Le imprese industriali Classe V ITC In questo modulo: Le scelte produttive L’efficienza e l’efficacia Elasticità e flessibilità Gli aspetti della gestione Il sistema informativo La pianificazione e programmazione aziendale Le scelte relative alla produzione Le scelte relative alla produzione vanno correlate agli obiettivi assegnati a questo settore della gestione nell’ambito delle strategie competitive , ossia delle scelte di fondo che consentono di ottenere un vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti. Così ad esempio: 1. se si adotta una strategia di leadership dei costi (o vantaggio di costo), l’obiettivo sarà quello di ottenere prodotti con un costo unitario inferiore a quello dei principali concorrenti e allora occorrerà puntare all’efficienza degli approvvigionamenti dei materiali, alla riduzione degli sprechi, alla piena utilizzazione degli impianti, al contenimento del costo della manodopera, ecc; 2. se invece la strategia è la differenziazione dei prodotti, gli obiettivi del sistema produttivo saranno la qualità, la personalizzazione del prodotto, la rapidità delle consegne nonché la flessibilità produttiva (capacità di variare le caratteristiche qualitative dei prodotti). 2 Le scelte relative alla produzione Affinchè la produzione economica si svolga con risultati positivi è necessario (anche se non sufficiente) che i processi di trasformazione fisico-tecnica siano organizzati: con efficacia, ossia in maniera da raggiungere gli obiettivi di produzione prefissati; con efficienza, cioè utilizzando in modo ottimale le risorse disponibili. È data dal rapporto tra i costi sostenuti per le risorse impiegate (input) e la quantità dei prodotti ottenuti (output). L’efficienza di un processo produttivo migliora quando si verifica una riduzione dei costi a parità di volumi prodotti oppure quando si ha un aumento di produzione a parità di costi: in entrambi i casi, infatti diminuisce il costo unitario di produzione. Nell’ottica dell’efficacia e dell’efficienza si inquadrano le scelte relative alle dimensioni della capacità produttiva globale 3 La capacità produttiva globale Le dimensioni complessive della capacità produttiva di cui l’azienda va dotata devono essere programmate considerando che i costi collegati alla struttura produttiva sono in gran parte costi fissi e che le modifiche di tale struttura sono in genere assai costose e non possono solitamente essere attuate in tempi brevi. Va inoltre tenuto presente che un eventuale sovradimensionamento eccessivo degli impianti comporta un forte rischio di sottoutilizzo della capacità produttiva e una conseguente maggior incidenza di costi sulle unità prodotte, mentre il sottodimensionamento di uno o più impianti può provocare delle interruzioni nei flussi produttivi con conseguenti possibili perdite di quote di mercato. Un elevato grado di sfruttamento dei beni strumentali, invece, migliora l’efficienza dei processi produttivi e la redditività aziendale, in quanto i costi fissi ad essi relativi di distribuiscono su un maggior volume di produzione. 4 La capacità produttiva globale Sulle dimensioni della capacità produttiva influiscono, oltre alla domanda di mercato che l’azienda intende soddisfare, i seguenti altri elementi: 1. la stagionalità delle vendite: se le vendite sono concentrate in certi periodi dell’anno, la capacità produttiva potrà essere stabilita: sulla “punta” di stagionalità, cioè sulla quantità massima richiesta dal mercato, anche se ciò può comportare un sovradimensionamento degli impianti; sulla domanda media annua, nel qual caso nei periodi in cui la produzione eccede la domanda di mercato si ricorrerà allo stoccaggio di prodotti finiti per compensare le carenze di produzione nei periodi di punta della richiesta. 