La gestione del gruppo
Università degli Studi di Genova
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di laurea Magistrale in
Scienze Motorie
Attività motorie e sportive dell’età evolutiva
A cura di Furio Dioguardi
[email protected]
Prof. Furio Dioguardi - Università
degli Studi di Genova
L’accoglienza
Epoché: consapevolezza dei limiti dell’ascolto
Einfuhlung: assunzione della prospettiva altrui
Relazione-Reciproca: Allenatore e giocatrice sono in una
circolarità relazionale
Esempio debole: evitamento dell’inadeguatezza altrui
Eros: immedesimazione nello stesso piano esistenziale
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Lavorare sull’inconscio
“Giocando individualmente,
giochi per l'avversario;
giocando collettivamente,
giochi per te”
Helenio Herrera in un cartello appeso negli spogliatoi di San Siro
(Inter anni ’60)
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L’allenatore deve avere in sé
quelle virtù che esige dai suoi
atleti.
Non è allenatore colui che non
sa ascoltare i sentimenti dei
suoi atleti e interpretarne i
bisogni.
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La gestione del gruppo nasce
innanzitutto dalla gestione
di noi stessi. Ottenere
consenso significa incidere
prima di tutto a livello
inconscio-emotivo.
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Alcuni aspetti formali importanti:
il nostro interesse verso situazioni
apparentemente insignificanti;
il nostro modo di presentarsi anche
ad esempio nell’abbigliamento;
la nostra sicurezza corporea.
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Altrettanto fondamentali sono il
rispetto di:
Regole e puntualità
Attrezzature, personale delle palestre
Dirigenti, secondo allenatore, equipe
Nostre atlete, avversarie e arbitri
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Gestire il gruppo oggi
Poco rispetto dei ruoli
(Scomparsa della gerarchia)
Eccessiva analisi critica
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Lo stile autoritario
funziona solo quando si
vince.
Chi utilizza spesso lo stile
direttivo si mette alla mercé
dei momenti negativi.
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Gestione dello stress
La comunicazione in ambito
agonistico è complessa.
Gestire il gruppo in gara è
difficile.
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Durante la partita
comanda l’allenatore.
La gestione “agonistica”
non è democratica.
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Durante la gara l’istinto degli
atleti di criticare l’allenatore
deve essere neutralizzato dalla
fiducia obbligata verso di lui e
dalla disciplina che caratterizza
il vero spsirito sportivo.
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La cultura del lavoro
Comprende la cura di tutti i
comportamenti perché quelli
sbagliati influenzano
negativamente la
predisposizione alla fatica degli
altri componenti della squadra.
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Cultura del lavoro
Disciplina
Predisposizione alla fatica
Disponibilità verso l’altro (fuori e dentro
il campo)
Atmosfera distesa e aperta al
dialogo. Tonalità emotiva positiva.
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Il gruppo vincente funziona se...
 Si sente poco la parola “io” e molto la parola “noi”
 Ci si ricorda che anche l’atteggiamento più insignificante
è percepito da tutti
 Si è pronti ad aiutare gli altri, dentro-fuori dal campo
 Al lunedì si è presenti all’allenamento nonostante i mille
problemi quotidiani sapendo che l’assenza è una
privazione al gruppo e non solo una decisione personale
 Ognuno fa quanto richiesto senza mai discuterlo.
 Se si pensa che vincere dipende anche dalle avversarie,
prepararsi per vincere dipende solo da noi.
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Difendi gli atleti e chi lavora per te.
Sempre!
Con gli atleti: elogio prima, critica
costruttiva dopo
Mai mettere in ridicolo un’atleta
davanti agli altri. E’ pericoloso. Dopo ti
odierà.
Metti le persone in valore. Si
legheranno a te.
Da “Taca la Bala” di Helenio Herrera
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La credibilità
Consapevolizzare la squadra
sull’obiettivo
Creare sempre obiettivi per i
singoli
Non fare promesse difficili
Non pronunciare frasi poco
costruttive
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Il secondo allenatore
E’ al servizio senza particolari
ambizioni personali
Appoggia lo stato d’animo del primo
allenatore
Raccoglie gli sfoghi degli atleti
Ha capacità di mediazione
E’ percepito come una figura
importante
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Gestione della tensione
Tecniche per far scendere la tensione
alla vigilia di partite importanti
Tecniche per alzare il livello di
tensione alla vigilia di partite “facili”
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Gestione del momento negativo
E’ uno dei momenti più delicati.
Se l’allenatore sa mantenere
nervi saldi nel momento negativo
della gara dimostrandosi sempre
fiducioso ha buone possibilità di
conquistarsi il gruppo.
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