Le Crociate Kingdom of Heaven Ridley Scott dirige un monumentale affresco storico ambientato nella terra Santa del XII secolo, al tempo della seconda crociata. Il protagonista, Baliano, è un giovane maniscalc6o franco devastato spiritualmente dalla recente perdita della moglie, suicidatasi in seguito alla morte della figlia nell’atto del parto. Tormentato dalla prospettiva che la propria sposa, come professato dal venale prete risiedente presso la sua terra, non sarà ammessa al Regno dei Cieli a causa del suo gesto, seppur dettato dalla disperazione, Baliano non sembra minimamente toccato, nonostante di comprovata fede cristiana, dalle guerre religiose in atto a Gerusalemme e del bisogno sempre maggiore di nuovi guerrieri crociati da apportare in Terra Santa per combattere quella che la cristianità chiama eresia, cappeggiata dal grande condottiero curdo musulmano Salāh ad- Dīn ibn Ayyūb, semplicemente detto dai cristiani il Saladino. Sarà un misterioso cavaliere venuto dall’Oriente col suo seguito a riscuoterlo dal torpore generato dal dolore per la dipartita dei cari, che si rivelerà come suo padre, Goffredo, barone d’Ibelin, e che gli proporrà di seguirlo fino in Terra Santa, sotto le insegne della Santa Croce. Proposta che Baliano non rifiuterà, e che gli permetterà di dimostrare le sue doti di valente guerriero nonché di recarsi personalmente ai piedi del Santo Sepolcro per pregare per l’anima della moglie e della figlia. Proposta che lo porterà a cimentarsi in duri scontri armati contro le forze di Saladino, che lo catapulterà all’interno della corte del re di Gerusalemme Baldovino II, il lebbroso, che ne apprezzerà le doti e ne riconoscerà il rango di barone d’Ibelin alla morte di Goffredo. Che lo condurrà infine all’epica battaglia del secondo sacco della Città Santa per mano di Saladino, di cui egli stesso prenderà strenuamente le difese fino alla resa, ove pattuirà col Sultano il salvacondotto per tutti gli abitanti in cambio della Città stessa, inclusa la regina Sybilla, sorella di Baldovino, consumato dalla lebbra poco prima dell’assedio, innamoratasi di Baliano. Lo stesso Baliano che sarà rimpiazzato nella Guerra Santa dal celeberrimo re Riccardo I Cuor di Leone. Critica cinematografica Una visione conciliante del conflitto fra Occidente e Oriente, fra Cristiani e Islamici Come già fece nel Gladiatore con la decadenza dell’Impero romano, l’immaginoso Ridley Scott non ignora i libri, ma li reinventa secondo le necessità dell’epica. Scandito da battaglie memorabili guidate da un eroe adeguato (Orlando Bloom, fabbro e cavaliere), Le crociate è un sogno da guerra e pace intorno al Santo Sepolcro. Un tema difficilissimo su cui 70 anni fa scivolò persino il grande De Mille. Invece Scott, al di là di qualche smagliatura sentimentale, tiene bene in pugno la spada, tra una battaglia e l’altra. Con buoni attori in piccole parti (Jeremy Irons, Liam Neeson, Edward Norton), il kolossal è ben fatto e interessante. Le Crociate, spedizioni armate organizzate su sollecitazione di papa Urbano II dal secolo XI in poi da parte dei cristiani occidentali, al fine di impadronirsi della città e del Santo Sepolcro di Gerusalemme, furono complessivamente otto, e non vi mancarono saccheggi, assassinii, torture. Ed è proprio su questo punto che il grande regista britannico si sofferma: tutto il film, lungo circa due ore e mezza, allude al presente in Medioriente, mostra di essere stato fatto per riflettere sul presente e se ciò appesantisce un poco la maggiore Guerra di Religione mai combattuta, esattezza e accuratezza sono impeccabili (salvo che dal punto di vista strettamente storico). Rigorosa difesa dell’identità cristiana e, insieme, apertura al confronto con l’Islam, rendendo un’immagine non offensiva, ma anzi complessa e conciliante persino di un leader islamico, qui nientemeno che il sultano Saladino, nonostante molti ripudino questa visione dell’Occidente reso “cattivo”, e sostengano che il conflitto fosse inevitabile e che si sarebbe ugualmente verificato, presto o tardi, per una ragione o per un’altra. «Circa mille anni dopo, la Pace resta sfuggente». Regia di: Alessandro Aledda Alessandro Banchiero Addetto agli effetti e alla colonna sonora: Alessandro Aledda