Diapositiva 1 - Protezione Civile Pontevico

MODULO ANTINCENDIO “BT 400”
Caratteristiche principali
-La lotta all’incendio rurale, che sia boschivo o che coinvolga
sterpaglie, comporta la necessità di impiegare veicoli più piccoli ed
agili. Infatti, le strade di accesso alle aree in cui si localizza l’intervento
sono molto spesso dei semplici viottoli sterrati di difficile transito;
inoltre la localizzazione dell’incendio da combattere può essere
lontana da qualsiasi strada, così da poter essere raggiunta
esclusivamente da mezzi a trazione integrale più piccoli, come nel
nostro caso Land Rover Defender, dotati di un cassone per il quale è
stato predisposto un gruppo antincendio. Tale soluzione consente di
portare 5 volontari con una discreta quantità di liquido praticamente
ovunque vi sia una pista carreggiabile. Tale quantità di acqua consente
l’impiego del gruppo antincendio per focolai non ancora perfettamente
sviluppati o per post-interventi su punti rimasti caldi.
DESCRIZIONE DEL MODULO
-Il Modulo Antincendio BT 400, è montato sul veicolo Land Rover
DEFENDER 5 posti targato ZA 162 FD.
-Il gruppo antincendio si compone di una serie complessa di
apparecchiature, ossia di:
•Un serbatoio idrico
•Un motore primo
•Una pompa ad alta pressione
•Un naspo con pistola nebulizzatrice
•Pannello di comando e di controllo
Raggruppato su una struttura a cestello ha un peso a vuoto sui
200 Kg; a pieno carico sui 600 Kg. Il complesso è fissabile sul
piano di carico posteriore del veicolo ed è facilmente amovibile per
consentire l’utilizzo del mezzo anche con altri caricamenti.
Il gruppo comprende:
•Un Serbatoio idrico di forma parallelepipeda costruito in acciaio
inox AISI 304 con paratie frangi flutto posizionate in modo sia
trasversale che longitudinale, e di passa mano superiore di
accesso al serbatoio sufficientemente ampio a garantire una
corretta ispezione interna di tutti i punti sia di piega che di
saldatura. Sempre nella parte superiore, il serbatoio è fornito di
tubo troppo pieno, di bocca di riempimento con raccordo UNI 45
con calotta cieca e di un livello, con tubo trasparente esterno,a
vasi comunicanti con valvole di esclusione, in modo da garantire
una facile manutenzione. Nella parte inferiore è posto il raccordo
UNI 45 con calotta cieca per il drenaggio del serbatoio. La
capacità del serbatoio è di 400 litri.
•Un Motore a scoppio 4 tempi alimentato a BENZINA VERDE di
cilindrata dell’ordine di 296 cc, raffreddato ad aria avente una
potenza di 9 HP dotato di avviamento elettrico con chiave e di
avviamento dei emergenza a strappo. La capacità del serbatoio
del carburante è di 6 litri.
•Una Pompa ad alta pressione con una portata di 50 litri/minuto
ad una pressione di uscita di 40 bar.
•Un Naspo dotato di manovella di riavvolgimento e di un tubo
semirigido per alta pressione da 50 metri con raccordo ad innesto
rapido.
•Una Pistola nebulizzatrice BFG3 a getto pieno (30
litri/minuto e 15 m. di gittata) e a getto nebulizzato (20
litri/minuto e 5 m. di gittata) dotata di raccordo ad innesto
rapido.
•Un Regolatore di pressione manuale da 0 a 40 bar.
•Un Pannello comandi con:
a) 1 leva comando della valvola mandata al naspo
b) 1 leva comando della valvola mandata libera
c) 1 mandata libera corredata di innesto rapido
d) 1 manometro controllo pressione di lavoro
e) 1 blocchetto di avviamento motore con chiave
•Un Corredo di aspirazione composto da 5 metri di
tubo spiralato trasparente completo di raccordo UNI 45 e
di valvola di fondo.
-Il gruppo antincendio lavora esclusivamente in alta pressione.
Questo consente il consumo di poca acqua (più pressione = meno
acqua), importante per prolungare il tempo utile di intervento visto il
limitato contenuto del serbatoio.
-Il gruppo antincendio, per la presenza di un
motore endotermico (processo chimico o fisico
che avviene con assorbimento di calore), è da
considerarsi una fonte di possibile di inneschi a
carattere infiammabile o esplosivo, quindi va
inserito nelle “ATTREZZATURE CON
MOTORE A SCPPIO”. Anche se, data la
tipologia di intervento, la presenza di tale
rischio è assai improbabile, il gruppo dovrà
essere sempre collocato il più lontano, e se
possibile più in alto rispetto al luogo
dell’intervento.
