ATENE e SPARTA DUE OPPOSTI MODELLI POLITICI E CULTURALI A CONFRONTO Sparta: la storia e il mito le testimonianze storiche su Sparta sono poche, leggendarie (per lo più tratte dai poeti Tirtèo e Alcmàne) e piene di pregiudizi (Sparta fu considerata sempre città-simbolo di oligarchia) • si trova nel Peloponneso e fu fondata nell’epoca micenea; era chiamata Lacedèmone e secondo il mito era governata dal re Menelào, marito di Elena • venne distrutta intorno al 1200 a. C. • Sparta: la storia rifondata ca. X secolo a. C. dai Dori che sostenevano di discendere da Eracle dal 750 a. C. conquistano la Laconia e poi la Messenia: guerre messeniche dal 735 al 668 a. C. SPARTA: origini e popolazione Secondo la tradizione fondata dai DORI (discendenti degli Eraclidi) ca.1000 a.C. sottomisero i più antichi abitanti della regione (Laconia) si arresero perieci - sì diritti civili - no diritti politici si opposero iloti - no diritti civili - no diritti politici - possono liberam. acquistare/vendere - coltivano lotti di terra degli Spartiati (klèroi) terre, commerciare tenendo per sé parte del raccolto - sono tenuti al servizio militare - sono legati indissolubilmente alla terra La società spartana la popolazione spartana era divisa in tre gruppi, che godevano di diversi diritti-doveri e diverse libertà spartiàti libertà personali pieni diritti politici perièci ilòti libertà personali schiavi • basata sulla GUERRA • ECONOMIA AGRICOLA SPARTA: SOCIETA’ grazie alle guerre contro MESSENI CONQUISTA di VASTA REGIONE AGRICOLA che RISOLVE X SEMPRE PROBLEMI ECONOMICI • NO BISOGNO di cercare TERRE / COMMERCI OLTREMARE • NO FONDAZIONE di COLONIE (eccetto TARANTO 706 a.C.) Dal VII sec. a.C. SOCIETA’ CHIUSA CONTRARIA al CAMBIAMENTO, all’EVOLUZIONE POLITICA SOCIALE ECONOMICA cf. NO CONIO di MONETE! Società «mummificata», impermeabile alle novità diventa MODELLO x tutte COMUNITA’ GRECHE + CONSERVATRICI e TRADIZIONALISTE Sparta: la vocazione bellica «Chi muore giovane in battaglia per la sua città è onorato da tutti; chi invece è sconfitto e deve lasciare i campi insieme alla famiglia per un esilio miserabile va incontro ad un destino assai peggiore della morte» (Tirteo) ideale collettivo della aretè, «virtù», diverso da quello omerico tattica oplitica: guerrieri a ranghi serrati, si affidano alla copertura del vicino città - caserma La COSTITUZIONE SPARTANA «GRANDE RHETRA» • secondo la tradizione dettata a LICURGO dall‘ORACOLO di DELFI NON SCRITTA! • MA probabilmente risultato di una lunga elaborazione • GOVERNO: controllano 2 re • carica ereditaria • prerogative militari controllano 5 efori +• eletti x 1 anno da gherousìa (28 ghèrontes) oltre 60 anni consiglio di anziani eletti a vita da apella = assemblea di tutti gli «uguali» (omòioi) Spartiati Sparta: l’organizzazione politica una volta dominato il Peloponnèso, venne promulgata la Rhètra o “Costituzione di Licurgo” (metà VII secolo a. C.) riunisce la cittadinanza Apèlla assemblea generale di tutti gli ‘uguali’ decide successione al trono elegge i magistrati (èfori) elegge i gerònti Sparta: l’organizzazione politica la gherusìa, roccaforte dell’oligarchia due re giudicare tradimento prerogative militari imporre multe 28 gerònti (eletti a vita dall’apèlla) condannare all’esilio o alla morte 30 uomini liberi (Spartiati) e anziani Sparta: l’organizzazione politica gli èfori, i « sorveglianti» presiedono l’apèlla cinque èfori eletti ogni anno dalla apèlla presiedono la gherusìa controllano leggi Sparta: l’organizzazione politica solo gli spartiàti esercitano i diritti attivi e passivi (potere di eleggere ed essere eletti) restano completamente fuori dall’esercizio della politica ilòti, perièci e donne 6% nel V secolo a. C. gli spartiàti erano 15.000 i perièci 50.000 gli iloti 170.000 21% iloti 73% Sparta rimase sempre un’oligarchia dai tratti decisamente aristocratici POLITICA