Come navigare fra i flutti della crisi (e della ripresa), ossia come utilizzare la Matematica per ottimizzare i propri investimenti finanziari Vincenzo Vespri Dipartimento di Matematica “Ulisse Dini” Università di Firenze [email protected] Tel: 055 4237149 homepage: http://web.math.unifi.it/users/vespri/ Riassunto della lezione precedente: Abbiamo preso un caso di studio (obbligazione offerta a mia madre dal MPS) e abbiamo visto come si dovrebbe analizzare tale obbligazione Obbligazione a tasso variabile. Durata 30 anni. Tasso variabile: Primo anno e mezzo al 3.5 lordo, poi Euribor 6 mesi + 1.05 di spread Dopo 10 anni callable dalla banca alla pari Obbligazione garantita da mutui ed affitti Abbiamo definito l’Euribor. E abbiamo visto che adesso vale 1.25%. Abbiamo anche visto che negli ultimi 10 anni ha variato da 0,996% a 4,788%. Abbiamo confrontato con i BTP e abbiamo visto che i tassi lordi correnti sono per il BTp a 15 anni del 4,81% mentre per il BTp trentennale del 5,12 %. Ci siamo chiesti perche’ la banca MPS ha emesso questa obbligazione? Una risposta possibile e’ quella di ottemperare alle richieste di Basilea 2 e 3 Basilea 1, 2 e 3 impongono requisiti patrimoniali alle banche per fronteggiare i rischi. Abbiamo quindi descritto i rischi, le agenzie di rating e i requisiti patrimoniali richiesti. Ci siamo inoltre chiesti come analizzare il default Calcola infatti altri due fattori distinti: LGD (loss given default) e EaD (exposure at default). L'LGD (letteralmente, la perdita manifestata in caso di insolvenza) risponde alla domanda: "Se il cliente a cui presto dei soldi sarà inadempiente, quale percentuale del prestito andrà persa, al netto dei recuperi?". L'EaD (letteralmente, l'esposizione presente al manifestarsi dell'insolvenza) implica la domanda: "E quale sarà l'importo effettivamente prestato al momento dell'insolvenza? Cioè a che punto della storia del prestito il mio debitore avrà seri problemi con i pagamenti? Quanto mi avrà restituito nel mentre?" Qualche commento su Basilea II e III: Il grande pregio di Basilea II è il realismo delle analisi del rapporto rischio/redditività e la necessità di aggiornarle di continuo, seguendo dunque le aziende e il mercato molto più da vicino. Questo favorisce gli investimenti in innovazione e ricerca, che sono più rischiosi, ma possono generare maggiore reddito nel futuro e maggior crescita economica Basilea II, inoltre, darà alle banche una maggior discrezionalità nelle decisioni imprenditoriali di quelle imprese che chiedano un credito: in questo senso la banca diventa una sorta di Consulenza-controllore di qualità dell'impresa. Il contro è che i rating e le metodologie previsti hanno costi molto più elevati. Alcuni imprenditori, inoltre, lamentano la prospettiva dell'ingerenza degli istituti nelle decisione strategiche delle aziende, come una mancanza di autonomia. Più accurate sono le analisi e le informazioni che una banca può ottenere rispetto ad un'impresa, meno la banca rischia che l'impresa non restituisca i soldi che le sono stati prestati. Meno la banca rischia, meno ha necessità di accantonare denaro (il cosiddetto requisito minimo) per tutelarsi. Meno denaro accantona, meno lo deve ricaricare sui clienti, risultando, quindi, più competitiva di una che non abbia effettuato analisi così specifiche. Ne consegue che i grandi istituti, in grado di supportare i costi di queste analisi particolarmente complesse, potranno detenere requisiti patrimoniali minimi minori rispetto a quelli necessari per gli istituti più piccoli. Basilea II introduce, di fatto, una discriminante forte tra istituti di credito. Nell'ottica di Basilea II cambiano i ruoli per le piccole e medie banche. Infatti queste ultime potrebbero operare sul mercato dei crediti differenziandosi dalle grandi banche mediante una focalizzazione maggiore nella concessione di crediti alle piccole e medie imprese (PMI). Basilea II è stata sottoposta da più parti a critiche per l'atteggiamento indotto nei confronti delle PMI. Una PMI, infatti, ha minori possibilità di generare reddito o di generarne di ingente. E' ciclica Il rating diventa un valore assoluto (che fare di fronte a un caso Parmalat)??? Un rapporto di maggior controllo fattuale da parte della banca, inoltre, renderebbe anche assai più oneroso, difficile e rischioso per l'impresa avere scarsa cura del proprio assetto patrimoniale e perpetrare falsi in bilancio. Le banche, infatti, rischiando di concedere denaro che non verrà loro restituito e avendo gli strumenti adatti, effettuano analisi estremamente minuziose alla ricerca di falle e discrepanze nelle dichiarazioni patrimoniali. Un'impresa che maneggi o annacqui i bilanci si vedrebbe assegnare un rating molto più basso e pagherebbe molto di più il denaro che le verrebbe concesso, sempre che la banca si decida a concederlo. Il Comitato per la supervisione bancaria di Basilea ha calibrato nel corso del 2010 nuove regole per la gestione delle attività a rischio del sistema bancario, note come "Basilea III"; queste nuove regole dovranno integrare o sostituire sia la versione