medico

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PRINCIPI ETICI E AUTONOMIA DELLE SCELTE DEL CITTADINO
Al centro del sistema non è più il medico, come cardine della medicina coi suoi
principi fondamentali definiti nei codici deontologici, ma il paziente, con i suoi
bisogni e le sue aspettative di fronte alla nuove possibilità offerte dalla
scienza.
Il rapporto medico/paziente è un patto di alleanza e solidarietà che si basa su
due vissuti, due storie, con domande e risposte …
L’ETICA MEDICA DEL 2000
Attualmente l’Etica medica deve rispondere a:
• Progressivo affermarsi dell’autonomia dell’individuo (piano filosofico)
• Velocissima sintesi tra medicina, bioscienze e biotecnologie (piano
scientifico)
• Intrusione della scienza nella sfera dei valori esistenziali (vita, nascita,
morte) e quindi centralità dell’individuo
• Nelle decisioni il medico, attraverso l’informazione al paziente, rende
“lecito” l’atto medico (dovere del medico all’informazione e al consenso
informato)
SALUTE
SALUTE = bene primario come diritto fondamentale dell’individuo e
interesse per la collettività
Richiama alcuni punti:
• Fattibilità tecnica
• Sostenibilità economica
• Legittimità etica
Il punto di confronto su questi temi è spesso nel rapporto Medico/Paziente
Sempre meno tempo del Medico per l’ascolto
Sempre più bisogno del Paziente, più informato e consapevole che vuole
interagire di più
IL RAPPORTO MEDICO/PAZIENTE
• Nonostante la possibilità di mezzi diagnostici sofisticati e molto accurati,
con valore diagnostico molto elevato
• il paziente apprezza ancora molto il rituale della visita medica perché
crea una particolare intimità (empatia) e rafforza la fiducia del paziente
nel medico, l’ammalato potrà raccontare i propri timori oltre ai sintomi
• si crea un legame umano tra chi cura e chi viene curato, empatia tra
due esseri umani non sostituibile da un esame tecnologicamente
sofisticato
• spesso in questo rapporto più confidenziale possono emergere elementi
diagnostici importanti
• si crea anche un rapporto di collaborazione e di sinergia tra le possibilità
terapeutiche indicate dal medico e la collaborazione del paziente e quindi
le sue capacità di reagire alla malattia
ne deriva un programma di cura concordato assieme, con il consenso del
paziente, consenso veramente “informato”.
LA CENTRALITA’ DEL PAZIENTE NEL CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA
art. 3 – Doveri del medico
• Tutela della vita intesa come salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo della
sofferenza
• Rispetto della libertà e dignità della persona umana senza distinzioni di età,
sesso, etnia, religione, nazionalità, condizione sociale, ideologia.
L’OMS negli anni 70 ha definito la salute come condizione di completo
benessere di natura fisica, psichica e sociale (valore utopico e mitico che porta ad
una vera e propria religione della salute).
LA CENTRALITA’ DEL PAZIENTE NEL CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA
(segue)
art. 11 - Riservatezza dei dati personali
• Consenso specifico sul trattamento dei dati
art. 13 - Prescrizione e trattamento terapeutico
• Autonomia del medico …
• … fatta salva la libertà del paziente di rifiutarli ed assumersi la responsabilità del
rifiuto stesso
art. 15 - Pratiche non convenzionali
• Acquisizione del consenso
LA CENTRALITA’ DEL PAZIENTE NEL CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA
(segue)
art. 16 - Accanimento diagnostico-terapeutico
• … anche tenendo conto delle volontà del paziente laddove espresso …
art. 17 - Eutanasia
• No a trattamenti finalizzati a provocare la morte (anche se richiesti dal paziente)
art. 18 - Trattamenti che incidono sull’attività psico-fisica
• … beneficio clinico del paziente
• … alleviarne le sofferenze
art. 21 - Competenza professionale
• ... tempo necessario per la valutazione dei dati oggettivi
• … in particolare dei dati anamnestici
LA CENTRALITA’ DEL PAZIENTE NEL CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA
(segue)
art. 33 Informazione al cittadino
Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla
prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnosticoterapeutiche e
sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate.
Il medico dovrà comunicare con il soggetto tenendo conto delle sue capacità di
comprensione, al fine di promuoverne la massima partecipazione alle scelte
decisionali e l’adesione alle proposte diagnosticoterapeutiche.
Ogni ulteriore richiesta di informazione da parte del paziente deve essere
soddisfatta.
Il medico deve, altresì, soddisfare le richieste di informazione del cittadino in tema
di prevenzione.
Le informazioni riguardanti prognosi gravi o infauste o tali da poter procurare
preoccupazione e sofferenza alla persona, devono essere fornite con prudenza,
usando terminologie non traumatizzanti e senza escludere elementi di speranza.
La documentata volontà della persona assistita di non essere informata o di
delegare ad altro soggetto l’informazione deve essere rispettata.
LA CENTRALITA’ DEL PAZIENTE NEL CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA
(segue)
art. 35 Acquisizione del consenso
Il medico non deve intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza
l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente.