-Verificare il livello del carburante nel serbatoio,
tenendo conto che un anticipato spegnimento
del motore per mancanza di carburante può
comportare disagi e rischi per il personale
operante. Il riempimento del serbatoio del
carburante non dovrà comunque superare il
90% della capacità complessiva, ad evitare
trafilamenti o versamenti pericolosi del
carburante durante il trasferimento e
l’azionamento del motore.
Vediamo nel dettaglio i vari componenti facenti parte del gruppo.
Serbatoio Idrico
capacità 400 litri
Naspo con 50 metri di
tubo semirigido
Lancia acqua tre effetti con
portata 30 litri/minuto e gittata
a 15 metri a getto pieno.
Regolatore di pressione
da 0 a 40 bar
Passa mano di ispezione
serbatoio acqua
Tubo spiralato trasparente
da 5 metri con valvola di
fondo
Valvola di
esclusione
superiore
Valvola di
esclusione
inferiore
Tubo troppo
pieno
Riempimento serbatoio
acqua da fonte esterna
con raccordo UNI 45
Drenaggio serbatoio
acqua con raccordo
UNI 45
PANNELLO COMANDI
1- leva mandata al naspo
2- leva mandata libera
3- raccordo ad innesto rapido per mandata libera
4- chiave di accensione
5- manometro controllo pressione
6- faretto da lavoro
-Il modulo antincendio, come precedentemente accennato
e come si può vedere dalla foto, è facilmente scarrabile
con l’impiego di un carrello sollevatore in quanto fornito di
supporti laterali di rimozione.
-Prima di scarrare il modulo è OBBLIGATORIO svuotare
completamente il serbatoio dell’acqua.
FUNZIONI DEL REGOLATORE
DI PRESSIONE
La manopola zigrinata di colore rosso ha due funzioni:
1- Inserire e disinserire l’alta pressione
-Ruotando la manopola zigrinata in senso orario in posizione P
(pressione) si inserisce l’alta pressione, ruotandola in senso antiorario
in posizione S (scarico) si ottiene la fase di scarico. Con l’alta
pressione inserita si può utilizzare la lancia acqua, mentre in fase di
scarico l’acqua aspirata dal serbatoio o da fonte esterna rientra nel
serbatoio. Il sistema S (scarico) fa si che l’acqua all’interno della
pompa non si surriscaldi proteggendo, da eventuali danni, le
guarnizioni e le membrane interne.
-Durante l’impiego dell’alta pressione, se si interrompe l’erogazione
dell’acqua quest’ultima, tramite una valvola interna a molla che si
apre con la pressione che si è venuta a creare nel corpo pompa
rientra nel serbatoio.
2- Regolare la pressione di esercizio
-Tirando verso l’alto e ruotando la manopola zigrinata
in senso orario si aumenta la pressione di esercizio,
ruotandola in senso antiorario si diminuisce. La
pressione di esercizio è gia impostata a 40 bar quindi
è assolutamente vietato manomettere queste
impostazioni. La pressione di esercizio si legge dal
manometro posto sul pannello di controllo.
ACCENSIONE E IMPIEGO
DELLA MOTOPOMPA
1- Assicurarsi che la
manopola zigrinata sia in
posizione S.
2- Portare la levetta del
rubinetto della benzina in
posizione A (aperto). La
levetta in posizione C
(chiuso), chiude il rubinetto
della benzina.
-Posizionare la leva
dell’acceleratore al 50%. A
motore freddo portare la leva
dello Starter a metà corsa.
-Posizionare la chiave di
accensione in posizione 1. La
posizione 0 della chiave non
consente l’avviamento a
strappo della motopompa
-Eseguire l’accensione del
motore tramite l’avviamento a
strappo prestando attenzione
ad eventuali contraccolpi dovuti
alla sovrapressione della
pompa. Far girare per alcuni
secondi il motore al minimo
quindi riportare la leva dello
Starter verso destra e
accelerare al massimo.
-Prelevare la lancia acqua
aprendo il gancio a GHE e
sbloccando il cricchetto di
bloccaggio naspo. Srotolare il
tubo quanto basta e richiudere
il cricchetto di bloccaggio
naspo per evitare lo
srotolamento del tubo.
-Ruotare la manopola zigrinata
in senso orario in posizione P
(pressione).