del 1988 (Basilea I) sia la versione Basilea II entrata in vigore nel 2008. Le regole di Basilea III si articoleranno su tre punti: la garanzia di liquidità a breve, valutazione anche delle scadenze e i requisiti di capitale. L'adozione di Basilea III è controversa. Alcuni critici sostengono che questo sistema di regole porterebbe all'abbassamento del core Tier 1 di importanti istituti bancari e, se implementato in un frangente di profonda crisi economica e finanziaria, aumenterebbe il rischio di credit crunch Ritornando alla nostra obbligazione: Il MPS potrebbe aver necessità di ridurre il capitale da accantonare (per rispettare Basilea II) e per far questo rivende i mutui ai clienti. Ma cosi’ trasferisce il rischio della obbligazione ai clienti. Vediamo cosa sono i mutui.. Com’e’ fatto un mutuo? Il mutuo sostanzialmente fa capire come opera e guadagna una banca. Ossia prende i soldi a breve (si rifornisce di denaro con un tasso denominato Euribor) e li presta a lungo termine (in genere con uno spread intorno all’1, 1,25 %) Se il tasso Euribor sale, la rata del mutuo sale. Se il tasso euribor scende, la rata del mutuo scende (o almeno dovrebbe..) Tutti i mutui nascono a tasso variabile. Se uno vuole tutelarsi dall’aumento dei tassi, fa un mutuo a tasso fisso. Ossia prende il mutuo e fa uno SWAP (ossia un Ente finanziario si assume il rischio (al posto del cliente) della variazione dei tassi Euribor). Ovviamente lo SWAP costa (ed è per questo che i mutui a tasso fisso costano di più di quelli variabili) Lo SWAP è un titolo derivato (quelli definiti “tossici” attualmente) e sostanzialmente dovrebbe servire a trasferire il rischio da chi non lo sa gestire a chi (almeno teoricamente) dovrebbe saperlo gestire meglio. Ovviamente il cliente deve pagare questa tutela (Ohimè… è capitato in molti casi recenti che le banche hanno trasferito il rischio da loro ai clienti FACENDOSI PURE PAGARE..) Un mutuo a tasso variabile dovrebbe essere un prodotto low cost, un mutuo a tasso fisso, o un mutuo che permette di scegliere fra le due opzioni (fisso e variabile) è un mutuo strutturato e costa sicuramente di più (esattamente come per le macchine. Se una macchina non ha l’airbag dovrebbe costare di meno di una che ce l’ha) Cosa fa una banca per tutelarsi dal rischio che il cliente non paghi le rate e lei si ritrova con una casa sul groppone? Copre con il mutuo l’80% del valore della casa (quindi questa erogazione di denaro e’ garantita – più o meno- dalla casa). Cosa succede se il cliente non ha il 20% rimanente? - O rinuncia a comprare casa (scelta saggia) - O fa un altro mutuo (a tassi più alti) che non è garantito dalla casa (mutui subprime) e che copre il 20% rimanente. Il cliente (se i prezzi delle case salgono) può rinegoziare il mutuo..(l’80% del valore della casa è salito..) I mutui subprime sono più rischiosi e naturalmente devono essere erogati a tassi piu’ alti (spannometricamente Tasso Euribor + 1% (commissione banca) + tasso previsto di default (3-4%) ). Inoltre (Basilea 1) le Banche devono accantonare un capitale di garanzia (per ogni evenienza) Questo spiega anche la politica del rinegoziamento del mutuo. Se il valore della casa sta salendo uno blocca il prezzo comprandola (facendo un mutuo ordinario sull’80 % e un mutuo subprime sul 20%). Se il valore della casa in un anno sale del 20%, Uno rinegozia il mutuo e fa il mutuo ordinario sull’80% di 120 (96%..quindi quasi tutto ordinario).. Quindi tutto bene se il prezzo della casa sale… Se il prezzo della casa scende e chi ha stipulato il mutuo non ha garanzia (classico caso dei Ninja), a chi ha stipulato il mutuo conviene smettere di pagare per qualcosa che sul libero mercato costa meno e lascia la casa alla banca. Perche’ alle banche conveniva stipulare i mutui Ninja? Perche’ loro non rischiavano nulla se potevano vendere il mutuo come prodotto finanziario ai loro piu’ affezionati clienti.. Le componenti del mutuo sono: - Parte Capitale del mutuo ordinario - Parte Capitale del mutuo subprime - Interessi mutuo ordinario - Interessi mutuo subprime - Il cliente all’inizio paga gli interessi e la parte capitale del mutuo subprime e solo dopo la parte capitale del mutuo ordinario. Il cliente compra il diritto di avere gli interessi sul capitale garantito dalla casa (l’80% del valore della casa). In caso di mutuo prepagato, questa tipologia di cliente ci perde seccamente (e questo motiva il perche’ della penale che esiste (esisteva) sull’estinzione anticipata del mutuo (per risarcire questi clienti) Il cliente compra il diritto di avere gli interessi sul capitale NON garantito dalla casa In caso di mutuo prepagato, questa tipologia di cliente ci perde seccamente e come nel caso precedente, in caso di turbolenze, queste obbligazioni sono meno garantite di quelle precedenti Il cliente compra il diritto di avere il capitale garantito dalla casa (l’80% del valore della casa). In caso di mutuo prepagato, questa tipologia di cliente ci guadagna. Il cliente compra il diritto di avere il capitale NON garantito dalla casa (il rimanente 20% del valore della