – G. Ghirardi, Un’Occhiata alle Carte di Dio, Il Saggiatore – capitoli 1-4, 8-10 • Altri testi consigliati: Born ‘La sintesi einsteiniana’, AA.VV. ‘Filosofia della Fisica’, Mondadori… 4 • Piano di lavoro: – – – – La teoria della relatività, origini Le caratteristiche formali e concettuali della relatività speciale Le caratteristiche formali e concettuali della relatività generale Le conseguenze metafisiche della teoria della relatività • Spazio e tempo • Modelli cosmologici (e metafisici) – La meccanica quantistica, origini – Il formalismo della meccanica quantistica – Le caratteristiche e le conseguenze concettuali della meccanica quantistica • Misure, correlazioni a distanza, indeterminazione, probabilità, località/separabilità/contestualità – Le interpretazioni – Le conseguenze metafisiche della meccanica quantistica • Oggetti, proprietà etc. – Altro (per es., gravità quantistica e tempo come illusione) 5 • La teoria della relatività • XIX secolo: studio dei fenomeni ottici ed elettromagnetici • Teoria dell’etere come mezzo meccanico di propagazione • Desiderata teorici: – Polarizzazione e onde trasversali e non longitudinali – Alta rigidità che però non influenza corpi come pianeti etc. • Molteplicità di teorie, con tentativi anche notevoli – McCullough (1839) • Limiti nel potere esplicativo e nell’unificazione dei fenomeni 6 • Sviluppo dell’elettromagnetismo • Idea di rendere fondante il campo elettromagnetico, riducendo anche materia, inerzia etc. a fenomeni elettromagnetici – Wien e Kaufmann – Riferimento ai recenti risultati relativi all’unità minima di carica e alla struttura interna degli atomi • Non covarianza delle leggi dell’elettromagnetismo per trasformazioni di Galilei – c assume valori diversi in sistemi di riferimento diversi • Necessità di verifiche sperimentali dell’ipotesi • Tentativo di sfruttare l’effetto Doppler – Impossibilità pratica • Idea di coefficiente di trascinamento e vento d’etere 7 • Esperimento ‘cruciale’ di Michelson e Morley (1881-1887) – Per la prima volta si può cercare di osservare effetti ‘del secondo ordine’ rispetto a v/c (cioè analoghi a v2/c2) – Con v (presunta) velocità della Terra rispetto all’etere e n effetto da rivelare, si ha v=(nc2/2L) – Risultato ‘nullo’: in qualsiasi configurazione sperimentale, n=0, v=0 • Reazione ad hoc (?) – Fitzgerald e Lorentz e la contrazione dei 8 corpi • Spiegazione causale basata sull’idea della fondamentalità dell’elettromagnetismo • La variazione delle forze intermolecolari causata dal moto relativo all’etere causa una modifica reale della lunghezza dei corpi, che si contraggono (come i bracci dell’interferometro) – E di conseguenza una dilatazione dei tempi (il tempo impiegato dalla luce per percorrere una certa distanza L è sempre L/c) • Spiegazione per certi versi naturale, ma tale da presupporre – Cfr. idea di Russell (cap. 4) di deducibilità dai fenomeni – Un sistema di riferimento privilegiato che ‘spezza la simmetria’ – L’impossibilità in linea di principio di verificare l’esistenza di tale sistema di riferimento a livello empirico 9 • Alternativa: una spiegazione geometrico-strutturale – Non si nega la realtà degli effetti, ma la loro oggettività dal punto di vista di un ipotetico punto di vista ‘privilegiato’ o ‘corretto’ – Occorre abbandonare l’idea di contrazioni e dilatazioni in linea di principio osservabili da tutti (cioè da un ipotetico punto di vista di Dio) – Si tratta piuttosto di effetti dovuti alla struttura fondamentale dello spazio e del tempo (e delle lunghezze derivate da spazio e tempo) • Questo implica la necessità di ridefinire le ‘regole di traduzione’ • Le equazioni di trasformazione devono includere un riferimento esplicito a ciò che appare costante, cioè c – (Si ricordi la non covarianza delle leggi dell’elettromagnetismo rispetto 10 alle trasformazioni di Galilei) • Dalle trasformazioni di Galileo a quelle di Lorentz • Questo permette di integrare elettromagnetismo e meccanica – Preservando il principio di relatività – Senza bisogno di un sistema di riferimento privilegiato – simmetria degli effetti osservati – Senza bisogno di postulare un effetto causale universale (Reichenbach) 11 • Due postulati della teoria: 1) Principio di relatività (applicando le trasformazioni di Lorentz) 2) Invarianza della velocità della luce (nel vuoto) Implica che t’=t (dove il primo sistema di riferimento contiene un orologio in quiete ed è in movimento rispetto al secondo) E che l’=l/ (dove il primo sistema è in movimento rispetto al secondo, che contiene un ‘regolo’ in quiete) 12 • Si relativizza a sistemi di riferimento la nozione di simultaneità • Perché? In che senso? • Si immaginino una scala S e un garage G, dove S, in quiete rispetto a G, è più larga di G • Possiamo far muovere S a grande velocità rispetto a G, facendolo contrarre: S entra in G • Ma abbiamo detto che le contrazioni sono relative a sistemi di riferimento e solo dovute al moto relativo - simmetria • Quindi il fenomeno di contrazione è simmetrico, e dal punto di vista di S è G che si muove velocemente e si contrae, quindi S non entra in G! – C’è un paradosso? Occorre scegliere una delle due alternative (recuperando l’idea di sistema di riferimento