-Portare la leva di mandata al
naspo in posizione APERTA,
quindi erogare. In caso di
necessità si può impiegare
anche la mandata libera.
ATTENZIONE
-Durante le fasi di utilizzo del
modulo è importante che un
operatore, in grado di far
funzionare la pompa, rimanga nei
pressi del pannello comandi e a
contatto visivo con l’addetto alla
lancia acqua, per controllare il
corretto funzionamento delle
operazioni.
IMPIEGO LANCIA ACQUA
Getto pieno 30
litri/minuto 15 mt.
Getto nebulizzato
15 litri/minuto 5 mt.
SPEGNIMENTO DELLA MOTOPOMPA
1- Ruotare la manopola zigrinata in senso antiorario in posizione S
(scarico)
2- Chiudere la mandata al naspo
3- Portare il regime dei giri motore al minimo
4- Scaricare la pressione residua rimasta nella lancia acqua
5- Portare la chiave di accensione in posizione 0
6- Chiudere il rubinetto della benzina posizione C
7- Riavvolgere per bene il tubo del naspo e, se necessario pulirlo.
ACCENSIONE ELETTRICA
-A motore veicolo acceso
è possibile ottenere
l’avviamento della
motopompa in modo
elettrico. Prelevare la
spina maschio e togliere
la cuffia di riparo.
-Togliere la cuffia di
riparo dalla presa
femmina e inserire la
spina maschio. Le
procedure di accensione
sono uguali al modo a
strappo.
SCHEMA IMPIANTO IDRICO
1-Serbatoio acqua
2-Livello acqua visivo
11-Naspo con tubo da 50 metri
3-Tubo troppo pieno
12-Lancia acqua BFG 3
4-Riempimento da fonte esterna
13-Aspirazione acqua da serbatoio
5-Motopompa “Annovi & Reverberi”
14-Valvola a tre vie
6-Filtro acqua
15-Racc. Uni 45 aspirazione esterna
7-Riduttore di pressione
16-Racc. UNI 45 drenaggio serbatoio
8-Mandata al naspo
17-Ritorno acqua nel serbatoio
9-Mandata libera
18-Blocchetto accensione elettrica
10-Manometro pressione
Abbiamo appreso che, l’aspirazione dell’acqua, si può effettuare in
due diversi sistemi;
1- Aspirando acqua direttamente dal serbatoio
2- Aspirando acqua da fonte esterna (fosso, lago, fiume, ecc.)
-Nel sistema 1, nel momento in cui accendiamo la motopompa,
tramite un sistema interno di membrane e pistoni della stessa,
l’acqua viene aspirata tramite il tubo spiralato collegato dal
serbatoio alla pompa. La leva della valvola a tre vie sarà parallela
al tubo spiralato (figura 1).
-Nel sistema 2, prima di accendere la motopompa, bisognerà
collegare e stringere per bene il tubo di aspirazione e munirlo di
valvola di fondo. La leva della valvola a tre vie sarà parallela al
raccordo UNI 45 (figura 2). Con la manopola zigrinata in posizione
S (scarico), si effettua il riempimento del serbatoio.
figura 1
figura 2
-Il faretto da lavoro posto sul lato sinistro del
pannello di comando funziona solo con il
cavo di accensione elettrica inserito. Il
pulsante di esclusione è situato nella parte
posteriore dello stesso.
-L’intasamento del
filtro dell’acqua può
compromettere le
prestazione della
pompa. Eseguire
controlli periodici
dello stesso
rimuovendo il tappo.
Controllare il corretto
avvitamento del
tappo, onde evitare
aspirazioni d’aria che
non consentirebbero
una corretta
funzionalità della
pompa.
FINE
ESTINTORE
L’estintore è un apparecchio portatile usato per spegnere
incendi di proporzioni limitate. A seconda del tipo di materiale
che sta bruciando, gli incendi vengono classificati in cinque
categorie:
1- CLASSE A (materiali combustibili comuni, come legno,
tessuto e carta)
2- CLASSE B (liquidi, oli e grassi infiammabili)
3- CLASSE C (gas infiammabili)
4- CLASSE D (metalli combustibili, come magnesio, potassio e
sodio)
5- CLASSE E (materiali e apparecchi elettrici sotto tensione).
-Per ciascuna di queste classi di incendio devono essere
utilizzati estintori specifici.
CLASSIFICAZIONE
-Il tipo di estintore portatile, la sua posizione all’interno
dell’edificio o del mezzo di trasporto, e le procedure di
collaudo alle quali deve essere sottoposto sono regolati
da normative nazionali, che definiscono i requisiti
minimi.
