Diapositiva 1 - Liceo Scientifico G. Marinelli

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Uno dei più affascinanti
esempi della dispersione
cromatica della luce è
l'arcobaleno.
Apparato sperimentale
• Puntatore laser e fonte di luce bianca
• Collimatore con ghiera rotante con possibilità di scelta della larghezza/forma
• Un piccolo contenitore di plastica di forma circolare
• Una scatola di scarpe
• Alcool
• Fogli lucidi
• Nastro adesivo
• Cartoncino nero
• Forbici
• Carta millimetrata
• Bastoncini d'incenso
Il cammino della luce attraverso una goccia si può determinare applicando
le leggi dell’ottica geometrica. Quando il fascio colpisce la superficie, parte
della luce è riflessa e parte rifratta.
I raggi riflessi direttamente dalla superficie, sono detti raggi di classe 1;
quelli trasmessi attraverso la goccia, di classe 2. I raggi di classe 3
emergono dopo una riflessione totale interna e danno luogo all’arcobaleno
primario.
L’arco secondario è costituito
dai raggi di classe 4, che hanno
subito due riflessioni interne. Il
parametro di impatto, cioè lo
spostamento del raggio
incidente rispetto all’asse
passante per il centro della
goccia, determina il valore
dell’angolo di diffusione per i
raggi di ogni classe.
Abbiamo ricostruito il modello
dell'arcobaleno generato da una
goccia di acqua suggerito nella
guida.
Una scatola trasparente di forma
cilindrica piena di acqua,
posta all'interno di una scatola
trasparente piena di fumo,
è illuminata in luce
monocromatica.
Si distingue bene il raggio che
darebbe luogo all'arcobaleno
primario.
Quello che genererebbe l'arcobaleno secondario risulta appena visibile, ma è
distinguibile sul corpo-sorgente il punto da esso illuminato.
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