L`accampamento romano - Liceo Classico Dettori

ACCAMPAMENTO ROMANO
L’accampamento
delle legioni
Cos’è il castrum?
Il castrum era l'accampamento o
meglio, la fortificazione, nella
quale risiedeva in forma stabile o
provvisoria un'unità dell'esercito
romano come, per esempio, una
legione.
Com’è formato?
A partire dale guerre contro i Sanniti, quando le campagne incominciarono a impegnare
a lungo i soldati lontano da Roma, l’accampamento divenne un elemento fondamentale
della vita militare. Il castrum aveva una pianta regolare,costituita da un fascio di vie in
direzione est-ovest, i decumani, e un altro in direzione nord-sud,i cardines. Le vie centrali
erano rispettivamente il cardo maximus e il decumanus maximus; nel loro punto di incrocio
stave l’alloggio del comandante,il praetorium. Il castrum era poi difeso da un fossato e da
un terrapieno sormontato da una palizzata. L’orientamento est-ovest aveva all’inizio un
valore religioso,
dato che orientava l’accampameto verso il
sorgere del sole; col tempo tale uso fu
abbandonato e i campi vennero disposti
anche seguendo la conformazione del
terreno.
Organizzare la vita nel
campo
Il praetorium aveva l’aspetto di una vera casa
romana, con tanto di atrio centrale, mentre
sul davanti si apriva un cortile per gli
addestramenti e le parate.
I soldati semplici allogiavano in tende per
otto persone, detti conturbenia, mentre gli
ufficiali disponevano di spazi piu ampi, con
zone coperte per attivita ricreative. C’erano
poi magazzini, stalle, bagni, addiritura, se la
guerra si annunciava molto lunga, anfiteatri
costruiti nei dintorni. Non mancava un
altare per i sacrifici agli dei: ricordiamo che i
romani erano tradizionalmente molto
religiosi e che ogni loro impresa, militare e
non, doveva aver inizio sotto i migliori
auspici. Il sacrificio animale fu quindi una
pratica diffusa.
Dall’accampamento
Alla città
CANABAE
Poichè la legione contava 6000 uomini (in servizio prima per sedici, poi per venticinque anni),
l’accampamento fortificato rappresentava una sorta di piccola città, con le proprie esigenze di svago,
di cibo, tensili etc.; intorno al castrum quindi spesso si creava una vivace comunità fatta di mercanti,
artigiani, prostitute, artisti, insomma tutte le figure che potevano rispondere ai bisogni delle truppe e
che si stabilivano per mesi intorno all’accampamento, in agglomerati di capanne detti canabae.
Non di rado dai castra ebbero origine vere e proprie città, in alcune delle quali è riconoscibile ancora
oggi l’antica pianta ortogonale: in italia naquero, tra le altre, come accampamenti Firenze, Bologna,
Brescia. Sappiamo che Florentia, per esempio, fu creata per il lungo assedio di Fiesole, città etrusca
particolarmente resistente. Alcune città, specie nelle isole britanniche, portano traccia di questa
origine ancor oggi anche nel nome, come per esempio Lancaster o Manchester.
Al tempo di
Polibio (fine del 111
secolo a.C.)
Il primo castrum romano da
marcia o da campagne militare
(castra aestiva), ce lo descrive
lo storico Polibio.
Accampamenti da
marcia o da
"campagna
militare" (castra
aestiva)
Si racconta che l'esercito romano,
dovendo condurre campagne
militari sempre più lontane dalla
città di Roma (a partire dalla fine del
IV-inizi del III secolo a.C.), fu
costretto a trovare delle soluzioni
difensive adatte al pernottamento in
territori spesso ostili. Ciò indusse i
Romani a creare, sembra a partire
dalle guerre pirriche, un primo
esempio di accampamento militare
da marcia fortificato, per proteggere
le armate romane al suo interno.
« Pirro re dell'Epiro, istituì per primo
l'utilizzo di raccogliere l'intero esercito
all'interno di una stessa struttura
difensiva. I Romani, quindi, che lo
avevano sconfitto ai Campi Ausini nei
pressi di Malevento, una volta
occupato il suo campo militare ed
osservata la sua struttura, arrivarono a
tracciare con gradualità quel campo
che oggi a noi è noto. »
Esso presentava una pianta
rettangolare e una struttura
interna adoperata anche nella
pianificazione delle città:
strade perpendicolari tra loro
(chiamate cardo e decumano)
che formavano un reticolato di
quadrilateri.
"Mi sembra dunque che i Romani, mirando soprattutto alla semplicità,
seguano a questo riguardo criteri del tutto diversi da quelli dei Greci. I Greci
infatti quando si accampano ritengono che la cosa più importante sia
approfittare delle difese naturali, sia perché vogliono evitare la fatica di
scavare fosse, sia perché pensano che le fortificazioni artificiali non siano
mai altrettanto sicure quanto quelle naturali. Sono costretti perciò a mutare
ogni volta la disposizione dell'accampamento, adattandosi alla natura dei
luoghi e a cambiare la disposizione reciproca delle singole parti a seconda
della varietà dei luoghi stessi; è quindi incerto il punto assegnato in ogni
accampamento sia ai singoli soldati sia ai manipoli.
I Romani invece preferiscono assoggettarsi alla fatica di scavare fosse e di
costruire opere, perché l'accampamento risulti sempre uguale, a tutti noto e
semplice a costruirsi."
Polibio, VI, 27-32
Fonti:
m. Meschini- R. Persico, Popoli tempi storie 1,
Archimede (libro di testo)
www.Wikipedia.it
www.romanoimpero.com