Il consenso, espresso in forma scritta nei casi previsti dalla legge e nei casi in cui
per la particolarità delle prestazioni diagnostiche e/o terapeutiche o per le possibili
conseguenze delle stesse sulla integrità fisica si renda opportuna una
manifestazione documentata della volontà della persona, è integrativo e non
sostitutivo del processo informativo di cui all'art. 33.
Il procedimento diagnostico e/o il trattamento terapeutico che possano
comportare grave rischio per l'incolumità della persona, devono essere intrapresi
solo in caso di estrema necessità e previa informazione sulle possibili
conseguenze, cui deve far seguito una opportuna documentazione del consenso.
In ogni caso, in presenza di documentato rifiuto di persona capace, il medico deve
desistere dai conseguenti atti diagnostici e/o curativi, non essendo consentito
alcun trattamento medico contro la volontà della persona.
Il medico deve intervenire, in scienza e coscienza, nei confronti del paziente
incapace, nel rispetto della dignità della persona e della qualità della vita,
evitando ogni accanimento terapeutico, tenendo conto delle precedenti volontà
del paziente.
LA CENTRALITA’ DEL PAZIENTE NEL CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA
(segue)
art. 37 - Consenso del legale rappresentante
• Giudice tutelare
• Amministratore di sostegno
• Autorità giudiziaria
• Cure necessarie (pericolo di vita per il minore e l’incapace)
art. 38 - Autonomia del cittadino e direttive anticipate
• Autonomia e indipendenza del medico
• Volontà espressa dalla persona
• Adeguate informazioni al minore
• Il medico deve tenere conto di scelte precedentemente manifestate se il
paziente non è in grado di esprimere la propria volontà
art. 39 - Assistenza al malato a prognosi infausta
• … il medico deve improntare la sua opera … a risparmiare inutili sofferenze
psico-fisiche e fornendo al malato i trattamenti appropriati a tutela, per quanto
possibile, della qualità di vita e dignità della persona
• In caso di compromissione dello stato di coscienza … evitandogli ogni forma di
accanimento terapeutico
I TEMI PIU’ CALDI DELL’ETICA
I temi più caldi dell’etica che sono attualmente oggetto di confronto sul
piano filosofico, morale e religioso:
• Procreazione medicalmente assistita
• Aborto e stato ontologico e giuridico dell’embrione
• Eutanasia
• Direttive anticipate
• Sperimentazione nell’uomo e nell’animale
• Manipolazione genetica
• Trapianti
Parliamo di……
Direttive
anticipate
“Difficile accettare che si spenga la vita che amiamo o dovremmo amare più
d’ogni altra cosa e che rappresenta il nostro bene supremo. […]
La morte è la norma della vita, la naturale conclusione di un processo vitale,
una fase del grande disegno biologico a cui apparteniamo.”
(Umberto Veronesi)
“Noi vogliamo avere il diritto di andarcene appena viene il buio, decidendolo
noi, quando la luce è ancora accesa …”
(Luca Goldoni)
Il caso Welby
Ogni ordine provinciale ha la competenza sui suoi iscritti.
CSS nella seduta del 20.12.06: Il trattamento sostitutivo della funzione
ventilatoria costituisce accanimento terapeutico?
Il giudizio espresso mostra anche le difficoltà e il relativismo sia sulla
valutazione clinica che i giudizi in assenza di legislazione chiara.
Norme legislative: la norma della indisponibilità del proprio corpo,
e l’autodeterminazione in tema di scelta in fatto di salute.
Le differenze di giudizio spesso vanno al di là delle differenze, culturali e
religiose
La testimonianza di
Mario Melazzini
“La SLA mi ha tolto la motricità, cosa mi ha dato?
La percezione dell’impotenza della medicina di fronte alla malattia.
La possibilità di chiedere aiuto.
Uno che si occupa di te …Tu esisti”
Il caso
Di Bella
Contenuto della sperimentazione clinica.
Lettura dei fatti e influenza della politica.
Valore del rapporto Medico-Paziente.
Centralità del paziente.
Necessità dell’ascolto.
L’enciclica
Evangelium Vitae
L’enciclica Evangelium Vitae così parla del dramma dell’uomo moderno
“L’eclissi del senso di Dio e dell’uomo conduce inevitabilmente al materialismo
pratico, nel quale proliferano l’individualismo, l’utilitarismo e l’edonismo …
L’unico fine che conta è il perseguimento del proprio benessere materiale. La
cosiddetta “qualità della vita” è interpretata … come efficienza economica,
consumismo disordinato, bellezza e godibilità della vita fisica dimenticando le
dimensioni più profonde, relazionali, spirituali e religiose, dell’esistenza.
In un simile contesto la sofferenza, inevitabile peso dell’esistenza umana ma
anche fattore di possibile crescita personale, viene “censurata”, respinta come
inutile,anzi combattuta come male da evitare sempre e comunque. Quando
non la si può superare e la prospettiva di un benessere almeno futuro
svanisce, allora pare che la vita abbia perso ogni significato e cresce
nell’uomo la tentazione di rivendicare il diritto alla sua soppressione.”
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