casa). In caso di mutuo prepagato, questa tipologia di cliente ci guadagna. Cosa conviene fare se il prezzo della case sale? Comprare la parte capitale del mutuo subprime . Ragionevolmente sara’ rinegoziata appena possibile e il cliente guadagna. Se pero’ il prezzo delle case scende, il cliente perde tutto….. Parentesi: perché si estinguono prima i mutui? In genere non perche’ conviene… ma… Eredita’ e divorzi. Quindi il prezzo di queste obbligazioni sui mutui dipendono anche ad fattori sociali come tasso di mortalita’ e tasso di divorzio. La Banca guadagna , in commissioni, due volte (stipulando il mutuo e vendendo il prodotto al cliente) e inoltre il rischio, che avrebbe dovuto essere gestito dalla banca, viene trasferito all’inconsapevole cliente. Siccome la banca guadagna due volte e senza rischio…tende a stipulare i mutui anche quando mancano le necessarie garanzie….(tanto paga il cliente…..). Quindi, ritornando alla nostra obbligazione, potrebbe essere che la banca abbia fatto mutui NINJA (No income, no job or assets) e li stia scaricando sui clienti..ohibo’… E il callable? E’ positivo per il cliente? O No? Perche’ dopo 10 anni la banca puo’ comprare alla pari? Dopo 10 anni (salvo catastrofi economiche) un mutuo e’ sicuro. Infatti prendete un mutuo trentennale sull’80% del valore della casa e considerate una inflazione del 2% Se il prezzo della casa seguisse l’inflazione il valore della casa sarebbe circa 125, mentre dopo 10 anni il mutuo ha rimborsato almeno il 20% del valore della casa. Quindi anche se non fossero pagate piu’ le rate la banca non ci perderebbe.. Se conviene alla banca (se quota piu’ di cento) sara’ esercitato il diritto di call alla pari, altrimenti l’obbligazione sara’ lasciata sul groppone del correntista Infine considerate due cose: L’obbligazione del MPS e’ molto meno liquida delle obbligazioni dello stato. Dopo 10 anni la vendete solo se e’ sotto la pari (nessuno comprerebbe una obbligazione che ragionevolmente conviene al MPS riprendersi) Quindi l’obbligazione sembrava buona..ma … Allora su cosa si deve investire??? Prima di procedere dimostriamo un bel teoremino (Teoria dei Giochi) La massa di investitori che gioca nel mercato azionario ha lo stesso rendimento del benchmark (gioco a somma zero). Dividiamo gli investitori in 3 categorie: Insider trading (Con il termine inglese insider trading si intende la compravendita di titolo di una determinata società da parte di soggetti che, per la loro posizione all'interno della stessa o per la loro attività professionale, siano venuti in possesso di informazioni riservate non di pubblico dominio (indicate come "informazioni privilegiate") che, per la loro natura, permettono ai soggetti che ne facciano utilizzo una scelta basata su di un‘ asimmetria informativa), privilegiandoli rispetto ad altri investitori sul medesimo mercato) Sicuramente guadagnano rispetto al benchmark Quelli che giocano a caso che essendo indipendenti dal mercato, hanno in media lo stesso rendimento del mercato. Gli Esperti Essendo un gioco a somma zero..non possono che perdere… Essendo io “esperto”..capite che non dovete fidarvi troppo dei miei suggerimenti….. Pero’ allo stesso modo non dovete fidarvi di esperti bancari che vi consigliano un prodotto creato dalla loro stessa banca. Un po’ di Economia Politica spicciola Come si è capito, solo prevedendo gli sviluppi futuri..si riesce ad avere qualche suggerimento per investire i nostri soldi.. Gnosco ut agam… La moderna società nasce 10.000 anni fa. Prima era una società di eguali (il bravo cacciatore aveva tre mogli, il cattivo cacciatore doveva dividere la moglie con un altro) Con l’avvento della società moderna i ruoli si differenziano, inizia il processo di accumulazione delle ricchezze, le divisioni per caste e ceti si accentuano. Le societa’ con forti disuguaglianze sono meno competitive ed efficienti di societa’ con meno differenze ( i ceti dominanti cercano di trasferire i propri privilegi ai figli riducendo le opportunita’ ai migliori) Molte furono le leggi fatte per combattere queste disuguaglianze (ogni 25 anni le terre vendute dovevano rientrare alla tribu’ che le aveva vendute – Giubileo Ebraico- , i terreni venduti dal capoclan dovevano rientrare al clan alla sua morte – legge Sumera) Ma erano leggi che venivano regolarmente aggirate..(fatta la legge scoperto l’inganno) Ad esempio, si è scoperto, che quando i Sumeri vendevano un terreno, il compratore nello stesso istante, veniva adottato (solo formalmente, ovviamente) dal venditore..Così alla morte del venditore il terreno rimaneva al (legittimo!!!) erede… Questo processo di accumulazione e di accentramento di ricchezze può essere dimostrato matematicamente (teoria dei giochi): Teorema del dittatore: Data una torta e 20 persone, una soluzione di equilibrio instabile è che la torta sia divisa in 20 parti uguali e che tutti ne usufruiscano.. La soluzione di equilibrio stabile è che ci sia il dittatore, ossia una sola persona si pappa tutta la torta e lascia gli altri 19 a morire di fame. Ovviamente questa legge si applica non solo ai singoli