Presentazione di PowerPoint - Biomedial

Microcogenerazione
Applicazioni
Criteri per la valutazione preliminare
Agevolazioni fiscali
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19 Luglio 2011
LE AGEVOLAZIONI FISCALI
Si premette che la tecnologia della cogenerazione permette di richiedere
l’agevolazione fiscale sul combustibile.
Nel caso del gas metano, l’agevolazione consiste nella non
applicazione dell’accisa (= imposta di consumo) per la quota di
0,25 m3/kWh.
Poiché l’accisa sul metano varia secondo le applicazioni, occorre stabilire
l’entità di tale imposta nei confronti del Cliente.
Accisa totale (Erariale + addizionale) per il civile/terziario
circa 0.20 €/m3
Accisa totale (Erariale + addizionale) per il settore industriale
circa 0.02 €/m3
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CONSUMI SPECIFICI
Fonte:
Delibera AEEG n. 16/98 G.U. n. 82 dell’8 aprile 1998
“Verifica di congruità dei parametri per la determinazione dell’onere
termico per il primo semestre 1997”
I combustibili utilizzati per la tecnologia della cogenerazione risultano
soggetti a sgravi fiscali, per la quota parte riferita esclusivamente alla
produzione di energia elettrica, in base a consumi specifici così definiti:
OLIO COMBUSTIBILE:
221
GAS METANO
0,250 m3/kWh
GPL
197
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g/kWh
g/kWh
ACCISE SUI COMBUSTIBILI COMUNQUE DOVUTE
Fonte:
Tabella A, punto 11, TESTO UNICO DELLE ACCISE
OLI VEGETALI NON MODIFICATI CHIMICAMENTE
ESENZIONE
GAS DA IMPIANTI DI GASIFICAZIONE
ESENZIONE
GAS METANO (Produzione E.E.)
0,0004493
€/m3
GAS METANO (Auto Produzione E.E.)
0,00013480
€/m3
GASOLIO (Produzione E.E.)
0.01272601
€/litro
GASOLIO (Auto Produzione E.E.)
0.003817803
€/litro
OLIO COMBUSTIBILE (Produzione E.E.)
0.01533154
€/kg
OLIO COMBUSTIBILE (Auto Produzione E.E.)
0.004599462
€/kg
GAS DI PETROLIO LIQUEFATTI (Produzione E.E.)
0,6817
€/1000 kg
GAS DI PETROLIO LIQUEFATTI (Auto Produzione E.E.)
0,20451
€/1000 kg
NOTA PARTICOLARE PER IL GPL
Lo sgravio fiscale sul consumo specifico NON è cumulabile con l’eventuale agevolazione
già concessa a favore delle zone dichiarate non metanizzate da apposita ordinanza del
Sindaco del Comune ove è situato l’impianto
Va osservato che tale agevolazione è concessa al cliente ai sensi della legge 448/98 art 8.
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ALBERGHI
In questo tipo di applicazione, con la cogenerazione risultano soddisfatti i requisiti per l’utenza di elevati fabbisogni
termici per acqua calda sanitaria e climatizzazione degli ambienti.
L’impiego della microcogenerazione copre qui una quota importante dei consumi.
Si tratta di un “albergo” in senso stretto , ossia tutte le attività sono riservate esclusivamente agli
ospiti?
Se la risposta è sì allora la struttura può godere della fornitura gas ad accisa agevolata tipo industria, cioè pagando circa 2
centesimi di euro per ogni metro cubo di gas come imposta di consumo, invece di 20 centesimi, come è richiesto generalmente
per il settore civile/terziario.
Se la risposta è no, ossia alcuni servizi della struttura sono disponibili anche per visitatori esterni (es. ristorante, bar) occorre
verificare se è o no stata concessa qualche agevolazione a forfait per le accise sul gas metano.
La fornitura elettrica è monoraria in Bassa Tensione, ossia il costo del kWh elettrico è lo stesso,
indipendentemente dall’orario di utilizzo ? Se la risposta è sì, allora la microcogenerazione risulta certamente
conveniente per l’utilizzo per il massimo numero di ore nell’anno.
La fornitura elettrica è differenziata in fasce orarie (F1, F2, F3) o Peak on/Peak off, ossia il costo del
kWh elettrico è differente in funzione dell’orario di utilizzo ? Se la risposta è sì, allora la microcogenerazione
risulta certamente conveniente per le fasce diurne F1 e F2, mentre occorre valutare bene l’utilizzo nelle ore di fascia F3.
