Eusebio Valli, vissuto a
cavallo tra il Settecento e
l’Ottocento, può essere
considerato come uno dei
precursori della moderna
immunologia, conosciuto
finora al di sotto dei suoi
meriti professionali e
scientifici.
Eusebio Valli
Rana
Con metodo che può già
essere definito moderno,
egli, infatti,nel 1779
compì esperimenti di
trasmissione della rabbia
da animale ad animale.
Osservò come
l’attenuazione del virus
contenuto nella saliva,
mediante succo gastrico di
rana, prevenisse il
contagio.
La genialità di Valli,unita
all’audacia tipica dell’uomo
e del suo periodo storico, sta
nell’aver intuito che
materiale infettante
attenuato potesse indurre
l’immunizzazione e
nell’avere trasferito i
risultati ottenuti negli
animali anche nell’uomo,
sia pure in casi limitati.
Farmacia portatile di Eusebio Valli,
conservata nell’Istituto di Storia della
Medicina a Roma
E’ infatti accertato che
almeno in due occasioni,
individui morsi da cani
idrofobi, grazie alle
procedure vaccinali di
Eusebio Valli,
riuscirono ad evitare la
rabbia e di conseguenza
la morte.
Farmacia portatile di Valli conservata
nell’Istituto di Storia della Medicina a
Roma
Tutto questo precedeva di
parecchi decenni gli studi
di Luigi Pasteur che,
padre indiscusso della
moderna vaccinazione
antirabbica, ebbe il merito
di intuire l’origine
infettiva della malattia.
Egli mise a punto una
procedura di attenuazione
del virus in modo da
permetterne la
somministrazione come
vaccino.
Louis Pasteur
La curiosità intellettuale
di Eusebio Valli ed il suo
spirito di medico e di
ricercatore lo spinsero
fino a Costantinopoli. Qui
studiò l’epidemia di peste
e di vaiolo che in questa
zona mieteva migliaia di
vittime,allo scopo di
verificare il possibile
antagonismo tra le due
infezioni.
Lettera di Valli al cugino dopo essere
rientrato da un viaggio in Medio Oriente
A tal proposito ebbe il
coraggio di sperimentare
su di sé le sue teorie
autoiniettandosi in una
mano il pus vaioloso e
pestilenziale e
sopravvivendo
all’infezione che ne
seguì.
Valigetta medica
Si dedicò anche allo studio
della febbre gialla,
recandosi prima in Spagna
e poi a L’Avana, dove era
più frequente e dove
maggiore era il prezzo in
vite umane che l’epidemia
imponeva alla povera
popolazione locale .
Strumenti medici
Giunto a L’Avana nel 1816,
si espose con consapevole
coraggio al contagio della
malattia che,questa volta
ebbe un decorso fatale. La
qualità morale del suo gesto
fu altamente apprezzata dalle
autorità locali che lo
considerarono, come recita
l’epigrafe posta sulla sua
tomba … Victima de su
amor à la Humanidad …
Iscrizione sulla tomba di Valli
a L’Avana
Anche in questo caso
l’intuizione di Valli è molto
anticipatrice se si considera
che solo nel 1901 fu
dimostrato che la febbre gialla
veniva trasmessa, oltre che
direttamente per contatto col
sangue degli ammalati in fase
precoce, anche e soprattutto
dalla puntura di una zanzara
domestica.
Certificato di morte di Valli, redatto dal parroco della chiesa del
S. Angelo Custode dell’Avana, il 24 settembre 1816
Occorsero, poi, altri
decenni per
l’individuazione del
virus responsabile
della malattia e per
preparare un idoneo
vaccino.
Lapide commemorativa a Ponsacco dove abitò Eusebio Valli
LA FAMIGLIA
Il padre di Eusebio,il dott.
Giuseppe Valli sposò Anna Maria
Jacoponi, appartenente ad una
famiglia agiata, la quale famiglia
era contraria al matrimonio per la
differente condizione sociale.
Stemma araldico dei Valli
I coniugi Valli vissero
per sette anni a
Casciana Alta dove
nacquero i loro tre figli:
Jacopo - Filippo,
Eusebio - Giacinto e
Maria - Geltrude.
L’ unico figlio che non
creò problemi alla
famiglia fu Eusebio,
perché era di costituzione
abbastanza sana e
robusta.
Chiesa parrocchiale di Casciana Alta dove
fu battezzato Eusebio Valli
Gli altri fratelli, invece,
dettero non poche
preoccupazioni ai genitori
per il loro costante
cagionevole stato di
salute.
Anche il padre,fu colpito
da una grave malattia e
all’età di cinquantasei
anni morì.
Toccò alla vedova tirare
avanti la pesante
famiglia.
Certificato di nascita di Eusebio Valli
La figlia morirà prima dei
vent’anni, mentre Jacopo,appena
laureato in giurisprudenza,
morirà all’età di ventisei anni.
Dunque Eusebio nel 1780 ,a
venticinque anni, rimase l’unico
superstite della famiglia.
Già da due anni faceva parte del
Collegio della Sapienza di Pisa
nella cui università si sarebbe
laureato in filosofia e medicina il
22 giugno 1783.
Casa natale di Eusebio Valli a
Casiana Alta
Lavoro realizzato da
Simone Scarpellini, Laura Nibi e
Mariglen Gurabardhi
Laboratorio di Multimedialità
Coordinato dalla Prof.ssa
Bruna Balestri
Anno scolastico 2008/09