individui, ma anche agli stati. Il colonialismo, le guerre mondiali sono state determinate dalla volontà di sopraffazione di alcune popolazioni su altre motivando tale sopraffazione sulla base di motivi di superiorità (razziale, di civiltà, etc etc) Pero’ cosi’ ci sono meno persone che lavorano e la torta diviene più piccola anche per il dittatore, cosi’ gli stati poveri diventano sempre piu’ poveri e ci sono flussi migratori non controllati…forse questa soluzione finale non conviene neanche al dittatore o ai paesi ricchi Teorema (Nash) Equilibrio cooperativo La soluzione basata sulla condivisione delle ricchezze e sulla cooperazione (anche se delle volte instabile) è quella più conveniente… Tutta la teoria di Marx si basa sulle contraddizioni del capitalismo basate sull’impoverimento di vaste classi sociali ( e la teoria di Marx ebbe la conferma con la grave crisi economica del 1929). La risposta furono forme di capitalismo sociale e di socialdemocrazie. Un altro fenomeno di crisi è dato dai fenomeni descritti da Malthus: La popolazione cresce esponenzialmente 2,4,8, 16, 32, 64, 128, 256, 512, 1024,.. Mentre le risorse crescono linearmente 2,4, 6, 8, 10, 12, 14, 16, 18, 20….. Determinando crisi e carestie. Qual’e’ la situazione attuale? La crisi del comunismo reale ha indebolito la parte “sociale” del capitalismo, ha fatto prevalere aspetti duri e puri del capitalismo (Reaganecomomics, Scuola di Chicago, Margaret Tatcher) con tutte le conseguenze del caso (maggiore differenze di censo nelle società evolute…con tutto ciò che la cosa comporta) La scienza ha sviluppato metodi efficienti sul controllo delle nascite che hanno abbattuto l’indice di natalità mondiale e hanno reso obsoleta l’analisi di Malthus. La globalizzazione sta trasferendo ricchezze e benessere dai paesi del I mondo ai paesi in via di sviluppo (India, Cina, etc). Cosicche’ le differenze, a livello mondiale, si stanno riducendo. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: Queste popolazioni vogliono al piu’ presto raggiungere il livello di benessere delle popolazioni piu’ ricche (ossia avere la macchina, gli elettrodomestici, il telefonino, i beni di lusso, mangiare e bere meglio, viaggiare…) Questi maggiori consumi implicano un aumento del prezzo delle commodities (petrolio, cibo, vino, abbigliamento), un aumento della inflazione nei paesi “ricchi”, una diminuzione del potere di acquisto di vasti strati della popolazione dei paesi ricchi ( la disponibilita’ dei beni cresce linearmente ..mentre si sono affacciati al benessere Cina ed India che hanno una popolazione 6 volte superiore a quella dei paesi ricchi) Applicando stime e teoremi matematici si può prevedere: Questa tendenza all’ impoverimento di vasti strati della popolazione dei paesi ricchi durerà a lungo (un paio di generazioni) e non può essere risolta (ed e’ tutto sommato indipendente) dalla politica di un solo governo nazionale (deve essere “governata” in modo cooperativo) Il costo delle materie prime, dell’energia, del cibo aumenterà molto di più di quello dei servizi e del costo della mano d’opera (soprattutto quella non specializzata) Quindi a lungo termine non investirei in industrie che operano in servizi di basso valore aggiunto e che competono a livello mondiale ma in attività che producono beni primari che saranno sempre più richiesti. E investire in beni rifugio? Tipo oro? Qui e’ necessario fare una breve storia della moneta.. Moneta La funzione "centrale" della moneta quella di strumento di pagamento, Come scrive il premio Nobel Samuelson: « la moneta, in quanto moneta e non in quanto merce, è voluta non per il suo valore intrinseco ma per le cose che consente di acquistare. » Mentre nell'antichità esistevano soltanto le monete metalliche nelle economie moderne alla moneta metallica si è affiancata la moneta cartacea, più facile da produrre e utilizzare, nonché diverse altre tipologie di "monete" immateriali, a cominciare dal deposito bancario (in questo66 caso si parla di "moneta" intesa in senso lato, come strumento di pagamento complementare rispetto alla moneta in senso stretto). Nel 396 a.C. Roma si trovava sotto l'assedio dei Galli di Brenno; sulla cittadella del Campidoglio vi era il tempio dedicato a Giunone dove venivano allevate delle oche sacre alla dea. Una notte, al sopraggiungere dei Galli, le oche presero a starnazzare e svegliarono l'ex-console Manlio che dette l'allarme. L'attacco fu quindi sventato grazie alle oche sacre. Manlio aggiunse al suo nome il cognomen Capitolinus. Da quel momento la dea Giunone acquisì l'appellativo di Moneta, dal verbo latino monere che sta per avvertire, ammonire, in quanto si credeva che avesse lei destato le oche per avvertire dell'arrivo dei Galli. Successivamente, verso il 269 a.C., in prossimità del tempio di Giunone Moneta sul Campidoglio venne edificata la zecca che venne messa proprio sotto la protezione della Dea Moneta. A quel punto fu il linguaggio popolare a trasmettere l'appellativo della Dea dapprima alla zecca e poi a ciò che lì si produceva. Il denaro è il circolante accettato del