la prvenzione del rischio biologico negli studi medici

ESPOSIZIONE
A RISCHIO BIOLOGICO
Titolo X D.Lgs. 81/08
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
Capo I
Disposizioni generali
 Campo di applicazione (art. 266)
Tutte le attività lavorative in cui vi è
rischio di esposizione ad agenti
biologici
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
Capo I
Disposizioni generali
Differenza fra:
• Rischio biologico
Rischio di contrarre malattie infettive
a causa dell’attività lavorativa
• Rischio di comunità
Rischio di contrarre malattie infettive
a causa della presenza di altri esseri
umani
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
Capo I
Disposizioni generali
Differenza fra:
1. Esposizione potenziale: quando la
presenza di agenti biologici si può
verificare come evento indesiderato
ma inevitabile (la maggior parte delle
attività sanitarie)
2. Uso: quando gli agenti biologici
vengono deliberatamente immessi nel
ciclo produttivo
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
ELENCO ESEMPLIFICATIVO DI ATTIVITA’
LAVORATIVE CHE POSSONO COMPORTARE LA
PRESENZA DI AGENTI BIOLOGICI
 Servizi sanitari di vario tipo
 Agricoltura
 Contatto con animali e/o prodotti di
origine animale
 Smaltimento rifiuti
 Impianti per la depurazione delle
acque di scarico
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
Capo I
Disposizioni generali
 Definizioni (art. 267)
1.
Agente Biologico (a.b.)Qualsiasi microorganismo
(m.o.), coltura cellulare, endoparassita umano che
potrebbe provocare infezioni, allergie, intossicazioni
2.
Microrganismo Qualsiasi entità microbiologica
cellulare o subcellulare in grado di riprodursi o
trasferire materiale genetico
3.
Coltura cellulareIl risultato della crescita in vitro di
cellule derivate da organismi pluricellulari
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Modena
Capo I
Disposizioni generali
 Classificazione degli agenti
biologici (art.268)
A seconda del rischio di infezione
1.
2.
3.
4.
Infettività
Trasmissibilità
Patogenicità
Neutralizzabilità
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Capo I
Disposizioni generali
I GRUPPO
a.b. che presenta poche
probabilità di causare
malattie in soggetti
umani
II GRUPPO
a.b. che può causare
malattie in soggetti
umani e costituire un
rischio per i
lavoratori; è poco
probabile che si
propaghi in
comunità; sono
disponibili efficaci
misure profilattiche o
terapeutiche
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Modena
Capo I
Disposizioni generali
III GRUPPO
a.b. che può causare
gravi malattie in
soggetti umani e
costituisce un serio
rischio per i
lavoratori; può
presentare un
elevato rischio di
propagazione in
comunità ma di
norma sono
disponibili efficaci
misure profilattiche o
terapeutiche
IV GRUPPO
a.b. che può causare
gravi malattie in
soggetti umani e
costituisce un serio
rischio per i
lavoratori; può
presentare un
elevato rischio di
propagazione in
comunità ma non
sono disponibili
efficaci misure
profilattiche o
terapeutiche
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
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Capo I
Disposizioni generali
Esempi
Gruppo 2: Legionella pneumophila,
Virus influenzali, Cytomegalovirus
Gruppo 3: Mycobacterium tubercolosis,
virus dell’epatite B, C, D, virus della
s. da Immunodeficienza acquisita
(AIDS)
Gruppo 4: Virus Ebola, Marburg, febbre
emorragica del Congo
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Modena
Capo I
Disposizioni generali
Alcune considerazioni sulla classificazione:
 Sono inseriti nella classificazione solo i MO
che causano patologie nell’uomo
 Si tiene conto unicamente degli effetti
sull’uomo sano
 L’elenco contiene indicazioni che
individuano gli agenti biologici per i quali è
disponibile un vaccino efficace
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Capo I
Disposizioni generali
 Art. 269 Comunicazione
Il ddl che intende esercitare attività che
comportano uso di AB di gruppo 2 o 3 deve
comunicare allo SPSAL…
 Art. 270 Autorizzazione
Il ddl che intende esercitare attività che
comportano uso di AB di gruppo 4 deve
munirsi di autorizzazione del Ministero del
Lavoro della salute e delle politiche sociali…
+ comunicazione art 269
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Capo II
Obblighi del datore di lavoro
 Art. 271 : Valutazione del rischio
 Art. 272: Misure tecniche organizzative e
procedurali
 Art. 273: Misure Igieniche
 Art. 274, 275, 276: Misure specifiche per
strutture sanitarie e veterinarie, per i
laboratori e gli stabulari, per i processi
industriali
 Art. 277: Misure di emergenza
 Art. 278: Informazione e formazione
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Capo II
Obblighi del datore di lavoro
art. 271 c 1: Valutazione del rischio
Nella VDR il datore di lavoro tiene conto di
