Determinazione di abbondanze nelle regioni HII Martinelli Federica A.A. 2004-2005 Seminario per il corso di ASTRONOMIA EXTRAGALATTICA Prof. Guido Chincarini La maggior parte delle informazioni utilizzate in questo seminario sono tratte da: Donald E. Osterbrock “Astrophysics of Gaseous Nebulae and Active Galactic Nuclei” Univesity Science Books Regioni HII Per regioni HII si intende nubi di gas parzialmente ionizzato, con prevalenza di Idrogeno, caratterizzate da un’emissione dominante alla lunghezza d’onda H 6563 prima riga della serie di Balmer (transizione n = 3 n = 2) Regioni HII : dove? La nostra Galassia: le osservazioni mostrano una concentrazione di regioni HII nel piano del disco, nonostante la concentrazione delle polveri renda difficoltosa la determinazione della posizione. Le altre galassie : BCD :sono spesso chiamate “extragalactic HII regions” perchè mostrano un’emissione Ha distribuita sulla quasi totalità della superficie della galassia; IRREGOLARI : mostrano distribuzioni varie, non simmetriche; SPIRALI : concentrazione prevalentemente nel disco, lungo le braccia della spirale; ELLITTICHE ed S0 : tipicamente non contengono nubi di H ionizzato. Spirale VCC0596 (NGC 4321) Immagine in banda B della galassia (Goldmine, 2003) Immagine in banda stretta (net) alla lunghezza d’onda della Ha (Goldmine, 2002) Regioni HII : ingredienti La selezione morfologica delle galassie contenenti regioni HII è facilmente interpretabile se si considera che elementi fondamentali alla formazione di questi oggetti sono : O -B stars FOTOIONIZZAZIONE + e HI RICOMBINAZIONE sono i processi fondamentali. Regioni HII : meccanismi FOTOIONIZZAZIONE : i fotoni UV con hv>13.6 eV, prodotti da stelle giovani O-B ( T >30.000K) di Popolazione I, estraggono fotoelettroni; l’energia in eccesso va in energia cinetica delle particelle formatesi. TERMALIZZAZIONE :le collisioni elettrone-ione determinano una ridistribuzione dell’energia in modo da mantenere una Maxwelliana con temperature 5.000K < Tnube < 20.000K. RICOMBINAZIONE : la cattura di elettroni termici a livelli eccitati è seguita dal ritorno allo stato fondamentale neutro per decadimento a cascata a livelli di energia inferiore con emissione di fotoni, tra cui Ha in particolare. Le proprietà delle regioni HII sono fissate in condizioni di EQUILIBRIO di questi processi fondamentali. Equilibrio di fotoionizzazione L’equilibrio tra processi di fotoionizzazione e ricombinazione fissa il grado di ionizzazione della nube. Nelle ipotesi: - nube di solo H, omogenea, statica - stella sorgente unica l’equilibrio è descritto dall’equazione: Num di fotoionizzazioni per atomo di H e unità di tempo coeff. di ricombinazione 4J 0 0 NH0 a H d N e N p H , T h 0 Soglia Num. di fotoni incidenti per unità di area, tempo, freq. Intensità media radiazione dove: Sezione d’urto di assorbimento per fotoionizzazione 4J L 4r 2 Distanza dalla stella .. Sfera di Stromgren Dall’equazione dell’equilibrio si osserva che, fissate le proprietà della stella e della nube il grado di ionizzazione dipende solo dalla distanza r del punto considerato dalla sorgente. Una stella è in grado di ionizzare solo un volume limitato di gas; assumendo un’emissione isotropa, esiste pertanto un raggio limite di transizione tra la sfera di H + ionizzato e la .. nube di H neutro, detto RAGGIO DI STROMGREN. Tale raggio risulta dell’ordine del libero cammino medio di un fotone UV ionizzante. Nubi di H e He La struttura di ionizzazione di una nube di H e He dipende, oltre all’abbondanza di He, anche dalla temperatura T della stella: hv < 24.6 eV