ESTERA Nel corso del VI secolo a.C. Sparta impone una sorta di SUPREMAZIA su quasi tutte le città del PELOPONNESO (tranne Argo) LEGA del PELOPONNESO • NO sottomissione POLITICA (continuano ad avere propri governi, leggi) • NO pagamento di un TRIBUTO • SI’ obbligo di seguire politica ESTERA spartana e fornire aiuti militari ALLEATE in GUERRA ATENE fondazione nel III millennio a.C. a) Il MITO: contesa ATENA / POSEIDONE, dèi fondatori vince - pose sul trono 1° re = CECROPE ½ uomo e ½ serpente - poi altri 10 re umani tra cui - n.b. TESEO SINECISMO dell’ATTICA che si sacrificò - ultimo = CODRO su consiglio dell’oracolo di Delfi x permettere al suo popolo di vincere sui Dori assedianti Atene: la storia e la società si trova in Attica l’archeologia conferma che fu città micenea il primo re di Atene fu l’egizio Cècrope in seguito Tesèo riunì in una sola città attorno all’acropoli le dodici borgate dislocate nel territorio dell’Attica (SINECISMO) Codro, ultimo re, morì difendendo la città dai Dori all’inizio la struttura sociale era tribale: - 4 tribù, articolate in associazioni di famiglie (le fràtrie) nuclei base della cittadinanza Al di là del mito… b) La STORIA: da piccolo centro miceneo concentrato sulla collina dell’ acropoli si sviluppò nel corso del Medioevo ellenico riuscendo a sfuggire alle «invasioni doriche» che causarono la fine della civiltà micenea comunità PROSPERA x artigianato (botteghe ceramiche) fin dal 900 ca. a.C. MA dalla fine VIII sec. brusca INVOLUZIONE diventa CONSERVATRICE e AGRARIA società OLIGARCHICA forse x sviluppo concorrente della vicina EGINA (1^ città a battere moneta) Atene: la storia nella storia di Atene si possono individuare sei periodi principali: periodo monarchico (dal XII sec) leggi di Solone (594 a.c.) leggi di Dracone (621 a.c.) tirannide dei Pisistràtidi (561 – 510 a.c.) riforma di Clistene (508 a.c.) riforma di Pericle (430 a.c.) Le costituzioni ateniesi XII – VIII Monarchia VII - VI a.C. Oligarchia aristocratica 624 – 621 a.C. le prime leggi di Dracone 594 a.C. Timocrazia Solone «precursore» della democrazia 561 – 531 a.C. Tirannide di Pisistrato 509 a.C.: Democrazia Clistene COSTITUZIONE di ATENE (e sue evoluzioni) capo religioso a) MONARCHIA: il basileus è giudice comandante militare coadiuvato da Areopago = consiglio degli anziani si riunivano sul colle dedicato ad Ares b) REPUBBLICA ARISTOCRATICA: eletti e 9 ARCONTI con diverse funzioni controllati da AREOPAGO = consiglio anziani annuali - 1 eponimo: dava il nome all’anno - 1 basileus con funzioni religiose - 1 polemarco con funzioni militari - 6 tesmoteti: «custodi» delle leggi - eleggeva arconti - controllava arconti - giudicava reati penali una volta usciti di carica + ECCLESIA = assemblea di TUTTO il POPOLO con funzioni CONSULTIVE = approvare / respingere decisioni degli arconti, MA NO DIRITTO a DISCUSSIONE / MODIFICA delle proposte in età arcaica non ha ancora grande importanza Le leggi di Dracone (621-620) per la prima volta chi viene accusato di omicidio deve essere giudicato da un tribunale cittadino (la vendetta privata non è più legale) distingue l’omicidio in volontario, punito con la morte dell’assassino involontario, punito con l’esilio dell’assassino il tribunale competente è l’Areòpago Atene: la struttura politica in origine c’era stato un basilèus, ma ben presto gli aristocratici gli affiancarono altri arcònti, cioè «magistrati»: 1 polemàrco, «che guida la guerra» 1 epònimo, «che dà il nome all’anno» 6 tesmotèti, « legislatori», che controllano la legalità degli atti dei magistrati e delle delibere delle assemblee in tutto nove magistrati, riuniti nell’Areòpago, governano la città detenendo il potere esecutivo La riforma di Solone (594 a. C.) - 1 il latifondo si concentra nelle mani di pochi aristocratici i piccoli proprietari si indebitano e spesso sono costretti a vendere tutto, compresa