Priorità assistenziale: Promuovere i fattori che migliorano il flusso

Modulo: Infermieristica clinica I
Lettura dei seguenti fenomeni inf.ci secondo
NANDA- Carpenito e Zanotti:
1.
2.
3.
4.
Perfusione
Autostima
Percezione del corpo
Integrità del sè
05/06/2017
Bibliografia di riferimento
• Manuale tascabile delle Diagnosi
Infermieristiche – L.J. Carpenito – CEA
• Diagnosi Infermieristiche, applicazione alla
pratica clinica - L.J. Carpenito – CEA
• Principi fondamentali dell’assistenza inf.ca
– R. Craven – CEA 1 e 2 vol.
• Introduzione alla metodologia del processo
di Nursing – R. Zanotti - Summa
05/06/2017
Prova di valutazione
Test di apprendimento + discussione dei casi
durante l’esame di tirocinio
05/06/2017
PROCESSO DI PERFUSIONE
05/06/2017
DEFINIZIONE
Il cuore, il sangue e i vasi sanguigni costituiscono l’apparato
circolatorio.
Il cuore è una pompa che spinge il sangue per trasportare
nell’organismo:
•
il glucosio
•
l’ossigeno
•
le sostanze di rifiuto
•
gli ormoni
Per rimanere vitali, tutte le cellule dell’organismo
devono ricevere un costante apporto di ossigeno e
di sostanze nutritive. Il flusso del sangue
attraverso i tessuti viene chiamato perfusione
tissutale.
05/06/2017
NORMALITA’
La funzione principale del sistema
cardiovascolare è quella di trasportare ai
tessuti ossigeno e sostanze nutritive e
veicolare i prodotti di scarto del metabolismo
agli organi responsabili della loro escrezione
05/06/2017
ALTERAZIONI
Apporto di sostanze nutritive e ossigeno
insufficiente rispetto alla richiesta delle
cellule con conseguenze immediate sullo
stato dei tessuti perfusi e successive sul
sistema
05/06/2017
FATTORI INFLUENTI:
STILI di VITA
05/06/2017
Stili di vita: consumo di tabacco
L’esposizione al fumo di tabacco rappresenta la principale causa
prevenibile di morte e di malattia. Essa arreca danni alla salute
durante l’intero corso della vita, già a partire dallo sviluppo fetale
e nei primi mesi di vita, aumentando i rischi di mortalità alla
nascita, di malformazioni congenite e di sindrome di morte
improvvisa nei bambini, figli delle mamme fumatrici. Nell’infanzia
e nell’adolescenza, questo fattore di rischio è associato a
malattie respiratorie, mentre nella popolazione adulta può
comportare l’insorgenza di patologie cronico-degenerative,
anche nel lungo periodo, poiché i danni alla salute si
manifestano a distanza di tempo.
Dal 2000 al 2012 la quota di italiani che
dichiara di fumare è passata dal 24,4%
al 22,1%.
L’aspettativa di vita dei fumatori si
accorcia di circa 10 anni
Presentazione e-book, Gaetano Fazio – Cagliari, 12 novembre 2015
Stili di vita: sovrappeso e obesità
L’obesità rappresenta uno dei maggiori problemi di sanità
pubblica, che incide pesantemente sui sistemi sanitari nazionali,
considerata l’elevata morbilità associata e il conseguente
peggioramento della qualità della vita delle persone. L’obesità
costituisce un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari,
l’ictus, il diabete, alcune forme di tumore, malattie muscoloscheletriche, malattie del fegato o colicisti; concorre inoltre
all’insorgenza o all’aggravamento di altri problemi di salute, fra
cui rientrano l’ipertensione, il colesterolo alto, problemi
respiratori, aumento del rischio chirurgico e complicanze in
gravidanza.
Nel 2013 le persone obese in
Italia sono l’11,2% in aumento
di un punto percentuale
rispetto al 2005
Presentazione e-book, Gaetano Fazio – Cagliari, 12 novembre 2015
Stili di vita: alimentazione
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa un
terzo delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero
essere evitati grazie a una equilibrata e sana
alimentazione. Una dieta senza un eccessivo consumo di
grassi, zuccheri e sale ma ricca di fibre, vitamine e minerali
contribuisce, infatti, alla prevenzione di numerose malattie
croniche, incluse quelle cardiovascolari, l’ipertensione, il
diabete di tipo due, l’ictus, alcuni tumori, disturbi muscoloscheletrici e alcune condizioni di cattiva salute mentale.
