Presentazione di PowerPoint - Corso di laurea in Educazione

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CORSO di STUDI INTERFACOLTÀ
per EDUCATORI PROFESSIONALI
CORSO di PSICOLOGIA SOCIALE
e di COMUNITÀ
Dott.ssa Silvia GATTINO
a.a. 2007/08
Dipartimento di Psicologia
Via Verdi, 10
Tel. 011.670.20.18
E-mail: [email protected]
TESTI per L’ESAME
Parte istituzionale (obbligatoria)
• Gattino S., Miglietta A., Converso D. “Introduzione alla
psicologia sociale. Teorie e strumenti per gli operatori
dell’educazione e della cura”, Carocci, Roma, 2008
• Amerio P., “Psicologia di comunità”, Il Mulino, Bologna,
2000 (capitoli da definire)
• Gattino S., “Psicologia della solidarietà”, Carocci, Roma,
2006
Un altro testo di approfondimento (a scelta)
POSSIBILI TESTI A SCELTA
• Dallago L., “Che cos’è l’empowerment”, Carocci, Roma, 2006
• De Leo G., Patrizi P., “Psicologia della devianza”, Carocci, Roma,
2002
• De Piccoli N., “Individui e contesti in psicologia di comunità”,
Unicopli, Milano, 2007
• Inguglia C., Lo Coco A., “Psicologia delle relazioni interetniche.
Dalla teoria all’intervento”, Carocci, Roma, 2004
• Mancini T., “Psicologia dell’identità etnica”, Carocci, Roma, 2006
• Martini E.R., Sequi R., “La comunità locale. Approcci teorici e
criteri di intervento”, Carocci, Roma, 1999
• Martini E.R., Torti A., “Fare lavoro di comunità. Riferimenti teorici
e strumenti operativi”, Carocci, Roma 2003
• Mazzara B., “Appartenenza e pregiudizio”, Carocci, Roma, 1996
POSSIBILI TESTI a SCELTA
•Meringolo P., Zuffa G., “Droghe e riduzione del danno. Un approccio
di psicologia di comunità”, Unicopli, Milano, 2001
•Migliorini L., Venini L. “Città e legami sociali. Introduzione alla
psicologia degli ambienti urbani”, Carocci, Roma, 2001
•Quaglino G.P., Casagrande S., Castellano A., “Gruppo di lavoro
lavoro di gruppo”, Cortina Editore, Milano, 1992
•Speltini G., Palmonari A., “I gruppi sociali”, Il Mulino, Bologna,
1999
• Zani B., Cicognani E., “Le vie del benessere. Eventi di vita e strategie
di coping”, Carocci, Roma, 1999
OBIETTIVI del CORSO
•Fornire gli strumenti teorici e pratici per la
comprensione della realtà sociale
•Analizzare modelli e concetti teorico-pratici che
possono contribuire al lavoro degli educatori
sociali
Parte I – psicologia sociale
(durata prevista 30 ore)
•Conoscenza e rappresentazione del mondo sociale
•Le interazioni sociali
•I processi collettivi
Parte II – psicologia di comunità
(durata prevista 30 ore)
•La psicologia di comunità fra teoria psicologica e pratica
sociale
•L’analisi del territorio e la psicologia ambientale
•La ricerca azione
•Le reti sociali
•L’empowerment
PERCHÉ STUDIARE PSICOLOGIA
SOCIALE?
Vita degli esseri umani si svolge entro un contesto che
ha caratteristiche fisiche, sociali e culturali ben
precise
CONTESTO: ambiente fisico e sociale in cui si svolgono le
azioni delle persone, alla cui definizione partecipano anche
altri individui.
Ha una dimensione culturale  conoscenze, credenze,
comportamenti, convenzioni coltivati e trasmessi da
generazione a generazione
In altre parole:
psicologia sociale  disciplina che si occupa di
studiare la quotidianità della vita delle persone, a
partire da come si percepisce la realtà.
Costruzione della realtà sociale  primo passo per
capire come le persone interagiscono.
Realtà entro cui ci muoviamo non è “oggettivamente
data”, ma costruita dall’individuo che in essa agisce
Quindi: capire il modo in cui la realtà sociale è costruita è
importante per capire il comportamento delle persone,
perché è in quella realtà che gli individui agiscono ed è ad
essa che si riferiscono
La Psicologia Sociale studia:
- le interazioni umane e le relazioni interpersonali a livello di
individui, gruppi e istituzioni e
- le tematiche evidenziate dalle situazioni sociali (es.:
influenza sociale, attrazione sociale, la comunicazione, il
cambiamento…) alla base delle dinamiche che regolano la
vita dei gruppi, delle organizzazioni e delle istituzioni sociali
INOLTRE
 Mondo sociale  caratterizzato dalla presenza di gruppi,
a cui gli individui appartengono e che possono essere
ascritti (genere, razza, nazionalità, ecc…) o acquisiti
(amicali, professionali, ecc…)
Modo in cui pensiamo a noi stessi include queste
appartenenze ed è anche attraverso queste lenti che leggiamo
la realtà
Qual è l’unità di analisi?
individuo o piccolo gruppo
Le spiegazioni delle condotte vengono espresse in termini
di pensieri, emozioni, atteggiamenti, rappresentazioni,
percezioni, valutazioni di sé e del mondo
La psicologia sociale studia e cerca di comprendere
quella particolare relazione che: a) connette processi
psicologici individuali e processi sociali; b) collega
il singolo individuo al contesto civile e alla società
nel suo complesso
COME?
indagando le interazioni tra le persone e il contesto
socio-culturale in cui si verificano
DOMANDE A CUI la PSICOLOGIA SOCIALE
CERCA DI RISPONDERE
come pensiamo a noi stessi e come ci presentiamo agli
altri? (il problema del sé)
da cosa derivano gli atteggiamenti e che relazione
hanno con i comportamenti?
come spieghiamo il perché di un evento?
come funziona il processo persuasivo?
da che cosa si origina il comportamento aggressivo? E
quello altruistico?
perché tendiamo a conformarci alle norme sociali?
come nasce il pregiudizio e a cosa serve?
come funziona un gruppo?