La struttura tipo è un albergo classe minima tre stelle, a piena occupazione, con 30/40 camere.
A livello statistico questa dimensione è adatta per l’utilizzo di un microcogeneratore da 20 kW elettrici per
16 ore / giorno, a copertura dei fabbisogni di acqua calda sanitaria.
Per ragioni pratiche, è opportuno ed economicamente utile prevedere un impianto modulare con due macchine, per la
produzione di riscaldamento di base nel periodo invernale e come back-up nel periodo estivo
E’ eventualmente opportuno, nell’autoconsumo dell’energia prodotta, prevedere la connessione alla rete elettrica con la formula
di CESSIONE CON SCAMBIO SUL POSTO.
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PISCINE
In questo tipo di applicazione, con la cogenerazione risultano soddisfatti i requisiti per l’utenza di elevati fabbisogni
termici per acqua calda sanitaria (docce), riscaldamento acqua di vasca con ricambio, climatizzazione degli ambienti.
L’impiego della microcogenerazione copre qui una quota elevata dei consumi.
Generalmente il carico elettrico fisso è rappresentato dalle pompe e dai filtri per la depurazione dell’acqua di
vasca, per circa 40 kW almeno.
Si tratta di un’associazione sportiva senza fini di lucro?
Se la risposta è sì allora la struttura può godere della fornitura gas ad accisa agevolata tipo industria, cioè pagando circa 2
centesimi di euro per ogni metro cubo di gas come imposta di consumo, invece di 20 centesimi, come è richiesto generalmente per
il settore civile/terziario
La fornitura elettrica è monoraria in Bassa Tensione, ossia il costo del kWh elettrico è lo stesso,
indipendentemente dall’orario di utilizzo ? Se la risposta è sì, allora la microcogenerazione risulta certamente
conveniente per l’utilizzo per il massimo numero di ore nell’anno.
La fornitura elettrica è differenziata in fasce orarie (F1, F2, F3) o Peak on / Peak off, ossia il costo del
kWh elettrico è differente in funzione dell’orario di utilizzo ? Se la risposta è sì, allora la microcogenerazione risulta
certamente conveniente per le fasce diurne F1 e F2, mentre occorre valutare bene l’utilizzo nelle ore di fascia F3.
Il dimensionamento medio per una piscina da 350 mc di vasca generalmente riguarda l’installazione di
due macchine di microcogenerazione da 20 kW, con riserva di inserirne una terza, verificandone
l’opportunità.
E’ eventualmente opportuno, nell’autoconsumo dell’energia prodotta, prevedere la connessione alla rete elettrica con la formula di
CESSIONE CON SCAMBIO SUL POSTO.
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CASE DI RIPOSO
In questo tipo di applicazione, con la cogenerazione risultano soddisfatti i requisiti per l’utenza di elevati fabbisogni
termici per acqua calda sanitaria (docce), riscaldamento acqua di vasca con ricambio, climatizzazione degli ambienti.
L’impiego della microcogenerazione copre qui una quota elevata dei consumi.
Si tratta di una struttura assolutamente equiparabile ad un albergo, ossia tutte le attività sono riservate
esclusivamente agli ospiti? Se la risposta è sì allora la struttura può godere della fornitura gas ad accisa agevolata tipo
industria, cioè pagando circa 2 centesimi di euro per ogni metro cubo di gas come imposta di consumo, invece di 20 centesimi,
come è richiesto generalmente per il settore civile/terziario.
Se la risposta è no, ossia alcuni servizi della struttura sono disponibili anche per visitatori esterni (mensa, ambulatori, fisioterapia)
occorre verificare se è o no stata concessa qualche agevolazione a forfait per le accise sul gas metano.
La fornitura elettrica è monoraria in Bassa Tensione, ossia il costo del kWh elettrico è lo stesso,
indipendentemente dall’orario di utilizzo ? Se la risposta è sì, allora la microcogenerazione risulta certamente
conveniente per l’utilizzo per il massimo numero di ore nell’anno.
La fornitura elettrica è differenziata in fasce orarie (F1, F2, F3) o Peak on / Peak off, ossia il costo del
kWh elettrico è differente in funzione dell’orario di utilizzo ? Se la risposta è sì, allora la microcogenerazione risulta
certamente conveniente per le fasce diurne F1 e F2, mentre occorre valutare bene l’utilizzo nelle ore di fascia F3.
La struttura tipo è costituita da ospiti per 80/100 posti letto.
A livello statistico questa dimensione è adatta per l’utilizzo di un microcogeneratore da 20 kW per 16 ore / giorno, a
copertura dei fabbisogni di acqua calda sanitaria.
