ALLA BORA IL VENTO DEL QUARNERO
Bora sei il vento della mia terra,
arida e spoglia, dal viso duro solcato da rughe profonde
dove acque nascoste scivolano veloci
come lacrime nel silenzio.
Fai increspare le onde che si rincorrono
fino ad infrangersi su rocce aspre
e soffi fra i rami degli antichi ulivi
come un tempo fra gli alberi dei gloriosi velieri
che fendevano il mare con le vele gonfie.
Sembravano ali di angeli in volo perfetto
su distese d’Infinito e tu portavi fra le nuvole
il canto dei marinai come una preghiera a cercare il Cielo.
Catturi nell’aria di sale profumo di pino e lavanda
e fuggi via dietro le case dai muri di pietra
mentre i gabbiani danzano sospesi su acque d’argento.
In questa notte infiammata di stelle
l’anima ascolta il tuo respiro,
in te sussurra l’Immenso
e la tua voce è musica
che fa vibrare le corde del cuore.