Filosofia Medievale:
un’introduzione
Un periodo un po’ trascurato…
 considerando il periodo da Talete a Plotino, la
filosofia greca si estende per circa 800 anni
(l’attenzione si concentra in primo luogo su
circa 300 anni: tra il 590 a.C. e il 290 a.C.)
 considerando il periodo da Agostino a Paolo
Veneto, la filosofia medievale si estende per
circa 1000 anni (fra il 400 e il 1400)
…che merita più attenzione
 A cosa serve la storia della filosofia?
 molte fra le questioni di fondo della filosofia
sono le stesse nel corso del tempo
 ma il modo di porre tali domande, la tipologia e
la forma delle risposte variano in funzione del
contesto storico, culturale e sociale
 la storia della filosofia dovrebbe far capire come
mai certe domande (e certe risposte) assumono
in un dato periodo o in un dato autore una
particolare forma
Tre fattori centrali
1. La filosofia come filosofia cristiana
2. Il concetto di auctoritas
3. Il metodo scolastico
1. La filosofia come filosofia cristiana:
caratteristiche generali
 due fonti di conoscenza: conoscenza
rivelata e conoscenza naturale
 subordinazione della filosofia alla
teologia ( sistema delle scienze)
 religione come contesto culturale di
riferimento e cardine dell’ordine
sociale, prima e più che fatto privato
o convinzione interiore
1. La filosofia come filosofia cristiana:
un nuovo indirizzo per la filosofia
 Il prevalere del Cristianesimo nel mondo
occidentale determinò un nuovo indirizzo
della filosofia.
 Ogni religione implica un sistema di
credenze che non sono frutto di ricerca
perché consistono nell’accettazione di una
rivelazione
 La religione è l’adesione a una verità
accettata in virtù di una testimonianza
superiore.
1. La filosofia come filosofia cristiana:
il nuovo significato della verità
 Rispetto alla concezione della filosofia
come ricerca della verità, la religione
si fonda sull’accettazione di una verità
testimoniata dall’alto, indipendente
da qualsiasi ricerca (la verità rivelata)
 Tuttavia, l’esigenza per ogni uomo di
avvicinarsi alla verità e comprenderla
nel suo significato autentico può
essere soddisfatta solo dalla filosofia.
1. La filosofia come filosofia cristiana:
il nuovo compito della filosofia
 La ricerca rinasce, dunque, dalla stessa
religiosità per il bisogno dell’uomo religioso
di avvicinarsi, per quanto è possibile, alla
verità rivelata.
 Dalla religione cristiana nasce così la
filosofia cristiana con il compito di portare
l’uomo alla comprensione della verità
rivelata da Cristo.
 Gli strumenti indispensabili per questo
compito la filosofia cristiana li trovò in parte
nella filosofia greca.
1. La filosofia come filosofia cristiana:
il nuovo compito della filosofia
 Nel Medioevo, quindi, la filosofia si propone
di chiarire una verità che è già nota fin
dall’inizio ma questo compito sarà svolto
nell’ambito di una responsabilità collettiva,
nella quale ciascun individuo trova una
guida e un limite.
 I limiti sono le dottrine sancite dalla Chiesa
nelle sue assise solenni (Concili) e che
esprimono il significato fondamentale della
rivelazione (dogmi).
1. La filosofia come filosofia cristiana:
una differenza importante
 La filosofia greca è ricerca
completamente autonoma della verità
che deve in primo luogo fissare i
termini e il significato del suo
problema.
 Nella filosofia cristiana la ricerca
individuale trova già segnati i suoi
limiti: i termini e la natura del
problema sono già dati.
2. Due concetti fondamentali:
auctor e auctoritas
 per noi è centrale il concetto di
autore, per i medievali quello di
auctoritas
 le Sacre Scritture come prima
auctoritas
 auctor è chi ha auctoritas
 I filosofi classici come auctoritates;
l’esempio delle Auctoritates Aristotelis
2. Due concetti fondamentali:
auctor e auctoritas
 Il lavoro di ricerca filosofica come
lavoro collettivo e il tema dei nani
sulle spalle dei giganti
 L’importanza delle traduzioni come
fonte di nuove auctoritates
 Il problema del conflitto fra
auctoritates
3. Il metodo scolastico
 Nel suo periodo di maggiore sviluppo
(XI-XV secolo) la filosofia medievale è
filosofia scolastica, cioè filosofia che
nasce nelle scuole e nelle università,
dalla prassi e dalle forme
dell’insegnamento
 Per questo motivo, conoscere quella
prassi e quelle forme è essenziale per
capire la filosofia medievale
3. Il metodo scolastico
 L’evoluzione delle scuole e la nascita
dell’università
 Fino all’XI secolo: scuole monastiche
 XI-XII secolo: la rivoluzione comunale e
le scuole cattedrali
 XII secolo: la figura del maestro
(scolasticus) e la diffusione degli studia
 L’universitas scholarium et magistrorum
 dal XIII secolo: le università come
istituzione
3. Il metodo scolastico
 Il funzionamento dell’università
 Le quattro facoltà principali: arti,
teologia, diritto, medicina
 L’organizzazione in nazioni
 Un iter di studi lungo ma che comincia
presto (attorno ai 14-15 anni)
 Lo studio delle arti precede quello della
teologia
3. Il metodo scolastico
 Forme dell’insegnamento, forme dei
testi
 letture e commenti
 La quaestio: innovazione pedagogica e
nuovo genere letterario (il modello delle
Sentenze di Pietro Lombardo, ca. 1155)
 Le quaestiones disputatae e la disputatio
 Le quaestiones quodlibetales
 I sophismata e le obligationes
 Le summae
Il sistema delle scienze
Teologia
Filosofia:
arti liberali
Trivio
Grammatica
Retorica
Diritto
Quadrivio
Logica
Medicina
Aritmetica
Geometria
Musica
Arti meccaniche
Astronomia
Periodi della filosofia medievale
 II – VIII secolo: La Patristica. Padri
della Chiesa sono gli scrittori cristiani
dell’antichità che contribuirono
all’elaborazione dottrinale del
Cristianesimo e la cui opera è fatta
propria dalla Chiesa.
 Ne fanno parte: gli apologisti, come
Giustino e Tertulliano, Origene,
Agostino (354-430).
Periodi della filosofia medievale
 IX – XIV secolo: La Scolastica
 Il problema del rapporto fede ragione
 IX – XII: fiducia nell’armonia intrinseca e
sostanziale di fede e ragione (Anselmo d’Aosta,
1033-1109)
 XIII: ragione e fede sono distinte ma conducono
agli stessi risultati (Tommaso d’Aquino, 12251274).
 XIV: ragione e fede hanno domini eterogenei
(Guglielmo da Ockham, 1280-1349)
Agostino (354-430)
 Al centro della sua ricerca è l’io nella
sua irripetibile singolarità e nella sua
apertura a Dio
 Da qui il carattere esistenziale della
sua filosofia: il problema teologico è il
problema dell’uomo Agostino, della
sua inquietudine e della sua ansia di
redenzione (le Confessioni)
Agostino (354-430)
 L’esigenza della ricerca si radica nella
religione.
 Scopo della sua ricerca: l’anima
(uomo interiore) e Dio, l’essere
trascendente senza il quale non è
possibile la Verità.
 Dio è la guida della ricerca umana sia
come speculazione (fede) sia come
azione (grazia).
Agostino (354-430)
 Nello sforzo verso Dio che caratterizza tutta
la nostra esistenza, fede e ragione
collaborano:
 crede ut intelligas: credi per capire
 intellige ut credas: capisci per credere
 Rifiuto del fideismo (solo la fede) e del
razionalismo (solo la ragione)
 Per capire è indispensabile credere, cioè
possedere la fede che ci indica il cammino
da seguire.
 Per avere una fede salda è indispensabile
comprendere, cioè filosofare.
Teoria dell’illuminazione
 Presupposto filosofico: la teoria
platonica della conoscenza
 l’anima è il luogo della vera
conoscenza
 è l’irradiarsi della parola divina –
illuminazione – a consentire la
conoscenza oggettiva
 Il mio pensiero è la mia luce ma non
sono io l’origine del mio lume
Il problema del tempo
 Che cosa faceva Dio prima della
creazione?
 Dio non crea il mondo nel tempo, ma
il tempo con il mondo
 Che cos’è il tempo? Il tempo trova
nell’anima la sua realtà: nel
dispiegarsi della vita interiore
dell’uomo attraverso la memoria,
l’attenzione, l’attesa (distensio animi)
Il problema del male
 contro il manicheismo: il male non ha una
sua propria realtà
 poiché Dio ha creato tutte le cose, tutto ciò
che è, in quanto è, è bene.
 Essere e bene quindi coincidono. Il male
metafisico è privazione di bene
 il male non esiste perché è parte di un
ordine cosmico che globalmente
considerato è bene
 il male morale risiede nella volontà che
rinunzia a Dio e si rivolge a beni inferiori
Il problema del libero arbitrio
 contro i pelagiani. Secondo Pelagio l’uomo è
in grado di acquisire la salvezza senza il
concorso di Dio
 Per Agostino invece con Adamo ha peccato
tutta l’umanità e solo il sacrificio di Cristo e
la grazia di Dio può redimerla
 tesi dell’identità della libertà umana e della
grazia divina. La volontà è libera solo
quando non è asservita al peccato e questa
libertà può essere restituita all’uomo solo
dalla grazia divina