Nel 2013 in Italia l’83,5%
della popolazione dichiara
di mangiare frutta e/o
verdura almeno una volta
al giorno
Presentazione e-book, Gaetano Fazio – Cagliari, 12 novembre 2015
Stili di vita: sedentarietà
L’Oms considera l'inattività fisica come il quarto fattore di rischio
principale per la mortalità globale, dopo la pressione alta, il
consumo di tabacco e un elevato livello di glucosio nel sangue.
Uno stile di vita sedentario, oltre a incidere negativamente sul
benessere psico-emotivo e aumentare il rischio di depressione,
accresce la probabilità di avere problemi di ipertensione, diabete
di tipo 2, malattie cardiovascolari, cerebrovascolari,
osteoarticolari e traumi da caduta, soprattutto negli anziani, e
alcuni tipo di cancro, fra cui tumore del colon retto e della
mammella.
In Italia si registra un aumento della
sedentarietà nelle persone di 14
anni e più.
Dal 2012 al 2013 i maschi sedentari
sono passati dal 35,9% al 37,1% e
le femmine dal 43,2% al 45,3%
Presentazione e-book, Gaetano Fazio – Cagliari, 12 novembre 2015
Stili di vita: consumo di alcol
L’alcol costituisce il principale fattore di rischio della
mortalità prematura in Europa ed è considerato
responsabile di una morte su sette, tra gli uomini, e di
una morte su tredici, tra le donne, nella fascia di età
15-64 anni. Più sono giovani i gruppi di età, più è
elevata la mortalità attribuibile all’alcol. Infatti l’alcol è
stato considerato come la più importante causa di
morte nei giovani adulti
La quota di consumatori
di alcol a rischio è
passata dal 17,4% del
2007 al 13,8% del 2013
Presentazione e-book, Gaetano Fazio – Cagliari, 12 novembre 2015
Situazione economica e consumi delle famiglie
Una situazione economica precaria, oltre a compromettere lo stato di
salute per la mancanza o la carenza di risorse di sopravvivenza, genera
anche l’esclusione sociale (di cui costituisce un indicatore statistico
fondamentale), in quanto induce a uno stato di svantaggio
generalizzato, caratterizzato dalla impossibilità, incapacità o
discriminazione nella partecipazione ad importanti attività e aspetti della
vita sociale. Tale condizione di deprivazione materiale e isolamento
sociale, specie se protratta nel tempo, espone le persone a rischi di
vulnerabilità e situazioni di incertezza, disagio e inadeguatezza, che
possono minare la salute, fisica e psicologica, delle persone
L’incidenza della povertà relativa è passata
nel periodo 2007-2013 dall’11,1% al 12,6%
Nello stesso periodo la povertà assoluta è
passata dal 4,1% al 7,9%
Nel 2013 il 9% dei rispondenti ha rinunciato
nell’anno precedente l’intervista ad una
prestazione sanitaria
Presentazione e-book, Gaetano Fazio – Cagliari, 12 novembre 2015
FATTORI CHE ALTERANO IL PROCESSO DELLA PERFUSIONE
• Problemi di conduzione dello
stimolo elettrico
ARITMIA = Presenza di
un’anomalia del ritmo cardiaco
Evidenziata attraverso l’ECG
( elettrocardiogramma)
CAUSE =
-diminuzione del flusso ematico
nelle coronarie,
-diminuzione della % di Ossigeno
nel sangue,
- da alcuni farmaci,
- Alterazione degli elettroliti nel
siero ( potassio o calcio)
- stress
- -o da eccessivo stiramento del
muscolo
cardiaco
05/06/2017
• Disfunzione delle valvole
cardiache
• STENOSI = Restringimento
della valvola
CAUSE=
-Infiammazione
-Infezione
-Trauma
-Malformazione congenita
-Causa più comune è la Febbre
Reumatica
-
………CONTINUA
•
Danni al muscolo cardiaco
CAUSE=
- Per riduzione del flusso ematico
all’interno delle coronarie, parti
del miocardio possono andare
incontro a necrosi ( INFARTO)
- Per sovraccarico di lavoro del
miocardio, per : 1)aumento
della resistenza vascolare
ARTERIOSCLEROSI (
indurimento delle arterie),
2) eccessivo volume sanguigno,
3) alterazione della viscosità del
sangue
05/06/2017
•PROBLEMI DI
CONDUZIONE
•DISFUNZIONE DELLE
VALVOLE CARDIACHE
•DANNI AL MUSCOLO
CARDIACO
RIDOTTA CAPACITA’ DI POMPA
DEL CUORE
……….CONTINUA
• Disfunzione arteriosa
• ANURISMA ( Dilatazione di
una porzione circoscritta della
parete dell’arteria)
• ATEROSCLEROSI (
addensamento di lipidi nella
tonaca media della parete
arteriosa, costituita da
muscolatura liscia ) formazione
della placca . Causa
AUMENTO PRESSORIO
ELEVATA QTA’ DI LIPIDI
FUMO DI SIGARETTA.
L’ATEROSCLEROSI E’ LA
CAUSA PRINCIPALE DELLE
MALATTIE
CARDIOVASCOLARI
05/06/2017
• Disfunzione dei capillari
• Occlusione dei capillari per
eccessiva pressione esercitata
dai tessuti
• Stiramento delle pareti dei
tessuti per aumento della P.A. o
della congestione venosa
creando una espansione di
liquido nell’interstizio sotto
forma di EDEMI.
DISFUNZIONI ARTERIOSE
DISFUNZIONI CAPILLARI
ALTERAZIONI DEL FLUSSO EMATICO
05/06/2017
FATTORI DI RISCHIO
MALATTIE CARDIOVASCOLARI
FUMO
ALIMENTAZIONE ( sodio, grassi..)
OBESITA’
ATTIVITA’ FISICA
STORIA FAMILIARE E MEDICA ( diabete, traumi, fratture,dissezione di
aneurismi ..)
TERAPIE FARMACOLOGICHE ( preparati contro l’asma, diuretici, l’uso
di anticoncezionali favorisce la formazione di coaguli nel sangue…)
STRESS
05/06/2017
ACCERTAMENTO
DATI SOGGETTIVI
L’Infermiere DEVE indagare circa l’ insorgenza del DOLORE durante
l’attività fisica , ( angina, claudicatio intermittens), circa la
tolleranza alla fatica, circa la capacità di adempiere alle normali
attività di vita quotidiane…..
L’Infermiere DEVE indagare sulla presenza dei fattori di rischio
enunciati in precedenza
L’Infermiere DEVE stabilire il livello di attività associata alla
manifestazione del DOLORE o del Malessere
05/06/2017
QUALI DOMANDE FARESTE AD UNA PERSONA CHE PRESENTA DOLORE AL
TORACE????
Quando è iniziato il dolore?
Che cosa stava facendo quando è iniziato?
Che cosa ha fatto per ridurre il dolore?
Il dolore aumenta con il respiro profondo o con il movimento?
Il dolore si propaga anche ad altre parti del corpo? ( braccia, collo,
schiena..??)
Ha sentito altri sintomi anomali??( fiato corto, nausea, svenimenti,
ansia??)
He tipo di dolore sente? E’ una sensazione di PRESSIONE , di
LACERAZIONE, di stordimento, OPPRESSIONE, CRAMPO, oppure è
un dolore COSTANTE?
Aumenta con la digitopressione?
05/06/2017
ACCERTAMENTO
DATI OGGETTIVI
Funzionalità Sensoriale , QUALITA’ delle risposte
Osservazione del paziente :
•
colorito cutaneo,
•
edemi,
•
vene del collo,
•
ispezionare gambe e braccia ed annotare eventuali variazioni,
•
unghie
•
polpastrelli rotondi, se sono eccessivamente rotondi indice di
patologie polmonari o cardiovascolari
05/06/2017
Palpazione:
-Alla palpazione la cute deve risultare calda ed asciutta,
-Valutare il tempo di riempimento capillare < a 3 “
-EDEMI , segno della FOVEA indicando min 1+ max 4+ ( per gli
edemi si effettua anche la misurazione della parte interessata e si
pesa anche la persona)
- POLSO giudicando Frequenza, Ritmo, Ampiezza , apprezzare i
polsi controlaterali.
Auscultazione
- Pressione Arteriosa
-Pulsazione Apicale ( per persone che fanno uso di farmaci
particolari – digossina- o in pazienti che presentano aritmia)
- Auscultazione dei toni cardiaci ( soffi ecc..) è una ,manovra che
appartiene al medico.
05/06/2017
ESAMI DIAGNOSTICI
Esami di laboratorio
- Emocromo ( N. di Eritrociti- globuli rossi-,valore dell’Emoglobina,
Ematocrito-concentrazione degli eritrociti-ecc) questi parametri
indicano la capacità del sangue di trasportare Ossigeno
-Enzimi cardiaci , CPK, CPK-MB, Troponina, Mioglobina, LDH
-Funzionalità renale , persone con ipoperfusione
renale,presentano un aumento del valore della Creatinina e del
valore dell’Uricemia nel sangue.
-Potassio, se ipopotassiemia rischio di aritmie
-Sodio, un aumento della concentrazione di sodio provoca un
aumento del volume di liquidi, aumentando il lavoro cardiaco.
Gli elettroliti sierici ( Sodio, Potassio, Cloro, ecc …) si modificano in
ragione della funzionalità renale, equilibrio acido base, bilancio
idrico( DIURETICI)
05/06/2017
-Dosaggio di lipidi plasmatici Colesterolo, Trigliceridi (
lipoproteine) , aumento di LDL ( Lipoproteine a Bassa Densità) ,
rischio di malattie vascolari periferiche e coronariche,
aumento di HDL( Lipoproteine ad Alta Densità ) basso rischio di
danni cardiovascolari
05/06/2017
Procedure Diagnostiche
FORNISCONO INFORMAZIONI SUL FLUSSO EMATICO E SULLA
FUNZIONALITA’ CARDIACA.
INVASIVE / NON INVASIVE
NON INVASIVE
ECG Registra l’attività elettrica del cuore in un paziente a riposo.
ECG da SFORZO, registra l’attività cardiaca sottoposta a stress,(
tappeto mobile, cyclette, oppure con alcuni farmaci es
Dipiridamolo ecc..)
ECOCARDIOGRAFIA esame basato su onde ULTRASONICHE per
diagnosticare difetti della struttura del cuore.
ESAMI DEL FLUSSO EMATICO doppler indagano i vasi su: pervietà,
forma, direzione e volume del flusso,
ESAME RADIOGRAFICO del torace, CUORE (informazioni sulla
dimensione e forma ), POLMONI ( edemi), informa anche su
dimensioni e forma dell’aorta.
05/06/2017
INVASIVE
CATETERISMO CARDIACO e dei grandi vasi indaga sulla funzionalità
delle valvole cardiache e forza del muscolo cardiaco .
Inoltre con i cateteri inseriti a permanenza, si può controllare:
- Pressione Arteria Polmonare (Swan-Ganz),
- Pressione della Vena Centrale(P.V.C.)
-Pressione del sangue arterioso
- e si possono effettuar prelievi del sangue con facilità.
I Cateteri a permanenza arteriosi o venosi vengono usati in ambienti
che permettono un monitoraggio continuo del paziente , Servizi di
Emergenza/ Urgenza (rianimazione) , U.T.I.C.( Unità di Terapia
Intensiva Coronarica)
ESAME ANGIOGRAFICO, con mezzo di contrasto
radiopaco,evidenzia:
- occlusioni nei vasi
- ANEURISMI
Attraverso sostanze radioattive si determina una eventuale riduzione
del flusso miocardico.
05/06/2017
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
1. Inefficace perfusione tissutale
2. Intolleranza all’attività fisica
3. Disturbo del modello di sonno
4. Deficit nella cura di sé
5. Protezione inefficace (per rischio
compromissione integrità cutanea)
05/06/2017
D.I. Inefficace perfusione tissutale
Obiettivo generale: la persona riferirà una diminuzione del dolore
Obiettivi specifici:
Definirà il problema vascolare periferico con le sue parole
Identificherà i fattori che migliorano la circolazione
periferica
Identificherà i cambiamenti necessari nello stile di vita
Identificherà il regime dietetico, farmaci e le attività che
promuovono la vasodilatazione
Identificherà i fattori che inibiscono la circolazione perifica
Spiegherà quando deve contattare il medico o l’infermiere
05/06/2017
INTERVENTI INFERMIERISTICI
Priorità assistenziale: Promuovere i fattori che migliorano il flusso
arterioso
1.
Mantenere l’arto in posizione declive
2.
Mantenere caldo l’arto (non usare il termoforo o la borsa
dell’acqua calda)
Priorità assistenziale: Ridurre il rischio di traumi
1.
Cambiare posizione almeno ogni ora
2.
Evitare di incrociare le gambe
3.
Ridurre i punti di compressione esterni (calzature,protettori
per calcagni…)
4.
Incoraggiare gli esercizi di escursione articolare
05/06/2017
INTERVENTI INFERMIERISTICI
Priorità assistenziale: Preparare un programma di deambulazione gg
1.
2.
3.
4.
Istruire la persona sulle ragioni del programma
Insegnare a evitare l’affaticamento
Insegnare a non aumentare l’esercizio fisico prima dell’esame
medico riguardante gli eventuali problemi cardiaci
“camminare entro il dolore”
Priorità assistenziale: Promuovere i fattori che migliorano il flusso venoso
1.
Sollevare l’arto sopra il livello del cuore
2.
Evitare una prolungata posizione in piedi
3.
Utilizzo di bendaggi o di calze elastiche fino al ginocchio
4.
Evitare cuscini sotto il ginocchio o il letto alzato a questo
livello
5.
Evitare di incrociare le gambe
6.
Cambiare posizione, muovere gli arti o le dita dei piedi ogni
ora.
05/06/2017
INTERVENTI INFERMIERISTICI
Priorità assistenziale: Misurare la circonferenza di base dei polpacci e
delle cosce se la persona è a rischio di TVP o si sospetta che lo sia
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Evitare lunghi viaggi in auto o aereo
Mantenere lubrificata la cute
Indossare vestiti ben caldi quando fa freddo
Indossare calzini di lana o di cotone
Evitare la disidratazione
Attenzione alla cura dei piedi e delle dita
Priorità assistenziale: Insegnare come modificare i fattori di rischio
1.
Evitare i cibi ricchi di colsterolo
2.
Modificare l’assunzione di sodio
3.
Fare riferimento al dietologo o dietista
4.
Cessazione del fumo
5.
Esercizio fisico
6.
Tecniche di rilassamento per ridurre gli effetti dello stress
05/06/2017
D.I. Intolleranza all’attività fisica
Obiettivo generale: la persona progredirà nell’attività fino a (specificare
il livello di attività secondo il potenziale)
Obiettivi specifici:
Identificherà i fattori che aggravano l’intolleranza all’attività
Identificherà metodi per ridurre l’intolleranza all’attività
05/06/2017
INTERVENTI INFERMIERISTICI
Priorità assistenziale: Monitorare e registrare la risposta della persona
all’attività
1.
Rilevare i PV a riposo e subito dopo l’attività
2.
Fare riposare la p per 3’, quindi rilevare nuovamente i PV
Obiettivi specifici:
Identificherà i fattori che aggravano l’intolleranza all’attività
Identificherà metodi per ridurre l’intolleranza all’attività
Priorità assistenziale: aumentare l’attività in maniera graduale
1.
Effettuare movimenti di escursione articolare almeno due
volte al dì
2.
Promuovere un atteggiamento del tipo “ce la posso fare”
3.
Riconoscere i progressi che compie
4.
Promuovere il movimento rispetto ad un programma
condiviso
5.
Esortare ad indossare scarpe comode e adatte per
deambulare
05/06/2017
INTERVENTI INFERMIERISTICI
Priorità assistenziale: Insegnare metodi di conservazione dell’energia
durante l’attività
1.
Prendersi periodi di riposo nel corso delle attività
2.
Stare seduto invece che in piedi nello svolgimento delle
attività quotidiane
3.
Nello svolgere un compito, riposare ogni 3’ per 5’
4.
Interrompere l’attività qualora si presentino fatigue o seegni
di ipossia cardiaca
05/06/2017
D.I. Protezione inefficace (per rischio
compromissione integrità cutanea)
Obiettivo generale: la persona dimostrerà una cute integra,
priva di ulcere da pressione
Obiettivi specifici:
Parteciperà alle valutaizoni del rischio
Esprimerà la volontà di partecipare alla prevenzione delle
ulcere da pressione
Descriverà l’eziologia e le misure preventive
Spiegherà le motivazioni degli interventi
05/06/2017
INTERVENTI INFERMIERISTICI
Priorità assistenziale: identificare lo stadio di sviluppo delle lesioni da
pressione
1.
