Capitolo 7 Conclusioni e sviluppi futuri Capitolo 7: Conclusioni e sviluppi futuri Questo lavoro di tesi ha portato a due differenti evidenze sperimentali. Per quanto riguarda il progetto condotto sulle NSC murine, in merito al VEGF, possiamo concludere che quest’ultimo, aumenta la proliferazione in vitro delle staminali, sia in adesione che in sospensione rispetto alla sola cultura con FGF2. Inoltre, L’esperimento di immunostaining ci ha permesso di constatare come il VEGF mantenga inalterate le tre forme differenziate, neuroni, astrociti e oligodendrociti, in colture di NSC indipendentemente dal fatto queste siano esposte al VEGF endogeno durante la fase di proliferazione in sospensione o durante la fase di differenziamento in adesione. Inoltre i dati relativi al differenziamento in astrociti ci permette di constatare un notevole aumento in numero di quest’ultimi nella condizione FGF2+VEGF rispetto alla condizione di controllo negativo (solo FGF2), confermando così i dati presenti in letteratura relativi alle NSC di ratto. Un lavoro presentato nell’aprile del 2005, infatti ha mostrato come in vitro il VEGF promuova la proliferazione e la crescita di astrociti a partire da NSC di ratto. [Mani05] Infine, possiamo concludere dicendo che il confronto strutturale tra il VEGF e l’FGF2 e in particolare tra i recettori dei due fattori di crescita, formula delle ipotesi che non vengono smentite dai lavori presenti in letteratura, ma che anzi vanno nella direzione dei dati empirici dimostranti una relazione funzionale tra il VEGF e l’FGF2. Inoltre la relazione mostrata nei nostri esperimenti pare essere di tipo sinergico/additivo ma non conflittuale, con la cosiderazione che angiogenesi e neurogenesi siano in qualche modo legate tra di loro, seguendo però pathway differenti. L’altro aspetto del lavoro, ha riguardato lo studio della capacità di apprendimento dei neuroni derivati da NSC e lo studio della possibilità di decodificare tali segnali. Diversi esperimenti, come mostrato nei capitoli precedenti, hanno dimostrato che le cellule nervose sono in grado di rispondere in maniera simile quando sono sollecitate da stimolazioni similari. Anche in questo esperimento, come in quelli effettuati precedentemente nel nostro gruppo e descritti nella tesi triennale (Reti neurali ibride biologiche-elettroniche: sperimentazione ed analisi, http://www.redazionionline.it/pizzi/default.asp), i neuroni hanno dimostrato tale capacità: apprendere degli stimoli sensoriali simulati da pattern di bit rappresentanti quattro direzioni: “su”, “giù”, “destra”, “sinistra”. Con l’analisi effettuata si è cercato di capire in quale parte delle risposte delle cellule è contenuta abbastanza informazione da poter classificare tale risposte sulla base di quanto registrato in una fase precedente. Dai diversi test effettuati sulle diverse porzioni del segnale risulta evidente che nei primi 400ms, delle risposte delle cellule, è contenuta abbastanza informazione per cui ha senso registrare tale risposte e classificare dei successivi segnali considerando solo la parte iniziale del segnale. Considerando l’intero segnale e quindi anche la parte finale quella più attenuata possono ridurre le informazioni contenute nei primi 400 ms. I risultati migliori avvengono con uno strato di Kohonen costituito da 12 neuroni. Il che significa che bastano 12 unità per poter distinguere i quattro stati e classificarli in maniera efficiente. Tarando la rete artificiale offline è stato possibile migliorare le prestazioni fino ad 128 Capitolo 7 Conclusioni e sviluppi futuri ottenere una classificazione praticamente di tutti i segnali e un riconoscimento, sempre, di due delle quattro direzioni, sbagliando sulle altre due direzioni in un numero limitato di casi, utilizzando la tecnica z-score. Ma se l’analisi effettuata sui neuroni vincenti porta a poter affermare la presenza di una differenza funzionale nei segnali, deve esistere una procedura in grado di individuare queste specificità: o uno z – score ben tarato oppure un qualsiasi altro algoritmo. Un possibile algoritmo appare essere quello che ricerca la maggioranza dei neuroni vincenti in una serie di epoche. Infatti, spesso nelle configurazioni dei neuroni vincenti è sempre un medesimo neurone a vincere. Ad esempio nella configurazione di rete che analizza l’intero segnale con i seguenti parametri: 12 neuroni sullo strato competitivo, un