-Ad esempio, un estintore omologato B20 deve essere
in grado di estinguere un incendio, prodotto da liquidi
infiammabili, di proporzioni venti volte superiori a quelle
di un incendio per il quale viene raccomandato un
estintore omologato B1. Sulla targhetta dell’estintore
devono essere indicate istruzioni di funzionamento
semplici, ma rigorose. Anche se restano inutilizzati per
anni, gli estintori devono essere mantenuti in perfetta
efficienza attraverso controlli periodici.
ESTINTORI PER INCENDI DI “CLASSE A”
-In genere sono estintori ad acqua nebulizzata, cha ha
l’effetto principale di raffreddare il materiale. Gli estintori a
pressione utilizzano aria compressa per espellere l’acqua,
mentre quelli pompabili vengono azionati mediante una
pompa a mano.
ESTINTORI PER INCENDI DI “CLASSE B” E DI “CLASSE C”
-In questo caso, per spegnere l’incendio si cerca di escludere
l’aria e di ridurre l’emissione di vapori infiammabili, o di
interrompere la reazione di combustione. Si usano tre tipi di
sostanze estinguenti:
1- diossido di carbonio
2- polvere chimica
3- schiuma chimica
-Il diossido di carbonio (CO2 noto come anidride carbonica)
impedisce la combustione, sottraendo il materiale in
combustione all’azione dell’ossigeno atmosferico e creando
un’atmosfera che non permette alla reazione di procedere.
-Gli estintori a polvere chimica utilizzano bicarbonato di sodio
(NaHCO3 è una polvere bianca derivante dal trattamento del
cloruro di sodio con ammoniaca e anidride carbonica) o di
potassio (K2CO3 è di colore bianco e viene ottenuto dalle ceneri
del legno o di altre parti delle piante) e cloruro di potassio (KCI
polvere bianca formata da vari sali minerali), oppure fosfato di
ammonio (derivato dell’ammoniaca). In genere funzionano a
pressione e l’incendio viene estinto perché viene arrestata la
reazione di combustione.
-Gli estintori a schiuma chimica utilizzano sostanze
schiumogene, che espellono in forma densa in grado di formare
una barriera che isola dal contatto con l’aria il materiale
incendiato; la mancanza di ossigeno arresta la reazione.
ESTINTORI PER INCENDI DI
“CLASSE D”
-Per gli incendi prodotti da
metalli combustibili si devono
usare prodotti estinguenti che
non reagiscano con il metallo
in combustione, e che siano in
grado di assorbire il calore
sviluppato nella reazione. Le
sostanze estinguenti, in
genere polveri, rivestono il
metallo formando un manto
isolante.
ESTINTORI PER INCENDI DI
“CLASSE E”
-In questi tipi di incendio si
usano sia diossido di carbonio,
sia polvere chimica. Il primo
offre il vantaggio di non lasciare
residui. Se gli apparecchi
elettrici non sono in tensione,
possono venire utilizzati anche
gli estintori per incendi di
“CLASSE A o B”
Cos’è il fuoco?
-Il fuoco è la manifestazione visibile di una reazione chimica
(combustione) che avviene fra due sostanze diverse (combustione e
comburente) con emissione di energia (calore e luce).
-Gli elementi fondamentali per produrre il fuoco sono: il
COMBUSTIBILE (legno, carta, benzina, gas, ecc.), il COMBURENTE
(l’ossigeno presente nell’aria che respiriamo) ed il CALORE
(fiammifero, accendino, corto circuito, fulmine, che costituiscono
l’innesco del fuoco), i quali possono essere figurativamente
rappresentati con un triangolo:
IL TRIANGOLO DEL FUOCO
-Più genericamente il processo che coinvolge i tre elementi viene
chiamato COMBUSTIONE e quando si manifesta in modo non
controllabile dall’uomo siamo in presenza di un INCENDIO.
IMPIEGO DEGLI ESTINTORI
-Controllare, tramite il
manometro il contenuto
dell’estintore.
-Rimuovere la
linguetta in plastica
ferma spina di
sicurezza.
-Sfilare la spina di
sicurezza.
-Premere a fondo la leva
di comando e dirigere il
getto verso la base delle
fiamme.
-Se utilizzati da più
perone, conviene che
queste si trovino sempre
da uno stesso lato
(sopravento) e in
posizione da non
interferire fra loro.
-Al termine di ogni
intervento, segnalare ai
responsabili del
magazzino, lo stato di
carica dell’estintore.
FINE