Per ragioni pratiche, è opportuno ed economicamente utile prevedere un impianto modulare con due macchine, per la
produzione di riscaldamento di base nel periodo invernale e come back-up nel periodo estivo
E’ eventualmente opportuno, nell’autoconsumo dell’energia prodotta, prevedere la connessione alla rete elettrica con la formula di
CESSIONE CON SCAMBIO SUL POSTO.
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CONDOMINI
In questo tipo di applicazione, con la cogenerazione risultano soddisfatti i requisiti per l’utenza di elevati fabbisogni
termici per acqua calda sanitaria e climatizzazione degli ambienti.
L’impiego della microcogenerazione copre qui una quota importante dei consumi.
Il condominio possiede un impianto di acqua calda centralizzato ? Se la risposta è sì, allora risulta
conveniente effettuare un’indagine sui consumi energetici, in quanto il fattore di utilizzo annuale risulta elevato.
Il contratto di impegno di potenza elettrica sulle parti comuni è di taglia adeguata? Se la risposta è sì,
allora è possibile intervenire in centrale termica, installando moduli di cogenerazione per produzione di energia elettrica a
copertura dei consumi annuali.
La fornitura elettrica è monoraria in Bassa Tensione, ossia il costo del kWh elettrico è lo stesso,
indipendentemente dall’orario di utilizzo ? Se la risposta è sì, allora la microcogenerazione risulta certamente
conveniente per l’utilizzo per il massimo numero di ore nell’anno.
La fornitura elettrica è differenziata in fasce orarie (F1, F2, F3) o Peak on / Peak off, ossia il costo del
kWh elettrico è differente in funzione dell’orario di utilizzo ? Se la risposta è sì, allora la microcogenerazione
risulta certamente conveniente per le fasce diurne F1 e F2, mentre occorre valutare bene l’utilizzo nelle ore di fascia F3.
La struttura tipo è un condominio non nuovo di almeno 40 appartamenti, a piena occupazione.
Se il condominio è di nuova costruzione, ed è ben coibentato, occorre considerare invece almeno 60
appartamenti
A livello statistico questa dimensione è adatta per l’utilizzo di un microcogeneratore da 20 kW elettrici per 16 ore /
giorno, a copertura dei fabbisogni di acqua calda sanitaria.
Per ragioni pratiche, è generalmente opportuno ed economicamente utile prevedere un impianto modulare con due
macchine, per la produzione di riscaldamento di base nel periodo invernale e come back-up nel periodo estivo
E’ eventualmente opportuno, nell’autoconsumo dell’energia prodotta, prevedere la connessione alla rete elettrica con la
formula di CESSIONE CON SCAMBIO SUL POSTO.
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INDUSTRIE
In questo tipo di applicazione, occorre verificare se con la cogenerazione è possibile soddisfare per l’utenza
particolari fabbisogni termici per acqua calda sanitaria e/o di processo e climatizzazione degli ambienti.
L’impiego della microcogenerazione può coprire una quota significativa dei consumi.
La fornitura elettrica è monoraria in Bassa Tensione, ossia il costo del kWh elettrico è lo stesso,
indipendentemente dall’orario di utilizzo ? Se la risposta è sì, allora la microcogenerazione risulta certamente
conveniente per l’utilizzo per il massimo numero di ore nell’anno.
La fornitura elettrica è differenziata in fasce orarie (F1, F2, F3) Peak on / Peak off, ossia il costo
del kWh elettrico è differente in funzione dell’orario di utilizzo ? Se la risposta è sì, allora la
microcogenerazione risulta certamente conveniente per le fasce diurne F1 e F2, mentre occorre valutare bene l’utilizzo
nelle ore di fascia F3.
In tutto il processo produttivo, è identificabile una nicchia di utenza utile a ricevere il calore
prodotto dalla cogenerazione?
Verificare con studio di fattibilità
La struttura tipo è in genere una piccola industria agroalimentare o di processo
(es. biscottificio, caseificio, galvanica, camere bianche,etc.)
Occorre redigere ,caso per caso, uno specifico STUDIO DI FATTIBILITA’.
E’ eventualmente opportuno, nell’autoconsumo dell’energia prodotta, prevedere la connessione alla rete elettrica con la
formula di CESSIONE CON SCAMBIO SUL POSTO.
