Il concetto di misura Grandezze estensive • Suscettibili di essere scomposte in parti e direttamente misurabili • Sono dotate di un’unità campione sulla quale operare in termini additivi (peso, lunghezza…) Grandezze intensive • Determinate in via indiretta e suscettibili di essere descritte da relazioni di ordine • Graduabili ma non dotate di additività (simpatia, bellezza…) Non rientrano in questa classificazione kantiana • 1. Il conteggio • 2. Il concetto di probabilità di un evento Definizione di concetto di misurazione •La misurazione è un’assegnazione di valori numerici ad eventi o oggetti secondo regole che permettono di rappresentare importanti proprietà degli eventi o oggetti con proprietà del sistema numerico •Tipi di scala di misurazione •1. Nominale •2. Ordinale •3. A intervalli •4. A rapporti Misura su scala nominale • Utilizza la proprietà dei numeri di essere cifre, cioè segni diversi gli uni dagli altri. • Misurare su scala nominale significa praticamente classificare in gruppi disgiunti. Misura su scala nominale • Ogni gruppo può essere etichettato con una cifra • In questo caso quindi si usano i numeri per dire ‘cosa è diverso da cosa’. • Esempio: 1 - Maschi; 2- Femmine; Misura su scala ordinale • Utilizza la proprietà dei numeri di rispettare una relazione di ordine. • Misurare su scala ordinale significa praticamente stabilire chi viene prima (o dopo) di chi relativamente ad un criterio unidimensionale Misura su scala ordinale • Quindi si formano delle classi e si stabilisce inoltre un criterio NON QUANTITATIVO per ordinare le classi Esempio: una scala di gravità del deterioramento metale: 1 - assente, 2 lieve, 3 - moderato, 4- grave. Misura su scala a intervalli • Utilizza la proprietà dei numeri di avere una natura quantitativa (leggi: estensiva) • Misurare su scala a intervalli significa praticamente stabilire chi viene prima (o dopo) di chi relativamente ad un criterio unidimensionale quantitativo (lineare, quadratico, logaritmico…), cioè poter aggiungere anche DI QUANTO viene prima (o dopo). Misura su scala a intervalli • Quindi si formano delle classi e si stabilisce un criterio QUANTITATIVO per ordinare le classi • Esempio: misure antropometriche, Q.I. Misura su scala a rapporti • Utilizza la proprietà dei numeri di avere una natura quantitativa ed inoltre assume l’esistenza di uno ZERO ASSOLUTO, cioè SIGNIFICATIVO • Misurare su scala a intervalli significa aggiungere alle proprietà di una misura quantitativa anche quella di contemplare un punto naturale di ancoraggio della scala (zero assoluto). Misura su scala a rapporti • Attenzione: ciò non esclude la possibilità di avere valori negativi delle misure. • Esempio: una misura di atteggiamento può avere un valore di zero significativo se si assume che esso corrisponda ad un giudizio di indifferenza Misura e statistica N.B.: dal punto di vista statistico NON é VERO che il livello di misura determina quale tipo di test statistico (parametrico o non parametrico) si può usare per analizzare i dati. La decisione dipende in modo critico dalla numerosità del campione. Misura e statistica Ricordiamo che le statistiche parametriche sono quelle che fanno esplicite assunzioni sulla distribuzione dei parametri nella popolazione da cui sono estratti i dati. La misura in psicologia Le caratteristiche psicologiche spesso non sono direttamente misurabili, cioè sono grandezze intensive: si tratta quindi di variabili latenti inferite, sulla base di qualche teoria, dal comportamento dell’individuo o del gruppo • La base della misurazione in psicologia è l’osservazione del comportamento con l’obiettivo di cercare di quantificare le osservazioni del comportamento oggetto di studio Il processo di misurazione si articola attraverso 3 fasi principali • 1. Definizione teorica di un costrutto, cioè di una funzione psichica, di una particolare dimensione psicologica • 2. Definizione in termini operativi dello stesso e scelta di indicatori comportamentali in grado di rivelare la presenza di una data caratteristica o l’appartenenza a una data tipologia o classificazione psicologica • 3. Messa a punto di uno strumento (o di un qualche sistema di misura) che consenta di ottenere delle misure cioè dei valori quantitativi di tali indicatori LA MISURA DI CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE DEVE NECESSARIAMENTE DERIVARE DALLA TEORIA PSICOLOGICA! Per grandezze estensive e intensive Errori accidentali dovuti al caso e ineliminabili Errori sistematici dovuti alla distorsione che si opera passando dalla grandezza reale alla struttura numerica Per le grandezze intensive • Inadeguatezza del modello che usiamo per descrivere la realtà da misurare UNA MISURA NON È MAI UN VALORE PUNTUALE MA UN INTERVALLO DI INCERTEZZA Da tenere sempre presente che spesso nelle misurazioni di caratteristiche psicologiche (ma in senso assoluto per tutte le misurazioni!) non esiste uno ZERO ASSOLUTO ma il valore zero corrisponde ad un valore arbitrario L’oggetto della misura può essere qualsiasi fenomeno, qualsiasi evento nella sua complessità, complessità che può essere ridotta attraverso opportune definizioni operative. Generalmente si ritiene che il grado di quantificazione delle leggi un un ambito scientifico sia un buon indice del progresso raggiunto in quell’ambito. Quindi… …NON BISOGNA TEMERE LA QUANTIFICAZIONE! Cosa misuriamo solitamente in psicologia? Latenza: Intervallo di tempo che intercorre tra la presentazione di uno stimolo e la risposta (es. il verificarsi in uno specifico evento) Cosa misuriamo solitamente in psicologia? Frequenza: Numero di volte che si presenta un evento Cosa misuriamo solitamente in psicologia? Durata: Quantità di tempo in cui un singolo comportamento viene mantenuto ampiezza onde cerebrali) (es. Cosa misuriamo solitamente in psicologia? Intensità: “Forza” o “Ampiezza” della caratteristica da misurare (es. picchi onde cerebrali)