mercato, ossia da tutti, in un distinto periodo storico. I gettoni telefonici, i miniassegni degli anni settanta, le caramelle date di resto al bar,sono un esempio di denaro. In antichità, prima della nascita della moneta in senso stretto, il denaro era costituito da svariate tipologie di oggetti e non solo: semi di cacao, conchiglie, barrette di ferro, spiedi, sale (da cui "salario") e così via. La moneta (in senso stretto) è il circolante emesso dallo stato in un distinto periodo storico. La moneta quindi fa parte della categoria del denaro fino a quando viene accettata dal mercato. Le monete fuori corso e le monete svalutate non sono più denaro in quanto nessuno le accetta. In assenza di moneta lo scambio di beni e servizi comporta il ricorso al baratto. Lo scambio di beni o servizi contro altri beni o servizi tipicamente risulta funzionale in economie caratterizzate da ridotta frequenza delle transazioni. L’assenza di un mezzo di pagamento di diffusa accettazione frena certamente gli scambi (scarsa efficienza allocativa), impedendo così anche l'evoluzione della specializzazione produttiva e il conseguente aumento di produttività (scarsa efficienza nella produzione). Inoltre in assenza di moneta è quasi impossibile il risparmio. Inoltre il baratto diventa difficile da realizzare per beni indivisibili Diventa perciò necessario che subentri in gioco un mezzo accettato in pagamento da tutti gli operatori economici, che conservi il proprio valore nel tempo (altrimenti verrebbe meno parte dell'accettazione) e sia facilmente divisibile. I primi beni a fungere da mezzo di scambio ("moneta" in senso lato) presentano probabilmente i caratteri della non deperibilità, della notevole disponibilità e diffusione (negli scambi), della facile verificabilità della loro qualità: Chi riceve il metallo prezioso in pagamento deve accertare che esso abbia il peso dichiarato. E perciò si deve sempre portare dietro una bilancia per effettuare il controllo. Inoltre c'è il rischio che il metallo non sia puro e perciò chi riceve il pagamento deve altresì portarsi dietro una "pietra di paragone" od altro strumento per verificare la purezza del metallo. La tradizione vuole che la moneta sia stata coniata per la prima volta da Creso, re di Lidia, nel VII secolo a.C. Nel secolo successivo l'uso di coniare monete si è diffuso nell'Impero Persiano e nelle città greche. Quindi, attraverso i Greci, l'uso della moneta è stato introdotto nel Mediterraneo Occidentale. Infine al tempo di Alessandro Magno si è diffuso anche in India. La moneta, in questa lunga fase storica, non è altro che un lingotto recante il punzone del re o della repubblica. Ciò permette di evitare il controllo del peso e del titolo della moneta ad ogni passaggio. Infatti lo stato, punzonando il lingotto, promette che lo accetterà come mezzo di pagamento (tipicamente delle imposte) . Pertanto, anche se il peso risultasse inferiore (a causa delle "tosature"), o se il titolo risultasse inferiore al dovuto (perché la zecca stessa tende a coniare moneta "di bassa lega") chi ha in mano una moneta sa che lo stato non gliela può rifiutare. Si comprende quanto fosse importante la zecca, in quanto dava corso legale a quei lingotti metallici che sono le monete metalliche. Aveva una funzione di garanzia per chi utilizzava le monete e li esonerava dai controlli. Tuttavia la zecca si prestava ad operazioni poco corrette, quando le casse dello stato erano vuote. Nelle economie rinascimentali chi dispone di metallo prezioso (oro o argento) può portarlo alla zecca, gestita da chi esercita il potere politico, perché diventi moneta. La zecca trattiene parte delle monete coniate per coprire le spese di coniazione e come signoraggio (l'insieme dei redditi derivante dall'emissione di moneta. Gli economisti intendono per signoraggio i redditi che una banca centrale ed uno stato ottengono grazie alla possibilità di creare base monetaria in condizioni di monopolio ) L'impiego di monete metalliche in oro o argento presenta tuttavia due limiti insormontabili. Il primo limite riguarda la possibilità di controllare l'offerta di moneta. La moneta è infatti un mezzo di scambio che serve a regolare gli scambi. Più grande è il prodotto interno lordo di un paese, più numerosi sono gli scambi e maggiore è la quantità di moneta necessaria a regolarli. L'offerta di metalli preziosi non è una variabile che si può controllare facilmente, dipendendo dalla produzione delle miniere e dagli afflussi e dai deflussi di metallo prezioso da e verso l'estero, per esempio attraverso il regolamento dei saldi commerciali. L'uso di monete in metallo prezioso ha inoltre effetti potenzialmente destabilizzanti sull'economia. Se la quantità di moneta cresce troppo, per effetto di un surplus commerciale o della scoperta di nuovi giacimenti di metallo prezioso, si produce un aumento della domanda di beni e servizi superiore all'offerta (nelle economie che usano monete in metallo la crescita è in genere assai limitata) e quindi aumentano i prezzi (inflazione). In caso contrario si assiste al calo dei prezzi (deflazione). L'uso