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BIOGAS
In base a dati statistici utilizzati dal CRPA (Centro Ricerche Produzioni Animali) di Reggio Emilia, si può
considerare che le deiezioni di bovini e suini corrispondano alla produzione di biogas minima per un
quantitativo pari a:
0,75 m3/giorno per un capo bovino da 500 kg di peso
0,10 m3/giorno per un capo suino di 85 kg di peso
Il biogas ha un contenuto in metano del 60% in volume
Che il potere calorifico del metano è di 8.250 kcal/m3
Che il fattore di conversione tra kcal e kWh è 1 kWh = 860 kcal
Che il rendimento elettrico di un microcogeneratore da 20 kW elettrici è del 29 %
Un bovino adulto da 500 kg di peso può produrre ogni giorno, attraverso il processo di digestione
anaerobica delle sue deiezioni (senza aggiunta di altri scarti)
0,75 x 0.6 x 8.250 x 1/860 x 0,29 = 1,25 kWh elettrici/giorno
Un suino da 85 kg di peso
0,1 x 0,6 x 8.250 x 1/860 x 0,29 = 0,167 kWh elettrici /giorno
Per permettere un funzionamento ottimale di un microcogeneratore per almeno 15 ore al giorno alla piena
potenza di 20 kW, risulta quindi necessario disporre di
20 x 15 x 1/1,25 = 240 capi bovini
20 x 15 x 1/0,167 = 1796 capi suini
L’esperienza e la sana conduzione dell’impianto permettono poi in pratica di migliorare di molto queste produzioni
“minime”, praticamente quasi raddoppiandole, OVVERO DIMEZZANDO IL NUMERO DI CAPI necessario in teoria alla
produzione elettrica.
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MINITELERISCALDAMENTO
Una particolare applicazione della cogenerazione asservita ad usi condominiali
riguarda la possibilità, fino a ieri applicata e riservata esclusivamente a grandi
aziende di teleriscaldamento cittadino, di godere, nel rispetto di particolari
condizioni tecniche, delle stesse agevolazioni.
Ne fa testo il Decreto Legislativo del Ministero delle Finanze n° 504 del 1995, e in
particolare la Circolare Prot. 3158 dell’Agenzia delle Dogane, con argomento
“Trattamento fiscale del gas metano impiegato nella microcogenerazione…”.
Se cioè viene realizzata una mini rete di teleriscaldamento alimentata a metano,
così come tecnicamente previsto dalla apposita normativa UNI 8887, e in più viene
prodotta localmente in cogenerazione una quantità di energia elettrica in quota
superiore al 10 % rispetto all’energia primaria necessaria alla climatizzazione
invernale, allora questa situazione viene configurata come “attivita’ industriale”,
con la conseguenza diretta che l’accisa sul gas metano passa da civile a industriale,
con praticamente lo “sconto” fiscale di 18 centesimi di Euro per ogni metro cubo di
gas utilizzato.
All’agevolazione sono soggette anche le caldaie di integrazione presenti sull’impianto.
Un requisito fondamentale minimo è che vi siano almeno due utenze termiche finali
con diversa partita IVA
MINITELERISCALDAMENTO
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NORMA UNI 8887
REC
MINITELERISCALDAMENTO
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Determinazione Ministero delle Finanze n. 3158
Trattamento fiscale del gas metano impiegato nella microcogenerazione
Con lettera […] la XX ha chiesto l’applicazione, ai fini fiscali, della nota all’art. 26 del TUA approvato
con D. Lg.vo 26.10.95, n. 504 per
l’impiego di gas metano negli impianti di micro-cogenerazione di energia elettrica e calore,
trasferito agli utenti con il sistema del teleriscaldamento.
Le apparecchiature di cogenerazione che verrebbero utilizzate dall’XX … sono costituite da micro-turbine della
potenza variabile fra i 30 ed i 500 KW, idonee a soddisfare le esigenze di piccole e medie aziende industriali,
artigianali, commerciali, alberghiere, ospedaliere, case Di cura, ipermercati, grandi condomini,…. rispetto delle
caratteristiche tecniche di cui al punto 2, lettera b), dell’art. 11 della L. 9.1.91, n. 10.