nube di H e He0 hv > 24.6 eV pochi fotoni alta energia tanti fotoni alta energia 2 regioni di ionizzazione unica regione di H e He hv >> 24,6eV regione unica hv > 24,6eV 2 regioni Andamento del raggio relativo di una regione di He ionizzato in funzione della temperatura equivalente della stella ionizzante. Metalli Negli spettri delle regioni HII si osservano anche righe di emissione di elementi pesanti, in particolare O , N , C , Ne, con densità relative all’ H dell’ordine di 103 104. Le temperature stellari non sono sufficientemente alte fotoionizzazione non è il processo primario. L’emissione è legata principalmente a transizioni a livelli eccitati per collisione. Altre righe, osservate nelle regioni esterne dove la densità di HI è maggiore, in particolare per O e N , sono invece dovute a reazioni di scambio, legate a forze di polarizzazione in elementi con potenziali simili: 0 0 O H O H N 0 H N H0 Esempio di andamenti delle sezioni d’urto di assorbimento per fotoionizzazione. Lo studio dei coefficienti di ricombinazione e delle sezioni d’urto per elementi pesanti è complicato dalla struttura a più elettroni e dalla possibilità di ionizzazione multipla. Equilibrio termico (1) In una nube statica la temperatura è fissata dall’equilibrio tra riscaldamento per fotoionizzazione e raffreddamento per ricombinazione seguita da emissione di radiazione. RICOMBINAZIONE LR N e N i kbT (T ) Stelle O-B FOTOIONIZZAZIONE 3 G N e N i (T ) kbTiniz 2 HII region BREMSSTRAHLUNG L ff 1.42 10 27 Z 2T 1 / 2 g ff N e N i RIGHE ECCITATE PER COLLISIONE LC N e N i q12 hv12 Equilibrio termico (2) Osservazioni: Le forme dei singoli contributi (rate per unità di volume) sono equivalenti per H,He e metalli. Si osserva che i contributi al bilancio energetico sono proporzionali alle densità di ioni; dal momento che le abbondanze di elementi pesanti relative a H ed He sono piccole, il contributo dei metalli si considera in prima approssimazione trascurabile. Esiste una densità critica NC al di sopra della quale il ritorno allo stato fondamentale può avvenire per collisione senza emissione di fotoni. Se questo processo diventa importante, il contributo al raffreddamento della ricombinazione diminuisce, provocando un complessivo aumento della temperatura della nube. Spettro di una regione HII Lo spettro tipico di una regione HII è caratterizzato da righe di emissione sommate ad un continuo piuttosto debole. Esempio: spettro tipico della nebulosa di Orione. ( Baldwin et al., “Physical conditions in the Orion Nebula and an assessment of its Helium abundance” 1991 ). Righe di emissione di H ed He L’emissione di righe per H ed He è legata al processo di ricombinazione, con transizioni (bound-bound) tra livelli a diversa energia nel processo di ritorno allo stato neutro. L’intensità di una riga, integrata lungo la linea di vista risulta essere: I l jl ds con 1 eff jl hvl N eN p l (T ) 4 dove: jl = coeff. di emissione l eff = coeff. di ricombinazione; dipende dall’elemento e da T; è legato alla probabilità di transizione tra i livelli. Righe di emissione di metalli L’emissione in questo caso è causata dalle collisioni tra ioni ed elettroni, che determinano la transizione a livelli eccitati, seguita dal ritorno allo stato fondamentale con emissione di fotoni. L’intensità di una riga, nel limite di bassa densità Ne: 1 I v Ni N ehv q1,2 (T ) bds 4 dove b è la frazione di eccitazioni al livello 2 che sono seguite dall’emissione di un fotone alla v osservata, e q(T ) T 1/ 2e / kT È la probabilità di transizione. Dipendenza da : casi A e B Le proprietà dello spettro