tutte le informazioni disponibili relative
alle:
 caratteristiche dell’agente biologico
 modalità lavorative
e in particolare:
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Valutazione del rischio
 Classificazione agenti biologici
 Informazione sulle malattie che possono essere
contratte
 Potenziali effetti allergici e tossici
 Insorgenza di eventuali patologie infettive
professionali
 Sinergismo dei diversi gruppi di agenti biologici
 Eventuali situazioni rese note dall’autorità
sanitaria competente che possono influire sul
rischio
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Capo II
Obblighi del datore di lavoro
art. 271 c 2: Valutazione del rischio
Il datore di lavoro applica i principi di
buona prassi microbiologica e le
misure preventive di cui al presente
titolo adattandole alle particolarità
delle situazioni lavorative
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Capo II
Obblighi del datore di lavoro
art. 271 c 3: Valutazione del rischio
La valutazione del rischio deve essere
ripetuta in caso di modifiche significative
nel ciclo produttivo e comunque ogni tre
anni
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO:
ORIENTAMENTI
1. ANALISI DETTAGLIATA DEL CICLO
LAVORATIVO
2. SCOMPOSIZIONE IN SEQUENZA
ORDINATA DI FASI
3. INDIVIDUAZIONE DI PUNTI/MODI DI
ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
4. DEFINIZIONE DELLE MISURE DI
CONTENIMENTO
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Modena
VALUTAZIONE DEL RISCHIO:
CONSIDERAZIONI SUGLI STRUMENTI
POSSIBILI
1. I CONTROLLI ANALITICI AMBIENTALI (TIPODOSE) NON SERVONO A MISURARE
L’ESPOSIZIONE
2. E’ IMPORTANTE UN SISTEMA DI RILEVAZIONE
DELLE CONTAMINAZIONI
3. E’ IMPORTANTE UN SISTEMA DI RILEVAZIONI
CASI-INFEZIONE–MALATTIA
4. E’ FONDAMENTALE L’ANALISI DELLE
PROCEDURE
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Capo II
Obblighi del datore di lavoro
Art. 271 c 5: Il Documento di valutazione del rischio deve
essere integrato con i seguenti dati:
 Fasi del procedimento lavorativo che comportano rischio
di esposizione ad agenti biologici
 Generalità del RSPP
 Numero di lavoratori esposti
 Metodi e procedure adottate e misure preventive e
protettive applicate
 Programma di emergenza per la protezione dei
lavoratori contro il rischio di esposizione ad un agente
biologico del gruppo 3 o 4
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Modena
Capo II
Obblighi del datore di lavoro
Art. 272
Misure tecniche, organizzative,
procedurali
In tutte le attività in cui la valutazione dei
rischi evidenzia rischi per la salute dei
lavoratori, il datore di lavoro attua misure
tecniche, organizzative, procedurali per
EVITARE OGNI ESPOSIZIONE degli stessi
ad agenti biologici
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
MISURE TECNICHE,
ORGANIZZATIVE, PROCEDURALI
1. Il ddl evita l’utilizzazione di agenti
biologici nocivi, se il tipo di attività
lavorativa lo consente
2. Limita al minimo i lavoratori esposti
3. Progetta adeguatamente i processi
lavorativi anche attraverso l’usi di
dispositivi di sicurezza atti a
proteggere dall’esposizione
accidentale ad agenti biologici
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
MISURE TECNICHE,
ORGANIZZATIVE, PROCEDURALI
4. Adotta misure collettive di
prevenzione o misure di protezione
individuali qualora non sia possibile
evitare altrimenti l’esposizione
5. Adotta misure igieniche per prevenire
e ridurre al minimo la propagazione
accidentale di un agente biologico
fuori dal luogo di lavoro
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
MISURE TECNICHE,
ORGANIZZATIVE, PROCEDURALI
6. Usa il segnale di rischio biologico e
altri segnali di avvertimento
appropriati
7. Elabora idonee procedure per
prelevare manipolare e trattare
campioni di origine umana o animale
8. Definisce procedure di emergenza
per affrontare incidenti
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Modena
MISURE TECNICHE,
ORGANIZZATIVE, PROCEDURALI
9. Verifica la presenza di agenti biologici sul
luogo di lavoro al di fuori del contenimento
fisico primario se necessario o
tecnicamente realizzabile
10.Predispone i mezzi necessari per la
raccolta, l’immagazzinamento e lo
smaltimento dei rifiuti in condizioni di
sicurezza, mediante l’impiego di contenitori
adeguati e identificabili eventualmente
dopo idoneo trattamento dei rifiuti stessi
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Modena
MISURE TECNICHE,
ORGANIZZATIVE, PROCEDURALI
11. Concorda procedure per la
manipolazione e il trasporto in
condizioni di sicurezza di agentri
biologici all’interno e all’esterno del
luogo di lavoro
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
MISURE TECNICHE,
ORGANIZZATIVE, PROCEDURALI
Art. 273: Misure igieniche
Comma 1: nelle attività in cui la VDR evidenzia rischi per
la salute:
1.
