Presentazione di PowerPoint - Società Scientifica di Ossigeno

Seconda Università degli Studi di Napoli
DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANESTESIOLOGICHE
CHIRURGICHE E DELL’EMERGENZA
APPROCCIO DIAGNOSTICO E
TERAPEUTICO NELLE EPATOPATIE
CRONICHE EVOLUTIVE da HBV ed HCV
A.Sammartino
37th Annual Scientific Meeting ESCI
Verona 2-5 aprile 2003
IL PROBLEMA DELLE MALATTIE VIRALI
E’ ESSENZIALMENTE UN PROBLEMA DI
ORDINE
TERAPEUTICO
VISTA LA
MANCANZA DI SOSTANZE VIRUCIDE e/o
VIRUSTATICHE SICURE.
Studi effettuatia all’istituto farmacologico LONG ISLAND COLLEGE sul coniglio
non ha mostrato effetti tossici nell’uso di dosi di ozono sino a 10 volte superiori a
quelle impiegate nell’uomo
Studi effettuatia dall’istituto VETERINARIO DI CORNELL (Ithaca) hanno
dimostrato effetti antivirali dell’ozono in campo zooprofilattico felino in assenza di
tossicità.
L’UNIVERSITA’ di NEW YORK (Bernard Poisez) ha dimostrato l’iattivazione del
100% della carica virale su cellule infettate con HIV e trattate con la miscela
Ossigeno-Ozono.
Fattore VIII contaminato con HIV-1 e trattato con Ozono ha dato riduzione della
carica virale di tipo logaritmica pur mantenendo l’attività biologica del fattore VIII.
Studi sui virus VISNA e virus FELINO della peritonite intestinale hanno dimostrato
inattivazione virale dopo trattamento con Ozono
MECCANISMO DI AZIONE
AZIONE
ANTIVIRALE
AZIONE SUL SISTEMA
IMMUNITARIO
AZIONE ANTIVIRALE
INATTIVAZIONE DEL VIRUS MEDIANTE BLOCCO UPTAKE
AZIONE ANTIVIRALE
LISI CELLULE INFETTE PER AZIONE DELL’OZONO e/o PEROSSIDI
<SOD
<Cat.
<GSHPx
AZIONE SUL SISTEMA IMMUNITARIO
RESPIRTORY BURST
ATTIVAZIONE
LINFOCITI
E
MONOCITI
CON
LIBERAZIONE DI CITOCHINE (INTERFERONI ,TNF E
INTERLEUCHINE)
MIGLIORAMENTO E NORMALIZZAZIONE
RISPOSTA UMORALE E CELLULO-MEDIATA
DELLA
ESPERIENZA CLINICA HBV
MALATI IN FASE ACUTA
CASI 10
6 HAV
4 HBV
EPATOPATICI CRONICHI
CASI 60
18 ECP da HBV
21 HBV
42 ECA
6 sovr. ð
15 HCV
PORTATORI ASINTOMATICI CRONICI
CASI 24 TUTTI DA HBV
MONITORAGGIO DEI PARAMETRI
BIOUMORALI
Marcatori sierici di infezione:
HBsAg-HBsAb-HBcAg-antiHCV
Marcatori di replica virale:
HBeAg-HBeAb-HBVDNA DNA-polimerasi – HCVRNA
Indici di necrosi cellulare:
GOT-GPT- gGT-LHH-CPK
Funzionalità epatica:
PsCHE-QPE-PT-ALP-bilirubina tot. fraz.
Parametri immunitari:
Immunoglobuline sieriche – emocromo con formula-PLT-CEA-a feto
Esami strumentali:
Ecografia e scintigrafia epato-splenica
TERAPIA
L’ozono veniva somministrato a tutti pazienti in
osservazione mediante G.A.E.T. miscelando 180 ml
di sangue con 180 ml di miscela ossigeno ozono alla
concentrazione di 40 mgr/ml secondo il seguente
schema temporale:
• 4 sedute cadenza settimanale
• 3 sedute cadenza quindicinale
• 3 sedute cadenza mensile
140
130
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
125
HBeAg  HBV-DNA  DNAasi
110
101
83
83
64
82
69
64
48
54
36
35
34
43
27
T0
T1
T2
T3
T4
T5
T6
T7
GOT
54
64
69
82
83
35
43
27
GPT
64
83
101
110
125
36
48
34
T0= 1 mese prima della terapia
T1=dopo prima seduta
T2=dopo seconda seduta
T3=dopo terza seduta
T4=dopo quarta seduta
T5=dopo settima seduta
T6=dopo decima seduta
T7= 1 mese dopo fine terapia
O3
HBV
HBeAg  HBV-DNA  DNAasi
GOT  GPT
HCV
NESSUNA RISPOSTA
HBV
HCV
INFEZIONE CON
FLOGOSI
INTEGRAZIONE
GENOMA
CELLULARE
INFEZIONE CON
FLOGOSI
CITOLISI
INTEGRAZIONE
GENOMA
CELLULARE
CITOLISI
MODIFICA
DEL SELF
AUTOIMMUNITA’
RIDUZIONE
SISTEMI DI
DIFESA
DA QUANTO EMERSO
RESPONDER HBV
IMMUNOMODULANTE
?