dipendono dalla profondità ottica della nube alla lunghezza d’onda osservata. Si considerano 2 casi estremi: CASO A : nube sottile a tutte le righe di H. Si assume che tutti i fotoni emessi riescano a sfuggire senza essere assorbiti e determinare altre transizioni. Questa approssimazione è valida per la maggior parte delle righe. CASO B : nube spessa alla serie di Lyman di H. In questo caso si assume che ogni fotone Lyman sia assorbito e (se n 3) convertito in fotoni di serie inferiori (Ha, ad esempio). E’ chiaro che una nube reale si trovi in condizioni intermedie tra i 2 casi: simile a B per le righe Lyman inferiori e gradualmente più vicino ad A per n e 1 . Spettro continuo ottico E’ dovuto alla sovrapposizione di 3 contributi fondamentali: Transizioni free-bound: cattura di elettroni termici al livello eccitato n. Bremsstrahlung termico: elettroni accelerati da collisioni coulombiane con ioni positivi. Transizioni 2S 1S (2 fotoni); livello 2S popolato sia da ricombinazioni dirette, sia da elettroni catturati a livelli superiori e decaduti con emissione di fotoni. Il contributo dominante al continuo è dato dall’H. Per un’abbondanza di He pari al 10% di H (tipica) il contributo è dello He stesso ordine se prevale , pari al continuo di H se prevale He 2. Determinazione spettroscopica delle proprietà delle regioni HII L’analisi spettroscopica di una regione HII è fondamentale al fine di determinarne alcune caratteristiche importanti. Diverse sono le tecniche di analisi applicate sia a spettri in banda ottica sia in altre bande, in particolare radio, IR e UV; in generale consistono nella determinazione delle intensità di righe e continuo, e in un opportuno confronto. I parametri oggetto di studio spettroscopico sono: - temperatura equivalente della nube ( Tnube 7.000K ); - densità di elettroni ( N e 10 102 cm3 ); - temperatura della stella ( 30.000K < T < 50.000 ); 3 4 - abbondanze relative all’H (He 0.1 ; metalli 10 10 ) Temperatura di una nube Rapporto di intensità di coppie di righe emesse da un solo ione, corrispondenti a livelli di partenza con energia di eccitazione diversa; in particolare, [OIII] (4959+5007)/ 4363 e [NII] (6548+6583)/ 5755 . Non si possono usare le righe di H perchè hanno scarsa dipendenza da T. Rapporto tra il continuo di ricombinazione e l’intensità di una riga; in particolare il continuo in corrispondenza di H 4861. Dalla determinazione del continuo radio. Densità di elettroni Si determina dal rapporto delle intensità di coppie di righe prodotte da un unico ione, da livelli con pressoché la stessa energia, ma diversa probabilità di transizione (radiativa o collisionale). Si utilizzano principalmente: [OII] 3729 / 3726 e [SII] 6716 /6731 Molte regioni HII devono avere condensazioni di elettroni, perchè mostrano zone con densità Ne maggiore della media. Temperatura della stella Se si assume che tutti i fotoni siano assorbiti dalla nube, il numero di fotoni emessi dalla nube in una particolare riga di emissione (H ad esempio) è direttamente proporzionale al numero di fotoni emessi dalla stella con frequenza v maggiore della frequenza soglia per tale riga. Appross. di Zanstra: stella con spettro di corpo nero. In realtà esistono modelli di atmosfera stellare più complicati. Un altro metodo (di Stoy) consiste nel determinare la radiazione complessiva di raffreddamento della nube, sottoforma di righe e di continuo, dal radio all’UV. ABBONDANZA DI ELEMENTI L’abbondanza di un particolare ione nella nube si determina dall’intensità relativa delle sue righe di emissione. In generale: spettro ottico H,He,N,O,Ne