Le lezioni della crisi
Festival dell'Economia,
Trento, 4-6-2011
Roberto Tamborini
Università di Trento,
Dipartimento di Economia,
Trento, Italy
Lo stato della (Macro)Economia
nell'agosto 2008
" [...] The state of Macro is good
For a while  too long a while  the field looked like a
battlefield. [...] Over time, however, largely because
facts have a way of not going away, a largely shared
vision of both fluctuations and of methodology has
emerged" (Blanchard, 2008, p. 2)
Le lezioni della crisi
"Com'è stato possibile che nessuno abbia previsto una
crisi come questa?" (S. M. Regina Elisabetta II, London
School of Economics, ottobre 2008)
 Riesaminare criticamenti i fondamenti del corpo
principale (mainstream) della disciplina
 Ripensare la deontologia della professione rispetto
alla società, e in particolare l'insegnamento alle nuove
generazioni
Fondamenti
 Mercati efficienti (autostabilizzanti)
 Individui autointeressati con razionalità illimitata
 (Macro) Agenti rappresentativi
 Disturbi esogeni casuali (imprevedibili)
 Politica economica "ingegneristica": sistemi di
controllo ottimale
Flight instructions for fine weather?
"The problem is that the new theories, the theories
embedded in general equilibrium dynamics […] don't
let us think about the US experience in the 1930s or
about financial crises and their consequences […] We
may be disillusioned with the Keynesian apparatus
for thinking about these things, but it doesn't mean
that this replacement apparatus can do it either"
Lucas (2004, p. 23).
"Tranquilli: è solo uno shock ..." (Spaventa (2011))
Anzi quattro (Blanchard, Amighini, Giavazzi (2010))
Il tabù delle crisi
Impossibilità di prevedere o ignoranza deliberata?
“The crisis made it clear that there are many distortions
relevant for macroeconomics, many more than we
thought earlier. We had ignored them, thinking that they
were the province of microeconomics. As we integrate
finance into macroeconomics, we’re discovering
distortions within finance are macro-relevant”
(Blanchard, 2011)
 Inerzia della "ricerca normale" (Kuhn, Lakatos)
 Ideologia (Schumpeter)
Comprendere un mondo complesso
Arrendersi ai terremoti?
Difficoltà di prevedere (sapendo perchè) o impossibilità di
prevedere (non sapendo perchè)?
The pretence of knowledge
"L'incapacità degli economisti di fornire una guida all'azione
politica è strettamente legata alla loro inclinazione ad imitare
il più possibile le procedure delle scienze fisiche di successo
[...]
Diversamente da quanto accade nelle scienze fisiche, in
economia e altre scienze e altre discipline che trattano
fenomeni essenzialmente complessi, gli aspetti dei fenomeni
che devono essere spiegati per i quali possiamo disporre di
dati quantitativi sono limitati, e possono escludere quelli più
importanti [...]
Complessità significa che la conformazione delle strutture
dipende non solo dalle proprietà dei singoli elementi che le
compongono, ma dal modo in cui essi interagiscono gli uni
con gli altri [...]
"Una teoria di fenomeni essenzialmente complessi deve
riferirsi a un gran numero di fatti particolari; e per trarne una
previsione, dobbiamo accertare tutti questi fatti [...]
La vera difficoltà, per la quale la scienza può contribuire poco,
consiste nell'accertamento di tutti questi fatti particolari" (von
Hayek, 1974)
Fluttuazioni del PIL di
un'economia artificiale
(1000 agenti, 400
iterazioni)
Le fluttuazioni sono
generate da incontri
casuali di agenti
ottimisti/pessimisti
Una nuova deontologia, una nuova
trasmissione della conoscenza
 Cosa (come) possiamo conoscere?
 Cosa (come) possiamo prevedere?
 Cosa (come) possiamo controllare?
Teorie e previsioni condizionali e relative rispetto
 alla conoscenza disponibile della struttura, che è
incompleta
 al controllo delle condizioni iniali, che può essere molto
limitato
 alla riproducibilità degli "esperimenti", che può non essere
data
Ma VOI che economista preferite?