di monete metalliche comporta notevoli problemi di sicurezza nel trasferimento di grandi somme di denaro, sia per il rischio di furti che per quello di perdite, ad esempio nei commerci via nave. È quindi opportuno usare strumenti di pagamento differenti, di tipo cartaceo, che trasformano la moneta metallica in banconota o in ordine di pagamento. I primi ad emettere moneta cartacea sono stati i Cinesi, durante il Medioevo. Tuttavia con l'avvento della dinastia Ming il Celeste Impero ha abbandonato la stampa di cartamoneta i banchieri italiani e fiamminghi a fronte dei depositi in oro effettuati presso le banche stesse, cominciarono ad emettere titoli rappresentativi del credito in oro nei loro confronti, attribuendo al depositante/possessore del titolo il potere di scambiare queste cosiddette "lettere di cambio" presso un altro banchiere collegato col primo da legami d'affari, evitando così le spese e i rischi connessi al trasporto della moneta metallica Una volta all'anno i banchieri regolavano i rapporti fra di loro, trasferendo solo la quantità d'oro corrispondente al saldo fra tutte le operazioni intercorse. Questa prima forma di stanza di compensazione era rappresentata dalle fiere di Champagne nel Trecento, dalle fiere di Besanzone nel Quattrocento, dalle fiere di Piacenza nel Cinquecento A partire dal Settecento e soprattutto nell'Ottocento, dopo l'affermazione del sistema aureo, le banche centrali cominciano ad "emettere" moneta cartacea, ovvero iniziano a stampare banconote in serie (titoli di credito nei confronti dei depositi in oro detenuti dalla banca) per un ammontare maggiore rispetto alla capacità di copertura aurea delle banconote stesse. Questa procedura (per certi versi rischiosa, dal punto di vista della solvibilità) è incoraggiata fondamentalmente da due fattori: Il diffondersi del benessere amplia il numero di chi può risparmiare. Conseguentemente, intorno al 1870, nascono le cosiddette "banche commerciali". aperte al pubblico ed organizzate in società per azioni,che raccolgono il pubblico risparmio e prestano denaro, sotto forma di depositi bancari oltre che di banconote. L'oro si trasforma gradualmente in riserva, uscendo dai commerci per entrare nei forzieri delle banche centrali. Le autorità monetarie possono così regolare la quantità di moneta in funzione dei propri obiettivi di politica monetaria, mentre le riserve di metalli preziosi servono a regolare i saldi nella bilancia dei pagamenti. Tale sistema, noto come sistema aureo (o tallone aureo o gold standard), viene adottato in un congresso internazionale nel 1867 da tutte le principali economie occidentali. L’adozione del sistema aureo si basa da un lato aulla considerazione del fatto che in realtà il "circolante" è ormai rappresentato dalle banconote dall'altro lato si basa sulla possibilità di ottenere elevati profitti, attraverso gli interessi dei prestiti effettuati in banconote di nuova emissione Tale sistema ha il vantaggio di rendere più flessibile la creazione di moneta e tuttavia il limite che, in presenza di un paese con una bilancia dei pagamenti costantemente in deficit, devono essere presi provvedimenti per evitare che si esauriscano le riserve di tale paese. Il ricorso alla svalutazione è la risposta, che però si ripercuote anche sul valore delle altre monete, provocando situazioni di instabilità che si diffondono rapidamente dall'economia in difficoltà alle economie ad essa collegate In particolare si forma un'area della sterlina, che si estende su cinque continenti. Altre monete forti, quali il marco, il dollaro e lo yen, rimangono estranee all'area della sterlina e creano proprie aree monetarie, di più ridotte dimensioni. Infine, varie nazioni dell'Europa sudoccidentale si allacciano al franco francese e danno vita alla maggiore area indipendente dalla sterlina: l'Unione monetaria latina, composta da Francia, Italia, Spagna, Belgio, Svizzera, Grecia, cui si aggiunsero molti altri paesi. Con una convenzione datata 23 dicembre 1865 Francia, Belgio, Italia e Svizzera formarono l'unione e si accordarono a scambiare le loro monete nazionali su uno standard di 4,5 g di argento o 0,290322 grammi di oro (un rapporto di 15,5 ad 1) e di rendere queste monete intercambiabili liberamente. L'accordo entrò in vigore dal 1 agosto 1866. Questi paesi in seguito furono affiancati da Spagna e Grecia nel 1868 e da Romania, Austria-Ungheria, Bulgaria, Venezuela, Serbia, Montenegro e San Marino nel 1889. Altri stati tra cui lo Stato pontificio e nel 1904 le Indie occidentali danesi usarono questo standard ma non aderirono all'Unione. A causa delle fluttuazioni dell'argento e dell'oro a seguito della Prima guerra mondiale, l'Unione durò fino al 1927, anno in cui venne sciolta. La sequenza di svalutazioni prodottesi per fronteggiare la crisi del 1929 mette in crisi il sistema aureo e le aree monetarie che esso aveva create. La soluzione che viene escogitata durante la Conferenza di Bretton Woods E’ impensabile l'uso dell'oro o l'argento come moneta nelle economie moderne: se anche fosse disponibile tanto oro da soddisfare la domanda di moneta, il costo per procurarsi la moneta sarebbe estremamente elevato. Quindi la corsa all’oro come bene rifugio si basa su condizioni storico-economiche che non hanno senso nella nuova societa’…… E sicuramente è in corso una bolla speculativa sull’oro… Il valore di ciascuna moneta è quello segnato sulla moneta stessa. È indispensabile nelle economie moderne disporre di mezzi di pagamento nella quantità necessaria a regolare flussi di scambi sempre maggiori. La ragione per la quale queste monete vengono accettate in pagamento risiede nella fiducia di chi le riceve che altri faranno altrettanto, accettando in pagamento monete, banconote, depositi bancari o titoli di stato. Senza tale fiducia difficilmente una moneta sarebbe accettata in pagamento e neppure il corso legale di una moneta, ovvero l'obbligo di accettarla in pagamento, potrebbe molto contro il rischio di trovarsi in mano carta straccia o un deposito bancario inutilizzabile. Indice di poverta’ La soglia di povertà è un livello di reddito al di sotto del quale una famiglia o un individuo vengono considerati poveri. Tale soglia assume valori radicalmente diversi a seconda del paese preso in considerazione: paesi sviluppati o paesi in via di sviluppo. La soglia di povertà può essere definita in termini assoluti (basato su un paniere di consumo minimo - povertà assoluta) o relativi (percentuale del reddito medio povertà relativa). La povertà estrema o povertà assoluta è la più dura condizione di povertà, impeditiva della disponibilità dei livelli minimi di sostentamento umano, riguardo a beni essenziali come acqua, cibo, indumenti ed abitazione. La Banca Mondiale considera tale la condizione di povertà di chi vive con meno di 1.25 dollari al giorno. La stessa Banca Mondiale ha stimato in 1.4 miliardi il numero di persone sulla Terra La povertà relativa è un parametro che esprime la difficoltà nella fruizione di beni e servizi, riferita a persone o ad aree geografiche, in rapporto al livello economico medio di vita dell'ambiente o della nazione Nel 2007 le famiglie che In Italia si trovavano in situazione di povertà relativa erano circa 2 milioni e 635 mila, rappresentando l'11,1% di tutte le famiglie residenti Banche Centrali La Banca centrale europea (BCE o European Central Bank - ECB - nella dizione inglese) è la Banca centrale incaricata dell'attuazione della politica monetaria per i sedici paesi dell'Unione europea che hanno aderito all'euro e che formano la cosiddetta "Zona euro" o "area dell'euro". Scopo principale della Banca centrale europea è quello di mantenere sotto controllo l'andamento dei prezzi mantenendo il potere d'acquisto nell'area dell'euro; la BCE esercita, infatti, il controllo dell'inflazione nell'"area dell'euro" badando a contenere, tramite opportune politiche monetarie (controllando la base monetaria o fissando i tassi di interesse a breve), il tasso di inflazione di medio periodo a un livello inferiore al 2%. La BCE viene criticata, principalmente, sotto due aspetti: quello dell'indipendenza e quello della politica dei tassi: il primo aspetto per il quale la BCE viene criticata è l'assoluta indipendenza dell'istituzione: la BCE è, infatti, nata come una banca centrale, pensata per operare in maniera indipendente dalla politica Il secondo criticismo deriva dal fatto che la BCE fissa i tassi d'interesse con il solo obiettivo di controllare l'inflazione senza prenderne in considerazione altri, quali il raggiungimento del tasso di disoccupazione naturale o la stabilità dei tassi di cambio. La domanda e l'offerta di moneta sono legate al tasso d'interesse dal modello ISLM secondo il quale esiste una correlazione inversa, non sempre lineare, fra offerta di moneta e tasso d'interesse: aumentando l'offerta di moneta, il tasso d'interesse scende in proporzione; viceversa, vendendo titoli per ridurre la base monetaria (offerta di moneta), i tassi aumentano. Nel 1937 sir John Richard Hicks formalizzò il sistema keynesiano elaborando uno schema che considera congiuntamente gli aspetti reali e monetari. Questi elaborò due curve che chiamò IS-LL, che subirono successive rielaborazioni nel dopoguerra, diventando le curve IS-LM. Si denotano in quanto segue il tasso di interesse prevalente nel mercato delle attività finanziarie con i, e il reddito nazionale con Y . Si supponga esogena e costante l'offerta di moneta M_s (s sta per supply – offerta) e una domanda di moneta che dipende dal reddito, (considerando per semplicità una funzione lineare ), inversamente correlata al tasso di interesse, dunque tale che: L'eguaglianza tra domanda e offerta () definisce la curva, o relazione di equilibrio nel mercato monetario, LM: il reddito nazionale è semplicemente uguale alla somma di consumi C e investimenti I: Si supponga ora che i consumi siano una funzione lineare del reddito nazionale, Dove C è detta propensione marginale al consumoSi assuma inoltre che gli investimenti siano una funzione lineare decrescente del tasso di interesse i, Sostituendo le espressioni per consumi e investimenti aggregati all'interno dell'espressione per il reddito nazionale, si giunge alla relazione di equilibrio nel mercato dei beni reali • Unendo infine le curve IS e LM si ottiene un'espressione per il tasso di interesse che realizza l'equilibrio simultaneo nel mercato dei beni reali e delle attività finanziarie, pari a: Il reddito nazionale di equilibrio è inoltre dato da: Il "moltiplicatore keynesiano", dal nome del suo scopritore John Maynard Keynes, è l'effetto per cui un incremento della domanda aggregata derivante appunto da un aumento delle componenti autonome, come spesa pubblica, consumo delle famiglie, investimenti...etc. genera un aumento più che proporzionale nel reddito di equilibrio. In altre parole quello che Keynes afferma è che è possibile aumentare il reddito (e l'occupazione) incentivando la domanda aggregata. Il modo migliore per incentivare la domanda aggregata è quello di effettuare politiche di spesa pubblica Politica Monetaria La politica monetaria è messa in atto dall'autorità monetaria facendo variare la quantità di moneta M0 presente sul mercato. M0 (o base monetaria), che comprende la moneta legale, ossia le banconote e le monete metalliche che per legge devono essere accettate in pagamento, e le attività finanziarie convertibili in moneta legale rapidamente e senza costi, costituite da passività della banca centrale verso le banche (e, in certi paesi, anche verso altri soggetti); • M1 (o liquidità primaria), che comprende M0 più tutte le altre attività finanziarie che come la moneta possono fungere da mezzo di pagamento (essenzialmente i depositi in conto corrente[ se trasferibili a vista mediante assegno, e i traveler's cheque); • M2 (o liquidità secondaria), che comprende M1 più tutte le altre attività finanziarie che, come la moneta, hanno elevata liquidità e valore certo in qualsiasi momento futuro (essenzialmente i depositi bancari e d'altro tipo, ad esempio quelli postali, non trasferibili a vista mediante assegno); M3, che comprende M2 più tutte le altre attività finanziarie che come la moneta possono fungere da riserva di valore (ad esempio i titoli a reddito fisso con scadenza a breve termine, come i BOT italiani). Gli aggregati monetari misurano l'offerta di moneta esistente in un determinato momento nel sistema economico; la loro entità influenza i tassi di interesse e di inflazione: una maggiore offerta di moneta, infatti, si traduce in un minor tasso d'interesse e può tradursi in maggiore inflazione. L'aggregato M3 è il primo pilastro della politica monetaria della Banca Centrale Europea (il secondo pilastro è l'andamento dei prezzi al consumo): la BCE annuncia il tasso di crescita medio annuale di M3 che ritiene compatibile con la stabilità dei prezzi nel medio periodo; la Federal Reserve statunitense ha addirittura smesso di pubblicare i dati relativi a M3 dal 2006, ritenendo di scarsa utilità le informazioni aggiuntive fornite dall'andamento di questo aggregato rispetto all'aggregato M2. Fed è la banca centrale degli Stati Uniti d'America. Venne istituita il 23 dicembre 1913 su proposta del presidente Woodrow Wilson approvata dal Congresso degli Stati Uniti Secondo la documentazione ufficiale della FED, l'istituto "è stato fondato dal Congresso nel 1913 per fornire alla nazione un sistema monetario e finanziario più sicuro, più flessibile e più stabile. • • stabilire la politica monetaria nazionale influenzando la quantità di moneta in circolazione e le condizioni creditizie dell'economia al fine di perseguire il massimo impiego, la stabilità dei prezzi e bassi tassi di interesse a lungo termine; supervisionare e regolare le istituzioni bancarie per assicurarne la sicurezza e la stabilità del sistema bancario e finanziario nazionale e proteggere i diritti dei consumatori; • mantenere la stabilità del sistema finanziario e contenere il rischio sistemico che può nascere nei mercati finanziari; • fornire servizi di tesoreria per le istituzioni depositanti, il governo degli Stati Uniti ed istituzioni ufficiali straniere inclusa la supervisione del sistema dei pagamenti nazionale. Come si deve ragionare per investire? Portfolio di Markowitz: A parità di valore atteso scegliere il portfolio con minor varianza. Che vuol dire? Esempio: Si gioca un milione di Euro lanciando una moneta. Siccome sono “furbo”, trucco la moneta e vinco, in media 6 volte su 10. Il mio avversario mi propone di giocare o tutto il milione in un colpo solo o di giocarci 1000 Euro alla volta. Cosa mi conviene secondo Markowitz? Nel primo caso ho 3/5 di probabilita’ di avere 2 milioni di euro e 2/5 di perdere tutto. Valore atteso 1.200.000 Euro. Varianza molto alta… Nel secondo caso, per la Legge dei Grandi Numeri, ho la quasi certezza di finire per vincere 1.200.000 Euro (piu’ o meno 30.000 Euro..).. Per Markowitz bisogna scegliere la seconda possibilita’ Cambierebbe solo se potessimo scegliere fra una moneta truccata (6 volte su 10 la possibilita’ di vittoria) giocando 1000 Euro alla volta, e una moneta “molto” truccata (magari 8 volte su 10 la possibilita’ di vittoria) giocando tutto il milione di Euro in un colpo solo.