la propria libertà (diventano schiavi dei loro creditori). ciò crea malcontento e tensioni sociali l’aristocratico Solone, eletto arconte nel 594, viene nominato «arbitro e legislatore» (diallaktès) per pacificare la città opera il cosiddetto «scuotimento dei pesi» (seisàktheia), cioè la cancellazione dei debiti, insieme alla proibizione di ridurre in schiavitù per debiti La riforma di Solone - 2 riordina la società in base al censo, creando un sistema timocratico, (cf. timè, onore, reddito) in cui il godimento dei diritti politici dipende dal patrimonio (e non più dalla nobiltà di nascita e condizione sociale) divide la cittadinanza in quattro classi, in base al reddito fondiario (produzione in grano, misurata in medìmni, unità di misura pari a circa 52 litri) ma anche al reddito proveniente da altre attività (artigianato, commercio): 1. pentacosiomedìmni almeno 500 medimni di grano (26.000 litri) 2. triacosiomedìmni o cavalieri almeno 300 (15.600 litri) 3. zeugìti almeno 200 (10.400 litri) e almeno 1 coppia di buoi 4. tèti meno di 200 medìmni di grano Governo aristocratico Crisi sociale Conflitti sociali Costituzione di Solone Abolizione della schiavitù per debiti Costituzione timocratica La riforma di Solone - 3 solo i membri delle prime due classi più ricche possono aspirare all’arcontato e a far parte dell’Areòpago, mentre le due classi più povere sono escluse dal governo crea la elièa, un tribunale i cui componenti erano estratti a sorte fra tutti i cittadini maschi di oltre trenta anni (anche teti) sistema ancora aristocratico, ma molto più flessibile e aperto : la riforma di Solone sancisce il principio secondo cui gli appartenenti ad una classe, se riescono ad ottenere maggiori redditi dalle loro attività, possono passare ad una classe superiore (cd. mobilità sociale verticale) LE ASSEMBLEE ATENIESI • Ecclesìa (preesistente a Solone): assemblea popolare di cui facevano parte tutti i cittadini ateniesi che potevano prestare servizio militare, era dotata di poteri consultivi: poteva soltanto approvare o respingere le decisioni adottate dagli arconti, senza tuttavia apportarvi modifiche. • Bulè (controversa tra gli storici l’attribuzione a Solone): composta da 400 membri eletti ogni anno dall’ecclesìa tra i membri delle prime 3 classi. La bulè preparava argomenti da discutere e proposte da far votare nell’ecclesìa (potere legislativo). • Elièa (creata da Solone): tribunale popolare, inizialmente con prerogative limitate, ma che in seguito diventò il tribunale più importante, soprattutto in materia penale; caratteristica innovativa di questo organo era la sua composizione: esso poteva essere costituito da cittadini di qualunque classe (anche i teti), scelti a sorte dalla bulè tra tutti coloro che avevano compiuto i 30 anni d’età. 23 marzo 2006 Evoluzione democrazia ad Atene 32 La costituzione di Solone Pentacosiomedimni Cavalieri Zeugiti Teti •Arcontato (magistrati che amministrano la città) •Areopago (consiglio di anziani) •Bulè •Elièa E c c l e s • Elièa i a •Bulè (potere legislativo) •Elièa (tribunale popolare) Esclusi: donne, meteci e schiavi Solone, Elegia del Malgoverno e del Buongoverno Non perirà la patria nostra: non lo vuole Zeus né la mente degli dei beati; veglia una dea magnanima, tiene su lei le mani: Pallade, figlia dell’Onnipotente. Ma sono loro, i cittadini folli, affascinati dal denaro, che vogliono distruggerla, e sono i demagoghi ingiusti: sconteranno con tanti guai la loro tracotanza. Non conoscono remore agli eccessi, non sanno gustare gioie conviviali in pace. Si fanno ricchi dietro all’ingiustizia senza riguardo a beni sacri o pubblici, chi di qua chi di là saccheggiano, rapinano, spregiando i fondamenti di Giustizia. Ella non parla: conscia del presente e del passato, arriva sempre, vindice, col tempo. Piaga senza rimedio grava sulla città. È diventata schiava in