spettro UV C anche se non tutti gli stadi di ionizzazione sono osservabili in ottico ( esempio : [OIV] e [OV] hanno righe in IR e UV ). spettro radio H , da righe di ricombinazione di HI e HeI ad alto n, in nubi ad H He una sola regione di ionizzazione e . Dipendenza da T: righe di ricombinazione Intensità di una riga emessa per ricombinazione: Il jl ds N i N e l (T ) dove Ni è la densità dello ione responsabile dell’emissione. Esempio: 1 I 5876 N N ehv 5876 eff5876 (He0 , T )ds He 4 Entro un intervallo limitato di temperatura, per tutte le righe di ricombinazione la dipendenza è della forma: l (T ) T m con m 0.90 ( H ) m 113 . ( 5876) i coeff. di emissione per ricombinazione non sono particolarmente sensibili a T e le abbondanze misurate non dipendono fortemente dalla T assunta. Dipendenza da T: righe eccitate per collisione Righe eccitate collisionalmente sono le uniche disponibili per lo studio di elementi oltre a H,He. Come già visto: 1 Iv Ni N ehv q1,2 (T ) bds 4 dove b è la frazione di eccitazioni al livello 2 che sono seguite dall’emissione di un fotone alla v osservata, e q(T ) T 1/ 2e / kT i coeff. hanno maggiore sensibilità alla temperatura è necessario determinare anche la temperatura della nube prima di poter calcolare le abbondanze. Modello di una nube Per ricavare le informazioni necessarie dalle intensità delle righe è anzitutto necessario stabilire la forma esatta dei coefficienti di emissione. Questi sono determinati in funzione di un opportuno modello di nube. Procedimento: Ipotesi riguardo: - stella ionizzante - distribuzione spaziale di densità - distribuzione spaziale di T Calcolo dei parametri: - grado di ionizzazione - coeff. di emissione Confronto con le osservazioni. Se le assunzioni fatte non portano a risultati consistenti con le osservazioni, il modello deve essere modificato. Calcolo delle abbondanze per un modello scelto A. Modello semplice: nube omogenea con T e Ne constanti. Fissata la temperatura, i coeff. di emissione hanno una forma definita l’abbondanza di un elemento si ricava direttamente dall’intensità delle sue righe. B. Modello sofisticato: uso delle stesse osservazioni per adattare il più possibile il modello alla nube. E’ necessario considerare variazioni spaziali delle proprietà della nube, in particolare della temperatura. Si espande il coefficiente di emissione in funzione di T in serie di potenze fino al secondo ordine: 2 d l d l 1 2 l (T ) l (T0 ) (T T0 ) (T T0 ) 2 dT 0 2 dT 0 Per l Tm / kT e (ric om binazione) (collisione) le derivate si ricavano analiticamente Integrando lungo la linea di vista: d N N ( T ) ds ( T ) N N ds N i N e (T T0 )ds i e l l 0 i e dT 0 1 d 2 2 N i N e (T T0 ) 2 ds 2 dT 0 Il secondo termine: d d N i N e (T T0 )ds N i N eTds T0 N i N eds dT 0 dT 0 si cancella definendo: T0 Ni N eTds Ni N eds In definitiva: 1 d 2 2 Ni N e l (T )ds l (T0 ) Ni N eds 2 dT 2 Ni N e (T T0 ) ds 0 dove Ni N e l (T )ds 4 Il si determina dall’intensità delle righe. Dal rapporto tra le intensità di due righe di uno stesso ione: 4 I l 4 I l ' da cui: 1 d 2 l l (T0 ) N i N eds 2 N i N e (T T0 ) 2 ds 2 dT 0 1 d 2 l ' l ' (T0 ) N i N eds 2 N i N e (T T0 ) 2 ds 2 dT 0 1 d 2 l l (T0 ) 2 N i N e (T T0 ) 2 ds N i N eds 2 dT 0 I l N i N eds I l ' N i N eds 1 d 2 l ' l ' (T0 ) 2 N i N e (T T0 ) 2 ds N i N eds 2 dT 0 osservando che: d 2 l dT 2 0 l T02 sia per righe di ricombinazione sia eccitate collisionalmente, si ricava il nuovo parametro 2 N N ( T T ) ds i e 0 2 t T02 N i N eds in modo che: 1 Il 2 I l ' (T ) 1 B t 2 l' 0 2 l (T0 ) A t 2 dove A e B sono opportune costanti note che