O3
ANTIVIRALE
NO RESPONDER HCV
E’ LA DOSE
?
SCHEMA TERAPEUTICO
ASPETTI FISIOBIOELETTRICI DELLA MEMBRANA
CELLULARE
MONITORAGGIO D.D.I.
(D.D.I.) - OZONO
La presenza di un potenziale di membrana, è
una caratteristica costante che si ritrova in
tutte le cellule, qualunque sia il loro stadio
funzionale ed è quindi una manifestazione
intimamente legata alla loro attività vitale.
Un potenziale di diffusione tende per sua
natura a decadere nel tempo man mano
che si dissipano i gradienti di
concentrazione
che
determinano
il
continuo flusso netto di ioni nell’una o
nell’altra direzione.
Ciò è effettivamente quanto accade quando
una cellula cessa di essere vitale.
ISCHEMIA
Aumentata generazione intracellulare
Variazioni di tensione di O2
Ischemia – riperfusione
Shock
Trapianti
Xenobiotici
Alogenoalcani
Chemioterapici
Cancerogeni
Etanolo paracetamolo…..
Anemia emolitica da farmaci
Carenza vitamine A, E
Invecchiamento
FLOGOSI
Aumentata generazione extracellulare
Stati infiammatori acuti
Infezioni
Ustioni
Stati infiammatori cronici
Artrite reumatoide
Colite ulcerativa
Vasculiti
Disordini immunitari
Patologia da immunocomplessi
Tutto quanto detto una volta estrapolato
in pianta macroscopica come per l’intero
corpo umano (organi e apparati) rende
ragione della possibilità che esso possa
essere considerato come un insieme di
circuiti elettrici che offrono particolari
comportamenti, in riferimento al loro
stato funzionale al passaggio di una
corrente.
ELETTROFISIOLOGIA
MILLIVOLTOMETRO
POTENZIALE DI MEMBRANA
BIOINGEGNERIA
ORGANI E APPARATI
D.D.I.
Diseases Diagnostic Instrument
Il D.D.I.(Diseases Diagnostic Instrument) frutto di una
esperienza pluriennale nasce come chiave di lettura di
vari sistemi già in commercio (M.B.C., DFM, AMSAT,
VEGA TEST etc.) e largamenti usati in omeopatia,
agopuntura etc..
Il D.D.I. fornisce una “mappa” che visualizza con
schermate grafiche anatomiche i vari organi e/o
apparati riportando in didascalia la descrizione di
eventuali patologie riscontrate e risultando come tale
una tecnica incruenta a disposizione del medico per
un orientamento diagnostico.
D.D.I.
Sulla scorta della legge dei grandi numeri il sistema
impara a riconoscere patologie dopo avergliele
presentate a diagnosi avvenuta mediante i comuni
esami biostrumentali.
Gli ioni e le molecole elettricamente
cariche a ridosso dei lati della membrana
sono in realtà dei dipoli magnetici
elementari: tali dipoli posseggono un loro
orientamento magnetico e come tali un
campo magnetico.
Il comportamento della materia nei confronti di un campo
magnetico permette di classificare i costituenti in tre gruppi
diversi:
Ferromagnetiche: sostanze in grado di assumere magnetizzazione indotta
assai elevata, parallela al campo magnetico induttore. Nel corpo umano
sono stati individuati dei magnetosomi nelle strutture ossee della base
cranica.
Paramagnetiche: sostanze a magnetizzazione indotta assai bassa, con
verso concorde al campo induttore. Nel corpo umano sono presenti sia in
strutture cellulari stabili quali: metalli ( Fe ecc.) , metalloproteine (
ceruloplasmina e transferrina ecc.) ed i metalloenzimi ( SOD, Catalasi
ecc.), sia in raggruppamenti molecolari labili quali i radicali liberi
formatesi in corso di reazioni metaboliche.
