La religione risorsa educativa?
nanni.unisal.it
Nel cortile dei gentili:
l’educazione un «luogo»
di dialogo tra credenti e
non credenti:
- il diritto di tutti all’educazione (Unesco)
- porzione privilegiata del bene comune (Cost.)
- l’emergenza educativa (Papa Benedetto XVI)
- la formazione (professionale e umana)
risorsa nella crisi non solo economica, ma
culturale, antropologica, etica (Draghi)
- l’educazione tra laicita’ e evangelizzazione
(papa Benedetto XVI)
La religione possibile risorsa formativa
della vita personale, individuale e collettiva,
♦ carattere “creaturale” (cioè di limite rapportato all'Assoluto),
♦ collegamento /relazione a/con l’assoluto;
♦ “destino” di trascendenza, ultrastorico
♦ risignifica le relazioni con la natura, con gli altri, con la società;
♦ dà rinnovato vigore l'agire nel mondo e nella storia.
♦«un supplemento di anima» (H. Bergson),
♦ orizzonti più ampi di quelli soliti,
♦ indicazioni di marcia inediti/creativi sia per l'azione singola sia per quella collettiva.
♦ Riserva di autotrascendenza e di libertà totalitarismi intolleranti, fondamentalismi
oppressivi, fanatismi sciovinisti
favorisce l’incontro interculturale e apre a un’etica universalistica e di pace.
In che senso la religione è educativa?
= uno stimolo, una sollecitazione, un sostegno per la promozione di personalità mature e
libere, responsabili e solidali, capaci di vivere insieme, collaborativamente, con gli altri e
aperti ad un qualche orizzonte di trascendenza [educazione]: fino alla possibilità di maturare
una scelta motivata, ragionata e giustificata di una qualche fede religiosa e magari di
adesione ad una qualche confessione religiosa storica[educazione religiosa … e della fede]
…. «EDUCANDO » ( con la cultura, con la riflessione sull’esperienza, con il clima,
con la testimonianza..)
le disposizioni umane, naturali e culturali, individuali
e collettive, perenni e storiche, che mostrano
♦ un apertura alla trascendenza personale (= bisogno di spiritualità),
♦ alla trascendenza sociale (= bisogno di personalità),
♦ alla “riserva” di spiritualità di cui sono portatori le comunità/chiese,
rispetto alle società civili e politiche (= bisogno di comunità)
♦ alla globale e significativa visione dell’essere e dell’agire personale e sociale
(= bisogno di senso)
♦ alla trascendenza valoriale (= bisogno di essere di più ed oltre l'esistente e il
fattuale),
♦ alla trascendenza storica (= bisogno di immortalità e di assolutezza),
♦ alla trascendenza religiosa (= aspirazione ad un rapporto con un entità
superiore, magari con l'Infinito, con un Dio personale ed Assoluto),
La religione impedimento per la crescita umana sana
In generale
La “doppiezza” della religione e delle religioni
E’ innegabile la rilevanza storica, culturale, sociale della religione, nel bene e nel male. ha
stimolato speranze di liberazione e di pienezza di realizzazione umana.
MA
♦ suscita questioni, crea divisioni, dà luogo a lotte intestine, sostiene le parti in guerra, è
presa a giustificazione per fomentare il razzismo o per opprimere minoranze.
♦ le relazioni interpersonali e i ménage familiari sono turbati, sconvolti a causa e in nome
della diversa appartenenza religiosa.
♦ Le motivazioni profonde della vita e dell’agire vengono favorite o impedite, sostenute o caricate
d’angoscia, irrigidite o aperte da essa.
 spesso ad un livello cognitivo e psichico molto profondo, difficilmente coscientizzabile
In particolare
…a livello di sviluppo
e di formazione
personale
La religione fonte e causa di soggezione psicologica,
di malattia mentale, di patologia psichica e di disagio
esistenziale in età evolutiva e nelle diverse età e stati di
vita,
Dà adito a pesanti e dolorose distorsioni delle personalità
♦ l’educazione religiosa scade in forme di indottrinamento e di
manipolazione delle coscienze
Le pietre di inciampo
… e il discernimento
Quale
religione?
del “do ut des”, per tenersi buono Dio o placare la divinità o
ottenere da essa favori.
del rapporto con Dio-partner, dominatore, Signore assoluto e punitore
implacabile (capriccioso) cui si deve sudditanza e obbedienza
indiscriminata e totale
della liberazione umana, come "riserva critica" contro ogni idolizzazione
ed assolutizzazione ideologica o politica o storica, come fonte di
speranza e principio di salvezza.
religione ridotta a religione civile, cioè a valori-sostegno di convivenza o
ad etica (=vivere buono, secondo ideali, norme, leggi, precetti), senza
«sacro, senza trascendenza, …senza Dio (= «atei devoti»)
una religiosità «diffusa» soggettiva-affettiva, calda, contrappostoa al razionalismo
freddo del mondo tecnologico e delle religioni dogmatiche, alle liturgie
ecclesiali, anonime e fredde..
–> fino alle forme della «religione al menu»
…Tra assenza, insignificanza, indifferenza, impegno, testimonianza,
confessione, integralismi, fondamentlaismi, terrorismi,
persecuzioni
QUALE
DIO?
Dio dei filosofi o della fede?
Dio “Essere Supremo” e “Essere Assoluto» o Dio del cuore?