dipendono dalla forma esatta dei coeff. di emissione e si ricavano da una derivazione accurata. t 2 rappresenta le fluttuazioni quadratiche medie normalizzate di temperatura e si ricava direttamente dalle osservazioni. Supponendo di avere a disposizione i rapporti di intensità di due coppie di righe corrispondenti a ioni distinti, e nell’ipotesi che i due ioni abbiano la stessa distribuzione spaziale Ni(s), allora si ricavano entrambi i parametri T0 e t 2 da cui, usando la relazione precedente, si ricava l’abbondanza dei due ioni Ni. Problema: è un’approssimazione dire che gli ioni abbiano la stessa distribuzione, perciò è necessario formulare ipotesi aggiuntive.Ad esempio si possono usare le righe: [OIII] 4959 5007 4363 e [NII] 6548 6583 5755 ma O è maggiormente concentrato vicino alla stella ionizzante di N . Abbondanza totale di un elemento Una volta determinate le abbondanze dei singoli ioni, l’abbondanza totale di un elemento si determina dalla somma dei contributi dei suoi ioni in tutti gli stadi di ionizzazione. Ma non sempre si osservano le righe di emissione di tutti gli stadi di ionizzazione. Tecniche: 1. stime basate sui potenziali di ionizzazione e sull’analogia tra i vari stadi di elementi diversi; questa è una buona approssimazione, ma non tiene conto delle sezioni d’urto di fotoionizzazione e dei coeff. di ricombinazione. 2. uso di modelli complessi di fotoionizzazione che tengano conto delle proprietà della nube. 0 Determinazione di He (tecnica 1) La correzione si calcola empiricamente dalle intensità delle righe [SII] 6716, 6731, poiché S + ha circa lo stesso potenziale di ionizzazione (23.4 eV) dell’He neutro(24.6 eV), da cui: N He 0 N He NS N S Si trovano anche stime di abbondanze di He neutro dalle righe del [ClII] (Osterbrock, 1992). Misura delle abbondanze: risultati Nelle altre galassie lo studio dell’intensità delle righe negli spettri di regioni HII risulta essere un buon metodo per ottenere informazioni quantitative sull’abbondanza di He e di metalli. Le misure di abbondanze mostrano che: il contenuto di He e di metalli varia da galassia a galassia, con una tendenza generale di aumento della concentrazione di metalli all’aumentare dell’abbondanza di He; tendenza delle regioni HII più ricche di elementi pesanti ad avere stelle ionizzanti più fredde e, a parità di campo di radiazione, grado di ionizzazione inferiore. Abbondanze ed evoluzione stellare La naturale interpretazione della prima osservazione sta nel considerare che l’arricchimento della nube di elementi più pesanti dell’H sia legato alla dispersione nel mezzo interstellare di prodotti delle reazioni nucleari nelle stelle, ovvero a formazione stellare non troppo recente ed evoluzione avanzata. In realtà non è semplice trarre delle conclusioni: parte dei metalli potrebbe venire da disgregazione delle polveri nelle regioni HII, anche se questo meccanismo sembrerebbe meno efficiente, in particolare per O e Ne. Abbondanze ed He primordiale Se l’interpretazione fosse esatta oggetti con abbondanza zero di metalli dovrebbero fornire una misura dell’abbondanza di He primordiale In assenza di oggetti di questo tipo, si ricorre ad altre tecniche. Esempio: estrapolazione del valore a metallicità nulla. Ricorrere a queste tecniche, implica un’elevata accuratezza, sia nelle osservazioni,sia nell’analisi degli spettri: sono necessari modelli sofisticati che tengano conto di tutti i contributi all’emissione nebulare, nonché delle proprietà specifiche delle nubi (cinematiche ad esempio). Abbondanze e grado di ionizzazione Studi sulle regioni HII nelle galassie esterne mostrano una variazione del grado di ionizzazione in funzione dell’abbondanza di metalli. Esempio: se l’abbondanza di O/H aumenta diminuisce il rapporto OIII / OII In effetti, a parità di campo di radiazione, i fotoni disponibili per ionizzare l’ossigeno una seconda volta sono minori, e l’OIII rimane concentrato in una piccola regione intorno alla stella. Il grado di ionizzazione diminuisce. NGC 1976: la nebulosa di Orione La Nebulosa di Orione, in quanto regione HII più brillante e vicina alla Terra, è la più studiata, in particolare la parte centrale vicino alle stelle del Trapezio. Struttura di NGC 1976 La nebulosa ha una struttura complicata, come risulta chiaro dalle immagini e confermato da studi in tutte le bande: altamente disomogenea: generalmente più densa vicino alle stelle del Trapezio, ma con condensazioni su tutte le scale; non statica: si descrive come una nube di gas il cui fronte di ionizzazione è in espansione entro una adiacente nube molecolare estesa (la cui presenza è attestata da osservazioni radio), come mostrato nello schema a lato. Dati osservativi: Osterbrock, 1992 Sono riportati in seguito i risultati delle osservazioni di una particolare regione di Orione, appena a Nord del Trapezio, tratti dall’articolo: “Faint emission lines in the spectrum of the Orion nebula and the abundances of same rarer elements”- Osterbrock, Tran, Veilleux - 1992 I dati si riferiscono ad analisi di spettri dall’UV all’IR. Parte delle intensità misurate è riportata in tabella. Le intensità delle righe non risolte sono state determinate fittando il profilo complessivo con la sovrapposizione di due curve gaussiane alla lunghezza d’onda attesa. Estinzione interstellare La riduzione dei dati osservativi comporta la correzione dei flussi per una serie di fattori, tra cui, in particolare, l’estinzione causata dall’assorbimento delle polveri. La regione di Orione, inclusa la NGC 1976, oltre a soffrire di estinzione significativa, mostra deviazioni evidenti nella curva di estinzione rispetto agli andamenti tipici per le stelle OB entro 1kpc dal Sole, in particolare agli estremi della banda di osservazione. Calcolo dell’estinzione La forma della dipendenza dell’estinzione dalla lunghezza d’onda non si può ricavare dalle misure stesse di flussi nebulari. Uso della curva di estinzione delle stelle del Trapezio, normalizzata alla quantità totale di estinzione. Si tratta di un’approssimazione, in quanto le stelle sono sorgenti puntiformi, mentre la nube è estesa. La quantità di estinzione si ricava confrontando i rapporti di flussi di particolari righe ottenuti dalle misure con valori noti delle stesse. In particolare righe di H (serie di Balmer e Pashen). Osterbrock: AV = 1.15 (media) E(B-V)=0.21 3 3 Valori ottenuti assumendo per la nube: T=9000K e Ne= 4 10 cm Abbondanze finali I valori tra quadre sono soggetti a correzione per ionizzazione, perché elementi di cui non sono state osservate righe o perché il contributo di ioni non visibili è superiore al 50%. In particolare per He si è calcolata una correzione da righe di S e Cl (tecnica 1 vista in precedenza) pari a 0.13 (relativa a HII). Confronto con le abbondanze solari Le osservazioni di Osterbrock relative all’articolo citato sono indirizzate ad un’analisi delle righe di emissione più deboli di elementi rari. E’ possibile fare un confronto con le abbondanze solari, da cui si osserva che i valori sono simili, ad eccezione di Fe e Ni. probabilmente questi metalli sono inglobati in particelle di polvere, che sopravvivono anche in prossimità delle stelle del Trapezio.