tasso di apprendimento dello 0,04 ed un numero di epoche pari a 10, compaiono le seguenti serie di neuroni vincenti: Per lo stato di Giù: 10 5 5 5 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 55577777777777777777 22777777777777777777 10 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 66666666666666666666 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 66666555555555555555 56555555555555555555 77777777777777777777 66666666666666666666 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 22222222222222222222 55555555555555555555 77777777777777777777 66666666666666666666… Per lo stato di Su: …5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 77777773733333333333 7 7 7 7 7 7 7 11 7 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 77777777777777777777 00707770700000000000 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 7 7 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 5 5 6 7 7 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 6 7 7 3 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 7 7 7 3 3 3 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 7 7 7 3 3 3 3 3 3 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 7 7 7 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 11 11 11 77733333333333333333 8 7 7 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3… Per lo stato di Destra: 56667677777777777777 88888888888877777777 22222222222222222222 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 129 Capitolo 7 Conclusioni e sviluppi futuri 99999999999999999999 11111111111111111111 55555555555555555555 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 22222222222222222222 55577777777777777777 66677777777777777777 99999999999999999999 55557777777777777777 99999997777777777777 88888888887777777777 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 Per lo stato di Sinistra: 11111111111111111111 78755556556556666666 77755556555556556666 77555555555555556555 55555555555556556556 77777777777777776776 00000000000000006000 88888888888888886888 66666666666767777777 55555555555555555557 88888888888888888887 00000000000000000007 11111111117777777777 00000000000000000000 00000000000000000000 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 22222222222222222222 Si vede chiaramente come sia spesso lo stesso neurone a vincere nonostante la rete “punisca” il vincitore con un valore pari a quello del tasso di dimenticanza. In questo caso un algoritmo di conteggio proporzionale dei neuroni vincenti potrebbe riconoscere facilmente tutte e quattro le direzioni. È necessario, inoltre, un ulteriore lavoro per arrivare a capire se non tutti i segnali vengono classificati perché il problema deriva dalla ricerca di una ulteriore configurazione di rete ottimale, oppure il segnale di stimolazione può essere reso più efficace, o se ci sono stati dei problemi a livello hardware o dei problemi con i neuroni e la loro adesione alla piastra. Esperimenti di questo tipo che utilizzano neuroni umani sono ancora all’inizio e l’utilizzo di queste cellule comporta una serie di problemi derivanti dalla loro complessità, anche se come già detto è da apprezzarne l’adattabilità (per esempio non ci è stato possibile effettuare gli stessi esperimenti, con gli stessi MEA utilizzando cellule neurli isolate da cerveletti i ratto perché queste cellule, morivano entro 36 ore dalla piastratura). Va notato che nell’esperimento con le cellule indifferenziate la loro reazione alle stimolazioni ha dato risultati completamente random (su 15 test sono stati indovinati solo una configurazione indicante lo spostamento di su, una per lo spostamento sinistro, ed uno per lo spostamento inferiore), mentre, nell’esperimento on line, le cellule differenziate su 23 test hanno risposto correttamente a quattro spostamenti inferiori su quattro impartiti ed a quattro 130 Capitolo 7 Conclusioni e sviluppi futuri spostamenti superiori su cinque impartiti. Le risposte su destra e su sinistra sono state invece riconosciute, in 11 casi su 13, da classificazioni dello stato di su e giù. È importante notare che lo stato di su e giù sono stati gli ultimi pattern somministrati in training: questo potrebbe far pensare che le cellule li abbiano memorizzati meglio prediligendo poi la loro scelta. Possiamo comunque concludere che i neuroni generati da cellule staminali neurali adulte reagiscono in modo organizzato a stimoli simulati