Tale aspetto rappresenta uno dei punti qualificanti perché possa essere accordato il beneficio fiscale richiesto
dall’XX, in accordo alla nota all’art. 26 del TUA 504/95. […]
Inoltre, alla luce di quanto precede, tenuto conto che le micro-turbine in questione verrebbero tutte gestite
dall’XX, quale Società avente natura di soggetto giuridico di tipo industriale, ed avuto riguardo al fatto che la
stessa Società ha dichiarato che:
- manterrà la proprietà delle micro-turbine;
- gestirà anche le caldaie di integrazione;
- acquisterà il gas metano di alimentazione delle micro-turbine e delle caldaie di integrazione;
- acquisterà l’energia elettrica di integrazione;
- venderà l’energia elettrica e termica prodotta, ai clienti allacciati;
si può senz’altro sostenere che il gas metano, afferente il calore prodotto negli impianti di micro-cogenerazione
e trasferito agli utenti finali, può essere considerato impiegato in usi industriali, attraverso un sistema di
teleriscaldamento, a servizio anche di utenze civili, comeespressamente previsto dalla nota all’art. 26 del TUA,
approvato con D. Lvo 26.10.95, n. 504.
Resta fermo che gli impianti sopradetti devono ottenere il riconoscimento previsto dall’art.4 della citata delibera
n. 42/02 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
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Nota all’art. 26 del TUA, approvato con D. Lvo 26.10.95, n. 504.
Devono considerarsi compresi negli usi civili anche gli impieghi del gas metano negli esercizi di ristorazione
e nei locali delle imprese industriali, artigiane e agricole, posti fuori dagli stabilimenti, dai laboratori e dalle
aziende dove viene svolta l’attività produttiva, e nella produzione di acqua calda, di altri vettori termici e/o di
calore non utilizzati in impieghi produttivi dell’impresa ma per la cessione a terzi per usi civili.
Si considerano compresi negli usi industriali gli impieghi del gas metano nel settore della distribuzione
commerciale, nel settore alberghiero, negli esercizi di ristorazione, negli impianti sportivi adibiti
esclusivamente ad attività dilettantistiche e gestiti senza fini di lucro, nel teleriscaldamento alimentato da
impianti di cogenerazione che hanno le caratteristiche tecniche indicate nell’art. 11, comma 2, lettera b),
della legge 9 gennaio 1991, n. 10,(potenza elettrica installata per la cogenerazione pari ad almeno il
10% della potenza termica erogata all’utenza) anche se riforniscono utenze civili, e gli impieghi in tutte le
attività industriali produttive di beni e servizi e nelle attività artigianali ed agricole.
Si considerano altresì compresi negli usi industriali, anche quando non è previsto lo scopo di lucro, gli
impieghi del gas metano utilizzato negli impianti sportivi e nelle attività ricettive svolte da istituzioni
finalizzate all’assistenza dei disabili, degli orfani, degli anziani e degli indigenti.
Le disposizioni di cui sopra valgono anche per la tassazione dei gas di petrolio liquefatti utilizzati negli
impianti centralizzati per usi industriali.
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CASO PRATICO SOCIETA’ DI SERVIZI
( REC 2 65)
Su un benefit annuale di 27.284 Euro, per il solo utilizzo del cogeneratore, per un totale di 4.340 ore/anno,
e per una produzione annua di 282.100 kWh elettrici e 499.100 kWh termici.
La produzione elettrica (282.100 kWh), corrisponde a 282.100 x 0, 25 = 70.525 m3 di metano esenti
Infatti al sistema devono essere forniti, per l'energia termica a integrazione, altri (200.000 –70.525 =) 129.475 m3
di metano, corrispondenti ad un'energia resa (eta= 0,75) di 931.542 kWh.
L'energia termica totale fornita risulta dunque pari a 931.542 + 499.100 = 1.430.642 kWh
L'energia elettrica fornita dal cogeneratore è pari a 282.100/ 1.430.642 = 19,7 %, un valore maggiore del 10 %
richiesto dalla normativa.
Sussistono quindi le condizioni per l'applicabilità dell'accisa industriale al metano
utilizzato dalle caldaie di integrazione.
Risparmio accisa sulle caldaie di integrazione
129.475 mc x 0.1683 = 21.790 Euro/anno, a favore dell'Agenzia
A questo risultato vanno sommati i contributi dei certificati bianchi
(Rif. 18,7 tep/ 100.000 kWh - prezzo medio 95 Euro/tep)
282.100/100.000 x 18,7 x 95 = 5.011 Euro/anno a favore dell'Agenzia
Tenendo conto che l'aliquota IVA sul metano per la produzione di energia elettrica è del 10 %, (invece che il 20 %) si ha per il
cogeneratore un risparmio IVA di
89.215 mc x 0.377 x 0,10 = 3.363 Euro/anno, a favore dell'Agenzia.
Il vantaggio economico globale, a parità diservizi resi, risulta essere quindi pari a
27.284 + 21.790 + 5.011 + 3.363 = 57.448 Euro/anno
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