un baleno. La schiavitù ridesta lotte civili e guerre sopite, e tanta gioventù ne muore […] Ecco i mali che girano nel popolo: dei poveri sono molti che migrano lontano, all’estero, venduti schiavi, in ceppi indegni […] Questo mi detta il cuore d’insegnare agli Ateniesi: il Malgoverno è fonte di rovina; il Buongoverno è fonte d’ordine e di misura, getta spesso i colpevoli in catene, appiana asprezze, limita la sazietà, cancella la prepotenza, secca in boccio i fiori del male, addrizza le sentenze storte, mitiga la superbia, sopisce la discordia, la bile dei dissidi funesti: allora gli uomini non hanno che saggezza ed equità. Dopo la riforma… Solone si ritira a vita privata e lascia Atene per fare in modo che l’attuazione della sua riforma non venga influenzata dalla sua presenza atto di grande correttezza che accrebbe ammirazione e rispetto per lui, tanto che fu poi annoverato tra i «Sette Sapienti» MA… personaggi vissuti tra VII e VI sec., alcuni storici altri semileggendari, Solone di Atene (arconte legislatore), Talete di Mileto (filosofo), Pittaco di Mitilene (tiranno) e altri, oggetto di venerazione e rispetto in Grecia per la loro leggendaria saggezza La sua riforma lasciò tutti scontenti: • I ricchi e nobili (eupatrìdi) perché si videro sottratti molti privilegi • Il popolo (dèmos) perché avrebbe voluto una ridistribuzione più equa delle terre nuovi conflitti sociali di cui approfittò il nobile PISISTRATO, che con un colpo di stato occupò l’acropoli servendosi di una guardia del corpo armata… La tirannide di Pisìstrato (560 – 528 a. C.) NON ABOLISCE le LEGGI di SOLONE, ma se ne serve per nuovi interventi riformatori: Promuove riforme a favore dei ceti meno abbienti ed emergenti sul cui consenso poggia il suo potere: - stabilisce un limite alla proprietà fondiaria, distribuendo poi le eccedenze dei latifondi agli agricoltori poveri - favorisce i ceti meno abbienti con l'esecuzione di un vasto piano di opere pubbliche, come la costruzione del tempio di Atena sull’acropoli, i cui cantieri offrono lavoro a molti cittadini; - fonda varie colonie nella Grecia settentrionale; - incrementa il commercio, favorendo così la crescita della classe mercantile. Inoltre… promuove lo sviluppo edilizio della città (n.b. edifici sull’acropoli) affida a una commissione di esperti la trascrizione su papiro dell‘Iliade e dell‘Odissea ( probabilmente è grazie al tiranno ateniese che i due poemi sono giunti fino a noi) accoglie alla sua corte illustri architetti, artisti e poeti da tutta la Grecia (mecenatismo) Nel 535 a.C. istituisce le feste Dionìsie, con gli agoni drammatici (rappresentazioni teatrali) Una tirannide «illuminata»… • Erodoto: «Pisistrato regnò sugli Ateniesi senza alterare l’esercizio delle magistrature esistenti né cambiare le leggi; governò la città nel rispetto della costituzione in vigore, amministrandola in modo eccellente» • Aristotele: «[Pisistrato] governò con moderazione e più da buon cittadino che da tiranno» nel 528 a. C. prendono il potere i suoi due figli, Ippia e Ippàrco, che, però, governano in maniera dispotica, inimicandosi l’intera popolazione I nobili Armòdio e Aristogìtone nel 514 a.C. uccidono Ipparco, rovesciano la tirannide di Ippia e divengono il simbolo della libertà statua celebrante i tirannicidi, copia romana del II sec. d.C. N.B. La congiura che rovesciò i Pisistratidi • fu celebrata nei secoli come rivolta democratica contro l’oppressione MA in realtà • fu una rivolta di EUPATRIDI (n.b. famiglia Alcmeonìdi esiliati dai tiranni) finalizzata alla restaurazione di un regime oligarchico! e forse non le furono estranee motivazioni personali (sentimentali) infatti la congiura fu appoggiata da Sparta L’alcmeonide CLISTENE, avendo finanziato generosamente la ricostruzione del tempio di Apollo a Delfi (distrutto da un terremoto) convince la PIZIA ad emettere un ORACOLO il