differenziati. Questa “organizzazione” della rete biologica suggerisce l’esistenza di una qualche forma di sinapsi (chimica?, elettrica?) che permetta ai neuroni adesi al MEA di comunicare per rispondere agli stimoli in “input”. Questa osservazione va nella direzione dei dati empirici dimostranti l’esistenza di sinapsi funzionali in colture di cellule neurali derivate da cellule staminali neurali [Hiroki04]. I risultati ottenuti hanno permesso di portare avanti in tempi brevi un nuovo esperimento con una rete neurale artificiale pretarata ad un attuatore robotico reale al posto del simulatore a video. Il robot telecomandato (figura 1) risponde a diversi segnali e può spostarsi in tutte le direzioni. L’esperimento che verrà effettuato sarà il primo in cui viene creata una creatura ibrida umana – robotica in grado di manifestare un comportamento intelligente. Ma lo scopo di questa ricerca non è quello di creare ibridi, bensì di verificare la possibilità di connessione diretta fra cellule cerebrali e attuatori al fine di sostituire porzioni danneggiate del cervello o degli arti. Figura 1 L'attuatore robotico che sostituirà, nel prossimo esperimento il segnale video In quest’ottica gli esperimenti proseguiranno in tre direzioni: -- Miglioramento del sistema di apprendimento e decodifica dei segnali neurali attraverso test di risposta a stimolazioni con diverse caratteristiche elettriche (forma d’onda frequenza e durata), e ottimizzazione del sistema neurale artificiale -- Miglioramento del sistema di connessione microelettrodi – neuroni -- Aumento del numero di connessioni e ottimizzazione della connessione fra neuroni ed elettrodi abbassando la resistenza di contatto e migliorando la corrispondenza uno a uno fra MEAs e neuroni 131 Capitolo 7 Conclusioni e sviluppi futuri -- Progettazione di sistemi robotici più complessi, con aumento del numero e della complessità delle stimolazioni . le stimolazioni potranno essere direttamente prodotte dall’ambiente e recepite dai neuroni umani attraverso un sistema di sensori montati sul robot. Come si può osservare analizzando i grafici di output, i nostri risultati sembrano suggerire l’esistenza di una forma di apprendimento neurale diverso da quello “classico” (vedi capitolo 4), in base alle sole frequenze di spike o meglio ancora in base alla assunzione che tutte le risposte naurali siano nella sola forma di potenziale d’azione, quindi con stessa ampiezza, forma e durata, sempre, a prescindere dal tipo di stimolo fornito in input . La rete neurale artificiale ci ha permesso di decodificare l'andamento degli spikes in senso complessivo, senza scegliere una particolare tecnica come quelle descritte nel capitolo 4, ma (come è tipico delle ANN) guardando alla loro organizzazione complessiva. Questo ci permette di ipotizzare una forma di risposta neurale codificabile anche in base alle ampiezze degli spike. Questo ovviamente non ci permette di escludere la forma di risposta “classica”, ma non preclude l’esistenza di altre forme di “codice neurale” ad oggi sconosciute. Tutti i colleghi, nel mondo che effettuano esperimenti di apprendimento neurale su MEA, partono dal presupposto che debba essere analizzata la sola forma di “spike” conosciuta e la sola frequenza di output, o il solo timing di singolo spike, e ponendo limiti di voltaggio e di tempo (in input) diversi dai nostri, probabilmente non hanno avuto la possibilità di osservare i fenomeni da noi mostrati. . Rimanendo dell’idea che il cervello umano, o comunque mammifero, sia l’organo più complesso e affascinante, risulta alquanto limitante credere che l’informazione che viaggia tra i neuroni e tra i neuroni e le altre cellule dei diversi tessuti costituenti il nostro organismo, sia ricoducibile alla sola forma di spike e sia codificata con il solo utilizzo delle frequenze. Ad avvalorare la nostra tesi è anche l’evidenza sperimentale del fatto che durante le fasi di apprendimento e di memoria, accadano a livello neuronale, diversi e complessi fenomeni, ancora chiaramente del tutto sconosciuti, che permettono un enorme scambio di informazione tra cellula e cellula, informazione che ha la capacità di passare dalla forma elettrica alla chimica (e viceversa), in periodi di tempo estremamente brevi per la complessità del messaggio. Esperimenti successivi e sempre migliorati potranno dare un contributo alla soluzione di questo enigma scientifico. 132