Stadio I : eritema che non impallidisce
2.
Stadio II: Ulcerazione del derma
3.
Stadio III Ulcerazione tessuto adiposo
4.
Stadio IV: ulcerazione estesa che interessa muscolo, osso e
strutture di sostegno
05/06/2017
INTERVENTI INFERMIERISTICI
Priorità assistenziale: identificare lo stadio di sviluppo delle lesioni da
pressione
1.
Verificare le condizioni della lesione: estensione, profondità,
margini
2.
Quantità e tipo di essudato necrotico
3.
Quantità e tipo di essudato
4.
Colorito della cute circostante
5.
Presenza di edema
6.
Presenza di tessuto di granulazione
7.
Medicare secondo protocollo
05/06/2017
INTERVENTI INFERMIERISTICI
Priorità assistenziale: predisporre un piano per la prevenzione e gestione
delle Lesioni da pressione
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Mantenere un sufficiente apporto di liquidi
Stabilire un programma di svuotamento vescicale
Lavare il perineo con sapone liquido che non alteri il ph della cute
e applicare barriere protettive alla regione perineale
Posizionare la persona ogni 30-120’
Tenere il letto in posizione orizzontale onde ridurre la forza di
taglio
Sollevare la persona senza tirare o far scivolare la superficie
cutanea
Non frizionare le zone arrossate, non praticare massaggi peer
evitare di danneggiare i capillari
Garantire un elevato apporto di proteine per l’effetto plastico
Istruire la persona e la famiglia per la prevenzione delle lesioni
05/06/2017
ALCUNI TERMINI:
LIPOTIMIA temporanea ipotensione senza perdita
di coscienza POSTURALE
SINCOPE: temporanea perdita di coscienza
T.I.A. Attacco Ischemico Transitorio , brevi attachi (
1 ora o meno) di disfunzione cerebrale di origine
vascolare senza esiti neurologici
ICTUS disfunzione cerebrale di origine vascolare
con esiti neurologici attacchi duraturi può essere
su base Emorragica, o su base Ischemica.
ISCHEMIA carenza di sangue ad un determinato
tessuto dovuta ad una restrizione funzionale o ad
una ostruzione del vaso.
LESIONE DA COMPRESSIONE
05/06/2017
EMORRAGIA: FUORIUSCITA DI SANGUE DAI VASI
E. CAPILLARE = STILLICIDIO
E. CEREBRALE = ALL’INTERNO DELLA SOSTANZA CEREBRALE
E. INTERNA = IL SANGUE STRAVASATO RIMANE ALL’INTERNO DEL
CORPO
E. NASALE = EPISTASSI
E. PETECCHIALE = EMORRAGIA SOTTOCUTANEA SOTTO FORMA DI
PICCOLE MACCHIE PUNTIFORMI
E.POSTPARTUM = SI PRESENTA SUBITO DOPO IL PARTO O IL
TRAVAGLIO
E. ARTERIOSA = FUORIUSCITA DI SANGUE DALLE ARTERIE
ZAMPILLANTE (RITMICO) SANGUE ROSSO VIVO
E.VENOSA = FUORIUSCITA DI SANGUE DALLE VENE , PIU’ SCURO
EMOSTASI = ARRESTO DEL SANGUINAMENTO DOVUTO ALLE
FISIOLOGICHE PROPRIETA’ DI VASOCOSTRIZIONE E
COAGULAZIONE O TRAMITE MEZZI CHIRURGICI.
EMOSTATICO = AGENTE ANTIEMORRAGICO
05/06/2017
VALORI DI CONCENTRAZIONI PLASMQTICHE DA SAPERE SEMPRE
Sigla
Valori di riferimento
Glucosio
70-110 mg/dl
Azoto/urea
10-50 mg/dl
Creatinina
0,5-1,4 mg/dl
Colesterolo
150/220 mg/dl
Trigliceridi
10-150 mg/dl
Bilirubina totale
0-1,1 mg/dl
Transaminasi AST (GOT)
0-40 UI/l
Transaminasi ALT (GPT)
0-40 UI/l
Amilasi
0-220 UI/l
Sodio
135-145 mEq/l
Potassio
3,5-5,3 mEq/l
Calcio
8,3-10,5 mg/dl
Ferro ( SIDEREMIA)
50-160 g/dl
Cloro
95-105 mEq/l
05/06/2017