prof. Agnetti Direttore della Clinica Neurologica dell`Università di

La Domenica del Sole 24 ore
31 agosto 2014
interessa ed appassiona l’inafferrabile che mi porta a
fare un concerto diverso ogni sera,
a non poter sapere se il concerto sarà più bello o
meno riuscito di quello della sera precedente e
a riconoscere semplicemente la precarietà dell’atto
creativo posta in relazione con il suo risultato
inatteso.
La Domenica del Sole 24 ore
31 agosto 2014
Improvvisare, seguendo una regola data o in modo
assolutamente libero, richiede una velocità di pensiero
tale da dover necessariamente collegare la mente con
quello che romanticamente chiamerei “spirito”.
Improvvisare significa utilizzare il proprio strumento,
qualsiasi questo sia, per portare all’esterno le nostre
idee musicali maturate e sedimentate grazie allo studio
e all’apprendimento, ma anche il nostro stato d’animo
e l’espressione della nostra personalità.
La Domenica del Sole 24 ore
31 agosto 2014
….Un assolo ben costruito necessita di una progettualità che
richiede un grande lavoro di pensiero. Come richiede un
grande pensiero suonare uno strumento a fiato che può
emettere diverse note con la stessa posizione….
Per quanto fisico questo richiede una notevole elaborazione di
pensiero, in quanto per evitare di produrre note casuali, ci
deve essere a monte un costrutto mentale di grande rigore che
si acquisisce nel tempo attraverso un processo lento e una
rigorosa metodologia di studio.
La Domenica del Sole 24 ore
31 agosto 2014
In particolare per gli strumenti a bocchino come
tromba, trombone e basso tuba si richiede un
immenso pensiero progettuale, affinchè si possa
costruire una frase logica laddove ogni nota è legata a
quella precedente e a quella successiva.
Ciò che interessa è quando questi momenti entrano nell
Queste esperienze vissute formano:
- i momenti chiave del cambiamento in psicoterapia
- i punti nodali nelle nostre quotidiane relazioni private
Ciò che è in gioco non è il tempo lineare, di tipo
oggettivo, quello scandito dall’orologio (Chronos)
ma quello soggettivo (Kairos), il momento che
passa nel quale qualcosa accade mentre il tempo
si svolge.
Kairos è un momento di opportunità, quando gli
eventi richiedono azione o sono propizi all’azione.
Gli eventi sono sopraggiunti insieme in questo
momento ed il prenderne consapevolezza richiede
che un’azione debba esser intrapresa adesso per
cambiare il proprio destino, sia questo per il
prossimo minuto o per la vita. Se nessuna azione
viene intrapresa, il proprio destino sarà modificato
comunque, ma in modo diverso, poiché non si è
agito.
Nelle origini della parola Kairos c’è
l’osservazione delle stelle da parte dei pastori.
Le stelle appaiono sorgere e tramontare
all’orizzonte.
Il momento in cui una stella ha raggiunto il suo
apogeo e appare cambiare direzione dal salire al
discendere è il suo Kairos.
Vivere il presente
 Grandi tradizioni religiose e mistiche
monoteiste (ebraica , cristiana, islamica)
 Pensiero spirituale orientale (buddismo, zen,
induismo)
 Pensiero filosofico occidentale
 Teorie psicologiche e psicoanalitiche
Present moment
 E’ lo span temporale in cui i nostri processi
psicologici raggruppano insieme unità di
percezione piccolissime nella più piccola
unità globale (gestalt) che ha un senso o
significato nel contesto di una relazione.
 I momenti presenti dal punto di vista
oggettivo hanno una durata da 1 a 10 sec, con
una media intorno a 3-4 sec. Sul piano
soggettivo essi sono ciò che sperimentiamo
Present moment (2)
 Il momento presente è strutturato come una
micro storia vissuta con una minima trama
ed una linea di tensione drammatica fatta di
sentimenti di vitalità. E’ infatti dinamico sul
piano temporale.
 E’ un fenomeno conscio, ma non richiede di
essere conscio in modo riflessivo,
verbalizzato o narrato.
Present moment (3)
 Astrazioni come generalizzazioni,
spiegazioni, e interpretazioni o fenomeni di
ordine più alto come narrazioni, sono fatte di
queste esperienze psicologiche basilari,
primarie. Sono solo queste che succedono
adesso, “now” e solo queste che sono
direttamente vissute.
 E’ visto come la pietra angolare delle
esperienze relazionali.
(Affect) attunement
Sintonizzazione affettiva
 Forma di comportamento in risposta al
comportamento affettivo e comunicativo di un
altro.
 ...è soprattutto una traduzione fedele di ciò che
l’altro deve aver voluto esprimere quando gli si è
manifestato con quelle azioni.
 Questo richiede che la sintonizzazione imiti
solamente le dinamiche temporali di intensità,
forma o ritmo del comportamento dell’altro, ma in
una modalità o in una scala diversa.