quale obbligava gli SPARTANI ad aiutare gli Ateniesi a riconquistare la libertà grazie all’intervento spartano al fianco degli Alcmeonidi esuli IPPIA fu rovesciato (e si rifugiò in Persia presso il re Dario!) Clistene e gli Alcmeonidi entrarono in Atene come liberatori seguì una lotta tra fazioni aristocratiche che si contendevano il potere strappato ai tiranni prevale CLISTENE grazie alla forza delle sue RIFORME che sono il 1° nucleo della democrazia La riforma di Clìstene (508 a. C.) divide l’Attica in 100 demi, unità territoriali in cui venivano inseriti tutti i cittadini indipendentemente dal ceto sociale raggruppa i demi in 10 tribù (phylai) e suddivide ogni tribù in 3 sottogruppi, trittìe, non confinanti fra loro, ma dislocate in tre zone geografiche (e sociali) differenti ciascuna tribù è formata da - 1 trittìa di città (formata da cittadini di ogni ceto sociale ed economico, anche aristocratici), - 1 trittìa della campagna (formata da piccoli contadini), - 1 trittìa di costa (formata da commercianti e artigiani) Le tribù con Clistene esempio di una tribù 8 8 città interno 8 costa città interno 23 marzo 2006 Evoluzione democrazia ad Atene 45 La riforma di Clìstene (508 a. C.) ad esempio la tribù numero 8 è costituita da 1 trittia di costa 1 trittia di campagna 1 trittia di città in questo modo alle antiche 4 tribù su base genetica (in cui prevalevano le famiglie più antiche e nobili) si sostituiscono 10 tribù su base esclusivamente territoriale, che • rimescolano interessi politici ed economici e • limitano lo strapotere delle famiglie aristocratiche nelle assemblee politiche ci si esprime sulle decisioni da prendere con l’equivalenza 1 tribù = 1 voto ISONOMIA = uguaglianza di tutti i cittadini (poi si affermerà il termine democrazia contrapposto a oligarchia) Il nuovo sistema comporta altre modifiche nella struttura della polis: si sostituisce al Consiglio (Boulè) dei 400 un Consiglio dei 500, composto da 50 rappresentanti per ciascuna tribù, scelti a sorteggio viene istituita una nuova magistratura = collegio di 10 strateghi, eletti 1 per ogni tribù, con prerogative militari (ma assumeranno sempre più potere) l’Areopago perde buona parte delle sue prerogative, che vengono limitate al giudizio sui delitti di sangue viene istituito l’ostracismo, provvedimento preventivo per scongiurare il pericolo che qualcuno assumesse un potere eccessivo Ostracismo Se un cittadino acquistava troppo potere, l’assemblea dei cittadini poteva esiliarlo per dieci anni se la maggioranza dei cittadini scriveva il suo nome su un coccio (òstrakon) n.b. l’ostracismo non comportava • confisca dei beni • perdita diritti civili e politici 23 marzo 2006 Evoluzione democrazia ad Atene 49 L’ecclesìa di Clìstene: è l’assemblea popolare a cui partecipano TUTTI i cittadini all’inizio si riunisce solo dieci volte l’anno, ma ben presto i suoi poteri aumentano e quindi le riunioni diventano anche 40 all’anno l’assemblea: nomina gli strateghi e gli arconti (questi ultimi entrano poi nell’Areopago) sorteggia i componenti della Boulè e dell’Elièa prende decisioni di politica estera ha il potere giudiziario stabilisce leggi e decreti (su proposte fatte dalla Boulè) vota l’ostracismo La Boulè di Clistene: propone le leggi all’Ecclesìa controlla l'operosità degli arconti gestisce le finanze pubbliche vigila sulla sicurezza della polis controlla l'esercito e le relazioni estere L’ordinamento politico di Atene dopo la riforma di Clistene: divisa in 10 gruppi di 50 PRITANI: ogni gruppo la presiede per la 10^ parte di ogni anno BOULE’ di 500 membri propone all’Ecclesìa le leggi sorteggia ECCLESIA abitanti della città sorteggia ELIEA (tribunale del popolo) abitanti della campagna abitanti della costa elegge tutti i cittadini divisi nelle 10 tribù (100 demi) 9 ARCONTI AREOPAGO 10 STRATEGHI (+ arconte polemarco = capo degli strateghi) 52