CON QUALI STRUMENTI?
Teorici
Paradigmi scientifici che
forniscono chiavi
interpretative dell’individuo e
delle sue relazioni con la
realtà sociale in cui è inserito
e che danno vita a modelli
interpretativi (teorie).
Paradigma
teoria
ipotesi
Paradigmi: serie di regole o modello globale che guida la
teorizzazione e la ricerca scientifica
Kuhn (1962; trad. it. ’69): prospettiva teorica condivisa dalla
comunità di scienziati di una certa disciplina, fondata sulle
acquisizioni precedenti della disciplina in questione.
Opera indirizzando la ricerca rispetto a:
1) la scelta di ciò che è importante studiare;
2) la formulazione di ipotesi all’interno delle quali inserire la
spiegazione del fenomeno;
3) approntare delle tecniche di ricerca empiriche idonee
scienze sociali= preparadigmatiche
Robert Friedrichs (1970): scienze sociali = multiparadigmatiche
Teoria: insieme di proposizioni logicamente
interrelate che descrivono e spiegano un oggetto
di osservazione
Ipotesi: teoria utilizzata per prevedere un evento
La PSICOLOGIA DI COMUNITÀ
È un orientamento e un modo di pensare, un insieme di
credenze che pongono attenzione alle condizioni di vita
della persona, e che richiedono perciò concezioni teoriche
diverse da quelle utili per comprendere un singolo
individuo, in quanto basate su unità di analisi più ampie.
Levine e Perkins, 1987
Si rivolge più alla prevenzione che al trattamento, enfatizza
il rafforzamento delle competenze dell’attore sociale più che
l’eliminazione del deficit, si focalizza sull’interazione tra
persone e ambienti.
Zani, Palmonari, 1996
Il SOGGETTO ATTIVO
Individuo che non solo desidera, pensa soffre ma fa e
quindi non si limita a reagire alle cose e alle situazioni ma
è in grado di modificarle, di crearne di nuove
L’APPROCCIO OLISTICO
Considera i rapporti tra le diverse parti dello stimolo
percettivo così come sono rappresentati in un’unità di
significato nella mente della persona
ORIGINI DELLA PSICOLOGIA SOCIALE
Due orientamenti
1) di carattere psicologico
2) di carattere sociologico
1) Istituzioni sociali = manifestazioni di bisogni e caratteristiche
individuali
2) Comportamento individuale determinato dalle condizioni sociali
1908: anno di nascita della psicologia sociale come
disciplina accademica
Pubblicati due volumi:
Introduzione alla psicologia sociale dello psicologo W.
McDougall psicologia sociale psicologica. Si concentra sui
processi intrapsichici
Psicologia sociale del sociologo E.A. Ross psicologia
sociale sociologica. Gruppo e interazione che gli
individui hanno in tale contesto come unità d’analisi
PRINCIPALI PARADIGMI TEORICI
• Comportamentismo: comportamento manifesto unico
oggetto di studio
Reazioni dell’organismo in interazione con l’ambiente, osservabili
dall’esterno dell’organismo stesso con metodi oggettivi e ripetibili.
1) Comportamento manifesto interpretabile come la risposta ad uno
stimolo (S-R)
2) Comportamento di animali ed esseri umani è sovrapponibile
3) Psicologia deve definire le leggi sottostanti la relazione tra
ambiente e comportamento (individuazione delle cause alla base
dei comportamenti)
Centrale studio dell’adattamento all’ambiente e dell’apprendimento
Dagli studi sull’apprendimento degli animali mutuato il concetto di
condizionamento classico (Pavlov, 1927) e ha proposto quello di
condizionamento operante (Skinner, 1938)
Tutto il comportamento umano può essere spiegato facendo
riferimento ai premi e alle punizioni (rinforzi positivi e negativi)
presenti nell’ambiente nel quale un individuo è inserito, senza che
vi sia alcun bisogno di ricorrere a concetti quali pensieri, emozioni,
conoscenze, troppo vaghi e impossibili da studiare scientificamente
in quanto non direttamente osservabili
Secondo i comportamentisti il bambino acquisisce un
particolare repertorio comportamentale a seguito dei
premi e delle punizioni che riceve dai genitori.
Successivamente tale idea è stata sviluppata
riconoscendo che l’apprendimento di determinati
comportamenti può avvenire semplicemente osservando
apprendimento da un
i rinforzi che ricevono altri
modello (Bandura, 1977)
•Neocomportamentismo: posizioni originarie del
comportamentismo radicale, soprattutto nell’ambito della
psicologia sociale, sono state notevolmente modificate dagli
autori successivi (E. Tolman).
Comportamento umano troppo complesso per essere
spiegato in termini di associazioni S-R, anche pensieri ed
emozioni possono essere in qualche modo studiati.
Riconosciuta l’attività mentale del soggetto, almeno in
termini di costrutto ipotetico che consente di spiegare la
relazione tra stimolo e risposta, parlando così di un
modello: S (stimolo) - O (organismo) - R (risposta)
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