Diamagnetiche: sostanze a magnetizzazione indotta assai bassa con verso
discorde rispetto al campo magnetico induttore. Nel corpo umano
abbiamo le membrane biologiche, dal protoplasma agli organuli
endocellulari.
Un sistema di atomi che possiede un orbitale molecolare
popolato da un solo elettrone è sempre fortemente magnetico,
cioè si comporta come un piccolo robusto magnete permanente.
É ben noto che due magneti si attraggono reciprocamente e
che le loro capacità di esercitare le forze magnetiche diventa
minima quando si accoppiano nello stato di energia minima,
cioè disponendosi spontaneamente uno affianco dell’altro con
i poli magnetici affiancati e contrapposti.
Th. CLEMENS in “ deutsche clinic “ (1872, n° 9-12 )
“ Tutto ciò che modifica la polarità magnetica
del sangue, agisce da veleno, vale a dire, tutte le
sostanze capaci di rendere diamagnetici sangue
e nervi, sono veleni: così il cianuro, la nicotina,
l’ossido di arsenico e l’acido carbonico.
L’OZONO,
sostanza
acida
prodotta
elettricamente, è il gas paramagnetico per
eccellenza, così come il ferro è il metallo più
paramagnetico che esista “.
In ogni sistema che possiede un momento magnetico è possibile
individuare le rispettive energie e quantizzarle.
Si verifica emissione di energia sotto forma di onda
elettromagnetica solo quando un elettrone salta da un’orbita
stazionaria ad energia maggiore ad un’altra ad energia minore. Il
quanto di energia emessa corrisponde alla differenza tra l’energia
di partenza a quello di arrivo dell’elettrone e viceversa.
I livelli energetici sono diversi da sistema a sistema, ma come le
impronte digitali degli esseri umani possono essere utilizzati
per individuare un sistema.
Si può concludere affermando che tutte le sostanze
assorbono radiazione luminose della stessa lunghezza
d’onda  e frequenza  di quelle che sono in grado di
emettere.
Partendo da questo presupposto abbiamo utilizzato la
spettrofotometria per valutare le differenti lunghezze
d’onda che assumeva il sangue ozonizzato al variare
della concentrazione della miscela ossigeno-ozono.
TRATTAMENTO E D.D.I. NELLO STUDIO
DELLE INFEZIONI DA HCV
SCOPO DEL LAVORO
SEGUIRE MEDIANTE MONITORAGGIO D.D.I. TEMPI E
POSOLOGIE DELLA MISCELA O2 O3 MEDIANTE
G.A.E.T.
NEL
TRATTAMENTO
DELL’INFEZIONE
CRONICA POST HCV
MATERIALI E METODI
NELLA POPOLAZIONE TOTALE
• 3 MASCHI ED 1 FEMMINA: DIABETE
• 2 FEMMINE: CRIOGLOBULINEMIA
• 1 MASCHIO: ALCOLISTA
• 2 MASCHI: EPATOCARCINOMA
SONO STATE UTILIZZATE LE SEGUENTI APPARECCHIATURE:
• STRUMENTAZIONE PER LA DIAGNOSI DELLE MALATTIE (D.D.I.)
• HCV-RNA QUANTITATIVO METODO REVERSE PCR (RT-PCR)
• GENERATORE DI OZONO MODELLI BIOZOMAT E
MULTIOSSIGEN
• G.A.E.T. MEDIANTE BOCCIA IN VETRO VAKUUMFLASCHE DA
250 ML.
• TRANSFUSION SET
• SOLUZIONE ACD BAXTER IN RAPPORTO SANGUE – ACD 10  1
• RISULTATI DEL MONITORAGGIO
• POSOLOGIA PERSONALIZZATA
• CONTROLLO HCV-RNA QUANTITATIVO
In considerazione di ciò abbiamo proporzionato le
variazioni
delle
lunghezze
d’onda
rilevate
spettrofotometricamente alle variazioni rilevate con il
monitoraggio D.D.I. ricavando la possibilità di elaborare
un software che facendo perno su calcoli fisicomatematici, ci offrisse la possibilità di determinare le
concentrazioni della miscela Ossigeno Ozono sufficienti a
riportare in condizioni di equilibro il distretto
monitorato.
TUTTO IL CAMPIONE IN ESAME HA EFFETTUATO
MONITORAGGIO EMATOCHIMICO DELL’HCV-RNA
QUANTITATIVO E DEGLI ENZIMI SIERICI (G.O.T. –
G.P.T.
–
G.G.T.)
PRIMA
DELL’INIZIO
DELLA
TERAPIA E SUCCESSIVAMENTE IN FUNZIONE DEI
RISULTATI DELL’ESAME D.D.I.
LEGENDA:
•
STATO DI OSSIDAZIONE = > O2 - Aumento funzione pompa Na+/K+ =
Iperfunzioine organo sistema
•
STATO DI RIDUZIONE = < O2 - Diminuzione funzione pompa Na+/K+ =
Ipofunzione organo sistema
•
ORGANO NORMALE = Equilibrio funzionale
STATO RIDUTTIVO=ISCHEMIA
Aumentata generazione intracellulare
STATO OSSIDATIVO=FLOGOSI
Aumentata generazione extracellulare
DateTest=18/03/2000
1° CASO
1a APPLICAZIONE
carica virale con esame effettuato il 10.03.2000 HCV-RNA 200.000 COPIE
DateTest=25/03/2000
2a APPLICAZIONE
180 ml volume gas - 10 µg/ml in rapporto 1÷1
miscela sangue ÷ O2O3
DateTest=01/04/2000
3a APPLICAZIONE
180 ml volume gas - 28 µg/ml in rapporto 1÷1 miscela
sangue ÷ O2O3
DateTest=08/04/2000
4a APPLICAZIONE
180 ml volume gas - 28 µg/ml in rapporto 1÷1 miscela
sangue ÷ O2O3
DateTest=18/04/2000
5a APPLICAZIONE
Effettuare
Prelievo
180 ml volume gas - 70 µg/ml in rapporto 1÷1
miscela sangue ÷ O2O3
05.05.2000 HCV-RNA NEGATIVO
2° CASO
DateTest=20/07/2000
1a APPLICAZIONE
CARICA VIRALE CON ESAME EFFETTUATO IL 02.06.2000 HCV-RNA 1.240.000 COPIE
Trattamento non effettuato .
DateTest=03/08/2000
2a APPLICAZIONE
180 ml volume gas - 18 µg/ml in rapporto 1÷1
miscela sangue ÷ O2O3
DateTest=10/08/2000
3a APPLICAZIONE
180 ml volume gas - 10 µg/ml in rapporto 1÷1
miscela sangue÷O2O3
DateTest=24/08/2000 11.58.05
4a APPLICAZIONE
180 ml volume gas - 10 µg/ml in rapporto 1÷1 miscela
sangue ÷ O2O3
DateTest=31/08/2000
5a APPLICAZIONE
180 ml volume gas - 10 µg/ml in rapporto 1÷1
miscela sangue ÷ O2O3
DateTest=07/09/2000
6a APPLICAZIONE
Effettuare
Prelievo
TRATTAMENTO NON EFFE TTUATO – PRELIEVO HC V-RNA DEL 07/09/2000 NEGATIVO
RISULTATI HCV-RNA
2%
HCV-RNA NEGATIVO
39%
RIDUZIONE HCV-RNA
>80%
59%
NO RESPONDER
INDICI BIOUMORALI
200
150
100
50
30
0
1 mese
LEGENDA:
HCV-RNA x 10.000
GOT
GPT
GGT
2 mese
4 mese
8 mese
CONCLUSIONI
E’ QUESTO UNO STUDIO PRELIMINARE NEL TRATTAMENTO
DELL’INFEZIONE EPATOPATICA CRONICA POST HCV MEDIANTE
D.D.I. E TERAPIA G.A.E.T.
CI SEMBRA OPPORTUNO EVIDENZIARE:
a) l’ozono è un farmaco assolutamente indicato nel
trattamento delle infezioni da HCV in quanto privo di
effetti collaterali e di rebound effect.
b) Il monitoraggio D.D.I. è una metodica sicura, non
invasiva, di facile esecuzione che consente, a nostro
parere, di stabilire l’esatta posologia della miscela O2O3
ed i tempi di esecuzione dei controlli bioumorali.
c) Il numero dei trattamenti di O2O3, così personalizzati,
permettono di ottenere una riduzione e/o la
negativizzazione della carica virale in un tempo variabile
tra i 4 e gli 8 mesi durante i quali i pazienti vengono
settimanalmente monitorati, ma non sempre trattati con
G.A.E.T..
“Il
Giornale”
del
14/05/2001 alla pagina 15
pubblicava un’articolo del
Tabloid britannico Sundey
Mirror secondo cui un
portavoce
dell’anziana
signora senza commentare
le indiscrezioni riferiva “a
100 anni suonati la Regina
Madre si sottopone a
regolari
iniezioni
di
Ozono”.
Sembra che sia stata la
diretta interessata a rivelare
il segreto ad alcuni amici
incoraggiata dal principe
Carlo ad usare tale metodica
per rimanere in forma.