(Affect) attunement (2)
Sintonizzazione affettiva
 Non sono le azioni effettive dell’altro che
diventano riferimento per la sintonizzazione
(come sarebbe nel caso dell’imitazione), ma
piuttosto è il sentire che sta dietro le azioni
che diventa termine di riferimento.
 E’ un modo di imitare quello che
un’esperienza appare, , ma dall’interno, non
come è stata espressa nell’azione.
Altero-centered participation
Partecipazione centrata sull’altro
 E’ la capacità innata di saper provare,
solitamente senza consapevolezza,
ciò che un altro sta provando.
 Si tratta di un atto non volontario.
 Consiste nel provare come se il vostro centro
di orientamento e di prospettiva fosse
centrato nell’altro.
Altero-centered participation (2)
Partecipazione centrata sull’altro
E’ la capacità intersoggettiva basilare che rende
possibile l’imitazione, l’empatia, la simpatia, il
contagio emozionale e l’identificazione.
Per quanto innata, tale capacità si ampia e si
perfeziona con l’evoluzione.
Non è una forma di conoscenza riguardo
all’altro, ma piuttosto una partecipazione
nell’esperienza dell’altro.
Now moment
 E’ un MP che improvvisamente sorge in una
sessione terapeutica come una proprietà che
scaturisce dal processo del moving along.
 E’ un momento carico affettivamente, perché
mette in gioco la natura della relazione
paziente-terapeuta.
 Di solito comporta l’andare ad urtare o il
temere di rompere l’abituale cornice o le
“regole” di come essi lavorano insieme e
Now moment (2)
 Ciò che è in gioco è il come saranno uno
con l’altro.
 Nel paziente e nel terapista cresce il livello
di ansia. Entrambi sono forzatamente
trascinati dentro il presente. Il terapeuta
avverte che una risposta tecnica di routine
non basterà. Questo gli aggiunge ansietà.
 Si è venuta creando una crisi che richiede
soluzione.
Moment of meeting
 E’ un momento presente tra due partecipanti
che potenzialmente risolve la crisi creata da un
now moment e rimodella il campo
intersoggettivo e modifica la relazione.
 E’ prodotto come una proprietà che scaturisce
dal micro contesto del now moment e deve
essere squisitamente sensibile a tale contesto.
 Comporta una risposta alla crisi che ben
corrisponde alla specificità di quella
particolare crisi.
Moment of meeting (2)
 Non può essere una generica risposta tecnica
ma deve essere una risposta specifica,
autentica che porta, per così dire, la firma
personale del terapista.
 Questo è necessario perché c’è in questo
momento una condivisione intersoggettiva
che modifica il campo intersoggettivo tra i
due.
Moment of meeting (3)
 La condivisione, affettivamente carica,
amplifica il campo intersoggettivo cosicchè
la loro relazione come reciprocamente
sentita si fa improvvisamente diversa da ciò
che era prima del moment of meeting.
 Questo cambiamento nel campo
intersoggettivo ad opera del moment of
meeting non richiede verbalizzazione o
narrazione per essere efficace e duratura.
Un libro davvero nuovo e davvero originale
sarebbe quello che facesse amare vecchie verità”
Vauvenargues (1715-1747)
Vecchie verità…poiché ci sono verità di cui le
generazioni umane
non giungeranno mai a esaurire il senso; non
che siano difficili da capirsi,
al contrario sono estremamente semplici,
spesso hanno persino
l’apparenza della banalità;
ma precisamente per comprenderne il senso
occorre viverle,
occorre rifarne incessantemente l’esperienza.
Ogni epoca deve riprendere questo compito,
imparare a leggere e a rileggere
queste “vecchie verità”.
finchè hai vita
Gavoi, 16 novembre 2011
(Seneca)
prof. Virgilio Agnetti
Stern non si propone con questo libro di sviluppare
Vuol piuttosto suggerire una vision differente, una
Quando puntiamo l’attenzione a questo “local le
Si diventa più consapevoli di piccoli avvenimen
L’osservatore/ascoltatore deve esser attento simul
Ma risulta difficile... se non si è convinti che entram
E ciò che si può constatare è che molti approcci clin
Il desideri
L’enfasi è
Stern suggerisce ch
Se il fine è di poter star dentro il processo diadico
E’ una questione di saper cogliere il momento gi
L’interpretazione introduce in più (aggiunge) nel
L’interpretazione-come-ipotesi spinge il process
F. Perls
Psicoterapia della Gestalt (1980)
 Ogni volta che si abbandona la base sicura del
presente esi comincia a preoccuparsi del
futuro, si fa l’esperienza dell’angoscia.
 L’angoscia è la lacuna tra l’ora e il poi.
 Se siete nel presente, non potete essere
angosciati, dato che l’eccitazione fluisce
immediatamente nell’attività spontanea,
senza soluzione di continuità”