2.
3.
4.
Servizi sanitari con docce + lavaggi oculari/antisettici
per cute
Indumenti idonei da riporre separatamente agli abiti
civili
DPI, se non monouso, controllati, disinfettati, puliti
Indumenti da lavoro, se contaminati, devono essere
tolti quando il lavoratore lascia la zona di lavoro,
conservati separatamente, disinfettati, puliti, se
necessario distrutti
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
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MISURE TECNICHE,
ORGANIZZATIVE, PROCEDURALI
Art. 273: Misure igieniche
Comma 2:nelle aree di lavoro in cui c’è
rischio di esposizione è vietato bere,
mangiare, fumare, conservare cibi per
consumo umano, usare pipette a bocca,
applicare cosmetici
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
Capo II
Obblighi del datore di lavoro
 Art. 274 Misure specifiche per
strutture sanitarie e veterinarie
Il ddl, in sede di VDR, presta particolare
attenzione alla presenza di ab nell’organismo e
nei campioni biologici
Il ddl adotta procedure per manipolare,
decontaminare ed eliminare senza rischi per
operatore e comunità, i materiali e i rifiuti
contaminati
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
Capo II
Obblighi del datore di lavoro
 Art. 275 Misure specifiche per
i laboratori e gli stabulari
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
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Capo II
Obblighi del datore di lavoro
 Art. 275 Misure specifiche per
i processi industriali
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Modena
Capo II
Obblighi del datore di lavoro
 Art. 277 Misure di emergenza
Comma 1: Incidente con dispersione di ab
appartenenti ai gruppi 2,3,4
abbandono
immediato dell’area cui accedono gli addetti
all’intervento, con DPI
Comma 2: Il ddl informa SPSAL, RLS
Comma 3: I lavoratori segnalano immediatamente
al datore di lavoro/dirigente/preposto qualsiasi
infortunio o incidente relativo all’uso di ab
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
Capo II
Obblighi del datore di lavoro
 Art. 278 Informazione e formazione
obbligatoria per i lavoratori addetti alle attività in
cui la valutazione evidenzia un rischio per la salute,
con riferimento a:
1. Rischi per la salute
2. Precauzioni per evitare esposizione
3. Misure igieniche da osservare
4. Funzione di DPI e indumenti da lavoro
5. Modo di prevenire infortuni e misure per ridurre le
conseguenze
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Modena
Capo II
Obblighi del datore di lavoro
 Art. 278 Informazione e formazione
Deve essere effettuata prima dell’adibizione
alla specifica mansione , se avvengono
mutamenti nelle condizioni di lavoro,
comunque ogni 5 anni
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
Capo III
Sorveglianza sanitaria
Art. 279 Prevenzione e controllo
Comma 1: la sorveglianza sanitaria è
obbligatoria per i lavoratori addetti alle
attivita’ in cui la valutazione evidenzia un
rischio per la salute
Comma 2: Il ddl su parere del medico
competente mette a disposizione vaccini e
ha la possibilità di allontanare un lavoratore
da una mansione per motivi di salute
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
Capo III
Sorveglianza sanitaria
Art. 279 Prevenzione e controllo
Comma 3: il mc informa il ddl se rileva
un’anomalia della salute imputabile
all’esposizione ad agenti biologici
Comma 4: il ddl effettua una nuova
valutazione del rischio
Comma 5: il mc informa il lavoratore del
significato della sorveglianza sanitaria
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Modena
Titolo X D.Lgs. 81/08
Protezione da agenti biologici
FINALITA’ DELLA SORVEGLIANZA
SANITARIA