5 La capacità produttiva globale 2. la politica “make or buy”: spesso l’impresa deve scegliere se produrre direttamente determinati beni (make) o acquistarli all’esterno (buy). Il ricorso a imprese esterne (terzisti) può essere continuativo e riguardare: alcune fasi della lavorazione che non costituiscono l’aspetto fondamentale e strategico dell’attività aziendale, o alcuni componenti del prodotto che possono essere acquistate all’esterno a prezzi inferiori rispetto ai costi della produzione interna (è una scelta adottata in particolare da azienda automobilistiche e tessili, che ha dato luogo ad un ampio indotto); fasi della lavorazione che richiedono l’impiego di particolari conoscenze e tecnologie e alla cui progettazione talvolta partecipa anche l’impresa fornitrice (è una scelta adottata in anni più recenti da aziende che operano nel settore delle telecomunicazioni, dell’aeronautica e dell’elettronica). Altre volte, invece, la scelta “buy” è occasionale e dipende dalla necessità di fronteggiare temporanei aumenti della produzione non realizzabili all’interno. 6 Il sistema informativo aziendale La gestione d’impresa comporta una serie di decisioni che, per essere efficaci, devono basarsi su un’opportuna quantità di dati e informazioni. Le informazioni, allora, hanno un ruolo fondamentale nel processo decisionale; esse, inoltre, devono poter circolare nell’ambito dell’azienda affinchè in ciascuno dei suoi sottosistemi i responsabili possano effettuare scelte razionali e consapevoli. Per questo è importante creare in azienda un sistema informativo capace di reperire, gestire ed elaborare i dati in funzione dei diversi utilizzi possibili e di trasmettere le informazioni così ottenute ai vari utenti interessati. Il sistema informativo aziendale è costituito dai seguenti elementi: i flussi di informazione provenienti dai diversi processi di elaborazione, destinati a soddisfare le esigenze informative dei vari soggetti interni ed esterni all’azienda; le procedure per la raccolta e l’elaborazione dei dati, e per l’archiviazione e la trasmissione delle informazioni ai soggetti utenti; i metodi e gli strumenti con cui vengono raccolti i dati e trasmesse le informazioni; le persone che si occupano della raccolta, elaborazione ed archiviazione dei dati. 7 Il sistema informativo aziendale I flussi di informazione sono destinati: 1. all’interno dell’azienda, al fine di programmare, attuare e controllare in modo efficace ed efficiente la gestione e l’organizzazione. Queste informazioni hanno caratteristiche diverse a seconda del livello decisionale cui sono destinate; 2. all’esterno dell’azienda, per fornire ai terzi le informazioni che la legge rende obbligatorie o che volutamente gli organi aziendali ritengono opportuno comunicare. Per l’azienda, un adeguato sistema informativo rappresenta sempre più spesso una risorsa irrinunciabile e un fattore di evoluzione e di successo, in quanto deve svolgere efficacemente le seguenti funzioni: documentare i fatti aziendali e produrre informazioni che siano chiare, sintetiche, pertinenti, tempestive e complete; informare i responsabili dei sottosistemi aziendali sull’andamento dei rispettivi settori; fornire gli strumenti utili per programmare l’attività; produrre il rendiconto dell’attività svolta. 8 Il sistema informativo contabile Il sistema informativo produce sia informazioni qualitative, le quali descrivono il fatto osservato, sia informazioni quantitative, cioè espresse tramite grandezze misurabili in moneta o in altre unità di misura. Le informazioni si possono anche distinguere in contabili ed extracontabili. Le informazioni contabili sono quelle ottenute in via continuativa, hanno espressione monetaria e utilizzano il conto come strumento per la rappresentazione dei dati. Le informazioni extracontabili possono essere sia qualitative sia quantitative e riguardano l’azienda e il mercato. Esse si avvalgono di strumenti diversi dal conto (grafici, medie, rapporti informativi, ecc.) e sono ottenute di volta in volta a seconda delle necessità. Pertanto il sistema informativo aziendale può idealmente essere distinto in sistema informativo contabile e sistema informativo non contabile. 