laboratorio evoluzione
Marcello Sala
LA CORSA AGLI ARMAMENTI
[Richard Dawkins, Il più grande
spettacolo della Terra,
Mondadori 2010]
- Due giocatori rappresentano i decisori di due Stati
tra cui c’è un contenzioso
- I decisori hanno due alternative:
attacco militare / offerta di trattative
- La scelta deve essere fatta contemporaneamente
senza conoscere quella dell’altro
- La combinazione delle scelte determina gli esiti per
i due Stati: stabilità (punti 0) / distruzioni (punti -1)
- I giocatori hanno una carta T e una A e al “via”
in contemporanea scoprono quella scelta
- Prima possono comunicare tra di loro
- Partite di dieci giocate
- Si giocano almeno tre partite
- Su un tabellone vengono registrate:
1. scelte dei giocatori
2. punteggio realizzato in conseguenza di quelle scelte
3. punteggio accumulato da ciascun giocatore
- A partire da una dotazione iniziale uguale
VINCE CHI HA PIÙ PUNTI
Confronto tra punteggi di partite diverse e
interpretazione 
Chi gioca A può o vincere
o pareggiare
chi gioca T può o pareggiare
o perdere
 giocare A permette di
superare l’avversario
Chi gioca T “perde”: quando lo scopre inizia a giocare A, ma
giocare entrambi A non evita di perdere punti:
 giocare T fa rischiare di perdere, ma fa conservare punti
 giocare A fa vincere, ma non fa conservare punti e
il risultato è un basso punteggio per entrambi
Poiché ogni giocata A provoca distruzioni
realizzare un basso punteggio significa accumulare distruzioni
Giocando più partite si vede se questa consapevolezza
fa mutare strategia
Che qualità sono utili
al cudù per
non essere mangiato?
Agilità
resistenza
accelerazione
y
Queste qualità
richiedono la stessa
struttura fisica?
Il vantaggio in una
comporta svantaggi per le altre
Per “selezione naturale” o specializzazione o compromesso
Che qualità sono utili alla leonessa per riuscire a mangiare?
Le stesse della preda
Come mai dopo decine di milioni di anni esistono ancora
sia predatori che prede?
L’incremento di qualità degli uni costituisce
fattore selettivo per le altre e viceversa
l’evoluzione è parallela
Competizione preda-predatore
 escalation della “corsa agli armamenti”
Perché gli alberi crescono
in altezza?
Competono per raccogliere
più luce possibile
competizione interspecifica
e intraspecifica
La “corsa” all’altezza non ha limiti?
Lo sviluppo in altezza ha dei costi:
fragilità del tronco o
energia investita nella sua costruzione
allungamento del percorso dell’acqua
contro gravità per raggiungere le foglie
…
Chiome più alte sono un vantaggio in sè?
Le foglie in alto fanno ombra
 a livello più basso le foglie
crescono con difficoltà
 la quantità di radiazione solare
complessivamente catturata dalla pianta
è solo di poco maggiore
Foreste non competitive con chiome più basse
sarebbero altrettanto efficienti ma meno “costose”:
perché non hanno avuto successo
come accade nel gioco “attacco/trattative”?
“Far desistere le piante dalla corsa agli armamenti”
al fine di un minore dispendio complessivo di energie
richiederebbe una capacità di rappresentarsi il futuro e
di agire intenzionalmente che le piante non hanno
come la quasi totalità degli esseri viventi
Ciò che accade è dovuto a una “legge di natura”:
gli individui che hanno altezza maggiore sono avvantaggiati
rispetto agli altri nella sopravvivenza
e quindi nella riproduzione dei propri caratteri
nelle generazioni seguenti hanno frequenza sempre maggiore
questa dinamica prende il nome di “selezione naturale”