“Deus absconditus”, non catturabile,
incomprensibile e ineffabile e al contempo
affascinante, misterioso, grande e potente
Dio “Totalmente Altro”; al Dio-Altissimo che abita “sopra i cieli dei cieli”, altri pongono in
alternativa il Dio-“Profondità” e il Dio-Presente in tutti gli esseri, nel mondo e nella
storia. Dio come “Colui che sarà”, “Potenza del futuro”, “il nostro futuro”
“Dio in sé” o “Dio-con-noi”
Dio dell’amore universale … Dio-Cristo-“superstar”, umanizzizzato o il Cristo-“pantocrator”,
l’«onnipotente bon Signore»
Il Dio vivente che continuamente interviene nella nostra vita, nel rispetto
dell’autonomia dell’uomo e del mondo, pur nella sua Trascendenza e “Supereminenza”
QUALE
CHIESA?
Chiesa «società», chiesa mistero, della politica o della fede (…Celentano!) della
testimonianza del Cristo, speranza del mondo ?
Chiesa «comunione» o chiesa gerarchica e del magistero ecclesiale,
delle norme e misure rigide, assolutizzate, distanti dai bisogni reali
della vita delle persone e di quella comunitaria?
«Chiesa-semaforo» (che cioè si riduce solo a dare norme e
prescrizioni) o chiesa «pastorale» del popolo di Dio
basta
Dio sì, … Cristo-Vangelo sì, Chiesa no! a motivo della controtestimonianza dei cristiani o della chiesa, del «Vaticano»
Per il
discernimento
La dinamica del discernimento GS ,1 e 11
= condivisione –critica-profezia, nello Spirito presente nel
mondo per cogliere i segni dei tempi… del disegno di salvezza di dio per il
mondo
Stare alle «regole» del dialogo tra due C e due D:
◙ condivisione dei principi, dei valori, dei diritti di tutti
◙ convergenza operativa
◙ differenziazione delle giustificazioni e delle motivazioni
◙ discussione, dibattito «democratico» per la riduzione problematica,
l’imprevisto, la concretizzazione «legale», nel pluralismo civile….
Sullo sfondo:
- cristiani sono come l’“anima del mondo”;
- l’uomo e la sua cultura quale “prima via” della Chiesa ;
- dialogo di ragione e fede muovendosi secondo “un amore ricco di intelligenza e una intelligenza
piena d’amore”—dilatare la razionalità e la fede
- la «legittima autonomia delle realtà terrene» (GS, n. 36) e, nella proceduralità della
«sana laicità»
Per il
discernimento
Soprattutto dirlo negli
“scarti” tra comprensione
religiosa e realtà nei "punti
spinosi" della cultura
religiosa ("scandalosi" per la
preponderante mentalità
contemporanea)
Oggi più che mai è difficile “dire Dio” e essere
“onesti” con lui: non solo per la complessità e
le novità del linguaggio contemporaneo e la
sua differenza e distanza dal tradizionale
linguaggio (razionale o simbolico) su Dio
l'esistenza del male, della fame nel mondo,
la sofferenza del giusto,
la morte precoce dell'innocente,
l'handicap del minorato,
lo sfruttamento, all'alienazione e all'espropriazione del
povero, del debole, dello straniero, dell'oppositore,
la sudditanza civile ed umana di molti da parte della
dominanza di alcuni pochi,
che magari si dicono religiosi, credenti, cristiani.
La
differenza
cristiana
Un invito «…a dar ragione della speranza che è in voi»…
«facendo la verità nella carita»
♦a cogliere e sentire la centralità di Gesù Cristo “Verbo di Dio”, creatore del
mondo e redentore degli uomini;
♦a dire Dio nei termini di “Padre”, “grande nell’amore e ricco nella misericordia”;
♦a tener presente la sua volontà di salvezza, gisutizia, pace.
♦a sentire di essere, nello Spirito, non solo “creature”, ma anche “figli nel Figlio”,
♦a cogliere il “mistero trascendente della Chiesa nel tempo”,
♦ a vivere nella comunanza creaturale, antropologica e cosmica (che faceva dire a san
Francesco, fratello sole, sorella luna, madre terra, fratello lupo, “sirocchie” le
cicale o gli uccelli)
♦a partecipare alla civile costruzione di una «civiltà dell’amore», nell’ orizzonte del Regno
Fondamentalità di una “una
vita comunitaria
ecclesiale che profuma
di Vangelo”, che dà effettiva
qualità evangelica
ai 5 AMBITI DI VERONA
(relazioni/affettività – lavoro/festa
– trasmissione /educazione –
fragilità/differenze - convivenza
democratica)
sul piano della
evangelizzazione, catechesi,
liturgia, carità (cfr. OP. n. 54)
..nello Spirito
"Senza lo Spirito Santo, Dio è lontano, il Cristo resta nel
passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa una semplice
organizzazione, l'autorità un potere, la missione una
propaganda, il culto un arcaismo, e l'agire cristiano una
morale da schiavi. Ma nello Spirito Santo il cosmo si solleva
e geme nelle doglie del Regno, il Cristo risorto si fa
presente, il vangelo è potenza di vita, la Chiesa realizza la
comunione trinitaria, l'autorità si trasforma in servizio, la
missione è pentecoste, la liturgia è memoriale e
anticipazione, l'agire umano viene deificato".
(Ignazio IV Hazim, patriarca della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia)