AREA DI DELEGA
“Economia della Cultura”
Triennio 2015-2017
Consigliere Delegato
PIER LUIGI MARCHINI
Roma, 12 dicembre 2014
Economia della Cultura
Obiettivi e ambiti di approfondimento
1.
L’idea di costituire una commissione “Economia della cultura” nasce
per offrire un ulteriore campo di attività, e conseguentemente
un’opportunità di sviluppo professionale, per i giovani dottori
commercialisti.
2.
Gli ambiti di approfondimento, pur ricondotti ad una professionalità
integrata, potrebbero essere così suddivisi:
a) beni culturali (musei, teatri, istituti di cultura) → governance,
fiscalità, accountability, controllo di gestione, formazione;
b) mercato dell’arte (gallerie, case d’asta, antiquariato) → fiscalità
(iva, diritto di seguito, spesometro, ecc.) e diritto (notifiche,
contrattualistica, ecc.;
c) industrie culturali e creative → piani industriali e strategici,
sistemi di valutazione.
Economia della Cultura
Strumenti e output
a)
Beni culturali
Un focus adatto può essere un convegno o un workshop a tema con il
coinvolgimento di un ente culturale (per es. un museo) come caso di studio. I
temi più “sentiti” dagli operatori culturali sono in genere quelli fiscali (anche alla
luce del recente decreto Artbonus) e di rendicontazione.
b)
Mercato dell’arte
La Commissione può prendere contatti con le principali fiere d’arte (ce ne sono
almeno 20 in Italia) per essere presente nei talk collaterali sui temi della fiscalità e
del diritto o per organizzare eventi a tema.
b)
Industrie culturali e creative
In questo caso si può ipotizzare un road show (particolarmente efficace
potrebbe essere la sua realizzazione in alcune sedi Confindustria) dedicato alla
presentazione di un case history di impresa culturale e creativa, dalla sua
ideazione al suo sviluppo e alla sua valorizzazione. Oppure attivare una
collaborazione con incubatori di start-up.
Economia della Cultura