9 Il sistema informativo contabile Il sistema informativo contabile comprende e organizza le informazioni quantitative ottenute mediante l’elaborazione dei dati desunti dai documenti originari comprovanti fatti interni e fatti esterni di gestione. Esso si articola in tre grosse aree fra loro collegate, ciascuna delle quali risponde a specifiche esigenze conoscitive: le contabilità sezionali la contabilità generale la contabilità per la direzione Il sistema informativo non contabile comprende e organizza le informazioni qualitative e quantitative, riguardanti l’azienda e il mercato, destinate a supportare le decisioni strategiche. Esso si concretizza attraverso statistiche interne ed esterne, analisi di mercato, informazioni economiche di settore, elaborazioni sintetiche dei risultati opportunamente interpretati e commentati, ecc. 10 Articolazioni del sistema informativo aziendale Contabilità sezionali SI Sistema informativo contabile Contabilità generale Budget SI non contabile Contabilità direzionale Contabilità analitica Reporting 11 Le contabilità sezionali Contabilità sezionali Danno informazioni relative a specifici settori aziendali omogenei Le contabilità sezionali sono numerose e varie secondo il tipo, le dimensioni e l’organizzazione dell’azienda. Ne sono esempi: la contabilità di magazzino la contabilità clienti e fornitori la contabilità dei beni strumentali la contabilità del personale la contabilità dei rapporti con le banche la contabilità di cassa Le contabilità sezionali sono necessariamente analitiche, in quanto rilevano le singole operazioni e, pur riguardando un oggetto semplice o un settore ben definito dell’attività aziendale, sono tra loro collegate. Esse svolgono una funzione preparatoria, di analisi e di completamento della contabilità generale, alla quale forniscono valori di sintesi. Ad esempio, a fine esercizio la contabilità di magazzino fornisce alla contabilità generale informazioni per la valutazione delle rimanenze finali. 12 La contabilità generale Contabilità generale È un sistema di rilevazioni fra loro collegate avente come obiettivo la determinazione del reddito d’esercizio e del correlato patrimonio di funzionamento La contabilità generale possiede le seguenti caratteristiche: considera la gestione nella sua unitarietà; durante l’esercizio rileva i fatti esterni di gestione misurati da variazioni finanziarie e, a fine esercizio, per la formazione del bilancio, definisce i costi e i ricavi di competenza; rileva essenzialmente dati storici, sintetici e documentati; è obbligatoria e va tenuta nel rispetto delle norme civilistiche e dei principi contabili; consente di redigere il bilancio d’esercizio, attraverso il quale si attua un controllo a posteriori dell’attività svolta e si forniscono ai terzi informazioni sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’azienda. è tenuta con il metodo della partita doppia 13 La contabilità per la direzione Contabilità per la direzione È un sistema di raccolta, elaborazione, analisi e interpretazione dei dati avente lo scopo di fornire agli organi direttivi le informazioni necessarie per programmare e controllare la gestione La contabilità direzionale: ha una funzione informativa interna e ha come destinatari i responsabili della gestione; non è obbligatoria, ma è indispensabile per gestire l’impresa con razionalità e consapevolezza; utilizza sia dati storici sia dati preventivi. Essa attinge informazioni sia dal sistema informativo contabile sia da quello non contabile e si articola in tre sottosistemi: 1.la contabilità analitica; 2. il budget; 3. il sistema di reporting. 14 La contabilità per la direzione 1. La contabilità analitica: • ha per oggetto prevalentemente i fatti interni di gestione • ha come scopo la determinazione preventiva o consuntiva, il raggruppamento, l’analisi e la dimostrazione dei costi e dei ricavi • il calcolo di risultati economici particolari, al fine di consentire l’orientamento delle scelte operative e il controllo economico della gestione. 1. Il budget è lo strumento della programmazione aziendale con il quale si definisce in anticipo la linea di azione da seguire per raggiungere, entro un determinato arco di tempo e con l’utilizzo ottimale delle risorse disponibili, gli obiettivi prefissati. Esso, inoltre: è strumento di coordinamento, in quanto la sua preparazione coinvolge tutte le aree funzionali dell’azienda; è strumento di controllo, perché consente il confronto continuo tra dati programmati e dati effettivi. 3. Il sistema di reporting è un insieme di rapporti informativi destinati ai responsabili della gestione per comunicare il grado di raggiungimento degli obiettivi, valutare le prestazioni, migliorare le decisioni future. 15