privilegiato)? – No 13 Sistema di riferimento del garage Sistema di riferimento della scala Ciò che intendiamo come ‘entrare in’ è la corrispondenza fra un istante di tempo e la posizione di due punti (estremi di S) con altri due (punti interni a G) Ma in realtà occorre considerare una successione di eventi, e questa non è univocamente determinata Dal punto di vista di S si dà una successione tale che i due estremi non sono mai contemporaneamente in G (tempo e lunghezza propri e coordinati) 14 • Analogo ad altri esempi Il treno di Einstein La sequenza temporale di due o più eventi e/o la loro distanza sono determinati in modi diversi da sistemi di riferimento in moto relativo La simmetria degli effetti e il fatto che il valore di c sia fisso implica che tale differenza possa essere ricostruita sulla base della teoria 15 • Analogo ad altri esempi Il treno di Einstein La sequenza temporale di due o più eventi e/o la loro distanza sono determinati in modi diversi da sistemi di riferimento in moto relativo La simmetria degli effetti e il fatto che il valore di c sia fisso implica che tale differenza possa essere ricostruita sulla base della teoria Qualsiasi corpo che emette luce rimane al centro delle onde che si espandono, a prescindere dal suo stato di moto (Russell, p. 29) 16 • A proposito di c: • La costanza della velocità della luce (nel vuoto) può a questo punto essere mostrata formalmente • Nuovo teorema di composizione della velocità – Le velocità non si compongono nel modo classico, cioè semplicemente additivo, ma calcolando i loro ‘differenziali’ sulla base delle trasformazioni di Lorentz – Una velocità è una variazione di posizione nei tre assi spaziali nell’unità di tempo – Per due sistemi S e S’ con velocità relativa V ognuno di questi 3+1 elementi si può calcolare trasformando ciascuna coordinata in S in una in S’ – Nel caso di una sola componente spaziale rilevante, si ottiene: v‘=dx’/dt’=(v-V)dt/(1-(vV/c2))dt=(v-V)/(1-(vV/c2)) – Per v=c, anche v’=c 17 • Rappresentazione nei diagrammi di Minkowski: • http://www.trell.org/div/media/minkowskivindu.html 18 • Rappresentazione nei diagrammi di Minkowski: Di nuovo la scala e il garage AB è la scala dal punto di vista del garage, AC la scala dal punto di vista della scala stessa (il blu indica il sistema di riferimento del garage) • Si relativizza ciò che è simultaneo per x, ma anche lo ‘stadio presente’ di x • Quindi diventa relativa la distinzione fra passato, presente e futuro 19 • Notate che: • Una nozione condivisa di simultaneità e un presente cosmico si potrebbero ristabilire se ci fosse un sistema di riferimento privilegiato • La teoria non dice che tale sistema di riferimento non c’è, ma che non c’è una base per affermare che ci sia – Importante per la discussione della natura metafisica del tempo (prossimamente)… • Si relativizza ciò che è simultaneo per x, ma anche lo ‘stadio presente’ di x • Quindi diventa relativa la distinzione fra passato, presente e futuro 20 • Conseguenze: • Unificazione di spazio e tempo – I come invariante – – – – Essenzialmente si usa il teorema di Pitagora Nel caso classico bidimensionale: d12= (x1-x2)2+(y1-y2)2 Nel caso classico tridimensionale: d12=(x1-x2)2+(y1-y2)2+(z1-z2)2 Nel caso classico ‘minkowskiano’ quadridimensionale: d12=-c2(t1-t2)2+(x1-x2)2+(y1-y2)2+(z1-z2)2 e, semplificando: I= c2t2-x2 (Cfr. Russell, pp. 47-48 – differenze!) http://www.trell.org/div/media/minkowskivindu.html 21 • Idea di cono di luce • Gli intervalli possono essere di tre tipi: – TIPO LUCE: I2=0, è quello fra due eventi collegati da un raggio di luce – TIPO TEMPO: I2>0, è quello fra due eventi collegati da segnali più lenti della luce – TIPO SPAZIO: I2<0, è quello fra due eventi che potrebbero essere collegati da segnali più veloci della luce (che però sono esclusi – in linea di principio(?)) • Da notare che: – Se I2 è maggiore di, minore di o uguale a 0 in un sistema di riferimento, allora lo è in tutti – Gli intervalli di tipo tempo ammettono la coincidenza spaziale (!) (Provate con B a t=5 e x=1 e due sistemi in moto relativo di 0.2c) – Gli intervalli di tipo spazio possono separare eventi che risultano simultanei in alcuni sistemi di riferimento 22 Altri scenari: 23 Altri scenari: T V • Se V viaggia a 0.6c e arriva a una galassia lontana 3 anni luce e poi torna, T calcolerà un viaggio di 10 anni • Ma allora, considerando la partenza e l’arrivo di V sulla galassia, I2=52-32=16 (quindi I=4 anni luce) • Ma dal punto di vista di V, lui è in quiete, quindi 4 anni luce sono la variazione temporale • Di fatto, al ritorno, per V sono passati solo 8 anni! 24 Altri scenari: T V • Come si spiega il tutto in un contesto relativistico? • Perché in questo caso non sembra esserci simmetria?? • Occorre considerare le ‘accelerazioni’! – Non nel senso che la dilatazione temporale è causata dalle accelerazioni – Piuttosto, si rompe la relazione di ‘traducibilità’: dove ci sarebbe simmetria, V e T non coincidono; dove si incontrano, le loro traiettorie non hanno mantenuto la simmetria per trasformazioni di Lorentz 25 Altri scenari: T V • Come si spiega il tutto in un contesto relativistico? • Perché in questo caso non sembra esserci simmetria?? 26