I PIANETI DEL SISTEMA
SOLARE:
“GIOVE”
CARATTERISTICHE
• Giove è il pianeta più grande del
sistema solare
• Il suo diametro è circa 10 volte
quello della Terra e un decimo di
quello del Sole
• Nonostante la sua lontananza
dalla Terra, Giove è fra gli oggetti
più luminosi del cielo
IL PIANETA PIU’ GRANDE
• Osservato con un
grande telescopio,
Giove esibisce
nella sua
atmosfera
nuvolosa una
varietà di dettagli
mutevoli. Gli
studiosi, per
propria comodità,
hanno distinto la
sua atmosfera in
“bande” e in
“zone”. Le bande
sono le fasce scure
dell’atmosfera,
mentre le zone
sono le fasce
chiare.
La formazione delle bande è data dalla
rapida rotazione del Pianeta, che
avviene in senso diretto e che dura
meno di 10 ore. C’è da specificare,
inoltre, che la rotazione di Giove è la più
breve fra tutti i Pianeti. La continuità
delle fasce è interrotta da nubi irregolari
e da macchie in parti chiare, in parte
scure. Alcune di queste macchie
persistono molto a lungo e tra queste vi
è la grande Macchia Rossa, scoperta
dall’astronomo italiano Cassini.
La Macchia Rossa è un fenomeno che dura
da più di 300 anni e si tratta di un vortice
che ruota in senso orario nell’emisfero Sud
di Giove e indica, quindi, che si tratti di un
sistema di alta pressione. Si ritiene che la
durata estremamente lunga di tale
fenomeno sia da ricercare nella struttura
di Giove, il quale è un Pianeta
sostanzialmente gassoso. A differenza
delle altre macchie, inoltre, questa ha una
posizione che varia in longitudine. Tale
movimento rende complicato specificare il
periodo di rotazione, poiché quest’ultimo
varia con il riferimento considerato.
Attorno a Giove,
inoltre, vi è la
presenza di un
debole anello,
inizialmente
suggerito dai dati
Pioneer. La natura
di questo anello è
tale che molte delle
particelle che lo
compongono
devono avere
dimensioni
misurabili in
micrometri.
Nel 1995, poi, si scoprì che Giove emette
onde radio e questa fu la prima
indicazione che permise agli scienziati di
capire che su Giove ci fosse un forte
campo magnetico, addirittura 4000 volte
più forte rispetto alla Terra.
L’emissione radio è causata
da elettroni a forma di
spirale intorno alle linee
di campo.
GIOVE VISTO DALLA
SONDA GALILEO
Grazie alla sonda Galileo, lanciata nel 1989 da uno
Space Shuttle, si riuscirono ad ottenere le maggiori
informazioni su Giove. La sonda arrivò sul Pianeta solo
nel 1995. Inizialmente il lancio era stato progettato per
l’anno 1983 ma, a causa di alcuni problemi, fu
impossibile ottenere abbastanza potenza da poter
inviare la sonda. Così, si optò per una spedizione che
sfruttava il campo gravitazionale di Venere e della
Terra. Per tale ragione, la sonda Galileo passò per una
volta molto vicino a Venere e, per ben due volte, molto
vicino alla Terra. Orbitando attorno a Giove come fosse
una luna, la Galileo ebbe la possibilità di studiare
perfettamente il Pianeta e si giunse ad una
conclusione: Giove, quel Pianeta che tanto si credeva
pieno d’acqua, era in realtà completamente arido e
secco. Gli scienziati si chiesero come questo fosse
possibile, a tal punto da giungere a dubitare
sull’efficacia del mezzo o, ancora, sulla possibilità che
quest’ultimo potesse essere finito su una sola zona
così tanto priva d’acqua. Effettivamente, la sonda era
giunta in una delle macchie di Giove più secche, una
sorta di “Sahara” di Giove, complicando gli scienziati e
il loro lavoro sulle condizioni atmosferiche del Pianeta.
A tal proposito giunsero delle risposte
riguardanti i venti di Giove. Alcuni di essi
sono presenti solo su uno strato
superficiale del Pianeta. Altri, invece, in
grande profondità, spinti da una forte
fonte di calore. Tali risultati portarono alla
conclusione che Giove, a causa di questi
venti, si condensò a partire dai gas e
dalle polveri primordiali.
Secondo gli scienziati, infatti, si
sarebbe inizialmente formato un
nucleo di ghiaccio e roccia, che
avrebbe successivamente attirato a
sé gas e altre particelle solide, che
avrebbero aumentato l’abbondanza di
ghiaccio scaturita da gas, come il
metano, nella parte superiore
dell’atmosfera. Ma, oltre a ciò, i
teorici ipotizzarono ancora
un’altra formazione del Pianeta,
ovvero sarebbe nato da gas,
polveri e ghiaccio collassati
sotto la propria gravità,
proprio come le stelle.
Tuttavia, grazie ai risultati ottenuti
dalla sonda Galileo, gli scienziati
conclusero che su Giove vi è
soltanto il 10% di acqua.
CONSIDERAZIONI
PERSONALI
Ciò che mi ha spinto a scegliere questo
argomento è il mio particolare interesse nei
confronti dello studio dei Pianeti. Ho scelto
Giove perché da tempo mi incuriosiva
conoscere la sua storia, come anche le sue
particolari caratteristiche. Avendo affrontato
poche volte l’argomento “pianeti” nelle scuole
Superiori di Primo Grado, sono rimasta molto
incuriosita dalla loro struttura e nascita.
Sono rimasta molto sorpresa dal fattore
“scarsità” d’acqua su Giove, perché come
luogo comune credevo anch’io, come alcuni
scienziati, fosse più umido.