 Valutazione globale dello stato di salute
(condizioni di ipersuscettibilità)
 Impostazione immunoprofilassi
 Informazione
 Importante valenza medico-legale
 Diagnosi precoce infezioni e patologie
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
INFORTUNIO A RISCHIO
BIOLOGICO
Infortunio durante il quale avviene il
contatto fra cute lesa e/o mucosa
dell’operatore con sangue o altri liquidi
biologici provenienti da pazienti,
potenzialmente infetti da HIV-HBV-HCV
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
PERICOLOSI
NON PERICOLOSI
Liquido seminale
Liquido pericardico
Liquido pleurico
Liquido amniotico
Liquido cerebrospinale
Secrezioni vaginali
Secrezioni nasali
Saliva
Secrezioni bronchiali
Sudore Lacrime
Feci
Vomito
Urina
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SCOPI DELLA PROCEDURA DI
EMERGENZA
Garantire l’adozione dei provvedimenti
necessari ad affrontare correttamente
la specifica situazione
1. Misure igieniche di primo intervento
2. Misure specifiche per la protezione
dell’operatore
3. Provvedimenti medico-legali
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
MISURE IGIENICHE DI PRIMO
INTERVENTO
 In caso di esposizione parenterale
 Far sanguinare la ferita per qualche istante
 Lavare bene (10 min) con acqua corrente e
sapone e/o con disinfettante antisettico efficace
verso HIV (es. povidone iodio al 7,5-10%,
clorexidina 4% o composti a base di
clorossidante elettrolitico)
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
MISURE IGIENICHE DI PRIMO
INTERVENTO
 In caso di
eposizione di
cute non integra
 In caso di
esposizione mucosa
 Lavare con acqua
corrente e sapone
antisettico
 Disinfettare con
sapone antisettico
efficace verso HIV
 Lavare
abbondantemente con
acqua corrente,
soluzione fisiologica
sterile o acqua sterile
per 10-15 min
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
MISURE SPECIFICHE PER LA
PROTEZIONE DELL’OPERATORE
Paziente fonte: potranno verificarsi due casi:
1) Paziente fonte noto: l’operatore infortunato si reca in
Pronto Soccorso nel più breve tempo possibile dove sarà
sottoposto immediatamente a prelievo ematico per la
determinazione di HIV, HCV e HBV. Il paziente fonte
viene invitato ad eseguire lo stesso.
2) Paziente fonte non noto: l’operatore infortunato si
reca in Pronto Soccorso nel più breve tempo possibile
dove sarà sottoposto immediatamente a prelievo
ematico per la determinazione di HIV, HCV e HBV.
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
CASI POSSIBILI
 Pz fonte neg. per HCV, HBV, HIV: non è
necessario alcun provvedimento per
l’operatore
 Pz fonte neg a tutti i test,
anamnesticamente a rischio, il m.c. potrà
suggerire il follow-up
 Pz fonte pos. per HCV, lavoratore neg.,
invio al m.c. per follow-up
 Pz fonte pos. per HBsAg, lavoratore neg,
somministrazione di immunoglobuline (non
in P.S.)
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
CASI POSSIBILI
 Pz fonte pos. Per HBsAg, lavoratore
pos. Per ac, nessun provvedimento
 Pz fonte pos. per HIV lavoratore
neg. : onvio al reparto di malattie
infettive per valutare l’opportunità di
eseguire profilassi post-esposizione
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
CASI POSSIBILI
 Pz fonte non identificabile o non
esprime il consenso: l’infortunio
andrà considerato a rischio per HCV,
HBV, HIV
 Operatore positivo per HBV e/o HCV e/o
HIV: nessun provvedimento specifico
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena
Provvedimenti medico-legali
 Tenuta della documentazione relativa
all’infortunio in apposita cartella
 Certificazione di infortunio sul lavoro
da inviare all’INAIL e allo SPSAL
Dr.ssa Donata Serra-SPSAL
Modena